Il nuovo DPCM contenente misure di contrasto per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, il così detto DPCM Natale, non contiene alcuna novità espressa per le assemblee condominiali.
Tutto resta fermo alle disposizioni di ottobre, quando fu detto che le riunioni private non erano vietate, ma che fosse fortemente consigliato tenerle in via telematica.
Da oggi, invece, è più facile svolgere assemblee on-line: ciò perché ieri è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge 27 novembre 2020, n. 159 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, recante misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020.
Raccomandazioni per riunioni private a distanza durante il DPCM Natale
È fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza.
Questo il testo dell'art. 1 comma 10 lett. n) del DPCM 3 dicembre 2020; nulla di nuovo, si diceva, rispetto ai precedenti DPCM.
Questa norma, in una circolare del Ministero dell'Interno di ottobre e nelle successive FAQ del Governo (ricordiamo senza alcun valore normativo e giuridico come hanno invece le circolari per le amministrazioni di riferimento) è stata letta come legittimante lo svolgimento delle assemblee in presenza (per le FAQ in qualunque area epidemiologia d'Italia).
Vedremo se vi saranno novità.
Assemblee on-line, ok a maggioranza anche senza regolamento
Da oggi il testo vigente dell'art. 66, sesto comma, disp. att. c.c. recita così:
«Anche ove non espressamente previsto dal regolamento condominiale, previo consenso della maggioranza dei condomini, la partecipazione all'assemblea può avvenire in modalità di videoconferenza. In tal caso, il verbale, redatto dal segretario e sottoscritto dal presidente, è trasmesso all'amministratore e a tutti i condomini con le medesime formalità previste per la convocazione».
Ciò in ragione del fatto che è divenuta ufficialmente legge dello Stato quella norma che ha inserito nel testo citato l'inciso "previo consenso della maggioranza dei condòmini" che è andato a sostituire il previgente (per nemmeno due mesi) riferimento al consenso dell'unanimità dei condòmini che ha come effetto quello di semplificare il ricorso a questa modalità di riunione.
Da oggi, 4 dicembre 2020, basterà dunque il consenso (preferibilmente reso in forma scritta) della maggioranza dei condòmini, al di là del numero dei millesimi, per consentire lo svolgimento delle assemblee (e la partecipazione alle assemblee) in videoconferenza.