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Alessio Falugiani

Adeguamento caldaia con impianto di trattamento acqua

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Salve,

Ho acquistato la mia abitazione nell'Aprile 2022.

Nel mese di Febbraio di questo anno, ho dovuto richiedere la revisione della caldaia poiché l'ultimo controllo ufficiale, eseguito dal vecchio proprietario, risaliva al 2020.

In fase di compravendita, i vecchi proprietari avevano garantito che l'ultima revisione eseguita risaliva al 2021 ed io fidandomi, non ho controllato se tale informazione fosse vera, anche in virtù del fatto che il clima è stato spesso abbastanza caldo e sino a Febbraio 2023 non ho avuto necessità di accendere i termosifoni e la caldaia stessa.

La ditta incaricata alla Revisione della caldaia ha eseguito i controlli e mi ha rilasciato il Bollino, obbligatorio ogni 2 anni.

Sul Rapporto di controllo efficienza energetica, il tecnico ha segnalato la mancanza di un sistema di trattamento dell'acqua sanitaria e per il riscaldamento, da installare (a spese proprie e facoltativamente) per migliorare la prestazione energetica della caldaia.

Settimane fa sono stato contattato dall'Ente ARRR (Agenzia Regionale Recupero Risorse) che ha richiesto la documentazione relativa alla revisione della caldaia, da me sostenuta.

Controllando i documenti ricevuti e accortisi della mancanza di tale sistema di trattamento acqua, mi è stato richiesto l'adeguamento della caldaia secondo le normative vigenti.

 

 

La caldaia a condensazione presente nella mia abitazione è stata installata nel Gennaio 2014 dai precedenti proprietari, correttamente denunciata al Catasto e in fase di Rogito è stata correttamente presentata la documentazione (Libretto dell'impianto, Libretto uso/manutenzione, ultima Revisione eseguita e Dichiarazione di Conformità).

 

Informandomi con l'ARRR vengo a sapere che: secondo la legge (D.P.R 412/93 all’articolo 5) dal 2009 è obbligatorio installare un sistema di trattamento dell'acqua su caldaie a condensazione o su impianti termici di nuova installazione, con potenza complessiva uguale o superiore a 350KW.

L'ente stesso ha confermato che è stato notificato ai vecchi proprietari (sia nel 2019 che nel 2020) l'adeguamento della caldaia, ma quest'ultimi negano, dichiarando che non hanno ricevuto nessuna comunicazione.

Eppure, sul Rapporto di controllo efficienza energetica della Revisione del 2020, è indicata la mancanza del sistema di trattamento acqua: il tecnico che ha revisionato la caldaia, avrà sicuramente comunicato ai vecchi proprietari, tale assenza.

 

Probabilmente, i vecchi proprietari erano a conoscenza della mancanza di questo sistema di trattamento acqua ma non erano consapevoli che fosse obbligatorio avercelo installato sulla propria caldaia.

Suona strano però che, dal 2014 (anno dell'installazione della caldaia) ad oggi, non sia mai stato notificato ai vecchi proprietari la messa a norma della caldaia, né dall' ARRR né dalle aziende preposte precedenti.

Ancor più strano il fatto che, durante l'installazione della caldaia, non sia stato aggiunto l'impianto di trattamento acqua direttamente dalla ditta incaricata, essendo già obbligatorio per legge da 5 anni. 

 

Ad oggi, mi trovo quindi costretto a mettere a norma la caldaia, poiché non lo risulta essere.

Ho 180 giorni di tempo, più un'eventuale proroga di 60 giorni, per l'adeguamento.

Scaduto tale termine, l'ente ARRR provvederà ad eseguire un'ispezione e in caso l'assenza del sistema di trattamento risulti ancora in essere, sarò sanzionato.

 

Informandomi con alcuni idraulici, l'installazione di questo sistema di trattamento potrebbe essere ovviato introducendo un filtro polifosfati nel gruppo termico della caldaia, per una spesa di 250€.

Oltre a tale spesa, dovrò pagare anche un muratore per staccare la caldaia dal muro, essendo montata su di una parete, e riattaccarla non appena sarà finito l'intervento dell'idraulico.

Probabilmente la spesa totale si aggirerà intorno ai 500€.

 

I vecchi proprietari, infine, sarebbero disposti a suddividere la spesa al 50%.

Non lo trovo giusto poiché sono stati molto negligenti e hanno accollato, in modo meschino, la responsabilità di tale caldaia a me come nuovo proprietario, non essendo informato da subito di tale mancanza.

 

Conscio del fatto che ho acquistato l'abitazione in essere, con quello che vi era dentro compreso, ma risultando un impianto dell'abitazione non a norma da anni, avrei una possibilità di rivalsa nei confronti dei vecchi proprietari?

Posso, in qualche caso, appellarmi ad un legale e, informandolo della situazione, richiedere un suo intervento per addebitare il costo del lavoro ai vecchi proprietari?

 

 

 

Alessio Falugiani dice:

Informandomi con l'ARRR vengo a sapere che: secondo la legge (D.P.R 412/93 all’articolo 5) dal 2009 è obbligatorio installare un sistema di trattamento dell'acqua su caldaie a condensazione o su impianti termici di nuova installazione, con potenza complessiva uguale o superiore a 350KW

Ferme le bocce.

Il DPR 59/09 è un abbozzo della modifica sistemi di trattamento acqua già presente con UNI8065 e riportati dal DPR 412/93.

Ma non interessa in prima battura gli impianti familiari al di sotto dei 35 kW,

Per questi impianti l'obbligatorietà vale da DM 26-06-15, ma solo per quelli installati dopo tale data.

Ritengo vi sia un po' di confusione da parte del manutentore e Ente ARRR (Toscana)....

Per inciso il sistema di trattamento acqua calda sanitaria basta farlo con un dosatore di poilifosfati del costo di circa 30 euro, mentre il fluido termovettore con condizionate chimico del costo di circa 10 euro al litro (per un impianto mono famigliare solitamente ne basta un litro....... mettiamoci la manodopera del tecnico (servfe circa mezz'ora)..... vogliamo dire tutto .......100 euro?))

 

Fossi in lei farei presente ad ARRR che sta per prendere una cantonata e che potrebbe farsi male.......

(il manutentore ovviamente Consiglia sempre di fare tutto al massimo costo per interesse.....)

Alessio Falugiani dice:

Informandomi con alcuni idraulici, l'installazione di questo sistema di trattamento potrebbe essere ovviato introducendo un filtro polifosfati nel gruppo termico della caldaia, per una spesa di 250€.

Mamma mia!!!!

250 Euro per montare un dosatore di polifosfati??

Ma siamo impazziti?

Cambi subito idraulico......... è un vampiro!!!!

 

--link_rimosso--

 

Nanojoule dice:

Ferme le bocce.

Il DPR 59/09 è un abbozzo della modifica sistemi di trattamento acqua già presente con UNI8065 e riportati dal DPR 412/93.

Ma non interessa in prima battura gli impianti familiari al di sotto dei 35 kW,

Per questi impianti l'obbligatorietà vale da DM 26-06-15, ma solo per quelli installati dopo tale data.

Ritengo vi sia un po' di confusione da parte del manutentore e Ente ARRR (Toscana)....

Per inciso il sistema di trattamento acqua calda sanitaria basta farlo con un dosatore di poilifosfati del costo di circa 30 euro, mentre il fluido termovettore con condizionate chimico del costo di circa 10 euro al litro (per un impianto mono famigliare solitamente ne basta un litro....... mettiamoci la manodopera del tecnico (servfe circa mezz'ora)..... vogliamo dire tutto .......100 euro?))

 

Fossi in lei farei presente ad ARRR che sta per prendere una cantonata e che potrebbe farsi male.......

(il manutentore ovviamente Consiglia sempre di fare tutto al massimo costo per interesse.....)

Mamma mia!!!!

250 Euro per montare un dosatore di polifosfati??

Ma siamo impazziti?

Cambi subito idraulico......... è un vampiro!!!!

 

--link_rimosso--

 

La ringrazio innanzi tutto per l'esaustiva risposta.

 

Probabilmente, non essendo evidentemente ancora ben informato e acculturato su tutta la questione, posso aver fatto un po' di confusione. O magari, mi è stato spiegato erroneamente, visti i pareri discordanti tra le parti.

 

Per quanto riguarda l'obbligatorietà di installare un sistema di trattamento dell'acqua sanitaria, siamo pienamente d'accordo.

Sono andato a leggere il DM 26-06-15 ed effettivamente la Sua precisione è stata più che concreta.

E' obbligatorio quindi, dal 2015, avere un sistema di trattamento dell'acqua installato sul gruppo termico di una caldaia a condensazione.

 

Rimane, di fatto, il problema della mancata comunicazione tra le parti (ente ARRR-tecnico incaricato per la Revisione-vecchi proprietari).

Fatto sta che dal 2015 ad oggi, la caldaia non è stata messa a norma. Nonostante la legge fosse già in vigore.

 

Personalmente, penso che la negligenza sia da attribuire a qualcuno.

Non a me, come nuovo proprietario, né tantomeno al tecnico incaricato alla Revisione.

 

Che dal 2015 al 2023, l'Ente preposto (ARRR o suoi predecessori) non abbia mai controllato né inviato un sollecito per eseguire l'installazione di tale sistema, mi risulta difficile da credere.

Più probabile, forse, il tacito assenso dei vecchi proprietari che furbamente hanno posticipato l'installazione, fino alla data della vendita dell'immobile, accollando le eventuali future spese per il lavoro da fare, al nuovo proprietario (io).

 

Detto questo, ripeto:

Conscio del fatto che ho acquistato l'abitazione in essere, con quello che vi era dentro compreso, ma risultando un impianto dell'abitazione non a norma da anni, avrei una possibilità di rivalsa nei confronti dei vecchi proprietari?

Posso, in qualche caso, appellarmi ad un legale e, informandolo della situazione, richiedere un suo intervento per addebitare il costo del lavoro ai vecchi proprietari?

 

Colgo l'occasione nel richiedere ulteriori preventivi idraulici, specificando di installare soltanto il dosatore di polifosfati ed attenendomi ai prezzi che Lei ha stimato.

Alessio Falugiani dice:

Posso, in qualche caso, appellarmi ad un legale e, informandolo della situazione, richiedere un suo intervento per addebitare il costo del lavoro ai vecchi proprietari?

Non credo le sia possibile poiché ante 2015 per "caldaiette" non vi è obbligo d'installazione trattamento acque sancito.

Il modesto intervento non giustifica l'azione di un legale, soprattutto perché non è tema di sicurezza. 

In merito all'efficacia d'intervento il dosatore di polifosfati ha effetto di riduzione problematiche derivanti dal calcare, ma solo sul circuito secondario acqua calda sanitaria.

Valuterei con attenzione l'inserimento di un condizionate chimico sul circuito primario fluido termovettore,  azione dj ridotto costo e maggior efficacia per protezione e pulizia.

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