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Emergenza casa. Ecco una anticipazione di tutte le possibili soluzioni allo studio.

L'emergenza casa è un tema molto attuale e sentito.
Ivan Meo 

Ecco una breve disamina delle diverse risoluzioni proposte dai vari partiti e i punti essenziali del ddl "emergenza casa".

Nuove proposte contro il disagio abitativo. La Commissione Finanze alla Camera esamina tre risoluzioni, proposte da Pd, M5s e Sel, "per il contrasto al disagio abitativo e per favorire l'accesso all'abitazione".

Lo scopo è quello di incentivare gli inquilini in difficoltà anche mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.

Il tema è molto sentito, se si considera che contemporaneamente il Senato sta esaminando il dl Casa promosso dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.

Le proposte del Pd. Il Pd propone al Governo di confrontarsi con tutti gli attori istituzionali e sociali delle politiche abitative per definire nuove misure efficaci per contrastare il disagio abitativo.

Inoltre, impegna il Governo a incrementare le risorse del Fondo di sostegno alle locazioni e del Fondo per la morosità incolpevole.

Vuole, inoltre, promuovere una nuova convenzione nazionale, rafforzando il comparto dell'affitto, in particolare del canale concordato, attraverso l'immediata convocazione delle organizzazioni della proprietà edilizia e dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale.

Ancora, propone di rivedere il regime fiscale delle locazioni, a partire dall'eliminazione dell'opzione della cedolare secca per i contratti a canone libero e confermandola invece, con aliquota del 15%, soltanto per quelli a canone concordato, con la destinazione delle maggiori entrate tributarie a un rafforzamento degli strumenti a sostegno della locazione.

L'equiparazione alle misure previste per il sostegno ai mutui per la prima casa dovrebbe consentire, poi, un processo di revisione delle detrazioni per gli inquilini a vario titolo (abitativo, studenti, lavoratori fuori sede).

E ancora numerose altre proposte puntano a ridurre il più possibile i problemi relativi all'emergenza abitativa.

Le proposte del M5s. Tra le numerose proposte avanzate dal M5s, vi è la richiesta nei confronti del Governo "ad assumere iniziative normative per intraprendere o agevolare il processo per il riconoscimento del diritto all'abitare come diritto costituzionale; procedere con il censimento degli immobili vuoti ed inutilizzati su tutto il territorio nazionale; salvaguardare il patrimonio immobiliare pubblico prediligendo politiche orientate al diritto all'abitare; rendere immediatamente disponibili all'abitare anche i beni riferiti al patrimonio immobiliare privato attualmente non utilizzati; disporre la sospensione degli sfratti per finita locazione e per morosità di qualsiasi tipo per almeno un anno e/o fino a quando non venga chiarita la corretta normativa da applicare".

Le proposte di Sel. Infine, tra le numerose proposte di Sel, si impegna il Governo "a incrementare le risorse finanziarie a favore del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli; a prevedere una moratoria degli sfratti, a cominciare dalle categorie più disagiate, nonché il blocco degli sfratti per gli alloggi di proprietà degli enti pubblici e privatizzati, in attesa che si proceda al riordino normativo delle dismissioni degli immobili di quest'ultimi; a prendere in considerazione l'azzeramento o perlomeno la riduzione della tassazione sulla seconda casa per i proprietari che rinnovano il contratto alle famiglie con sfratto esecutivo, al 50% in meno del canone, finanziando detto trattamento fiscale di favore anche attraverso una aliquota Imu ordinaria raddoppiata per le unità immobiliari a uso residenziale a partire dalla terza abitazione di proprietà da almeno due anni inutilizzata ovvero non locata con contratto scritto e registrato".

Il ddl emergenza casa. Al vaglio delle Commissioni Lavori Pubblici e Ambiente del Senato, anche il decreto-legge n. 47/2014 ("Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015") avanza numerose e interessanti proposte per contrastare il disagio abitativo. Circa 340 gli emendamenti presentati alle Commissioni.

Imu. La proposta è quella di dimezzare l'Imu a favore dei proprietari che affittano i propri appartamenti a canone concordato o che optano per la cedolare secca. Questa misura, dal costo di circa 90 milioni di euro, prevede un accordo con i Comuni circa le modalità di applicazione.

Ristrutturazione degli alloggi dei Comuni. Si intende permettere anche ai Comuni l'accesso al fondo di 568 milioni di euro destinati a ristrutturare gli alloggi popolari, finora riservato solo agli Istituti autonomi case popolari (IACP).

Ad oggi, il Piano Casa varato da Renzi stanzia 568 milioni di euro per il recupero e la realizzazione di alloggi sociali così ripartiti: 400 milioni per il recupero di 12mila alloggi, 68 milioni per il ripristino di 2mila alloggi per le categorie sociali disagiate e 100 milioni alle Regioni e ai Comuni che vogliono aumentare il numero degli alloggi sociali senza utilizzo di nuovo suolo.

Vendita degli alloggi dei Comuni. La Commissione propone che i Comuni possano vendere gli alloggi di loro proprietà purché i proventi siano utilizzati per la realizzazione o per il recupero di nuovi appartamenti. Allo stato attuale delle cose, infatti, il ddl limita l'alienazione degli immobili agli IACP.

Cedolare secca. Vi è la proposta di aumentare il numero dei Comuni nei quali poter applicare la cedolare secca al 10%, abbassata del 5%. Dato che attualmente tale possibilità riguarda solo i Comuni ad alta intensità abitativa, la si vuole estendere anche a quelli in cui si sono verificate calamità naturali.

Correzioni alla norma anti-abusivi. Il dl prevede il divieto di allacciamento ai pubblici servizi, come elettricità e acqua, per chi occupa abusivamente un immobile e soprattutto nei confronti di chi ha commesso un'effrazione per occupare un immobile togliendolo ad un'altra famiglia che ne aveva diritto.

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