Vai al contenuto
Silvia3

Certificazioni conformità impianti comuni

Buonasera,

 

vorrei sapere se anche l'impianto fognario è soggetto a certificazione obbligatoria.

 

Inoltre, in base ai nuovi obblighi di anagrafe degli impianti comuni, in presenza di agibilità si può supporre che tutti gli impianti vanno bene o servono i singoli certificati?

 

Ultimo, in mancanza delle certificazioni obbligatorie (che siano inesistenti o andate perse cambia poco), come deve muoversi l'ammin. per farle fare?

 

Grazie mille

 

Silvia3

Bella domanda................................

I dati da inserire nel registro di anagrafe ora sono quelli relativi alle parti comuni dell’edificio, non più quelli delle unità immobiliari private.

Io sto aspettando che qualcuno mi chiarisca questo aspetto, le condizioni di sicurezza di un portone vetrato, di un vano scala con gradini in pietra, di una copertura in legno, vanno valutate sul posto da parte di tecnici – anche più di uno, per le varie problematiche che possono sorgere – tramite una vera propria “Valutazione delle Condizioni di Sicurezza” (VCS) che fornisca all’amministrazione elementi per poter trascrivere sul registro che per esempio il pavimento del cortile è in buone condizioni, oppure presenta problemi che però in tempi ragionevoli vanno risolti.

Senza forse rendersene conto il legislatore, in collaborazione con le associazioni di proprietari che si sono impegnate per l’aggiunta della frase sulle parti comuni, ha introdotto un milione di nuovi obblighi.

Recentemente il DL 145/13 ha specificato che il registro di anagrafe condominiale deve contenere "ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza delle parti comuni dell'edificio ".A seguito di tale modifica,alcuni sostengono che l'amministratore non è più tenuto a richiedere la DI.CO (dichiarazione di conformità) o la DI.RI ( dichiarazione di rispondenza) dell'impianto elettrico delle singole unità immobiliari,ma soltanto delle parti comuni.Tale tesi non è condivisibile perchè le suddette dichiarazioni devono essere richieste dall'amministratore per garantire la sicurezza non delle singole unità immobiliari ma delle parti comuni. Infatti,visto che un difetto dell'impianto elettrico di una unità immobiliare può determinare rischi nelle parti comuni, le DICO o DIRI dell'mpianto elettrico delle singole unità immobiliari costituiscono senz'altro un " dato relativo alle condizioni delle parti comuni dell'edificio" e devono dunque essere dall'amministratore richieste ed inserite nel registro di anagrafe condominiali. Silvia3 per le parti elettriche comuni condominiali dovresti far fare una DI.RI da un tecnico elettricista. Per l'impianto fognario prova a sentire il manutentore.

Ciao

Nicola.L

ovviamente e' una tua opinione e non cio che richiede la legge .

Stavolta,la mia opinione che tu conosci benissimo,non è una mia opinione ma è una lezione di un docente di tecnica della sicurezza elettrica al Politecnico di Torino alla luce del DL 145/13. (L'articolo dovrebbe essere stato pubblicato sulla rivista Tutto Normel di Aprile 2014 - magari se non trovi la rivista me lo fai sapere con messaggio privato così appena mi arriva il numero di aprile e trovo l'articolo te lo scannerizzo e te l'invio).

Ciao

Nicola.L

allora sara' l'opinione di un docente ,ma non e' comunque cio' che prevede la legge .

 

"le DICO o DIRI dell'mpianto elettrico delle singole unità immobiliari costituiscono senz'altro un " dato relativo alle condizioni delle parti comuni dell'edificio" e devono dunque essere dall'amministratore richieste ed inserite nel registro di anagrafe condominiali "

 

finche cio' e' scritto in un articolo di rivista anche se autorevole) e' ed resta un opinione .

 

"devono" ovvero "dovere=obbligo" deve essere previsto e imposto da un legge ,non da un articolo di rivista .

 

le riviste non sono fonti del diritto .

allora sara' l'opinione di un docente ,ma non e' comunque cio' che prevede la legge .

 

"le DICO o DIRI dell'mpianto elettrico delle singole unità immobiliari costituiscono senz'altro un " dato relativo alle condizioni delle parti comuni dell'edificio" e devono dunque essere dall'amministratore richieste ed inserite nel registro di anagrafe condominiali "

 

finche cio' e' scritto in un articolo di rivista anche se autorevole) e' ed resta un opinione .

 

"devono" ovvero "dovere=obbligo" deve essere previsto e imposto da un legge ,non da un articolo di rivista .

 

le riviste non sono fonti del diritto .

La tua opinione, come sempre, è rispettabilissima e diversa dalla mia; ma è una tua opinione e tale resta. Io il consiglio e l'informazione l'ho dato poi ognuno decide e si regola di conseguenza.

la mia non e' un opinione ma un dato di fatto .

 

"le riviste non sono fonti del diritto" e' un fatto non e' un opinione .

"finche cio' e' scritto in un articolo di rivista anche se autorevole) e' ed resta un opinione .

"devono" ovvero "dovere=obbligo" deve essere previsto e imposto da un legge ,non da un articolo di rivista ." altro dato di fatto e ' non un opinione .

 

poi ognuno puo' consigliare come meglio crede .pero' il concetto e' che il consiglio non deve passare come un obbligo di legge visto che nessuna legge impone cio' .

I dati di fatto sono gli infortuni domestici e sui luoghi di lavoro e le disposizioni in materia di sicurezza che vengono disattese: questi sono i dati fatto. Per il link sono a conoscenza anche perché l'avevo già scaricato. Peppe la vedo in modo differente - questo per le disposizioni di legge vigenti in materia di sicurezza elettrica relativo alle regolarizzazione e messa in norma degli impianti ( vecchi e nuovi).

La Confedilizia definisce la cosa " raccolta dei dati relativi alla sicurezza ( o meglio alla insicurezza) secondo una corrente interpretativa che si condivide.Troppo comodo aggiungere la frase " delle parti comuni ". Ci stiamo prendendo in giro soltanto ecco perché siamo a questo punto ed abbiamo toccato il fondo. Al Politecnico di Torino si insegna " sicurezza elettrica " e non articoli per riviste " queste informazioni vengono inviate successivamente a tutti coloro che spendono fior di quattrini per tenersi aggiornati.E' meglio dire che qualcuno dovrebbe darsi una regolata e legiferare meglio e chiaro e non in modo subdolo: E stato anche detto che la cosa migliore sarebbe stata che Enel / Acea e tutti i gestori che forniscono servizi energetici avessero chiesto a tutti gli utenti la certificazione di conformità o di rispondenza dei loro impianti- pena l'interruzione del servizio e non scaricare tutte le responsabilità per questi fatti sull'amministratore considerato "anodo sacrificale".

le leggi sulla sicurezza degli impianti ci sono gia' , (sono gia' indicate le responsabilita' e gli organi preposti al controllo ). se poi la confedilizia o altri soggetti vogliono attribuire all'amministratore funzioni o reponsabilita' che nessuna legge attribuisce liberi di farlo ma non lo facessero passare come obbligo di legge .

 

 

ovvero la legge non pone a carico dell'amministratore di condominio ne la vigilanza ,ne responsabilita' etc etc sugli impianti privati .

 

(non lo era gia' prima che venisse aggiunta la frase "delle parti comuni",e non lo e' maggiormente ora visto che si limita alle "parti comuni ")

 

ne prima ne ora l'amministratore deve chiedere dichiarazioni di conformita' degli impianti privati .

 

mai e' stata scaricata una responsabilita' sull'amministratore circa la non sicurezza degli impianti privati , l'anagrafe condominiale si limitava solo a registrare dati inerenti la sicurezza degli impianti .

"Dunque, è da ritenersi che l’espressione d’interesse non rechi con sé alcun obbligo di produzione documentale a carico dei condòmini e, di conseguenza, che la comunicazione concernente le condizioni di sicurezza sia da riferirsi ad eventuali pericoli riscontrabili in relazione a tali condizioni al momento di detta comunicazione. Ogni altra diversa interpretazione, infatti, non potrebbe dirsi rispettosa – per ciò che abbiamo potuto osservare – del dettato normativo."

 

 

--link_rimosso--

 

mi sembra che anche l'ufficio legale della confedilizia ritenga che non si dovevano fornire le di.co. o di.ri . o altro documento degli impianti privati ,ma solo informazioni ovvero dati .

"Dunque, è da ritenersi che l’espressione d’interesse non rechi con sé alcun obbligo di produzione documentale a carico dei condòmini e, di conseguenza, che la comunicazione concernente le condizioni di sicurezza sia da riferirsi ad eventuali pericoli riscontrabili in relazione a tali condizioni al momento di detta comunicazione. Ogni altra diversa interpretazione, infatti, non potrebbe dirsi rispettosa – per ciò che abbiamo potuto osservare – del dettato normativo."

 

 

--link_rimosso--

 

mi sembra che anche l'ufficio legale della confedilizia ritenga che non si dovevano fornire le di.co. o di.ri . o altro documento degli impianti privati ,ma solo informazioni ovvero dati .

Ho sempre detto che si dovevano fornire solo i dati e non i documenti. ( nel caso hai dei dubbi ti invito a leggere tutti i miei post sull'argomento).

"Infatti,visto che un difetto dell'impianto elettrico di una unità immobiliare può determinare rischi nelle parti comuni, le DICO o DIRI dell'mpianto elettrico delle singole unità immobiliari costituiscono senz'altro un " dato relativo alle condizioni delle parti comuni dell'edificio" e devono dunque essere dall'amministratore richieste ed inserite nel registro di anagrafe condominiali"

Ciao

Nicola.L

 

si vede che e' stato postato da qualcuno che ha il tuo stesso nome .

le leggi sulla sicurezza degli impianti ci sono gia' , (sono gia' indicate le responsabilita' e gli organi preposti al controllo ). se poi la confedilizia o altri soggetti vogliono attribuire all'amministratore funzioni o reponsabilita' che nessuna legge attribuisce liberi di farlo ma non lo facessero passare come obbligo di legge .

 

 

ovvero la legge non pone a carico dell'amministratore di condominio ne la vigilanza ,ne responsabilita' etc etc sugli impianti privati .

 

(non lo era gia' prima che venisse aggiunta la frase "delle parti comuni",e non lo e' maggiormente ora visto che si limita alle "parti comuni ")

 

ne prima ne ora l'amministratore deve chiedere dichiarazioni di conformita' degli impianti privati .

 

mai e' stata scaricata una responsabilita' sull'amministratore circa la non sicurezza degli impianti privati , l'anagrafe condominiale si limitava solo a registrare dati inerenti la sicurezza degli impianti .

La relazione illustrativa al DL 145/13 che spiega la ratio della modifica introdotta dall'art.1 comma 9 lett. c. di tale decreto: " con la lettera c. si specifica che i dati relativi alle condizioni di sicurezza da inserire nell'anagrafe condominiale sono quelli relativi alle parti comuni dell'edificio, di cui all'art. 1117 del C.C. evitando che la formulazione normativa più generica possa dar luogo a intromissioni nelle proprietà individuali anche allorchè le attività ivi realizzate non interferiscano in alcun modo con la tutela delle strutture essenziali e comuni ( tra cui quelle portanti dell'edificio),indicate nell'art.1117". La nota continua dicendo che con la modifica il legislatore ha dunque inteso evitare " intromissioni nelle proprietà individuali anche allorchè le attività ivi realizzate non interferiscano in alcun modo con la tutela delle strutture essenziali e comuni".Risulta quindi evidente che la modifica operata dal DL 145/13 non intende invece evitare "intromissioni"nelle proprietà individuali (quale è la richiesta dei dati della DICO o DIRI da parte dell'amministratore) quando tali intromissioni siano finalizzate alla "tutela delle strutture essenziali e comuni". Dunque, a meno di sostenere che non costituisce "tutela delle strutture comuni" l'acquisizione di dati utili,ad esempio, per evitare che una persona rimanga folgorata toccando il cancello d'ingresso del condominio o un palo d'illuminazione condominiale,ne consegue che l'amministratore deve rihiedere i dati della DICO o della DIRI dell'impianto elettrico delle singole unità immobiliari. Infine la nota si conclude affermando che la modifica introdotta dal DL 145/13 chiarisce invece che l'amministratore non è tenuto ad inserire nel registro di anagrafe condominiale i dati che sono necessari per garantire soltanto la sicurezza delle singole unità immobiliari e non delle parti comuni.

 

- - - Aggiornato - - -

 

"Infatti,visto che un difetto dell'impianto elettrico di una unità immobiliare può determinare rischi nelle parti comuni, le DICO o DIRI dell'mpianto elettrico delle singole unità immobiliari costituiscono senz'altro un " dato relativo alle condizioni delle parti comuni dell'edificio" e devono dunque essere dall'amministratore richieste ed inserite nel registro di anagrafe condominiali"

Ciao

Nicola.L

 

si vede che e' stato postato da qualcuno che ha il tuo stesso nome .

No Peppe scusa intendevo " dati come sempre " ( guarda i miei post passati sempre in linea con la richiesta di dati e non documenti)

 

- - - Aggiornato - - -

 

Se mi dai la tua email ti mando la copia pubblicata su TuttoNormel Aprile 2014 che ho ricevuto ieri.

×