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sim_one

Apertura cancello su parcheggio privato ad uso pubblico

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Ciao a tutti,

 

Mi sono appena iscritto al forum e spero di aver postato il mio quesito nella sezione corretta.

 

Il mio condominio è composto da due palazzine ciascuna di 18 unità abitative.

Gli appartamenti al piano terra dispongono di un giardino privato che è recintato e tale recinto lo separa dal nostro parcheggio privato condominiale) ad uso pubblico. Senza chiedere alcun permesso dei condomini hanno aperto dei cancelli pedonali sulla recinzione tra il loro giardino ed il parcheggio privato ad uso pubblico. Un condomino poi ha pensato bene di mettere addirittura un cartello di divieto di sosta sul cancello per impedire a chiunque di parcheggiare davanti e quindi impedirgli l'accesso. A prescindere dal cartello di divieto di sosta, solo il fatto che il proprietario del cancello possa strisciare l'auto, perché gli impedisce il passaggio, limita l'uso del parcheggio.

 

Le mia domanda e' quindi la seguente:

Può un condomino, senza alcun permesso, limitare la libertà degli altri condomini e non solo (essendo privato ad uso pubblico chiunque può parcheggiare) aprendo un cancello e addirittura apponendovi un cartello di divieto di sosta davanti? Oltre a rimuovere il cartello è possibile richiedere anche di ripristinare la recinzione in modo da chiudere il cancello?

 

Ringrazio in anticipo,

Ciao.

 

Simone

Si tratta di un cartello di passo carrabile rilasciato dal Comune (con numero di Concessione), oppure è un cartello del tipo "comprati dal ferramenta" ?.

 

Ciao

Ciao,

 

Si tratta di un semplice cartello acquistato in ferramenta. Il condomino non ha mai chiesto, ne quantomeno ottenuto, alcuna autorizzazione né al condominio né al comune.

 

Il problema non è tanto il cartello, che non ha alcuna validità trattandosi di un parcheggio privato ad uso pubblico dove la polizia municipale non ha alcun potere (se ad esempio qualcuno parcheggia fuori dagli spazi consentiti la polizia non può nemmeno intervenire), ma è il fatto che il condomino limita la libertà altrui e quindi vorrei sapere se è possibile obbligarlo a chiudere il cancello abusivo. Purtroppo con il rischio che potrebbe strisciare le auto in sosta davanti al cancello, con o senza cartello, nessuno ha il coraggio di parcheggiare davanti.

 

Grazie,

Ciao.

 

Simone

Parti da un presupposto errato.

La Polizia Municipale può intervenire legittimamente su tutte le opere viarie e pedonali aperte all'uso pubblico, indipendentemente dal titolo di proprietà. A stabilirlo è l'art. 2 comma 1° del D.Lgs 285/92, ovvero il Codice della Strada, che tratta di aree ad uso pubblico e non di sole aree di proprietà del Comune. Tale condizione è già stata chiarita più volte dal Ministero e da sentenze e quindi il titolo i proprietà, quando si tratta di un parcheggio aperto a chiunque, non conta niente per la P.M.. Addirittura su tale parcheggio il Comune può regolamentare la sosta, può istituire stalli riservati a disabili, motocicli, o disciplinare il parcheggio in funzione di servizi di pulizia stradale, senza che il proprietario possa farci niente. A maggior ragione se l'uso pubblico deriva da vincoli edificatori (lottizzazione, prescrizione sul titolo edilizio, convenzione, ecc..).

Quindi, se il vicino ha installato un divieto di sosta riferito all'area ad uso pubblico antistante il suo cancello, ha commesso la violazione all'art. 22 del C.d.S., nonché al D.Lgs 507/93 in materia di TOSAP, e quindi, se interviene la P.M. si becca il suo bel verbale, con obbligo di regolarizzazione o remissione in pristino...

 

Ciao

Ciao,

 

Grazie ancora per la tua risposta.

 

E' possibile chiedere la rimozione del cancello e ripristino della recinzione al condomino, a prescindere dalla presenza o meno del cartello di divieto? Oppure è un diritto del condomino aprire un cancello su una recinzione verso uno spazio privato (condominiale) ad uso pubblico?

 

In caso affermativo mi servirebbe avere qualche riferimento normativo da poter menzionare in una eventuale comunicazione verso l'amministratore del mio condominio.

 

Grazie ancora per l'attenzione.

Ciao

 

Simone

Ci sono due aspetti da valutare: il primo nei confronti dell'Amministrazione Pubblica ed il secondo nei confronti del condominio.

Per il primo, sussistendo una violazione dell'art. 22 del C.d.S. e del D.Lgs 507/93, con una segnalazione alla P.M. potrebbe derivargli una contestazione di verbale con pagamento della sanzione e obbligo di remissione in pristino o regolarizzazione, se è possibile (rispetto distanze, arretramenti cancello di cui all'art. 46 del D.P.R. 495/92).

Per il secondo, se si tratta di una recinzione tra il suo giardino privato e l'area ad uso pubblico, non credo ci siano condizioni per contestare qualcosa. La recinzione è sua e la possibilità di aprire nuovi passi carrabili è stabilita dalla norma e dal Comune. Quindi il condominio non c'entra niente.

L'unica contestazione che può accampare il condominio potrebbe riguardare un eventuale diminuzione dell'indice di parcamento sull'area privata, derivante dall'immissione del nuovo accesso su di un'area adibita a parcheggio realizzata per ottenere il titolo di costruzione, ma per stabilirlo occorre fare approfondite ricerche in Comune sui titoli rilasciati al costruttore e verificare se la diminuzione degli stalli di sosta abbassa sotto al minimo occorrente la superficie di parcheggio contemplata dallo strumento urbanistico.

 

Ciao

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