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sergio61

Accatastato a3 appartamento puo' essere adibito a ufficio o studio professionale ?

Buongiorno,

vivo da circa 9 anni in condominio in quartiere residenziale dove, da circa 25-30 anni, ci sono 2 appartamenti adibiti esclusivamente a studio professionale (non è abitato), senza alcuna targa esterna o indicazione sul campanello mentre, da visura catastale, trattasi di residenziali. Feci presente la anomalia all'Amministratore appena trasferitomi ma mi fece capire, con espressioni vaghe ed allusive, che era preferibile che "io non alzassi inutili polveroni": il professionista era proprietario di un altro appartamento nel condominio (concesso in locazione), inoltre poteva contare su un parente ivi residente. In conclusione deteneva un terzo dei voti condominiali, non era conveniente tentare una modifica dello status quo, concluse l'Amministratore. Preferii lasciar perdere. Nel corso degli anni ho avuto modo di verificare come, in effetti, ogni assemblea fosse condizionata, nelle proposte come nelle approvazioni, dal professionista con l'approvazione tacita dell'Amministratore. In questi ultimi anni ha aggiunto nel suo studio un altro professionista, come se non bastassero gli altri suoi associati.

Vengo al dunque : al di là dell'accertamento di irregolarità amministrativa, chi non abita un immobile ma lo usa come luogo di lavoro, non è motivato ad interesserarsi a quegli interventi che possano migliorare la vita di chi invece ci abita (giardino piantumato e curato, ringhiere ripulite da ruggine e dipinte, adeguata illuminazione ecc.) e dunque necessita di un altro standard di qualità di vita e decoro per la casa in cui vive. Il professionista in questione gode di stima da parte di altri condomini proprietaria un pò per timore reverenziale un pò per incuria e disinteresse a tali questioni, difficile trovare un alleato.

Chiedo : esiste una legge che non permette l'esercizio di attività professionali in immobile non accatastato per l'uso cui viene esclusivamente adibito nel caso specifico libera professione con iscrizione ad Albi professionali ?

Ringrazio anticipatamente chi volesse illuminarmi.

certo che esiste , ma cio non cambierebbe il comportamento del professionista nell'assemblee condominiali .

devi vedere se il regolamento di condominio (se contrattuale) prevede il divieto di adibire gli appartamenti a studi professionali.

ciò detto potresti agire per non farglielo utilizzare come studio, ma i suoi millesimi e le sue idee non si sa se cambieranno (come dice peppe)

Il regolamento risale agli anni '60 cioè a quando fu costruito l'immobile e le mie proposte di aggiornarlo non sono mai state accolte anche se proposte in sede assembleare; riletto non contiene il divieto in oggetto. Vorrei cortesemente conoscere quale legge nello specifico vieta l'esercizio delle attività professionali in fabbricati ad uso residenziale. Per quanto attiene il peso dei millesimi del professionista e dei suoi parenti in assemblea, questo non cambierà, anzi forse si creerenno delle tensioni e/o ripercussioni sgradevoli : tutto ciò mi ha trattenuto infatti da far esplodere il caso. Esiste una responsabilità dell'Amministratore nel sopportare tale situazione ? oppure c'è stata solo una lesione di interesse dei condomini ? ma, in tal caso, non spetterebbe all'Amministratore far rispettare una legge ? Grazie ancora a tutti.

... Chiedo : esiste una legge che non permette l'esercizio di attività professionali in immobile non accatastato per l'uso cui viene esclusivamente adibito nel caso specifico libera professione con iscrizione ad Albi professionali ?

Ringrazio anticipatamente chi volesse illuminarmi.

Fatto salvo un divieto esplicito sul RdC Contrattuale, nessuna legge vieta di adibire a studio professionale una u.i.

Aggiungo anche se non richiesto, l'uso diverso da abitazione non comporta nessuna modifica nelle tabelle millesimali ne del valore ne per le partizioni delle spese, fatto salvo una delibera all'unanimità (1000/1000) compreso il voto del diretto interessato.

Esiste una responsabilità dell'Amministratore nel sopportare tale situazione ? oppure c'è stata solo una lesione di interesse dei condomini ? ma, in tal caso, non spetterebbe all'Amministratore far rispettare una legge ? Grazie ancora a tutti.
Nessuna responsabilità da parte dell'amministratore, nessuna lesione per l'interesse dei condomini, ovvero l'amministratore non è neppure competente per far rispettare la legge, che in questo caso non esiste neppure.

Può cortesemente segnalarmi la legge in questione ?

 

- - - Aggiornato - - -

 

.......ultima mia nota era rivolta al partecipante che mi scriveva che esiste una legge.

Può cortesemente segnalarmi la legge in questione ?
Caso mai sarebbe necessario trovare la Legge che impone un cambio di valore dell'u.i. quando un appartamento viene adibito ad ufficio.

Ringrazio Tullio TS per risposta. La mia considerazione è fondata sul fatto che il professionista che usa l'appartamento come studio ha una diversa "visione" del proprio bene poichè lo usa solo di giorno e non sempre. Poi è di tutta evidenza come lo studio del professionista provochi un andirivieni di persone particolare che creano disturbo e disagio : portoncini androne condominiale aperto, maggiore sporco dovuto all'uso pubblico di un bene privato, traffico di auto che, in una piccola stradina di quartiere residenziale senza adeguati spazi per parcheggi, costringono i residenti a parcheggiare a distanza di centinaia di metri i primi che mi sovvengono. Fatte le dovute proporzioni, sarebbe come permettere l'esercizio di un B&B in un condominio, le problematiche sono del tutto assimilabili.

Ad ogni modo, la ringrazio ancora.

Ringrazio Tullio TS per risposta. La mia considerazione è fondata sul fatto che il professionista che usa l'appartamento come studio ha una diversa "visione" del proprio bene poichè lo usa solo di giorno e non sempre. Poi è di tutta evidenza come lo studio del professionista provochi un andirivieni di persone particolare che creano disturbo e disagio : portoncini androne condominiale aperto, maggiore sporco dovuto all'uso pubblico di un bene privato, traffico di auto che, in una piccola stradina di quartiere residenziale senza adeguati spazi per parcheggi, costringono i residenti a parcheggiare a distanza di centinaia di metri i primi che mi sovvengono. Fatte le dovute proporzioni, sarebbe come permettere l'esercizio di un B&B in un condominio, le problematiche sono del tutto assimilabili.

Ad ogni modo, la ringrazio ancora.

Infatti è lo stesso caso del B&B, se non vietato e/o regolamentato dal RdC Contrattuale, la modifica non comporta nessuna variazione condominiale.
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