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Fatturazione elettronica. Altolà del Garante. Sproporzionata raccolta di informazioni e i rischi di usi impropri da parte di terzi

Il Garante per la protezione dei dati avverte sui rischi legati alla fatturazione elettronica, evidenziando la sproporzionata raccolta di informazioni personali e la necessità di conformità normativa.
Avv. Carlo Pikler Privacy and Legal Advice 2018 
Nov 20, 2018

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avvertito l'Agenzia delle entrate che il nuovo obbligo della fatturazione elettronica, "presenta rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali". Per questo motivo ha chiesto all'Agenzia di far sapere con urgenza come intenda rendere conformi al quadro normativo italiano ed europeo i trattamenti di dati che verranno effettuati ai fini della fatturazione elettronica [doc. web n. 9059949].

Il nuovo obbligo di fatturazione elettronica - esteso a partire dal 1 gennaio 2019 anche ai rapporti tra fornitori e tra fornitori e consumatori - presenta, secondo il Garante, un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati, comportando un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo ad ogni aspetto della vita quotidiana dell'intera popolazione, sproporzionato rispetto all'obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito.

Infatti, l'Agenzia, dopo aver recapitato le fatture in qualità di "postino" attraverso il sistema di interscambio (SDI) tra gli operatori economici e i contribuenti, archivierà e utilizzerà i dati anche a fini di controllo.

Tuttavia non saranno archiviati solo i dati obbligatori a fini fiscali, ma la fattura vera e propria, che contiene di per sé informazioni di dettaglio ulteriori sui beni e servizi acquistati, come le abitudini e le tipologie di consumo, legate alla fornitura di servizi energetici e di telecomunicazioni (es. regolarità nei pagamenti, appartenenza a particolari categorie di utenti), o addirittura la descrizione delle prestazioni sanitarie o legali.

Altra criticità deriva dalla scelta dell'Agenzia delle entrate di mettere a disposizione sul proprio portale, senza una richiesta dei consumatori, tutte le fatture in formato digitale, anche per chi preferirà comunque continuare a ricevere la fattura cartacea o digitale direttamente dal fornitore, come garantito dal legislatore.

Fattura elettronica. Nuovi obblighi in capo l'amministratore di condominio?

Ulteriori problemi sono posti in relazione alla sicurezza dei dati trasmessi, sia per quanto concerne gli intermediari delegabili dal contribuente e sia le modalità di trasmissione dei servizi offerti come, ad esempio, la mancanza di cifratura dei sistemi.

Il Garante Nazionale ha specificato come una preventiva consultazione dell'Autorità, peraltro stabilita dal previgente Codice privacy e dal nuovo Regolamento UE, avrebbe potuto assicurare fin dalla progettazione l'avvio del nuovo sistema con modalità e garanzie rispettose della protezione dei dati personali, introducendo misure tecnico organizzative adeguate in tutta la filiera del trattamento dei dati personali per la fatturazione elettronica.

Al momento il Governo non si è espresso sul punto ma fonti della maggioranza hanno ricordato che per la fatturazione elettronica il precedente esecutivo ha imputato entrate per lo stato pari a 2 mld di euro.

Un tavolo in extremis tra le parti, richiesto dal Governo al Garante, per "rattoppare" una evidente dimenticanza delle forze politiche, sembra la soluzione più auspicabile per poter comunque avviare il progetto ed evitare rischi di successivi ed inevitabili blocchi e sanzioni.

Fa sorridere che le associazioni di categoria degli amministratori di condominio si siano sedute al tavolo del Garante per dover discutere in sede preventiva sul Codice di Condotta, mentre i Governi che hanno in mano il nostro paese, abbiano "dimenticato" questo indispensabile passaggio. Quindi cari Amministratori, non disperiamo, c'è sempre chi sta peggio.

Che importa, purtroppo, se il problema ricade sulla collettività, che resta ancora in attesa di sapere cosa deve fare con le fatture dal primo gennaio una volta per tutte, e con in più la consapevolezza di essere controllati in maniera così invasiva dalle Istituzioni.

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