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Ilgiusto

Appalti "viziati"

Buongiorno a tutti voi, sempre disponibili, competenti e spesso risolutivi.

Avrei da porre una questione un po' spinosa, ma di indubbia importanza.

Riordinando un po' le documentazioni in mio possesso scopro che, in occasione della realizzazione dei lavori di isolamento termico e copertura del tetto condominiale, eseguiti circa quattro anni fa nel nostro condominio, si rileva che nel verbale di assemblea dove furono aperte le buste con i preventivi (4) è riportata la nomina di un comitato composto da tre condòmini con il compito di incontrare le imprese partecipanti e valutare la migliore offerente, in considerazione di eventuali ribassi possibili.

In un verbale successivo di assemblea tenutasi a lavori iniziati, ma non ancora ultimati, si legge che un componente del suddetto comitato faceva verbalizzare che lo stesso gruppo non era stato convocato per la funzione affidatagli, e pertanto la scelta risultava arbitraria. Di seguito l'amministratore risponde che al momento della stipula era disponibile un solo preventivo, e pertanto la scelta era stata eseguita secondo il deliberato assembleare e secondo legge (a suo dire!). Inoltre si aggiunga che la ditta appaltatrice fu quella che aveva presentato il prezzo più alto, e l'importo riportato sul contratto d'appalto è addirittura superiore di 400,00€ a quello preventivato.

Tralasciando altri dettagli di minore importanza, la domanda è se e quale reato può configurarsi in una situazione del genere, e se è ancora perseguibile civilmente/penalmente.

Io un'idea me la sono fatta, ma non ho le competenze per stabilire se sia corretta e percorribile, anche perchè suppongo implichi la competenza di un avvocato.

Grazie a quanti vorranno offrire il loro prezioso contributo.

Saluti, Ilgiusto.

La scelta dell'impresa la fa l'assemblea che è sovrana. Potevano scegliere legittimamente anche l'impresa col prezzo più alto.

La scelta dell'impresa la fa l'assemblea che è sovrana. Potevano scegliere legittimamente anche l'impresa col prezzo più alto.

D'accordissimo con questa tua considerazione, ma in questo caso, come puoi leggere, l'amministratore ha omesso di convocare il comitato eletto appositamente dall'assemblea.

 

Per Peppe64, possibile che quanto accaduto sia perfettamente "nella norma" e non leda alcun diritto?

Permettimi, ma mi resta qualche dubbio.

Ilgiusto

Potrebbe anche esserci una lesione di un qualche diritto ma resta il fatto che non ci sono reati .

Tu hai chiesto se si configurava un reato , la risposta e' no .(punto)

Potrebbe anche esserci una lesione di un qualche diritto ma resta il fatto che non ci sono reati .

Tu hai chiesto se si configurava un reato , la risposta e' no .(punto)

Beh, che dire, (virgola) sei stato stringato e deciso. Grazie sempre a voi tutti per la vostra consueta disponibilità a chiarire molti dubbi a noi profani in questa materia così difficile da inquadrare in definizioni certe ed inequivocabili.

Buona Domenica a tutti.

Ilgiusto

Non credo sia nella norma in quanto l'amministratore ha l'obbligo di far approvare dall' assemblea il preventivo pervenuto, prima dell'inizio dei lavori. Inoltre il comitato di condominio può essere delegato alla disamina dei preventivi pervenuti ma la scelta della ditta aggiudicataria deve essere sempre approvata dall'assemblea.

E difatti l'unico preventivo fu approvato dall'assemblea .

Visto che si è riaperta la discussione, provo a precisare un po' di cose.

1) Non ho scritto da nessuna parte che l'unico preventivo fu approvato dall''assemblea, perchè effettivamente non è così.

2) Al comitato di tre condòmini incaricato dall'assemblea era stato affidato il compito di valutare le offerte ed appaltare i lavori alla migliore offerente, dopo aver contattato le stesse per richiedere la possibilità di un ribasso.

3) Come si può leggere dal messaggio di apertura del topic, uno dei tre componenti il suddetto comitato, a lavori iniziati ma non ancora ultimati, contestò facendo verbalizzare in un'altra riunione che il comitato non fosse stato interpellato per il compito affidatogli dai condòmini. In replica si legge risposta dell'amministratore, il quale dichiara che, essendo rimasta una sola ditta, aveva proceduto ad appaltare i lavori, a suo dire, secondo il deliberato assembleare (che però disponeva tutt'altro, ovvero quanto già espresso in precedenza).

4) L'importo del contratto d'appalto risulta essere addirittura superiore a quello del preventivo aperto nella prima assemblea di altri 400€ (alla faccia della richiesta di ribasso che si doveva cercare di ottenere dalle imprese partecipanti, che erano ben 4, di cui ben tre si dissolvono misteriosamente abdicando in favore della prima, che per di più era quella con il prezzo già più alto).

A questo punto, visto che probabilmente la prima descrizione non era sufficientemente chiara, ripeto la domanda: " ... se e quale reato può configurarsi in una situazione del genere, e se è ancora perseguibile a distanza di quattro anni dalla conclusione dei lavori.

Grazie a voi tutti.

Ilgiusto

Codice Penale

 

LIBRO PRIMO

DEI REATI IN GENERALE

 

TITOLO I

Della legge penale

 

Art. 1.

Reati e pene: disposizione espressa di legge.

 

Nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente preveduto come reato dalla legge, né con pene che non siano da essa stabilite.

Salve,

si configura una responsabilità dell'Amministratore per "mala gestio", e per non aver osservato le disposizioni assembleari. Ad ogni modo anche se non ha convocato il comitato la delibera della ditta doveva spettare all'assemblea e non all'Amministratore che ricordo è mero esecutore della volontà assembleare.

 

Cordiali saluti.

Quindi nessuna irregolarità, nessun diritto leso? Ma sì, lasciamo allora che le assemblee se le facciano da sè gli amministratori, e decidano anche arbitrariamente a chi affidare gli appalti pagati dai condòmini, in barba alle loro delibere. Magari li ringraziamo pure per il "servizio reso"!

Grazie a tutti.

Purtroppo la mia risposta #13, come si vede dall'orario, è giunta insieme a quella di Nicholas Fiasconaro #12, di cui non avevo potuto tener conto.

Per quanto riguarda la #11 di Peppe64, credo esistano anche reati che contravvengano il codice civile.

Inoltre, potrei chiedere se è ancora contestabile una "mala gestio" del genere a distanza di quattro anni?

Grazie ancora.

I reati sono solo penali . (Punto )

 

- - - Aggiornato - - -

 

La tua domanda chiede : *" ... se e quale reato può configurarsi in una situazione del genere, e se è ancora perseguibile a distanza di quattro anni dalla conclusione dei lavori.

La risposta e' una sola : non si configurano reati .

 

- - - Aggiornato - - -

 

Codice penale

 

Art. 39.

Reato: distinzione fra delitti e contravvenzioni.

 

I reati si distinguono in delitti e contravvenzioni, secondo la diversa specie delle pene per essi rispettivamente stabilite da questo codice.

Cio' che hai esposto non e' configurabile ne come delitto ne come contravvenzione .

Probabilmente ho usato termini non esattamente appropriati, e ne chiedo venia, anche perchè non ho studiato giurisprudenza.

Ma se , come dice Nicholas Fiasconaro, si configura una responsablità per "mala gestio", possiamo definirla un illecito? E, se del caso, ancora contestabile con l'intervento di un legale?

Grazie ancora.

P.S. Ho cercato nei miei vecchi libri di grammatica, ma non ho trovato traccia di "punteggiatura per esteso"....(così per sorridere).

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