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circospetto

È lecito chiudere temporaneamente a chiave uno spazio comune senza il consenso degli altri utenti?

Salve,
la domanda è quella del titolo, se volete il contesto lo fornisco qui:
ho avuto un diverbio telematico con un coinquilino sull'uso del bagno in comune e sulle modalità in cui se n'è fruito. Ho provato a riparlarci il giorno seguente, e ha solo di matto nuovamente senza raggiungere alcun accordo tra le parti. In entrambe le giornate non mi ha approcciato per risolvere il conflitto ma ignorato.
Al terzo giorno ho aspettato che instaurasse una discussione, cosa che non ha fatto, e invece ha continuato a perpetuare i comportamenti di cui mi sono lamentato in primo luogo. Dato il peso emotivo che ha su di me questa lite, vorrei risolverla il più possibile, e dato che sembra impossibile un dialogo costruttivo, ho deciso di infastidirlo a mia volta: ho chiuso a chiave il bagno in comune, di modo da forzarlo a discuterne con me.
Dopo aver notato questa cosa, un secondo coinquilino mi ha chiesto di restituire la chiave (in sua presenza) e ha affermato che questa cosa viola i termini contrattuali e che la cosa se segnalata al proprietario potrebbe valere come valida motivazione per scindere il contratto.

Il bagno in questione è utilizzato solo da me e dal cretino con cui ho litigato. Il secondo coinquilino si è offerto per cercare di mediare e di intavolare una discussione in merito, tuttavia non so quanto successo avrà e non sono disposto a cedere sull'argomento, fermo restando che non voglio compiere nulla di illecito. Se avete consigli sono ben accetti.

Modificato da circospetto

Se è comune, ovviamente non è lecito escludere l'altra parte che ha diritto a usarlo.

 

Riguardo l'uso "fastidioso" che ne fa, se ritieni che sia improprio, rivolgiti a tua volta al proprietario (mi pare di capire che siate tutti e tre in affitto).

 

 

a) Se il bagno per definizione è condiviso, va da sè che debba rimanere sempre accessibile ad entrambi: non c'è tanto di più da comprendere e spiegare.
b) Inoltre un problema di convivenza (o di igiene) tra coinquilini se lo devono risolvere direttamente i coinquilini senza necessità di coinvolgimento di altre figure.

Se poi capita che due teste dure si incocino e nessuna delle due teste propende per una ovvia e pacifica soluzione, ecco che insorge un problema che problema non è. Sarebbe sufficiente che entrambi applicaste un minimo di flessibilità mentale accantonando l'inutile orgoglio a cui entrambi vi siete aggrappati.

albano59 dice:

b) Inoltre un problema di convivenza (o di igiene) tra coinquilini se lo devono risolvere direttamente i coinquilini senza necessità di coinvolgimento di altre figure.

Sai, non concordo.

Se un coinquilino (faccio un esempio assurdo) fa i suoi bisogni sul pavimento del bagno, invece che nel wc, lo si segnala al proprietario di modo che lo sfratti immediatamente, perché non rispetta l'uso proprio del bagno (e del suo pavimento 🙂 ).

 

Bisogna capire se quello che l'OP chiama fastidio è un uso improprio (non necessariamente farla sul pavimento, ma comunque qualcosa che si possa ritenere veramente anormale, in una situazione di convivenza) o solo una cosa da niente.

_GC_ dice:

Se un coinquilino (faccio un esempio assurdo) fa i suoi bisogni sul pavimento del bagno, invece che nel wc, lo si segnala al proprietario di modo che lo sfratti immediatamente, perché non rispetta l'uso proprio del bagno (e del suo pavimento 🙂 ).

Per quanto il coinquilino possa ridurre ad un immondezzaio il bagno, accade che il proprietario non può incidere nello specifico; al massimo solo una reprimenda, per quello che può valere e servire..

Il proprietario può solo minacciare (e farlo per davvero) di non prorogare il contratto di locazione alla sua naturale scadenza. Poi magari stipulerà un nuovo contratto solo con i coinquilini a lui graditi.
Nell'immediato invece sono solo i coinquilini che possono e devono raddrizzare il coinquilino "storto".

 

Modificato da albano59

Direi che i bambini delle elementari si comportano meglio tra loro, a occhio e croce.

Pur non conoscendo i dettagli del litigio, mi sembra ovvio che chiudendo tu il bagno in comune sia passato dalla parte del torto.

Immagino che il proprietario possa intervenire solo in caso di danni prodotti da questa persona..e anche li' sarebbe da vedere. Lascia passare un po' di tempo e valuta come evolve la situazione. 

 

_GC_ dice:

Se è comune, ovviamente non è lecito escludere l'altra parte che ha diritto a usarlo.

 

Riguardo l'uso "fastidioso" che ne fa, se ritieni che sia improprio, rivolgiti a tua volta al proprietario (mi pare di capire che siate tutti e tre in affitto).

 

 

Credo di aver posto male la domanda: è lecito in senso legale? Nel senso che, quali possono essere le conseguenze di farlo (sempre temporaneamente e al fine che ho menzionato)?
 

albano59 dice:

Se poi capita che due teste dure si incocino e nessuna delle due teste propende per una ovvia e pacifica soluzione, ecco che insorge un problema che problema non è. Sarebbe sufficiente che entrambi applicaste un minimo di flessibilità mentale accantonando l'inutile orgoglio a cui entrambi vi siete aggrappati. 

Sono d'accordo con te, e propendo per una soluzione pacifica, però visti i suoi modi attualmente non mi sento bendisposto nei suoi confronti.

albano59 dice:

Per quanto il coinquilino possa ridurre ad un immondezzaio il bagno, accade che il proprietario non può incidere nello specifico; al massimo solo una reprimenda, per quello che può valere e servire..

Il proprietario può solo minacciare (e farlo per davvero) di non prorogare il contratto di locazione alla sua naturale scadenza. Poi magari stipulerà un nuovo contratto solo con i coinquilini a lui graditi.
Nell'immediato invece sono solo i coinquilini che possono e devono raddrizzare il coinquilino "storto".

 

Mah, come dicevo, in caso di uso improprio, secondo me erri: il proprietario può ben sfrattare il (co)inquilino.

1587 cc:

Il conduttore deve:

1) prendere in consegna la cosa e osservare la diligenza del buon padre di famiglia nel servirsene per l'uso determinato nel contratto o per l'uso che può altrimenti presumersi dalle circostanze;

 

se se ne fa un uso strampalato, che, per di più, rende poi problematica la convivenza con coinquilini (non uno specifico coinquilino, con le sue fisse, ma il genere "coinquilini" in generale, perché si ha comportamenti anormali) il proprietario ha ben il diritto di mandarlo via.

 

(Che poi generalmente non lo voglia fare perché la procedura di sfratto costa è un'altra storia).

circospetto dice:

Credo di aver posto male la domanda: è lecito in senso legale?

No che non è lecito.

A tua volta stai facendo uso improprio della cosa, escludendone altri, sempre in violazione del 1587 che citavo sopra.

Per non parlare del fatto che forse si può intravedere anche l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni (392 cp).

Modificato da _GC_

Un locatore ha solo due opzioni onerose a sua disposizione per estromettere un conduttore anzitempo:
a) sfratto per morosità (convalidato da un Giudice)

b) recesso per giusta causa (convalidato da un Giudice) proprio come per art. 1587 c.c.
Altre opzioni non esistono, salvo che non si considerino quelle illegali, tipo ricorrere il conduttore per bastonarlo fino a che non si convinca a lasciare o intimidirlo con minacce provenienti da loschi figuri.

Secondo te, un locatore è disponibile a spendere minimo 2.000 euro per uno screzio di convivenza fra coinquilini maggiorenni e vaccinati per poi magari conseguire la convalida dal giudice con contratto di locazione già concluso ?

Modificato da albano59

A mal partito può essere chiusa una stanza giusto per suffragare le intenzioni della autore della discussione ma chiudere un bagno assolutamente no è un servizio inderogabile sia perché è una fonte d'acqua, di pulizia personale e corporea è una azione molto grave che fa passare l'autore dalla parte del torto senza mezzi termini.

Modificato da Molinodoppio
circospetto dice:

Salve,
la domanda è quella del titolo, se volete il contesto lo fornisco qui:
ho avuto un diverbio telematico con un coinquilino sull'uso del bagno in comune e sulle modalità in cui se n'è fruito. Ho provato a riparlarci il giorno seguente, e ha solo di matto nuovamente senza raggiungere alcun accordo tra le parti. In entrambe le giornate non mi ha approcciato per risolvere il conflitto ma ignorato.
Al terzo giorno ho aspettato che instaurasse una discussione, cosa che non ha fatto, e invece ha continuato a perpetuare i comportamenti di cui mi sono lamentato in primo luogo. Dato il peso emotivo che ha su di me questa lite, vorrei risolverla il più possibile, e dato che sembra impossibile un dialogo costruttivo, ho deciso di infastidirlo a mia volta: ho chiuso a chiave il bagno in comune, di modo da forzarlo a discuterne con me.
Dopo aver notato questa cosa, un secondo coinquilino mi ha chiesto di restituire la chiave (in sua presenza) e ha affermato che questa cosa viola i termini contrattuali e che la cosa se segnalata al proprietario potrebbe valere come valida motivazione per scindere il contratto.

Il bagno in questione è utilizzato solo da me e dal cretino con cui ho litigato. Il secondo coinquilino si è offerto per cercare di mediare e di intavolare una discussione in merito, tuttavia non so quanto successo avrà e non sono disposto a cedere sull'argomento, fermo restando che non voglio compiere nulla di illecito. Se avete consigli sono ben accetti.

Non potevi chiudere il bagno e sei passato  dalla parte del torto  ammesso  che avessi  ragione. Io la vedo come  Viola_2010.  

Io sono stato in affitto con più  studenti universitari, ma mai abbiamo  litigato e mai mi sarei sognato di chiudere il bagno. 

Se il coinquilino si sentisse male e non potendo andare al bagno tu devi risarcirlo.

Un litigio telematico? Vuoi la sua capitolazione? Io ti avrei denunciato senza pensarci due volte. Spicciati ad aprire che fai bene e poi risolverai a parte la questione. 

Modificato da ULISSSE

E’ lecito chiudersi dentro quando il bagno è in uso.

 

spurgo dice:

E’ lecito chiudersi dentro quando il bagno è in uso.

 

Qui pare più un chiudersi fuori...

Non si può, come detto da tutti, ci sono gli estremi della violenza privata imho (il che per informazione di Circospetto è un reato, codice penale).

Opportuno quindi far onore al nome scelto e agire con più circospezione.

 

io nella migliore delle ipotesi avrei informato il proprietario che la porta era chiusa a chiave e che avevo un bisogno impellente e avrei buttato giù la porta e che le spese sarebbero state a carico tuo.

 

 

Grazie mille a tutti delle risposte, mi siete stati molto utili per chiarirmi le idee (e mi avete fatto ripensare su come comportarmi).
Avete suggerimenti su forme più lecite di protesta, qualora non sia possibile un intervento esterno (ad es. da parte del proprietario)?

Modificato da circospetto
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Marcellone74 dice:

io nella migliore delle ipotesi avrei informato il proprietario che la porta era chiusa a chiave e che avevo un bisogno impellente e avrei buttato giù la porta e che le spese sarebbero state a carico tuo.

 

 

Eh ma tu puoi, chiamandoti Marcellone.

Pensa se invece ti chiamassi Marcellino il mingherlino: rischiavi una lussazione della spalla, poi quella chi la pagava? 🙂

circospetto dice:


Dopo aver notato questa cosa, un secondo coinquilino mi ha chiesto di restituire la chiave (in sua presenza) e ha affermato che questa cosa viola i termini contrattuali e che la cosa se segnalata al proprietario potrebbe valere come valida motivazione per scindere il contratto.

Il bagno in questione è utilizzato solo da me e dal cretino con cui ho litigato.

Ti rispondi da solo:  il bagno che chiudi è tuo? no. e allora non puoi chiuderlo e impedire l'acceso all'altro.

 

Il mio consiglio? inizia a non chiamarlo "cretino", cosa che sicuramente non aiuta il dialogo.

Non puoi forzare una persona a parlarti.  E chiudere il bagno è degno di un dispetto da bambini di tre anni.

 

La risoluzione del contratto per inadempimento da parte del proprietario verso di te puo' fondarsi sul fatto che impedisci agli altri coinquilini l'uso delle parti comuni, peraltro essenziali (dove va il coinquilino a far pipì se gli impedisci accesso al bagno).  Non solo, il coinquilino potrebbe anche denunciarti (per violenza privata) o  andarsene per colpa e fatto tuoi e la proprietà chiederti i danni.

 Quindi, sì, ci penserei un po' prima di avere questi comportamenti.

 

 

 

albano59 dice:

Un locatore ha solo due opzioni onerose a sua disposizione per estromettere un conduttore anzitempo:
a) sfratto per morosità (convalidato da un Giudice)

b) recesso per giusta causa (convalidato da un Giudice) proprio come per art. 1587 c.c.


Secondo te, un locatore è disponibile a spendere minimo 2.000 euro per uno screzio di convivenza fra coinquilini maggiorenni e vaccinati per poi magari conseguire la convalida dal giudice con contratto di locazione già concluso ?

ha la risoluzione per inadempimento  che forse tu indichi come recesso per giusta causa ma ritengo piu' corretto parlare di risoluzione. La giusta causa è l'inadempimento e il codice parla espressamente negli articoli relativi al contratto di risoluzione per inadempimento contrattuale

 

 

Opzione onerosa, certo, ma se vince paga tutto il conduttore.

 

Comunque nel caso del nostro amico, la prima difesa è in mano al coinquilino: denuncia penale per violenza privata

Modificato da SisterOfNight

comunque non hai detto che fa il coinquilino nel bagno. non tira l'acqua? sporca e non pulisce? piscia sulla tavoletta?  

se a lui sta bene cosi comincia a farlo anche tu, in modo da fargli capire il disagio che provi. caga e non tirare l'acqua, lascia il bagno col rotolo vuoto di carta senza ricambio disponibile e via dicendo... cosi gli rendi pan per focaccia senza appigli

SisterOfNight dice:

ma se vince paga tutto il conduttore.

E se non vince ? Paga tutto il proprietario-locatore.
Ecco quindi che dal punto di vista del locatore, col cavolo che io sarei disponibile a spendere per un fatto che onestamente valuto come una bischerata sopra le righe fra ragazzotti un po' troppo cresciuti solo all'anagrafe. 
Concordo sulla piena censura per l'impedire l'accesso al bagno, ma per tutto il resto se la devono risolvere fra di loro, confrontandosi apertamente e non evitandosi apposta rimanendo arroccati sulle rispettive torri del bippero.

Ci abitano loro in quell'appartamento e loro devono stabilire e trovare il giusto equilibrio per la loro pacifica convivenza.

Marcellone74 dice:

comunque non hai detto che fa il coinquilino nel bagno. non tira l'acqua? sporca e non pulisce? piscia sulla tavoletta?  

Sei curioso e vuoi i dettagli?  Cosa cambia per formulare un consiglio? Nulla e per fortuna ha compreso di aver sbagliato e che potrebbe beccarsi anche una denuncia.

 

Marcellone74 dice:

se a lui sta bene cosi comincia a farlo anche tu, in modo da fargli capire il disagio che provi. caga e non tirare l'acqua, lascia il bagno col rotolo vuoto di carta senza ricambio disponibile e via dicendo... cosi gli rendi pan per focaccia senza appigli

Questi sarebbero i consigli di una persona matura e responsabile ad uno studente? Complimenti anche per il modo di esprimersi!!!

  • Mi piace 1
ULISSSE dice:

Sei curioso e vuoi i dettagli?  Cosa cambia per formulare un consiglio? Nulla e per fortuna ha compreso di aver sbagliato e che potrebbe beccarsi anche una denuncia.

Beh, qualcosina cambia, non nello specifico di "chiudere la porta e non farlo più entrare", ma nella possibilità di scrivere al proprietario: "Tizio, che è molto alto, considera un suo diritto farla nel lavandino, invece che nel WC, perché dice che gli è più comodo. Vista la situazione anormale, o ti attivi a darmi una situazione adeguata, facendo ragionare Tizio o sfrattandolo, o dovrai accettare che me ne vada io (e ti voglio vedere a trovare uno che accetti questa situazione)."

 

Se invece è "mi lascia il rotolo della carta vuoto, ogni santa volta", non ha neppure quest'opzione.

_GC_ dice:

Beh, qualcosina cambia, non nello specifico di "chiudere la porta e non farlo più entrare", ma nella possibilità di scrivere al proprietario: "Tizio, che è molto alto, considera un suo diritto farla nel lavandino, invece che nel WC, perché dice che gli è più comodo. Vista la situazione anormale, o ti attivi a darmi una situazione adeguata, facendo ragionare Tizio o sfrattandolo, o dovrai accettare che me ne vada io (e ti voglio vedere a trovare uno che accetti questa situazione)."

 

Se invece è "mi lascia il rotolo della carta vuoto, ogni santa volta", non ha neppure quest'opzione.

Gentile GC  non divagare e rispetta il quesito posto e per rispondere non servono i dettagli.  A prescindere di come usa il bagno l'opener non può chiudere la porta. Punto

Modificato da ULISSSE
ULISSSE dice:

Gentile GC  non divagare e rispetta il quesito posto e per rispondere non servono i dettagli.  A prescindere di come usa il bagno il coinquilino non può chiudere la porta. Punto

E gli è stato detto.

Ma si sta pure indagando se esistono altre soluzioni -più lecite- per risolvere il suo problema.

ULISSSE dice:

Sei curioso e vuoi i dettagli?  Cosa cambia per formulare un consiglio? Nulla e per fortuna ha compreso di aver sbagliato e che potrebbe beccarsi anche una denuncia.

 

Questi sarebbero i consigli di una persona matura e responsabile ad uno studente? Complimenti anche per il modo di esprimersi!!!

Anche a mio parere i dettagli sono atti solo a soddisfare la curiosità (un po' morbosa) di noi lettori ma non aiutano a risolvere il problema. Ci dovranno pensare i diretti interessati, eventualmente con l'aiuto dell'altro coinquilino che già s'era proposto di mediare.

 

Volendo guardare il lato positivo: anche questi episodi di convivenza problematica possono aiutare a crescere.

_GC_ dice:

E gli è stato detto.

Ma si sta pure indagando se esistono altre soluzioni -più lecite- per risolvere il suo problema.

Quali sarebbero le altre soluzioni  quelle che ha suggerito Marcellone o la tua?  Forse vi ritenete spiritosi.

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