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DURC in condominio: quando è necessario?

Documento Unico di Regolarità Contributiva: cos'è e quando serve? Il condominio deve pagare i dipendenti dell'appaltatore in caso di irregolarità contributiva?
Avv. Mariano Acquaviva 
3 Lug, 2023

Il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) è il documento, emesso su richiesta dall'Inps, dall'Inail e dalle casse edili, che certifica la regolarità contributiva e assicurativa delle imprese e dei lavoratori autonomi.

È necessario fornirlo in tutti casi in cui l'impresa stipuli un contratto con enti pubblici o privati, ma anche per beneficiare di agevolazioni da parte della pubblica amministrazione. È in questo preciso contesto che si pone la seguente domanda: quando è necessario il DURC in condominio? Approfondiamo la questione.

Il DURC per lavori condominiali è obbligatorio?

Il DURC occorre sostanzialmente per tutti i lavori affidati in appalto che vengono svolti nel condominio, da quelli edilizi (ristrutturazione, ecc.) fino al servizio di pulizia (così Cass., n. 4079 del 9 febbraio 2022).

Non sono tenuti al DURC le ditte senza dipendenti: in queste ipotesi, infatti, non occorre attestare alcuna regolarità contributiva.

Chi chiede il DURC per lavori condominiali?

Il DURC va richiesto dal condominio committente, rappresentato dal suo amministratore.

Secondo l'art. 26 del D. lgs. n. 81/2008 (Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori), un datore di lavoro, nel caso in cui affidi lavori, servizi o forniture a un'impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda o di una singola unità produttiva della stessa, è tenuto a verificare l'idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e alle forniture da affidare in appalto, mediante contratto d'opera o di
somministrazione.

L'idoneità tecnico-professionale va verificata anche attraverso il controllo della regolarità contributiva del soggetto a cui sono affidati i lavori o i servizi, requisito che incide sulla valutazione complessiva dell'impresa.

Alla luce di ciò, l'amministratore di condominio è tenuto a chiedere alle aziende tutti i documenti necessari a dimostrare la loro regolarità a livello legale e di tutela della sicurezza dei dipendenti; il DURC è proprio uno dei documenti principali da esigere per capire se un'impresa di pulizie è idonea ad operare all'interno del condominio.

Che succede se l'impresa non esibisce il DURC?

Secondo la sentenza della Suprema Corte del 2022 sopra citata, l'amministratore può negare il corrispettivo se l'impresa appaltatrice non ha fornito il DURC.

Questa condotta, infatti, rappresenta un inadempimento contrattuale che giustifica l'eccezione di cui all'art. 1460 c.c., in base al quale ciascuna parte del contratto può legittimamente rifiutarsi di adempiere alla propria prestazione se l'altra parte non fa altrettanto oppure non offre di adempiere contemporaneamente alla propria.

Adempimento, inadempimento e rapporti contrattuali condominiali

Irregolarità contributiva: il condominio deve pagare i dipendenti dell'appaltatore?

L'art. 29, comma 2, del D. lgs. n. 276/2003, prevede che, in caso di appalto di opere o di servizi, il committente è obbligato in solido con l'appaltatore, entro il limite di due anni dalla cessazione dell'appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto.

Ciò significa che, qualora il datore di lavoro non paghi i propri dipendenti o non versi i relativi contributi previdenziali ed assicurativi, il lavoratore, nei limiti dei due anni dalla conclusione di un cantiere, potrebbe agire direttamente contro il committente.

C'è di più: essendo stata eliminata la preventiva escussione dell'appaltatore da parte del dipendente, quest'ultimo può agire subito nei confronti del committente.

Nel caso di lavori appaltati dal condominio, tutto ciò si tradurrebbe nell'obbligo, per la compagine, di pagare lo stipendio e i contributi che la ditta, ingiustamente, non ha versato ai suoi dipendenti.

In realtà, la responsabilità solidale del condominio nel caso di inadempimento contributivo dell'appaltatore è controversa.

Una parte della giurisprudenza (ex multis, Trib. Milano, ord. del 21 luglio 2020; Cass., sent. n. 19663 del 18 settembre 2014), infatti, sostiene che la responsabilità solidale tra appaltatore/datore di lavoro e committente non si applichi se l'appaltante è il condominio, in ragione della particolare natura giuridica di quest'ultimo.

È infatti noto come il condominio sia sprovvisto di personalità giuridica, cioè non sia un soggetto diverso dai proprietari, ma solamente un ente di gestione collegiale di interessi individuali, sfornito di autonomia patrimoniale.

In soldoni, il condominio non è come una società o un'associazione riconosciuta, in grado di porsi nei confronti dei terzi come un'entità a sé stante, separata dai soggetti che la compongono.

Per questa ragione, secondo parte della giurisprudenza la responsabilità solidale tra committente e appaltatore nel caso di mancato pagamento dei dipendenti di quest'ultimo non si applica nell'ambito dei lavori condominiali.

Ad ogni buon conto, la richiesta del DURC rappresenta una forma di garanzia per il condominio il quale, se dovesse riscontrare delle irregolarità, potrebbe legittimamente sospendere l'incarico affidato.

Il DURC, quindi, consente al condominio di verificare l'affidabilità dell'appaltatore, anche al fine di evitare di poter essere chiamato a pagare i contributi non versati dal datore ai propri dipendenti.

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