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pasquale bellone

Cambio categoria catastale

BUONGIORNO A TUTTI!

Un mio cliente medico occupa in fitto un appartamento (zona Napoli), che usa come studio medico. Tale appartamento, accatastato come abitazione civile, ha la categoria catastale A/2. Adesso, poichè lui deve chiedere alcune autorizzazioni di varia natura per le quali si deve rifare il contratto di fitto dove l'immobile risulti accatastato come ufficio, mi ha chiesto di curargli il cambio di categoria catastale, da A/2 ad A/10.

Al catasto mi hanno detto che preventivamente al Docfa, va fatto il cambio a livello urbanistico.

Specifico che l'immobile non è stato interessato da alcun lavoro di modifica (murario, impianti ecc.), e che ad oggi è uguale alla pianta catastale.

Recatomi alla municipalità di zona, mi hanno chiesto quali lavori erano stati fatti nell'immobile in questione. Io ho risposto, appunto, nessuno, e che nulla era mutato.

Mi hanno detto allora che non servendo la CIL, serve fare una pratica di accertamento di conformità edilizia.

Ora io chiedo: visto che il cambio di categoria resta all'interno della stessa classe, e che è una situazione questa consolidata da anni, con nessun lavoro fatto, può mai essere che per fare il cambio non basti una semplice dichiarazione sostitutiva presso l'ufficio urbanistico di edilizia, e fare il Docfa? Come me ne esco da questo casino??

Grazie a tutti 😉

Assolutamente NO, come ti hanno detto devi rifare la patrica, inoltre hai verificato se da regolamento di condominio è possibile ? Alcune volte il regolamento di condominio vieta queste trasformazioni.

Ciao, devi verificare al Comune cosa vogliono per il "cambio di destinazione d'uso"

La legge n. 164/2014 ha inserito nel D.P.R. 380/2001 l’art. 23-ter titolato “Mutamento d’uso urbanisticamente rilevante” il quale indica le regole sui cambi d’uso.

L’ultima parte del comma, che da un lato afferma il principio che il cambio destinazione uso all’interno della stessa categoria funzionale, è sempre ammesso, ma dall’altro fa salva la diversa previsione delle disposizioni regionali e degli strumenti urbanistici comunali, indebolisce la ratio di semplificazione della disposizione e non appare molto comprensibile.

Il cambio desinazione uso deve avvenire nel rispetto delle norme della pianificazione comunale.

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