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elviradidonato

Caso particolare

La signora (si fa per dire) amministra da quasi 20 anni il condominio: 14 condomini con poca voglia di fare i conti, ma onesti, solvibili e che – soprattutto - si fidano di lei, a tal punto che alcuni condomini abitualmente assenti alle assemblee affidano delega in bianco all’amministratrice o al di lei marito.

I condomini non fanno domande, si presentano in assemblea e tacciono. Parla solo la (ehm) signora. Dice che c’è da fare questo e quel lavoro, ha già i preventivi e indica il migliore. Infine verbalizza in due righe che l’assemblea ha approvato tutto all’unanimità. Si presenta già con un verbale da lei stessa redatto dove dice che i consiglieri hanno visionato e approvato i giustificativi delle spese esposte a rendiconto, anche se i consiglieri non si ricordano mai cosa hanno visto e, forse, anche siglato.

Capita che la signora, signora per dire, descriva la situazione di qualche sconosciuto condomino che lei afferma essere moroso. Dice che deve agire per il recupero dei crediti. L’assemblea si fida, non è usa a controllare i conti. Faccia lei quello che deve. Il verbale è sempre di poche righe: l’assemblea approva all’unanimità.

Poi succede che qualcuno comincia a fare domande: a cosa si riferisce questa fattura? Perché ci chiede di approvare l’imposizione di migliaia di euro di spese personali al condomino assente? Perché dobbiamo pagare un giardiniere per la cura dell’area verde se è di proprietà comunale? Le risposte sono evasive, la signora (signora per dire) fa appello alla privacy. La rompiscatole esprime perplessità, qualcuno grugnisce che vuole andare a casa in fretta, che si approvi ‘sto rendiconto e che la rompiscatole taccia. La rompiscatole tace e si astiene dalle votazioni. Con la maggioranza dei presenti e dei deleganti il rendiconto è facilmente approvato, tanto le deleghe sono in mano al marito della (diciamo così) signora. Sempre presente il marito, alle assemblee: quando arriva la domanda sgradita, lui interviene sviando il discorso con attacchi alle persone.

La rompiscatole a casa controlla i documenti: c’è qualcosa che non va. Si rivolge all’ufficio tecnico del Comune e reperisce tutta la documentazione relativa al condominio: i millesimi di proprietà sono sbagliati, i confini diversi da quelli narrati, l’area verde non risulta, sono stati fatti lavori su un’area di proprietà comunale a spese del condominio, reversali non restituite, rimborsi dell’assicurazione mai accreditati. La rompiscatole chiede alla signora (signora per dire) di vedere gli estratti conto della banca. La signora (sempre per dire) tergiversa, indugia, rimanda, chiede cifre spropositate per permettere di visionare e fotocopiare la documentazione, dice che non può consegnarla alla copisteria, per via della privacy…

Alla fine, sollecitata da un legale, tira fuori i documenti e addebita all’impudente che li ha richiesti quasi 100 € per le fotocopie (come se uno mandasse la domestica a pagare una bolletta e questa chiedesse di essere pagata per mostrare la ricevuta).

I conti non tornano, saltano fuori fatture pagate a nome del condominio per incarichi mai deliberati e mai rendicontati. La signora (per dire) non sa spiegare da dove abbia preso i soldi per pagarle. Si scopre che ogni tanto tra le spese personali infila fatture per prestazioni inutili e mai richieste fornite dal marito: una visura catastale, un estratto di mappa, un accertamento sull’area verde (sempre quella del Comune che però la, ehm, signora continua a sostenere essere del Condominio). Tanto i condomini non se ne accorgono e pagano.

Sui rendiconti le cifre ballano: la cifra che indica le spese di cancelleria da 104 diventa 140. La rompiscatole chiede: è un errore di battitura o è aumentata? La (diciamo così) signora si arrampica sugli specchi: sono 10 € all’anno per ogni condomino. Sono aumentati i condomini? Sì, dice la, ehm, signora. Sono 14, mentre prima erano 13. La rompiscatole rompe proprio le scatole: dice che la spesa sarebbe dovuta aumentare di 10 €, non di 30, sono anni che la spesa è di 104 €. La replica è proprio da signora: “Si vede che ci siamo portati dietro un errore di stampa. Adesso, sollecitati da quest’attenzione lo abbiamo messo a posto. Se non diceva niente passava in cavalleria”. Inutile dire che non esiste niente che documenti le spese di cancelleria. Qualcuno dei presenti capisce. La maggioranza che approva è fatta di babbei e di deleganti. La dabbenaggine di qualcuno la si capisce dall’esame degli estratti conto: il condomino che grugnisce, dopo essere risultato creditore a chiusura del rendiconto 2014, due mesi dopo versa più di 1200 €. Nella causale del bonifico spiega che si tratta di due rate dimenticate dell’esercizio precedente (???).

La rompiscatole sospetta una truffa: c’è un appartamento passato di proprietà al cui proprietario prima è stato negato di sapere quanto doveva pagare e poi è stato chiesto a suo danno un decreto ingiuntivo che, accompagnato da un elenco di ingiustificate spese personali, fanno lievitare le sue spese condominiali di migliaia di euro. Il condominio non ne sa niente e quando la rompiscatole chiede alla signora (signora per dire) di spiegare cosa ha combinato, questa fa appello alla privacy. Da qualche parte ci deve essere un assegno bloccato su richiesta del condominio, ma il condominio non ne sa niente. Il nuovo proprietario sta rateizzando il debito che il condominio ha approvato a rendiconto, ma il condominio non ne sa niente. Neanche la rompiscatole sa niente, solo sospetti. Non essendo lei la parte danneggiata, cosa può fare?

Lo sarà, parte danneggiata, da lì a poco. La signora (sarebbe volgare chiamarla con un appellativo più adatto), ha deciso di far fuori la rompiscatole e approfitta di un suo ritardo nel pagamento delle rate preventivate.: ignora le cifre a debito degli altri nove o dieci condomini, ignora anche quelle del condomino che, chiuso a debito il rendiconto, da più di un anno non versa un centesimo. Ma è uno di quelli che affida la delega in bianco a suo marito e, anche se la legge vorrebbe che si agisse nei suoi confronti per il recupero dei crediti, a lei conviene tenerselo buono.

La signora (signora per dire) azzarda: va dal giudice e chiede che venga emesso un decreto ingiuntivo nei confronti della rompiscatole. Lo ottiene facilmente, basta presentare il verbale che approva il preventivo. Il giudice cosa ne sa che il preventivo prevede rate raddoppiate rispetto alle spese reali? A lui basta che siano approvate dall’assemblea. E l’assemblea approva tutto senza controllare niente. Neanche il legale della signora (signora per dire) entra nel merito. Se uno vuole chiedere un decreto ingiuntivo il giorno dopo la scadenza della rata, a lui cosa importa? Tanto il condominio lo paga (ma non risulta a rendiconto: chi ha anticipato le spese? La signora per dire?).

Ecco, ora la rompiscatole è servita: è obbligata a pagare non solo le spese condominiali, ma anche le spese legali del decreto ingiuntivo. Ma alla signora non basta: mentre accetta il piano di rientro rateizzato, ascrive ipoteca sull’appartamento della rompiscatole e gliene addebita la spesa. Infine si inventa una serie di altre spese e le aggiunge alle personali da addebitare alla rompiscatole. Sono migliaia di euro che si aggiungono alle spese condominiali già pagate. Ma i condomini dabbene non lo sanno, non stanno a fare i conti, si bevono tutto quello che la signora (lo so: ci vuole coraggio a chiamarla così) racconta. E c’è anche l’avvocato a confermare (che ne sai lui? Gli hanno chiesto di chiedere un decreto ingiuntivo e lui l’ha chiesto). L’unico argomento di cui la … (signora?) lascia che si discuta in assemblea è la morosità della rompiscatole: bisogna agire per metterle la casa all’asta. Non si può fare altrimenti. Il di lei marito fomenta: vedete, non si è neanche presentata all’assemblea, ha lo stipendio già gravato da debiti (e quale pubblico dipendente non approfitta delle condizioni vantaggiose dei presiti INPDAP?). Noi qui riuniti per cercare di aiutarla e lei se ne va al mare… (ma l’ultima volta che la rompiscatole ha partecipato a un’assemblea condominiale le hanno suggerito di dedicarsi ad hobby diversi da quello di controllare i rendiconti condominiali).

Purtroppo la casa all’asta non si può mettere: che la rompiscatole paga. Paga e rompe le scatole con qualche telefonata ai condomini: “Scusi, sulla base di quali considerazioni chiedete di mettermi all’asta l’appartamento accollandovi le spese della procedura, nonostante io non vi debba niente?” Dall’altra parte la delegante, morosa per più di un anno, starnazza “Eh, certo: se lei non si presenta alle assemblee, chiediamo sì, di metterle la casa all’asta!”

Incredibile, vero? Eppure succede, quando tra gli imbecilli e i furbi si stabiliscono alleanze.

Si capisce che avete un'amministratrice che si fa i fatti suoi approfittando dell'inattività dei condòmini. La domanda che pongo, è la seguente: fermo restando che un personaggio del genere sarebbe da revocare, ci sono i numeri e, principalmente, la volontà di revocarla?

Il problema è proprio quello. Come dice lo staff di Palermo: la rompiscatole e altri 2 cercano di spiegare, mentre gli idioti trascinano la discussione al loro livello e ci battono con l'esperienza. E noi ci rimettiamo migliaia di euro.

 

- - - Aggiornato - - -

 

Ma se tolgo le 300 signora (si fa per dire), si capisce meglio?

Sono tutti "amici" dell"ammistratrice.

Non capisco la presenza del marito nelle assemblee.

Dalla nuova riforma,è vietato all'amministratore accettare deleghe.

http://********************/assemblea-di-condominio-il-conflitto-de28099interessi-e-le-deleghe/

http://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/2014/02/09/989250-condominio-riforma-deleghe-assemblea.shtml

 

- - - Aggiornato - - -

 

NUOVO TESTO

Art. 67

 

...All’amministratore non possono essere conferite deleghe per la partecipazione a qualunque assemblea.

 

http://www.mapi.it/riforma-del-condominio-nuovi-articoli-66-67-68-69-disposizione-di-attuazione-del-codice-civile

Allora, riepilogando... se non ho capito male, la rompiscatole (tu) e altri due condòmini hanno parecchie perplessità sul suo operato. Siete pertanto in tre. L'art. 66 d.a.c.c. prevede che si possa chiedere la convocazione di un'assemblea da almeno 2 condòmini che rappresentino 1/6 dei millesimi. Se ci sono i numeri, potete iniziare in questo modo, preparare le vostre argomentazioni, domande e quanto necessario (anche in termini documentali) per contestare il suo operato. Se dopo tutto ciò, la restante parte dei condòmini è concorde con l'operato dell'amministratrice, la vedo dura...

Sono tutti "amici" dell"ammistratrice.

Non capisco la presenza del marito nelle assemblee.

Dalla nuova riforma,è vietato all'amministratore accettare deleghe.

http://********************/assemblea-di-condominio-il-conflitto-de28099interessi-e-le-deleghe/

http://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/2014/02/09/989250-condominio-riforma-deleghe-assemblea.shtml

 

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NUOVO TESTO

Art. 67

 

...All’amministratore non possono essere conferite deleghe per la partecipazione a qualunque assemblea.

 

http://www.mapi.it/riforma-del-condominio-nuovi-articoli-66-67-68-69-disposizione-di-attuazione-del-codice-civile

Non sono amici, sono leccati e fregati. Quando ho fatto notare il divieto di delega, l'amministratrice mi ha pubblicamente risposto: "Si vede che il legislatore si è dimenticato di estendere il divieto ai parenti.

Infine verbalizza in due righe che l’assemblea ha approvato tutto all’unanimità.

-------------------------------------------------------------------------------------------

La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che “la delibera che non indichi analiticamente il nome e il valore della quota proporzionale dei condomini presenti, va impugnata entro 30 gg. dai condomini dissenzienti o assenti.” (Cass.n.2101/97)

 

VALIDITÀ DELLE DELIBERE

Il momento conclusivo dell’assemblea è la votazione dei vari punti posti all’ordine del giorno nell’avviso di convocazione, ed è il momento conclusivo del processo di formazione della volontà collegiale.

Il verbale assembleare assume rilevanza anche in relazione alla precedente fase di discussione, attraverso la quale delibera è maturata. E’ ovvio che non tutte le obiezioni ed argomentazioni vengono trascritte, però deve trovarsi riscontro, anche se in forma concisa, di tutti gli argomenti trattati nel corso dell’assemblea e strettamente connessi all’argomento in discussione.

La funzione del verbale permette a tutti i condomini di controllare ogni momento dell’attività collegiale. (Cass.n.5014/99) La validità delle deliberazioni è, inoltre, strettamente connessa anche alla corretta redazione del verbale stesso.(Cass.n.697/00; Cass.n.810/99)

La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che “la delibera che non indichi analiticamente il nome e il valore della quota proporzionale dei condomini presenti, va impugnata entro 30 gg. dai condomini dissenzienti o assenti.” (Cass.n.2101/97)

Sempre la Corte di Cassazione ha inoltre stabilito che il voto di un partecipante all’assemblea condominiale allontanatosi, prima della trattazione e discussione sui punti dell’ordine del giorno, assemblea indetta in seconda convocazione.

e* non impedisce* nè lare cnon può essere conteggiato per la formazione della maggioranza. (Cass.n.1510/99)

Allora, riepilogando... se non ho capito male, la rompiscatole (tu) e altri due condòmini hanno parecchie perplessità sul suo operato. Siete pertanto in tre. L'art. 66 d.a.c.c. prevede che si possa chiedere la convocazione di un'assemblea da almeno 2 condòmini che rappresentino 1/6 dei millesimi. Se ci sono i numeri, potete iniziare in questo modo, preparare le vostre argomentazioni, domande e quanto necessario (anche in termini documentali) per contestare il suo operato. Se dopo tutto ciò, la restante parte dei condòmini è concorde con l'operato dell'amministratrice, la vedo dura...

Già fatto. Infatti è proprio dura. Ma è anche inaccettabile dover subire. Più lei osa e più sia noi che lei riceviamo conferma di quanto siano babbei gli altri. E più ne abbiamo conferma, più lei infierisce su di noi.

Non sono amici, sono leccati e fregati. Quando ho fatto notare il divieto di delega, l'amministratrice mi ha pubblicamente risposto: "Si vede che il legislatore si è dimenticato di estendere il divieto ai parenti.

Difatti nulla vieta di delegare il marito dell'amministratore .

Già fatto. Infatti è proprio dura. Ma è anche inaccettabile dover subire. Più lei osa e più sia noi che lei riceviamo conferma di quanto siano babbei gli altri. E più ne abbiamo conferma, più lei infierisce su di noi.
A questo punto sarà necessario attendere che l'amministratrice faccia un errore, ovvero una grave irregolarità, tale da permettere di adire alla Volontaria Giurisdizione anche senza assistenza legale, richiedendo la revoca (spese c.a. 100 Euro), ottenuto questo risultato l'amministratrice attuale non potrà più essere rinominata

Le gravi irregolarità sono elencate nell'art 1129 cc;

 

- La revoca dell'amministratore può essere deliberata in ogni tempo dall'assemblea, con la maggioranza prevista per la sua nomina oppure con le modalità previste dal regolamento di condominio. Può altresì essere disposta dall'autorità giudiziaria, su ricorso di ciascun condomino, nel caso previsto dal quarto comma dell'articolo 1131, se non rende il conto della gestione, ovvero in caso di gravi irregolarità.

...

Costituiscono, tra le altre, gravi irregolarità:

1) l'omessa convocazione dell'assemblea per l'approvazione del rendiconto condominiale, il ripetuto rifiuto di convocare l'assemblea per la revoca e per la nomina del nuovo amministratore o negli altri casi previsti dalla legge;

2) la mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari e amministrativi, nonché di deliberazioni dell'assemblea;

3) la mancata apertura ed utilizzazione del conto di cui al settimo comma;

4) la gestione secondo modalità che possono generare possibilità di confusione tra il patrimonio del condominio e il patrimonio personale dell'amministratore o di altri condomini;

5) l'aver acconsentito, per un credito insoddisfatto, alla cancellazione delle formalità eseguite nei registri immobiliari a tutela dei diritti del condominio;

6) qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio, l'aver omesso di curare diligentemente l'azione e la conseguente esecuzione coattiva;

7) l'inottemperanza agli obblighi di cui all'articolo 1130, numeri 6), 7) e 9);

8) l'omessa, incompleta o inesatta comunicazione dei dati di cui al secondo comma del presente articolo.

In caso di revoca da parte dell'autorità giudiziaria, l'assemblea non può nominare nuovamente l'amministratore revocato.

cc art 1130;

- 6) curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza delle parti comuni dell'edificio. Ogni variazione dei dati deve essere comunicata all'amministratore in forma scritta entro sessanta giorni. L'amministratore, in caso di inerzia, mancanza o incompletezza delle comunicazioni, richiede con lettera raccomandata le informazioni necessarie alla tenuta del registro di anagrafe. Decorsi trenta giorni, in caso di omessa o incompleta risposta, l'amministratore acquisisce le informazioni necessarie, addebitandone il costo ai responsabili;

7) curare la tenuta del registro dei verbali delle assemblee, del registro di nomina e revoca dell'amministratore e del registro di contabilità. Nel registro dei verbali delle assemblee sono altresì annotate: le eventuali mancate costituzioni dell'assemblea, le deliberazioni nonché le brevi dichiarazioni rese dai condomini che ne hanno fatto richiesta; allo stesso registro è allegato il regolamento di condominio, ove adottato. Nel registro di nomina e revoca dell'amministratore sono annotate, in ordine cronologico, le date della nomina e della revoca di ciascun amministratore del condominio, nonché gli estremi del decreto in caso di provvedimento giudiziale. Nel registro di contabilità sono annotati in ordine cronologico, entro trenta giorni da quello dell'effettuazione, i singoli movimenti in entrata ed in uscita. Tale registro può tenersi anche con modalità informatizzate;

9) fornire al condomino che ne faccia richiesta attestazione relativa allo stato dei pagamenti degli oneri condominiali e delle eventuali liti in corso;

Sono tutti "amici" dell"ammistratrice.

Non capisco la presenza del marito nelle assemblee.

Dalla nuova riforma,è vietato all'amministratore accettare deleghe.

http://********************/assemblea-di-condominio-il-conflitto-de28099interessi-e-le-deleghe/

http://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/2014/02/09/989250-condominio-riforma-deleghe-assemblea.shtml

 

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NUOVO TESTO

Art. 67

 

...All’amministratore non possono essere conferite deleghe per la partecipazione a qualunque assemblea.

 

http://www.mapi.it/riforma-del-condominio-nuovi-articoli-66-67-68-69-disposizione-di-attuazione-del-codice-civile

Il marito e' un delegato quindi partecipa e vota .

Infine verbalizza in due righe che l’assemblea ha approvato tutto all’unanimità.

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La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che “la delibera che non indichi analiticamente il nome e il valore della quota proporzionale dei condomini presenti, va impugnata entro 30 gg. dai condomini dissenzienti o assenti.” (Cass.n.2101/97)

 

VALIDITÀ DELLE DELIBERE

Il momento conclusivo dell’assemblea è la votazione dei vari punti posti all’ordine del giorno nell’avviso di convocazione, ed è il momento conclusivo del processo di formazione della volontà collegiale.

Il verbale assembleare assume rilevanza anche in relazione alla precedente fase di discussione, attraverso la quale delibera è maturata. E’ ovvio che non tutte le obiezioni ed argomentazioni vengono trascritte, però deve trovarsi riscontro, anche se in forma concisa, di tutti gli argomenti trattati nel corso dell’assemblea e strettamente connessi all’argomento in discussione.

La funzione del verbale permette a tutti i condomini di controllare ogni momento dell’attività collegiale. (Cass.n.5014/99) La validità delle deliberazioni è, inoltre, strettamente connessa anche alla corretta redazione del verbale stesso.(Cass.n.697/00; Cass.n.810/99)

La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che “la delibera che non indichi analiticamente il nome e il valore della quota proporzionale dei condomini presenti, va impugnata entro 30 gg. dai condomini dissenzienti o assenti.” (Cass.n.2101/97)

Sempre la Corte di Cassazione ha inoltre stabilito che il voto di un partecipante all’assemblea condominiale allontanatosi, prima della trattazione e discussione sui punti dell’ordine del giorno, assemblea indetta in seconda convocazione.

e* non impedisce* nè lare cnon può essere conteggiato per la formazione della maggioranza. (Cass.n.1510/99)

Già fatto. Portata in mediazione (è obbligatorio prima di impugnare). Si è presentata rifiutandosi di mediare e raccontando balle ai creduloni, rafforzando in loro la convinzione che sono una rompiscatole. Non sono andata avanti perché di solito le spese legali sono inferiori alle cifre che ripetutamente gratta.

...Quando ho fatto notare il divieto di delega, l'amministratrice mi ha pubblicamente risposto: "Si vede che il legislatore si è dimenticato di estendere il divieto ai parenti.

Purtroppo l'amministratrice ha ragione ed essendo molto furba, se il legislatore avesse esteso il divieto ai parenti, l'amministratrice avrebbe chiesto ai condòmini compiacenti di delegare il suo salumiere, il suo panettiere, le sue amiche di burraco....

 

Se siete solo in 3 contro 11, gli undici hanno addirittura oltre i 2/3 della maggioranza e possono deliberare perfino le innovazioni.

Senza le prove di "gravi irregolarità" (e la "signora, si fa per dire" mi sembra molto astuta per mettersi in questa condizione) non riuscirete mai a revocarla.

 

Solo con un lungo lavoro di convincimento verso gli altri condòmini e riuscendo a ricevere voi le deleghe necessarie, potrete cambiare la situazione.

Altrimenti non ti resta che lo sfogo o vendere casa.

Purtroppo l'amministratrice ha ragione ed essendo molto furba, se il legislatore avesse esteso il divieto ai parenti, l'amministratrice avrebbe chiesto ai condòmini compiacenti di delegare il suo salumiere, il suo panettiere, le sue amiche di burraco....

 

Se siete solo in 3 contro 11, gli undici hanno addirittura oltre i 2/3 della maggioranza e possono deliberare perfino le innovazioni.

Senza le prove di "gravi irregolarità" (e la "signora, si fa per dire" mi sembra molto astuta per mettersi in questa condizione) non riuscirete mai a revocarla.

 

Solo con un lungo lavoro di convincimento verso gli altri condòmini e riuscendo a ricevere voi le deleghe necessarie, potrete cambiare la situazione.

Altrimenti non ti resta che lo sfogo o vendere casa.

Già. Irregolarità ce ne sono a bizzeffe, ma prese singolarmente non appaiono gravi. Ci vorrebbe qualcuno che indagasse sulla compravendita di quell'appartamento sul quale ha messo migliaia di euro di spese personali. Probabilmente lì ha messo l'ipoteca sull'appartamento e all'atto della compravendita ha intascato personalmente il debito imposto con un prelievo forzoso. Ma che faccio, denuncio? E se poi mi sbaglio? Non sono io la danneggiata e il condomino che è subentrato non ha capito niente e sta pagando (ma tanto anche se capiva c'è la delibera della maggioranza)

Alla prox assemblea prova tu a fare il presidente poi chiedi all'amministratrice (di fa per dire) di uscire e continuate da soli. In mezzo ai piedi avrai solo il marito.

Alla prox assemblea prova tu a fare il presidente poi chiedi all'amministratrice (di fa per dire) di uscire e continuate da soli. In mezzo ai piedi avrai solo il marito.
Non è possibile chiedere l'uscita all'amministratrice, perchè è condomina.
Già. Irregolarità ce ne sono a bizzeffe, ma prese singolarmente non appaiono gravi. Ci vorrebbe qualcuno che indagasse sulla compravendita di quell'appartamento sul quale ha messo migliaia di euro di spese personali. Probabilmente lì ha messo l'ipoteca sull'appartamento e all'atto della compravendita ha intascato personalmente il debito imposto con un prelievo forzoso. Ma che faccio, denuncio? E se poi mi sbaglio? Non sono io la danneggiata e il condomino che è subentrato non ha capito niente e sta pagando (ma tanto anche se capiva c'è la delibera della maggioranza)

Brava, non sei tu la danneggiata per cui "potresti" solo aprire gli occhi al danneggiato.

Ma ha le carte in mano?

Sai che il nuovo proprietario è solidale con il precedente per le spese riguardanti l'esercizio in cui ha acquistato e quello precedente?

 

Guarda caso anch'io faccio parte di un condominio di 14 condòmini onesti, solvibili ma disinteressati a controllare i conti.

L'amministratore ci sguazzava alla grande.

Io ho dovuto studiare la materia condominiale, frequentare un corso per amministratori e poi invitare i colleghi condòmini a casa mia a prendere tanti caffè per discutere delle cose che non andavano.

Ala fine l'amministratore è stato revocato con l'unanimità di 14 condòmini su 14 (ha votato per la revoca perfino quello che, in buona fede, lo aveva proposto).

 

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Alla prox assemblea prova tu a fare il presidente poi chiedi all'amministratrice (di fa per dire) di uscire e continuate da soli. In mezzo ai piedi avrai solo il marito.

Con quali e quanti voti potrà essere scelta lei come Presidente piuttosto che il marito dell'amministratrice? 😂

Alla prox assemblea prova tu a fare il presidente poi chiedi all'amministratrice (di fa per dire) di uscire e continuate da soli. In mezzo ai piedi avrai solo il marito.

Ho fatto la presidente e ho fatto la consigliera, ma i condomini non capiscono. Sbuffano quando parlo e replicano con argomenti pretestuosi: perché non mi cerco altri hobby, perché sono andata in vacanza invece che andare all'assemblea, perché non parlo io invece che far mandare lettere dall'avvocato...

I conti non li guardano e quando, da consigliera, ho fatto un verbalino descrivendo nel dettaglio le spese e le irregolarità e l'ho messo nelle buche delle lettere hanno detto che erano stufi di letterine. Lei intanto ha fatto un altro verbale dove diceva che in consiglieri avevano controllato e approvato già tutto. Il mio avvocato le ha contestato il falso ideologico e lei ha letto la contestazione scritta in assemblea, ma la maggioranza capisce solo che c'è una fastidiosa lettera da ascoltare e non ne coglie il contenuto.

 

Stavo pensando di rivolgermi ai carabinieri, anche perché spesso i condomini sono offensivi e pesanti.

Ho fatto la presidente e ho fatto la consigliera, ma i condomini non capiscono. Sbuffano quando parlo e replicano con argomenti pretestuosi: perché non mi cerco altri hobby, perché sono andata in vacanza invece che andare all'assemblea, perché non parlo io invece che far mandare lettere dall'avvocato...

I conti non li guardano e quando, da consigliera, ho fatto un verbalino descrivendo nel dettaglio le spese e le irregolarità e l'ho messo nelle buche delle lettere hanno detto che erano stufi di letterine. Lei intanto ha fatto un altro verbale dove diceva che in consiglieri avevano controllato e approvato già tutto. Il mio avvocato le ha contestato il falso ideologico e lei ha letto la contestazione scritta in assemblea, ma la maggioranza capisce solo che c'è una fastidiosa lettera da ascoltare e non ne coglie il contenuto.

 

Stavo pensando di rivolgermi ai carabinieri, anche perché spesso i condomini sono offensivi e pesanti.

Se c'erano delle irregolarità non è sufficiente andare dall'avvocato e questo contesti il lavoro all'amministratrice, era invece necessario agire e con le prove adire al Giudice con la richiesta della revoca, con o senza avvocato.

...I conti non li guardano e quando, da consigliera, ho fatto un verbalino descrivendo nel dettaglio le spese e le irregolarità e l'ho messo nelle buche delle lettere hanno detto che erano stufi di letterine....

Visto che hai già l'avvocato, se hai le prove di irregolarità non devi mandare letterine a chi ha piena fiducia dell'amministratrice, E' normale che siano stufi di questo tuo comportamento.

Devi solo votare contro i bilanci e, carte alla mano, rivolgerti al Giudice che nominerà un CTU ed analizzerà la contabilità.

Forse ti serve un avvocato esperto condominialista che ti consigli per il meglio dopo aver visionato la documentazione.

Visto che hai già l'avvocato, se hai le prove di irregolarità non devi mandare letterine a chi ha piena fiducia dell'amministratrice, E' normale che siano stufi di questo tuo comportamento.

Devi solo votare contro i bilanci e, carte alla mano, rivolgerti al Giudice che nominerà un CTU ed analizzerà la contabilità.

Forse ti serve un avvocato esperto condominialista che ti consigli per il meglio dopoaver visionato la documentazione.

Le irregolarità sono le seguenti:

1. Non fa transitare tutte le somme sul conto corrente condominiale (lei dice che per questioni di praticità e perché molti pagano in contanti);

2. Non ha presentato all'atto della nomina un preventivo dettagliato (lei dice che ci sono i mansionari in Camera di commercio e lei applica la cifra più bassa, in realtà non è così. Verbalizza che il suo onorario è di 670 € + IVA E CPA e poi a rendiconto mette di tutto e di più);

3. Ha omesso di agire per il recupero dei crediti del condominio moroso (quello vero, che non aveva versato le somme dovute dopo più di sei mesi dalla chiusura dell'esercizio nel quale il credito esigibile era compreso) come impone l'art. 1129. (Ma anche qui il legale mi ha detto che non essendo stato danneggiato il condominio per questa omissione, non si poteva far niente);

E poi tutta una serie di altre cose non contemplate dall'art 1129:

Delibere nulle che ci costringono a pagare lavori fatti sul suolo pubblico (che lei dice è nostro anche se le carte e i funzionari del Comune dicono il contrario); imposizione di spese condominiali a un solo condomino (la rompiscatole); lettere di sollecito con cifre sbagliate fatte a pochi giorni dalla scadenza della rata prevista, seguite da lettere mandate il giorno dopo con la cifra giusta e addebitate entrambe al destinatario a 47 € l'una; fatture del marito per accertamenti edilizi mai richiesti tra le spese personali; decreti ingiuntivi e ipoteche ascritte su appartamenti senza informarne il condominio, senza mettere la spesa a rendiconto e addebitandola come spesa personale al condomino che ne è oggetto.

 

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Però mi dicono che non è sufficiente per portarla dal giudice e ho paura che poi si rivalga contro di me se il giudice non la condanna

Le irregolarità sono le seguenti:

1. Non fa transitare tutte le somme sul conto corrente condominiale (lei dice che per questioni di praticità e perché molti pagano in contanti);

2. Non ha presentato all'atto della nomina un preventivo dettagliato (lei dice che ci sono i mansionari in Camera di commercio e lei applica la cifra più bassa, in realtà non è così. Verbalizza che il suo onorario è di 670 € + IVA E CPA e poi a rendiconto mette di tutto e di più);

3. Ha omesso di agire per il recupero dei crediti

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Però mi dicono che non è sufficiente per portarla dal giudice e ho paura che poi si rivalga contro di me se il giudice non la condanna

Cambia legale, ti ho già elencato quali sono le gravi irregolarità, e questa amministratrice mi pare ne ha commesse diverse, la nr. 1. la nr. 2. e la nr. 3. che hai elencato sono tutte gravi irregolarità (eccetto la 3.) elencate nell'art 1129 cc. che portano alla revoca giudiziale.
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