#1 Inviato 18 Settembre, 2020 Buongiorno, vorrei sottoporvi un dubbio che mi sta bloccando nella decisione di acquisto di un appartamento. L’appartamento che vorrei acquistare è in un condominio degli anni ’60, interamente riscaldato centralmente con teleriscaldamento e in tutti gli appartamenti è presente il riscaldamento a pavimento dell’epoca. Non sono stati installati contabilizzatori di calore, ma ho letto che in questi casi è normale per vincoli tecnici (salvo rifare tutto l’impianto in modo da riuscire a misurare il flusso per singolo appartamento). Si tratta di un appartamento molto interessante, ma sarebbe da rifare completamente, avendo impianti tutti risalenti all’epoca di costruzione. Dovendo quindi rifarlo completamente, per me è una condizione imprescindibile poter rifare completamente anche il riscaldamento a pavimento. Nello specifico le ipotesi che vedo sono: 1. ottenere il distacco, previa relazione tecnica, e installare caldaia o pompa di calore autonoma, in modo da essere completamente indipendente nella gestione di temperature e orari (soluzione che preferirei) 2. in caso di impossibilità al distacco, rifare l’impianto anni ’60 con nuovi materiali e tecnologia, mantenendolo allacciato al condominiale, ma non conosco le possibilità che si aprono in questo caso 3. si ci fossero limiti fisici che impedissero entrambe le ipotesi precedenti e l’impianto risulti essere non modificabile, non acquisterei l’appartamento (es. riscaldamento servente più appartamenti, quindi impossibile da escludere – non so se questo sia effettivamente un caso comune) Il mio principale dubbio è come è possibile escludere a priori l’ipotesi 3, considerando anche che, non essendo acceso il riscaldamento in questa stagione, anche un impiantista immagino non riuscirebbe a fare indagini con termocamera. Per vostra esperienza come è meglio muoversi in questi casi? Trattandosi di un acquisto, quello che mi mette più in difficoltà è la tempistica. Ovvero, cosa posso fare per fare tutte le verifiche del caso prima di acquistare? Posso solamente aspettare che arrivi l’inverno, sperando che l’appartamento non sia stato venduto, e chiedere un’ispezione con termocamera? Grazie
#2 Inviato 19 Settembre, 2020 MacG dice: . ottenere il distacco, previa relazione tecnica, e installare caldaia o pompa di calore autonoma, in modo da essere completamente indipendente nella gestione di temperature e orari (soluzione che preferirei) Soluzione difficilmente attuabile in un sistema con riscaldamento a pavimento. La obbligatoria preventiva diagnosi energetica non potrà mai dimostrare la maggior valenza di una caldaietta. MacG dice: in caso di impossibilità al distacco, rifare l’impianto anni ’60 con nuovi materiali e tecnologia, mantenendolo allacciato al condominiale, ma non conosco le possibilità che si aprono in questo caso La nuova costruzione del sistema di impianto a pavimento consentirà una maggior beneficio, nonché una migliore regolazione tesa a evitare le sovratemperature tipiche dei vecchi impianti di riscaldamento a pavimento. Non vi sono particolari difficoltà nel costruire un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento dove già esistente. MacG dice: . si ci fossero limiti fisici che impedissero entrambe le ipotesi precedenti e l’impianto risulti essere non modificabile, non acquisterei l’appartamento (es. riscaldamento servente più appartamenti, quindi impossibile da escludere – non so se questo sia effettivamente un caso comune) Se per un motivo qualsiasi non è possibile ricostruire l'impianto a pavimento, può optare per la versione a soffitto, magari con integrazione a zoccolino. MacG dice: Posso solamente aspettare che arrivi l’inverno, sperando che l’appartamento non sia stato venduto, e chiedere un’ispezione con termocamera? Perché deve fare delle estrazioni con la termocamera? Intende verificare delle carenze di isolamento termico? Modificato 19 Settembre, 2020 da Nanojoule
#3 Inviato 19 Settembre, 2020 MacG dice: non acquisterei l’appartamento (es. riscaldamento servente più appartamenti, quindi impossibile da escludere difficile esista, ma non impossibile. Comunque sarebbe il primo che sento
#4 Inviato 23 Settembre, 2020 Nanojoule dice: Soluzione difficilmente attuabile in un sistema con riscaldamento a pavimento. La obbligatoria preventiva diagnosi energetica non potrà mai dimostrare la maggior valenza di una caldaietta. Cosa significa "maggior valenza di una caldaietta"? Le nuove leggi non consentono il distacco se si dimostra di "non arrecare notevoli squilibri di funzionamento all’impianto centralizzato e/o aggravi di spesa per gli altri condomini"? Non mi sembra si facciano comparazioni sull'efficienza, o sbaglio? Nanojoule dice: Non vi sono particolari difficoltà nel costruire un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento dove già esistente. Non esiste un possibile problema di compatibilità di fasce orarie? Gli impianti a pannelli radianti degli anni '60 se non sbaglio lavoravano a temperatura più elevata (e tubature meno fitte) e probabilmente con fasce orarie analoghe a quelle di un riscaldamento a radiatori. In questo caso, anche allacciando un impianto di nuova generazione alla caldaia condominiale, con l'inserimento di miscelatore e circolatore per abbassare la temperatura, non avrei un problema di fasce orarie? Gli impianti di nuova generazione non devono lavorare esclusivamente 24/24h? Nanojoule dice: Perché deve fare delle estrazioni con la termocamera? Intende verificare delle carenze di isolamento termico? Essendo un palazzo degli anni '60 non esistono planimetrie degli impianti. Come si può verificare che giro fanno gli attuali tubi, dove si trova il montante e soprattutto se l'impianto è dedicato al singolo appartamento e quindi escludibile se si vuole rifare? Non si fa tramite termocamera?
#5 Inviato 23 Settembre, 2020 MacG dice: Non mi sembra si facciano comparazioni sull'efficienza, o sbaglio? Dal 2015 prioritaria è la diagnosi energetica che dimostri la miglior valenza dell'autonomo sotto il profilo del rispermio energetico. MacG dice: Le nuove leggi non consentono il distacco se si dimostra di "non arrecare notevoli squilibri di funzionamento all’impianto centralizzato e/o aggravi di spesa per gli altri condomini"? Questa citazione dal 1118 cc è roba vecchia da circa 30 anni, serve solo a permettere il distacco dal centralizzato, fatte salve le leggi sul risparmio energetico. Con il 1118 lei può fare il distacco "se si dimostra di "non arrecare notevoli squilibri di funzionamento all’impianto centralizzato e/o aggravi di spesa per gli altri condomini", ma poi deve costruire il nuovo impianto di riscaldamento, dimostrando che consuma meno di prima (dal 1991). MacG dice: Non esiste un possibile problema di compatibilità di fasce orarie? L'impianto a pannelli, sia esso degli anni 1960 o 2020, non ha funzionamento a fasce orarie. Se così fosse tiri le orecchie al gestore impianto di riscaldamento e lo mandi a scuola di regolazione impianti. L'impianto a pannelli ha inerzia termica non gestibile a orari. MacG dice: Come si può verificare che giro fanno gli attuali tubi, dove si trova il montante e soprattutto se l'impianto è dedicato al singolo appartamento e quindi escludibile se si vuole rifare? Potrebbe essere un'idea se non esistono altre informazioni. MacG dice: In questo caso, anche allacciando un impianto di nuova generazione alla caldaia condominiale, con l'inserimento di miscelatore e circolatore per abbassare la temperatura, non avrei un problema di fasce orarie? Questa favoletta probabilmente è stata raccontata da un idraulico. Per le corrette informazioni si rivolga ad un termotercnico qualificato.....per sua maggiore sicurezza. Modificato 23 Settembre, 2020 da Nanojoule