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Silviac

Ampliamento appartamento e veduta in appiombo

Buongiorno a tutti,

sono nuova e mi sono iscritta principalmente per esporre un grosso problema che stiamo affrontando. Nel luglio 2015 chiediamo un'assemblea straordinaria condominiale per chiedere di poter ampliare il nostro appartamento a piano terra. Illustriamo il lavoro di ampliamento che consiste di allargare una stanza per cui ci sarà 1mt e 60 cm di tettoia in muratura a copertura della stanza stessa che sporgerà rispetto alla facciata posteriore attuale. Portiamo anche i disegni grafici in assemblea e essendoci buoni rapporti condominiali (siamo 10 condomini totali) tutti firmano il loro consenso e anche i grafici con disegni da cui si evincono chiaramente i lavori che andremo a effettuare. Con le ferie e la varia burocrazia cominciamo i lavori a Gennaio 2016 quindi ben 6 mesi dopo l'assemblea. Finito l'ampliamento e la tettoia relativa alla stanza, il proprietario del piano di sopra ci chiede di buttare giu' tutto perchè limita il suo diritto di veduta. La motivazione? Lui sostiene che il proprietario dell'immobile non è lui ( da anni e anni è sempre venuto solo lui alle assemblee senza delega e firmando qualsiasi documento come proprietario legittimo), bensì il figlio ventenne ( che abita con lui non nello stabile del nostro condominio ma altrove) e che quindi la sua firma non è valida. Premetto che nei mesi successivi all'assemblea non ha mai fatto opposizione a tale riunione e quindi alla costruzione e poi si è sempre comportato da legittimo proprietario. Noi dal canto nostro abbiamo fatto tutti i lavori regolarmente con permessi dal comune ecc... Come è possibile chiederci di buttare giu' tutto ? La nostra buonafede è evidente mentre la sua tutt'altro avendo agito per anni come proprietario effettivo. Avete suggerimenti o situazioni analoghe accadute?

Ringrazio tutti per la risposta e se non mi sono spiegata bene sono pronta a darvi ulteriori informazioni

Buongiorno a tutti,

sono nuova e mi sono iscritta principalmente per esporre un grosso problema che stiamo affrontando. Nel luglio 2015 chiediamo un'assemblea straordinaria condominiale per chiedere di poter ampliare il nostro appartamento a piano terra. Illustriamo il lavoro di ampliamento che consiste di allargare una stanza per cui ci sarà 1mt e 60 cm di tettoia in muratura a copertura della stanza stessa che sporgerà rispetto alla facciata posteriore attuale. Portiamo anche i disegni grafici in assemblea e essendoci buoni rapporti condominiali (siamo 10 condomini totali) tutti firmano il loro consenso e anche i grafici con disegni da cui si evincono chiaramente i lavori che andremo a effettuare. Con le ferie e la varia burocrazia cominciamo i lavori a Gennaio 2016 quindi ben 6 mesi dopo l'assemblea. Finito l'ampliamento e la tettoia relativa alla stanza, il proprietario del piano di sopra ci chiede di buttare giu' tutto perchè limita il suo diritto di veduta. La motivazione? Lui sostiene che il proprietario dell'immobile non è lui ( da anni e anni è sempre venuto solo lui alle assemblee senza delega e firmando qualsiasi documento come proprietario legittimo), bensì il figlio ventenne ( che abita con lui non nello stabile del nostro condominio ma altrove) e che quindi la sua firma non è valida. Premetto che nei mesi successivi all'assemblea non ha mai fatto opposizione a tale riunione e quindi alla costruzione e poi si è sempre comportato da legittimo proprietario. Noi dal canto nostro abbiamo fatto tutti i lavori regolarmente con permessi dal comune ecc... Come è possibile chiederci di buttare giu' tutto ? La nostra buonafede è evidente mentre la sua tutt'altro avendo agito per anni come proprietario effettivo. Avete suggerimenti o situazioni analoghe accadute?

Ringrazio tutti per la risposta e se non mi sono spiegata bene sono pronta a darvi ulteriori informazioni

Qui non è un problema di buonafede, ma di ingenuità da parte vostra... se il proprietario è il figlio, il padre avrebbe dovuto avere una delega/procura, altrimenti la firma non ha alcun valore.

 

La violazione del diritto di veduta previsto dall'art. 907 c.c., costituisce titolo per la rimozione dell'opera... come confermato dalla Cassazione.

 

Naturalmente, potete provare a 'resistere', ma c'è il rischio che abbiate torto.

A questo punto chiedo un'altra cosa... Chi deve sapere chi è l'effettivo proprietario? Noi o l'amministratore del condominio?

A questo punto chiedo un'altra cosa... Chi deve sapere chi è l'effettivo proprietario? Noi o l'amministratore del condominio?

L'amministratore gestisce l'anagrafe del condominio e, quindi, deve sapere chi è il proprietario.

 

D'altra parte, era vostro interesse controllare che chi firmava i documenti per dare l'assenso, fosse il vero proprietario.

CREDO, e ripeto CREDO che chi abbia dato ad intendere di essere il vero proprietario, approvando e firmando al posto del vero, non possa poi recriminare di non essere il vero proprietario. Non sono avvocato, e non conosco l'esatta definizione: chiedi quindi ad un avvocato!

CREDO, e ripeto CREDO che chi abbia dato ad intendere di essere il vero proprietario, approvando e firmando al posto del vero, non possa poi recriminare di non essere il vero proprietario. Non sono avvocato, e non conosco l'esatta definizione: chiedi quindi ad un avvocato!

Grazie mille comunque! Purtroppo ci stiamo già avviando in causa con il tizio in questione e vi farò sapere come andrà

CREDO, e ripeto CREDO che chi abbia dato ad intendere di essere il vero proprietario, approvando e firmando al posto del vero, non possa poi recriminare di non essere il vero proprietario. Non sono avvocato, e non conosco l'esatta definizione: chiedi quindi ad un avvocato!

Purtroppo, chi recrimina è il VERO proprietario e non chi ha firmato!

PER L'APPUNTO! E credo sia passibile di provvedimento giudiziario, per essersi spacciato per il vero proprietario! Trattandosi del figlio potresti indurlo a più miti consigli denunciando il padre!

Ripeto un avvocato, magari penalista, ti potrà meglio ragguardare sul caso!

PER L'APPUNTO! E credo sia passibile di provvedimento giudiziario, per essersi spacciato per il vero proprietario! Trattandosi del figlio potresti indurlo a più miti consigli denunciando il padre!

Ripeto un avvocato, magari penalista, ti potrà meglio ragguardare sul caso!

Si, ma sono due cose diverse.

 

Il padre può anche essere denunciato per essersi spacciato come proprietario (e questo va bene).

 

Ma è il figlio che, essendo il vero proprietario, chiede la rimozione dell'ampliamento.

 

Pertanto Silviac potrebbe chiedere i danni al padre perché ha dichiarato il falso e, se il figlio vuole la rimozione, la pagherà con i soldi ricevuti dal padre!

Infatti stiamo dicendo la stessa cosa! Io ho solo aggiunto che potendo il fatto costituire reato penalmente perseguibile, il semplice avvertimento della denuncia, potrebbe indurre il figlio a più miti consigli, a meno che i rapporti tra padre e figlio non siano buoni.

Ma siccome i soldi fanno venire la vista ai ciechi, il pensiero che il figlio possa vedere ridotto, e di parecchio, il proprio asse ereditario, a causa dell'indennizzo da parte del padre, potrebbe fargli fare un atto di "clemenza" !

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