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Laura18

Appartamento di proprietà di mio suocero e bollette intestate a noi

Tra qualche mese, io e la mia famiglia ci trasferiremo in una casa di proprietà di mio suocero a 15 km di distanza da dove abitiamo adesso.

Inizialmente avevamo pensato di intestare la casa a noi, però poi mio suocero ha detto che considerando che abbiamo un bimbo piccolo di dieci mesi, per evitarci ulteriori spese, resta di sua proprietà, continuando a pagare le tasse in quanto risultante come seconda casa e a noi spetterebbero solo le bollette da pagare.

Il dubbio però che mi è venuto riguarda proprio queste ultime, infatti la casa, essendo intestata a lui, se per un qualche motivo io restassi sola con mio figlio (o figli) , dovrei liberarla e trasferirmi nuovamente perché non avrei diritto di starci. Almeno cosi mi è stato detto. È realmente così?  Poi, pensavamo di intestare ad entrambi le bollette, ma questo cambierebbe qualcosa nel caso restassi da sola, quindi avendo comunque le bollette intestate anche a me avrei diritto a restare in quella casa pur essendo di proprietà di mio suocero, oppure l'intestazione delle bollette non c'entra e dovrei comunque lasciare quell'abitazione ? Al momento abitiamo a casa dei miei genitori dove tutto risulta intestato a loro, noi diamo solo i soldi e basta, quindi non ce ne intendiamo.

Grazie mille

La soluzione più economica per tutti.

Tuo suocero stipula con suo figlio (ovvero tuo marito o compagno) un comodato d'uso gratuito, così tuo suocero riasparmia un po' di tasse sull'immobile.

Tu, se la cosa ti fa star meglio, chiedi di intestarti tutte le utenze.

 

Nella malaugurata ipotesi che la coppia scoppi, sarà il giudice a decidere le modalità della separazione. L'intestazione delle utenze inciderà quasi nulla nelle decisioni del giudice, mentre avranno rilevanza la proprietà dell'immobile, il comodato, le condizioni dei vari componenti la famiglia, e soprattutto la capacità reddituale all'interno della coppia.

Non è inusuale sentire di una separata che continua a vivere nell'immobile del suo ex: a conferma che ogni vicenda va presa ed esamita a sè stante.

 

albano59 dice:

La soluzione più economica per tutti.

Tuo suocero stipula con suo figlio (ovvero tuo marito o compagno) un comodato d'uso gratuito, così tuo suocero riasparmia un po' di tasse sull'immobile.

Tu, se la cosa ti fa star meglio, chiedi di intestarti tutte le utenze.

 

Nella malaugurata ipotesi che la coppia scoppi, sarà il giudice a decidere le modalità della separazione. L'intestazione delle utenze inciderà quasi nulla nelle decisioni del giudice, mentre avranno rilevanza la proprietà dell'immobile, il comodato, le condizioni dei vari componenti la famiglia, e soprattutto la capacità reddituale all'interno della coppia.

Non è inusuale sentire di una separata che continua a vivere nell'immobile del suo ex: a conferma che ogni vicenda va presa ed esamita a sè stante.

 

Ma c'entra qualcosa se si è sposati o no? Il fatto è che da quello che ci è stato detto il contratto sarebbe riferito solo ad una persona, quindi oltre ai dati di mio marito non posso aggiungere i miei, cosa che invece intenderemmo fare

Cara mia,   francamente capisco tuo suocere che non vuole "intestarvi" casa, perchè comporterebbe fare una donazione che ha dei costi e rischia di ledere le quote di legittima di altri eredi.

 

Intestarsi le bollette o no, prendere residenza o no, NON cambia nulla nel caso lo suocero voglia la casa libera, ma serve avere un titolo, ossia un contratto (tipo comodato) per potersi intestare le utenze e chiedere la residenza

Cosa intendi "se resto sola", nel caso muoia tuo marito? nel caso vi separiate?

be', se vi separate (anche se non siete sposati)  dovrete regolamentare l'affido del figlio, e chi ottiene la collocazione del minore presso di se', ha diritto ad abitare la casa coniugale, che sia dello suocero o del padre del bambino.

 

Se  il contratto è intestato a una persona, la proprietà non puo' mandare via l'altra persona.

Anzi chi concede in locazione /comodato puo' risolvere il contratto con l'intestatario ma non puo' decidere di mandare via le persone che vivono con lui perchè non intestatarie del contratto.

Il matrimonio crea quella situazione per cui neppure il marito, intestatario del contratto,  puo' mandare via la moglie, matrimonio perdurante.

 

Ci sono comunque mille sfaccettature, forse fare un salto da un legale e avere una consulenza non sarebbe cattiva idea.

 

 

 

SisterOfNight dice:

Cara mia,   francamente capisco tuo suocere che non vuole "intestarvi" casa, perchè comporterebbe fare una donazione che ha dei costi e rischia di ledere le quote di legittima di altri eredi.

 

Intestarsi le bollette o no, prendere residenza o no, NON cambia nulla nel caso lo suocero voglia la casa libera, ma serve avere un titolo, ossia un contratto (tipo comodato) per potersi intestare le utenze e chiedere la residenza

Cosa intendi "se resto sola", nel caso muoia tuo marito? nel caso vi separiate?

be', se vi separate (anche se non siete sposati)  dovrete regolamentare l'affido del figlio, e chi ottiene la collocazione del minore presso di se', ha diritto ad abitare la casa coniugale, che sia dello suocero o del padre del bambino.

 

Se  il contratto è intestato a una persona, la proprietà non puo' mandare via l'altra persona.

Anzi chi concede in locazione /comodato puo' risolvere il contratto con l'intestatario ma non puo' decidere di mandare via le persone che vivono con lui perchè non intestatarie del contratto.

Il matrimonio crea quella situazione per cui neppure il marito, intestatario del contratto,  puo' mandare via la moglie, matrimonio perdurante.

 

Ci sono comunque mille sfaccettature, forse fare un salto da un legale e avere una consulenza non sarebbe cattiva idea.

 

 

 

Si però in fin dei conti mio marito è suo figlio quindi non vedo dove sia il problema. Comunque lui ha motivato il fatto dicendo che abbiamo un bimbo piccolo. Noi siamo sposati quindi comunque dovremmo andare per legali in caso di separazione, però mi chiedevo se questo c'entri qualcosa con la casa oppure no. 

Francamente non capisco il tuo problema.

Siete sposati, e vi danno una casa dove vivere, in comodato.

Se vi separerete  si vedrà in allora.  Tanto fosse anche casa di vostra proprietà, in caso di seprazione uno dei due la dovrebbe lasciare

SisterOfNight dice:

Francamente non capisco il tuo problema.

Siete sposati, e vi danno una casa dove vivere, in comodato.

Se vi separerete  si vedrà in allora.  Tanto fosse anche casa di vostra proprietà, in caso di seprazione uno dei due la dovrebbe lasciare

Il problema è che vorrei tutelare me e mio figlio, ma quello che mi è stato detto è che avendo la separazione dei beni, nel caso ci separassimo e la casa non fosse intestata anche a me, sarei io quella che deve lasciare la casa 

Modificato da Laura18
Laura18 dice:

Il problema è che vorrei tutelare me e mio figlio, ma quello che mi è stato detto è che avendo la separazione dei beni, nel caso ci separassimo e la casa non fosse intestata anche a me, sarei io quella che deve lasciare la casa 

Secondo me le persone danno piu' ascolto alle chiacchere da bar che altro.

Allora, chiariamo una cosa:

 

in caso di separazione (sia in caso di matrimonio sia di convivenza) la casa resta AL FIGLIO.

Ossia il figlio minore resta ad abitare nella casa in cui vive al momento della separazione e con lui resta il genitore collocatario (che in genere è la madre ma potrebbe pure essere il padre, questo lo si decide in separazione)

 

Del resto, se pur la casa vi fosse donata,  la situazione sarebbe la medesima.  Credo infatti  che tuo suocero al massimo la donerebbe a suo figlio (e non a entrambi), ma anche la donasse ad entrambi, il genitore che non è collocatario del figlio dovrebbe andare via.  Quindi se la casa fosse intestata a te, e il giudice decidesse di collocarre il figlio prevalentemente presso il padre, tu andresti via.

 

Idem ancora se al casa fosse intestata al figlio. Resa inc asa il genitore collocatario, va via l'altro.

 

SisterOfNight dice:

Secondo me le persone danno piu' ascolto alle chiacchere da bar che altro.

Allora, chiariamo una cosa:

 

in caso di separazione (sia in caso di matrimonio sia di convivenza) la casa resta AL FIGLIO.

Ossia il figlio minore resta ad abitare nella casa in cui vive al momento della separazione e con lui resta il genitore collocatario (che in genere è la madre ma potrebbe pure essere il padre, questo lo si decide in separazione)

 

Del resto, se pur la casa vi fosse donata,  la situazione sarebbe la medesima.  Credo infatti  che tuo suocero al massimo la donerebbe a suo figlio (e non a entrambi), ma anche la donasse ad entrambi, il genitore che non è collocatario del figlio dovrebbe andare via.  Quindi se la casa fosse intestata a te, e il giudice decidesse di collocarre il figlio prevalentemente presso il padre, tu andresti via.

 

Idem ancora se al casa fosse intestata al figlio. Resa inc asa il genitore collocatario, va via l'altro.

 

Capito. Effettivamente visti i pessimi rapporti tra me e mio suocero credo anch'io la voglia donare solo al figlio, però mio marito ha parlato chiaro "o compare il mio nome dove serve, oltre al suo oppure a nessuno dei due".ma una domanda, l'affido del figlio in base a cosa viene deciso? Quali sono le condizioni?

peppe64 dice:

Il primo ad essere tutelato sarebbe tuo figlio 

Si questo era scontato,ma volevo capire, in quali casi viene affidato il figlio al padre? Perché ho sempre sentito di figli affidati alla madre

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