#1 Inviato 20 Gennaio, 2020 Salve, ho acquistato un appartamento qualche tempo fa e, purtroppo, recentemente la caldaia ha smesso di funzionare. Ho provveduto a farla sostituire con una a condensazione (con la sostituzione della canna fumaria esistente in acciaio con una in plastica). Purtroppo, durante la sostituzione della canna fumaria, i tecnici si sono accorti che, al piano sopra il mio, la canna fumaria è stata eliminata e sostituita con un piccolo intercapedine della dimensione esatta del tubo della canna fumaria e, attorno a questo intercapedine, è stata costruita una doccia. Dalle informazioni che sono riuscito ad ottenere questa operazione è stata fatta oltre 20 anni fa, se ho capito bene con il benestare del proprietario precedente a chi mi ha venduto l'immobile. Il problema è che, date le piccole dimensioni dell'intercapedine e il fatto che la precedente canna fumaria è stata installata "non esattamente a regola d'arte, non risulta possibile inserire un tubo all'interno di quello esistente e quindi pare essere necessario demolire (almeno in parte) il bagno del vicino del piano di sopra, con tutti i problemi (ed i costi) che questo comporta. Incredibilmente l'amministratore di condominio non ha saputo dirmi se l'eliminazione della canna fumaria è stata autorizzata o meno da una riunione di condominio o se è stata una decisione del tutto arbitraria. Come devo procedere ? Nel caso l'intervento che è stato effettuato non sia stato autorizzato da nessuna delibera condominiale posso chiedere al vicino del piano di sopra di far effettuare i lavori a sue spese ? Nel caso i lavori fossero stati autorizzati, posso chiedere al precedente proprietario un indennizzo per questo stato degli impianti che rendono di fatto inutilizzabile la canna fumaria che mi è stata venduta come (ovviamente) funzionante ?
#2 Inviato 21 Gennaio, 2020 Non vedo perché il povero vicino del piano di sopra si debba prendere la briga di pagare dei lavori che, a conti fatti, non portano a lui alcuna utilità. In ogni caso, qualora il tuo dante causa ti abbia venduto l'immobile con la dichiarazione che gli impianti erano "a regola d'arte", certamente - riscontrata la non veridicità di tale assunto - chiedere un'indennizzo per la messa a norma. Il punto, più che altro è quantificare il "qualche tempo fa"... l'azione per vizi occulti si prescrive in un anno dalla consegna dell'immobile. Che poi, ci sta che all'epoca magari non ci fossero particolari prescrizioni, ma che per gli standard odierni non fosse una soluzione accettabile.
#3 Inviato 21 Gennaio, 2020 Grazie per la risposta Oimmena dice: Non vedo perché il povero vicino del piano di sopra si debba prendere la briga di pagare dei lavori che, a conti fatti, non portano a lui alcuna utilità. Il dubbio è che il vicino abbia di sua iniziativa eliminato/modificato a suo piacere la canna fumaria di cui il mio appartamento deve poter usufruire. Il "qualche tempo fa", fortunatamente, è Ottobre 2019 quindi dovrei essere ancora in tempo per chiedere un indennizzo
#4 Inviato 21 Gennaio, 2020 gasgas dice: Il dubbio è che il vicino abbia di sua iniziativa eliminato/modificato a suo piacere la canna fumaria di cui il mio appartamento deve poter usufruire. A be', allora non capisco cosa c'entri la questione della delibera assembleare o meno... se il suo vicino l'ha modificata per qualche ragione, senza alcuna autorizzazione, deve decisamente chiederne la messa in pristino. Se, però, ancora una volta, si va a 20 anni fa... la vedo dura provarlo. Molto più percorribile, dato l'acquisto recente, la richiesta d'indennizzo da parte del dante causa. A tal proposito, le segnalo che dalla scoperta del "vizio" decorre il termine decadenziale di 8 giorni per la denuncia alla parte che deve tenerla indenne. Quindi, se non l'ha già fatto, essendo una materia irta di decadenze e prescrizioni, si faccia seguire da un legale che possa avviare tutto nei giusti termini.