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Dove posizionare le cassette postali in condominio?

Posizionare le cassette postali in condominio: scopri le normative e le soluzioni legali per evitare contestazioni e garantire un corretto accesso alla corrispondenza per tutti i residenti.
Avv. Marco Borriello - Foro di Nola 
6 Ago, 2020

Oramai, quasi tutte le comunicazioni arrivano per via telematica. Possiamo, infatti, dire che la nostra casella mail è di gran lunga più intasata della tradizionale cassetta postale. Nondimeno, quest'ultima è, ancora, estremamente, importante e, in alcuni casi, foriera di contestazioni in merito alla sua ubicazione.

Pertanto, la domanda a cui rispondo in questo contributo è la seguente: dove è possibile posizionare le cassette postali in condominio?

Il quesito sembra banale, visto che siamo abituati a collocare le cassette negli androni dei nostri palazzi, per eludere l'eventuale accesso indiscriminato degli estranei e, per questo motivo, in condizioni di maggiore sicurezza per quello che esse contengono.

Tuttavia, la normativa in materia stabilisce dei principi diversi rispetto a ciò che potremmo immaginare. Per tale ragione, è opportuno rispondere ai seguenti quesiti:

  • quali caratteristiche deve avere una cassetta postale?
  • cosa dice la legge sul loro posizionamento?
  • chi deve decidere sullo spostamento delle cassette postali?

Cassette postali: quali caratteristiche devono avere?

Circa una ventina di anni fa, un decreto del Ministro delle Comunicazioni, emesso in qualità di autorità preposta alla regolamentazione del settore postale, ha specificato le caratteristiche di cui devono essere dotate le nostre cassette postali.

Per la precisione è stato affermato che «Lo scomparto di deposito, la forma e le dimensioni dell'apertura devono rispondere alle esigenze del traffico postale e risultare tali da consentire di introdurvi gli invii senza difficoltà particolari. Le cassette devono recare, ben visibile, l'indicazione del nome dell'intestatario e di chi ne fa uso. (Art. 45, co. 2-3 D.m. 09 aprile 2001)».

Si tratta, quindi, di requisiti ordinariamente rispettati dai vari modelli rinvenibili sul mercato e normalmente presenti nelle cassette in uso nei nostri fabbricati.

Posizionamento cassette postali in condominio: cosa dice la legge?

Il citato decreto del Ministro delle Comunicazioni ha stabilito che non è possibile sparpagliare le cassette postali in vari punti del condominio, ma che è necessario raggrupparle «Negli edifici plurifamiliari, nei complessi formati da più edifici e negli edifici adibiti a sede d'impresa, le cassette delle lettere devono essere raggruppate in un unico punto di accesso (Art. 47 D.m. 09 aprile 2001)».

Nella stessa raccolta normativa è, altresì, precisato che i box, deputati ad accogliere la corrispondenza destinata ai residenti in un fabbricato, devono essere posizionati in modo tale che il portalettere possa facilmente accedere ad essi «Le cassette devono essere collocate al limite della proprietà, sulla pubblica via o comunque in luogo liberamente accessibile, salvi accordi particolari con l'ufficio postale di distribuzione (Art. 46 D.m. 09 aprile 2001)».

L'insieme di queste disposizioni attesta che la tradizionale collocazione delle varie cassette postali all'interno dell'androne dei nostri palazzi è, in realtà, irregolare e che, per tale ragione, il condominio in difetto potrebbe essere richiamato all'ordine dal competente ufficio postale (soprattutto se l'edificio non ha un portiere e, quindi, se il postino, per consegnare la posta, può accedere al fabbricato solo se appositamente autorizzato).

Stop alla pubblicità indesiderata nelle cassette postali

Nella pratica, per la verità, ciò non accade e in quasi tutti i palazzi, anche allo scopo di preservare un minimo di sicurezza alla corrispondenza contenuta nelle cassette, esse sono e restano sistemate all'interno dei vari edifici.

Tuttavia, come anticipato, il condominio potrebbe essere sollecitato a conformarsi alla normativa in materia «I titolari di cassette non conformi alle specifiche richieste da Poste italiane provvedono ai necessari adattamenti entro un termine concordato con l'ufficio richiedente (Art. 46 D.m. 09 aprile 2001)».

Ebbene, nell'ottica di regolarizzare la propria posizione, un proprietario, particolarmente, scrupoloso potrebbe chiedere al condominio di spostare le cassette all'esterno dell'edificio. Pertanto, in caso di diniego dell'assemblea o di semplice silenzio sull'argomento, il singolo condòmino potrebbe agire di sua iniziativa e in che modo?

A quali condizioni è possibile spostare le cassette postali?

Come afferma il decreto ministeriale del 9 aprile 2001 le cassette sono installate a cura e spese di chi le posa e ne deve usufruire «Per la distribuzione degli invii semplici devono essere installate, a spese di chi le posa, cassette accessibili al portalettere (Art. 45, co. 1 D.m. 09 aprile 2001)».

A questo punto considerando che le cassette postali, specialmente se inserite in un'unica struttura a servizio ed interesse dei vari proprietari, sono di competenza condominiale, dovrà essere l'assemblea a decidere sul loro spostamento.

Multe in caso di mancata rimozione delle cassette per i depliant dalle facciate condominiali

Va detto, inoltre, che in alcuni casi, soprattutto quando si tratta di edifici molto piccoli, una collocazione diversa dei box che accolgono la corrispondenza potrebbe essere affrontata con una spesa irrilevante. In tal caso, per soddisfare, velocemente, l'esigenza di adeguarsi alla legge, l'iniziativa potrebbe essere assunta anche dall'amministratore, senza passare attraverso un deliberato assembleare.

Cosa accade, però, se il condominio o chi lo rappresenta dovesse rimanere indifferente? Ove mai dovesse arrivare un sollecito del competente ufficio postale, come si potrebbe agire per ovviare all'inerzia in atto?

Una prima soluzione potrebbe essere quella suggerita dalle disposizioni contenute nell'art. 1105, ult. co. cod. civ. secondo il quale e non si prendono i provvedimenti necessari per l'amministrazione della cosa comune o non si forma una maggioranza, ovvero, se la deliberazione adottata non viene eseguita, ciascun partecipante può ricorrere all'autorità giudiziaria. Questa provvede in camera di consiglio e può anche nominare un «amministratore».

Potrebbe sembrare un'iniziativa un po' eccessiva, ma è innegabile che si tratta di un rimedio esperibile per risolvere l'eventuale impasse sulla questione.

In alternativa, il condòmino zelante potrebbe spostare, semplicemente, solo la propria cassetta, collocandola all'esterno del fabbricato, all'ingresso del medesimo e ponendosi, così, nelle condizioni di ricevere la posta senza dovere ostacolare in nessun modo il postino.

Quest'ultima possibilità, però, dovrebbe coordinarsi con la necessita di non alterare il decoro architettonico e si potrebbe ritenere in contrasto con la citata disposizione ministeriale secondo la quale le cassette vanno posizionate in un unico posto.

Pertanto, se è necessario collocare diversamente le cassette postali, appare sempre preferibile procedere con lo spostamento di tutti box.

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