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Coronavirus e raccolta differenziata

L'Istituto Superiore della Sanità ha predisposto alcune indicazioni provvisorie precauzionali rivolte ai soggetti coinvolti per la gestione della raccolta differenziata ai tempi del coronavirus. Vediamo di cosa si tratta.
Redazione 
27 Mar, 2020

Indicazioni dell'ISS sulla raccolta differenziata durante la pandemia

A seguito del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) del 9 marzo 2020, quello che sostanzialmente ha esteso la c.d. zona rossa a tutta Italia, l'Istituto Superiore della Sanità ha emesso alcune indicazioni precauzionali per la raccolta differenziata ai tempi del coronavirus.

Le indicazioni sono rivolte in primis alle persone riconosciute positive al virus o in isolamento o in quarantena obbligatoria, ma non mancano quelle dirette a tutta la popolazione, agli operatori del settore dell'igiene ambientale (Raccolta e Smaltimento Rifiuti), ai volontari.

Restrizioni e norme del D.P.C.M. del 9 marzo 2020 per il contenimento del virus

Ripercorriamo le norme che dispongono l'isolamento e la quarantena e in generale limitano gli spostamenti.

Il D.P.C.M. del 9 marzo ha esteso la cosiddetta zona rossa a tutta Italia, ha cioè esteso all'intero territorio nazionale quanto già disposto con il D.P.C.M. del giorno prima per la Lombardia e alcune province del centro-nord; come sappiamo, al D.P.C.M. del 9 marzo ne sono seguiti altri, tra cui, per quanto riguarda l'allontanamento da casa delle persone fisiche, il D.P.C.M. del 22 marzo e il D.L. n. 19/2020 del 25 marzo.

In particolare, i D.P.C.M. dispongono che le persone fisiche non possono "trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute"; (D.P.C.M. 22 marzo 2020) e che in generale va evitato ogni spostamento salvo quelli "motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute" (D.P.C.M. 8 e 9 marzo 2020). Altre norme dispongono poi la sospensione di varie attività lavorative etc.

Raccolta differenziata e multa nei confronti del trasgressore non identificato

Inoltre, ai sensi del D.P.C.M. dell'8 marzo, a chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5° C è "fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante"; mentre vige il "divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus".

In sostanza dunque tutti dobbiamo ridurre al minimo essenziale gli spostamenti; a chi poi ha sintomi è "fortemente raccomandato" di non uscire e limitare al massimo i contatti e per chi è positivo o è in quarantena vige il divieto assoluto di uscire di casa.

Il 25 marzo è stato poi pubblicato il D.L. n. 19/2020 che, per quel che a qui riguarda, prevede che per contrastare il diffondersi del virus possono essere adottate misure quali, principalmente:

"a) limitazione della circolazione delle persone, anche prevedendo limitazioni alla possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora se non per spostamenti individuali limitati nel tempo e nello spazio o motivati da esigenze lavorative, da situazioni di necessita' o urgenza, da motivi di salute o da altre specifiche ragioni;

… d) applicazione della misura della quarantena precauzionale ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva o che rientrano da aree, ubicate al di fuori del territorio italiano;

e) divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena perché risultate positive al virus".

Coronavirus e raccolta differenzia, le indicazioni dell'ISS

Già a seguito del D.P.C.M. del 9 marzo l'Istituto Superiore della Sanità ha diramato delle indicazioni per una gestione della raccolta differenziata che allo stato attuale delle conoscenze risulta la più prudente nonché quella fattibile e sufficientemente protettiva. Si tratta di indicazioni ad interim, cioè provvisorie, emanate secondo quello che è lo stato attuale delle conoscenze.

Il documento ricorda che ad oggi non è noto il tempo di sopravvivenza del virus in un rifiuto domestico/urbano; attualmente si ipotizza che possa durare da pochi minuti a 9 giorni.

Inoltre, il documento ricorda che, secondo le norme, i rifiuti domestici sanitari infetti dovrebbero essere trattati come quelli che si possono generare in una struttura sanitaria (ex DPR n. 254/2003) ma che nello stato attuale, in assenza di contratti con aziende specializzate nella raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti infettivi, tale via non sarebbe quella percorribile, e comunque, l'ISS considera le procedure sufficientemente protettive per tutelare la salute della popolazione e degli operatori del settore dell'igiene ambientale (raccolta e smaltimento rifiuti).

Nel documento è considerata la gestione di due tipi di rifiuti: i rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria (1) e i rifiuti urbani prodotti dalla popolazione generale, in abitazioni dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria (2).

Quindi le indicazioni si rivolgono ai diversi soggetti, raccomandando ai primi di non procedere con la raccolta differenziata, ma di raccogliere tutti i rifiuti nell'indifferenziata, seguendo modalità quali: utilizzare più sacchetti nel numero dato dalla resistenza del materiale, di utilizzare un contenitore a pedale etc.

Inoltre, si raccomanda di:

  • "chiudere adeguatamente i sacchi utilizzando guanti mono uso;
  • non schiacciare e comprimere i sacchi con le mani;
  • evitare l'accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i sacchetti di rifiuti;
  • smaltire il rifiuto dalla propria abitazione quotidianamente con le procedure in vigore sul territorio (esporli fuori dalla propria porta negli appositi contenitori, o gettarli negli appositi cassonetti condominiali o di strada).

Si raccomanda agli Enti preposti di istituire un servizio dedicato di ritiro da parte di personale opportunamente addestrato".

Le altre persone potranno continuare a raccogliere i rifiuti con i criteri di sempre, ma anche per loro ci sono nuove indicazioni e cioè si prevede che: "A scopo cautelativo fazzoletti o rotoli di carta, mascherine e guanti eventualmente utilizzati, dovranno essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati.

Inoltre dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l'altro o in numero maggiore in dipendenza della resistenza meccanica dei sacchetti.

Si raccomanda di chiudere adeguatamente i sacchetti, utilizzando guanti monouso, senza comprimerli, utilizzando legacci o nastro adesivo e di smaltirli come da procedure già in vigore (esporli fuori dalla propria

porta negli appositi contenitori, o gettarli negli appositi cassonetti condominiali o di strada)."

Niente multa al condominio che non fa bene la raccolta differenziata dei rifiuti

Agli operatori si raccomanda di adottare misure apposite (quali l'adozione di dispositivi di protezione individuali e pulizie centralizzate di tute e indumenti, sostituzione di guanti monouso, sanificazioni e disinfezioni.

Mentre si prevede che i volontari non possono essere impiegati per raccogliere rifiuti domestici provenienti da abitazioni di persone poste in isolamento, in quarantena o risultate positive al tampone, mentre per gli altri casi devono seguire apposite procedure.

Consigliamo di contattare le autorità locali (in primis Regione, Comune, o Gestore dei rifiuti) per prendere conoscenza delle ulteriori misure adottate in proposito.

Per ogni altro dettaglio, si rinvia al link al rapporto dell'ISS.

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