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simonaroma

Casa ereditata cointestata , spese ordinarie di condominio

Una casa è stata ereditata dai 2 figli al 50%. Il figlio maggiore ci ha messo la residenza per non pagare l'IMU ma in realtà vive nella casa dei suoceri gratis in attesa di poter comprare la parte del fratello , mentre il figlio minore abita nella stessa città , ma ha la residenza altrove e paga la sua metà di casa ereditata come seconda casa.

Il maggiore pretende che anche il fratello minore paghi le spese di condominio ordinarie, dal momento che la casa dei genitori nei fatti è disabitata, ma non disponibile all'affitto visto che il maggiore ci ha messo la residenza e si rifiuta di corrispondere al fratello minore metà di un presunto affitto, come vorrebbe la legge perchè, a suo dire, la casa è vuota e quindi le spese di condominio ordinarie le paga solo chi usufruisce della casa cosa che lui non fa, pur avendoci messo la residenza.

quindi le spese ordinarie si devono dividere a metà tra i fratelli.

 

è vero , chiede il fratello minore, che il condominio ordinario lo paga solo chi usufruisce della casa e che quindi le spese di conseguenza vanno divise tra i coeredi o basta la residenza del fratello maggiore per far opporsi a ciò e pagare solo le spese straordinarie , come vuole la legge?

... è vero , chiede il fratello minore, che il condominio ordinario lo paga solo chi usufruisce della casa e che quindi le spese di conseguenza vanno divise tra i coeredi o basta la residenza del fratello maggiore per far opporsi a ciò e pagare solo le spese straordinarie , come vuole la legge?

Le spese ordinarie le paga chi ha la disponibilità dell'appartamento ma questo è un fatto che devono risolvere i due fratelli perchè il condominio può richiedere le spese indifferentemente ad uno dei due.

 

I due fratelli devono risolvere tra loro le beghe interne.

Gli immobili ereditati sono portatori di gioie e dolori.

Di gioie, se gli eredi procedono di pari passo.

Di dolori, se invece agiscono in ordine sparso e/o prepotentemente.

 

Il fratello maggiore fa il furbo, quello minore sbaglia nel tollerarlo.

Tutte le spese, comprese le condominiali, vanno suddivise al 50%. Se il maggiore ha messo la residenza senza abitarci effettivamente, ebbene il risparmio IMU va suddiviso fra entrambi i fratelli, non perché c'è una legge che lo dice, ma semplicemente per questioni di pari equità e reciproco rispetto (per altro familiare!).

 

Non ci vuole molta fantasia per lasciare le cose come stanno, ma far sì che ognuno dei due fratelli sostenga le medesime spese dell'altro...

Basta volerlo !

se fosse stato cos' facile far accettare la regole del buon senso non staremo qui.

per questo chiedevo informazioni al livello normativo

Gli immobili ereditati sono portatori di gioie e dolori.

Di gioie, se gli eredi procedono di pari passo.

Di dolori, se invece agiscono in ordine sparso e/o prepotentemente.

 

Il fratello maggiore fa il furbo, quello minore sbaglia nel tollerarlo.

Tutte le spese, comprese le condominiali, vanno suddivise al 50%. Se il maggiore ha messo la residenza senza abitarci effettivamente, ebbene il risparmio IMU va suddiviso fra entrambi i fratelli, non perché c'è una legge che lo dice, ma semplicemente per questioni di pari equità e reciproco rispetto (per altro familiare!).

 

Non ci vuole molta fantasia per lasciare le cose come stanno, ma far sì che ognuno dei due fratelli sostenga le medesime spese dell'altro...

Basta volerlo !

La miglior risposta te l'ho già data.

Ignorarla sarebbe un grave errore, ovvero se ci sono due fratelli che non vanno d'accordo devono invece imparare ad andare d'accordo a tutela dei loro singoli interessi.

 

Comunque la "soluzione B" è rappresentata dalle leggi.

Valgono le disposizioni sulla comunione, ovvero, tenuto conto che i comunisti totali sono due, per ogni singola decisione va verificata l'unanimità dei due fratelli.

Se un fratello agisce e l'altro è in disaccordo, quest'ultimo per ogni singolo problema può solo aprire un procedimento stragiudiziale prima, e giudiziale poi. Ergo, tanti quattrini buttasti al vento.

 

Se il disaccordo permane su tutto (minuzie o scelte rilevanti), se nessuno riesce ad acquisire l'intera proprietà liquidando l'altro fratello, chi ne ha interesse può rivolgersi al giudice per chiedere la liquidazione coatta della comproprietà immobiliare , mediante vendita giudiziaria dell'immobile. Ergo, un altro pozzo di quattrini bruciati.

 

C'è anche la "soluzione C", ma è impraticabile improponibile e inaccettabile: un fratello sopprime l'altro.

Adesso hai capito perché ho scritto "Basta volerlo!" ?

Non affermo che sia facile, ma è certamente necessario e conveniente per entrambi i fratelli...

Io e mia sorella mossi da interessi personali molto diversi abbiamo imparato ad andare d'accordo e pure a sopportarci nelle nostre diversità, pur di salvaguardare un patrimonio edilizio ereditato...

Anche se la proprietà fosse indivisa e indivisibile, salvo atti del f.maggiore finalizzati al godimento esclusivo, nulla osterebbe allo spostamento della residenza anche del f.minore.

 

Se il f. maggiore impedisce l'accesso al minore, oppure di sistemarvi mobili e arredi, allora sì, paga l'affitto della metà e le spese condominiali.

Se nulla vieta al minore di fruire dell'immobile e di portarvi la residenza, il minore contribuisce alle spese.

 

Il quesito mi pone il dubbio che il minore non possa spostarvi la residenza perchè già ha un immobile.

... Se il f. maggiore impedisce l'accesso al minore, oppure di sistemarvi mobili e arredi, allora sì, paga l'affitto della metà e le spese condominiali.

Se nulla vieta al minore di fruire dell'immobile e di portarvi la residenza, il minore contribuisce alle spese...

C'è un particolare da tener presente.

Simona scrive:

"ll figlio maggiore ci ha messo la residenza per non pagare l'IMU ma in realtà vive nella casa dei suoceri gratisin attesa di poter comprare la parte del fratello

In effetti, che il fratello ci viva o meno, credo non sia d'accordo nel locare l'appartamento in modo da poter percepire una rendita fino al momento della vendita.

 

Il fratello maggiore tiene bloccato l'appartamento fino a che non avrà i soldi per riscattare la quota dell'altro fratello, ma intanto chi ci rimette è il fratello minore.

 

Andando davanti ad un Giudice, non credo che consentirebbe di far vivere due famiglie (sulla carta di questo si tratta) in un unico appartamento per cui, a mio avviso, chi ci mette la residenza si deve accollare almeno le spese come se ne avesse l'uso esclusivo.

 

Il fratello minore non sta chiedendo che gli sia rimborsata l'IMU e non sta chiedendo neanche una quota sul canone di locazione. Sta chiedendo solo che il fratello maggiore si accolli le spese ordinarie di condominio, al pari di un qualsiasi locatario, perchè se la casa è vuota e non è stata locata è stato solo per fare un favore al fratello maggiore.

 

Se la casa fosse locata non ci sarebbe il problema delle spese ordinarie e ci sarebbe un ulteriore introito al quale il fratello monore sta già rinunciando per amor di famiglia.

C'è un particolare da tener presente.

Simona scrive:

"ll figlio maggiore ci ha messo la residenza per non pagare l'IMU ma in realtà vive nella casa dei suoceri gratisin attesa di poter comprare la parte del fratello

In effetti, che il fratello ci viva o meno, credo non sia d'accordo nel locare l'appartamento in modo da poter percepire una rendita fino al momento della vendita.

 

Il fratello maggiore tiene bloccato l'appartamento fino a che non avrà i soldi per riscattare la quota dell'altro fratello, ma intanto chi ci rimette è il fratello minore.

 

Andando davanti ad un Giudice, non credo che consentirebbe di far vivere due famiglie (sulla carta di questo si tratta) in un unico appartamento per cui, a mio avviso, chi ci mette la residenza si deve accollare almeno le spese come se ne avesse l'uso esclusivo.

 

Il fratello minore non sta chiedendo che gli sia rimborsata l'IMU e non sta chiedendo neanche una quota sul canone di locazione. Sta chiedendo solo che il fratello maggiore si accolli le spese ordinarie di condominio, al pari di un qualsiasi locatario, perchè se la casa è vuota e non è stata locata è stato solo per fare un favore al fratello maggiore.

 

Se la casa fosse locata non ci sarebbe il problema delle spese ordinarie e ci sarebbe un ulteriore introito al quale il fratello monore sta già rinunciando per amor di famiglia.

Come sai che pure il fratello minore tiene famiglia questo non lo capisco.

E perchè, cosa vieterebbe a due coppie di vivere sotto lo stesso tetto? Si trova scritto da qualche parte che residenza uguale piena disponibilità?

 

Oltre al fatto che nemmeno sappiamo se si tratti di un immobile divisibile. Magari lo è.

L'importante è che il fratello maggiore non impedisca una fruizione del bene all'altro erede.

Vedi anche la risposta qui:

http://www.7giorni.info/l-avvocato-risponde/come-difendersi-da-un-coerede-ingordo.html

 

Oltretutto, visto che al momento vive dal suocero, a maggior ragione, se vuole, può andarci il minore.

 

Ma secondo me è un pò una ricerca di pretesti per non pagare, se il minore non può o non vuole andarci a vivere.

 

In sintesi: le spese in esclusiva le paga chi ne gode in tale misura, anche in senso potenziale. Se non è così, si divide.

... In sintesi: le spese in esclusiva le paga chi ne gode in tale misura, anche in senso potenziale. Se non è così, si divide.

In sintesi, se dobbiamo attenerci alla Legge anzichè al buon senso, il fratello minore potrebbe anche decidere di chiedere immediatamente lo scioglimento giudiziale della comunione senza aspettare che il fratello maggiore metta da parte i soldi e nel caso il fratello minore avesse disponibilità immediata di denaro, potrebbe anche acquisire la quota del fratello a prezzo stracciato d'asta.

 

Il mio era solo un ragionamento di buon senso perchè di cavilli legali che portano entrambi i fratelli ad un bagno di sangue economico ce ne sono tanti.

 

Chissà se il fratello maggiore continuerebbe restare sulla sua posizione se il minore, avvalendosi di quanto dispone la Legge, decidesse di sciogliere subito la comunione.

In sintesi, se dobbiamo attenerci alla Legge anzichè al buon senso, il fratello minore potrebbe anche decidere di chiedere immediatamente lo scioglimento giudiziale della comunione senza aspettare che il fratello maggiore metta da parte i soldi e nel caso il fratello minore avesse disponibilità immediata di denaro, potrebbe anche acquisire la quota del fratello a prezzo stracciato d'asta.

 

Il mio era solo un ragionamento di buon senso perchè di cavilli legali che portano entrambi i fratelli ad un bagno di sangue economico ce ne sono tanti.

 

Chissà se il fratello maggiore continuerebbe restare sulla sua posizione se il minore, avvalendosi di quanto dispone la Legge, decidesse di sciogliere subito la comunione.

Ma sicuramente che può farlo, chi glielo impedisce. Però non è come dici tu che si debba arrivare necessariamente all'asta.

Se ti è capitato di leggere una ctu disposta dal giudice delle esecuzioni, avrai notato che i compiti che il giudice assegna al perito sono gli stessi da decenni e più o meno uguali in tutta Italia.

Una delle prime domande è più o meno "Dica il ctu se l'immobile è divisibile o no". Difatti, quando si chiede la divisione giudiziale, questa è la prima ipotesi. Se si può fare meglio così e l'immobile non viene subastato. Pertanto, non sapendo di che immobile si tratti, non è detto ci si debba arrivare. Si divide e ognun per se.

 

Se invece non si potesse, non è che sarebbe una grande mossa per non pagare la metà delle spese di condominio:

- crei dei costi tipo ctu e tribunale che vanno a carico della procedura, ovvero anche della propria parte;

- se va bene, si vedrà la fine tra quattro anni;

- se nel frattempo il mercato sale, sei legato ad una perizia fatta in fase negativa;

- in pendenza di procedura il bene non è ipotecabile.

 

Fate voi.

Il fratello minore non ha messo la residenza nella casa cointestata per due motivi:

1) ha casa in altra città

2) il fratello maggiore ha trafertito tutti i componenti della sua famiglia nella casa ereditata. per un problema di tasse il fratelllo minore non vuole spostare la residenza e unire i redditi

 

QUOTE=efisio;687850]Anche se la proprietà fosse indivisa e indivisibile, salvo atti del f.maggiore finalizzati al godimento esclusivo, nulla osterebbe allo spostamento della residenza anche del f.minore.

 

Se il f. maggiore impedisce l'accesso al minore, oppure di sistemarvi mobili e arredi, allora sì, paga l'affitto della metà e le spese condominiali.

Se nulla vieta al minore di fruire dell'immobile e di portarvi la residenza, il minore contribuisce alle spese.

 

Il quesito mi pone il dubbio che il minore non possa spostarvi la residenza perchè già ha un immobile.

 

- - - Aggiornato - - -

 

l'appartamento NOn è divisibile

il fratello maggiore ha trafertito tutti i componenti della sua famiglia nella casa ereditata.

Questo passaggio non è chiaro.

Il fratello maggiore ha messo tutti i componenti della sua famiglia nella casa ereditata ma lui vive nella casa dei suoceri.

Il fratello maggiore ha una residenza diversa da quella della sua famiglia?

 

La casa è stabilmente occupata dalla famiglia del fratello maggiore?

Il fratello minore potrebbe mandare ad abitare stabilmente in quella casa anche componenti della famiglia della sua moglie/fidanzata/compagna?

Quello che è divertente è che prima si dichiarano residenze forse (e ripeto forse), discutibili, poi però si invocano regole e leggi per dirimere quanto si ritiene sfavorevole.

tutta la famiglia del fratello maggiore, compreso lui, ha messo la residenza presso la casa ereditata, ma poi vivono con i suoceri che li aiutano con i due bambini piccoli, presso l' abitazione di questi ultimi in altro quartiere.

 

il fratello minore non vuole trasferirsi o far trasferire la sua compagna che vive e lavora insieme a lui

Questo passaggio non è chiaro.

Il fratello maggiore ha messo tutti i componenti della sua famiglia nella casa ereditata ma lui vive nella casa dei suoceri.

Il fratello maggiore ha una residenza diversa da quella della sua famiglia?

 

La casa è stabilmente occupata dalla famiglia del fratello maggiore?

Il fratello minore potrebbe mandare ad abitare stabilmente in quella casa anche componenti della famiglia della sua moglie/fidanzata/compagna?

- - - Aggiornato - - -

 

ritorno alla domanda : come vanno divise le spese?

E' evidente che il f. maggiore non dispone del diritto di abitazione, così come è evidente che quella residenza farlocca acquisita ha creato una disparità.

Se ci fosse in essere un comodato d'uso gratuito o una locazione non si porrebbe il problema delle spese perché le spese ordinarie andrebbero in capo all'utilizzatore dell'appartamento sia che ci abiti o non abiti con residenza o senza (comodatario o conduttore che fosse), mentre le spese straordinarie finirebbero in capo alla proprietà (ovvero caricate e suddivise al 50% su ognuno dei due fratelli).

 

Invece con l'acquisizione di quella residenza si è venuta a determinare una situazione ibrida e contra-lege, che pare tollerata.

Pertanto, allo stato attuale il titolo legale di comproprietà vantato dai due fratelli su quell'immobile non risulta legalmente modificato: le spese ordinarie e straordinarie vanno sostenute da entrambi al 50%.

Un diverso riparto spese può esser possibile solo per effetto di un accordo bonario fra i due fratelli.

Oppure il f. minore agisce contro il f. maggiore come meglio crede (fargli togliere la residenza, obbligarlo a cedere in locazione, liquidargli la sua parte, ricorrere al giudice per la vendita giudiziaria, o altro ancora ). Personalmente eviterei.

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