Una vicenda recentemente decisa dal Tribunale di Napoli ci illustra i rimedi esperibili nell'ipotesi in cui, l'eccessivo numero di cani custoditi nella proprietà esclusiva di un edificio condominiale, comprometta il sereno svolgimento della vita di tutti gli inquilini.
Il caso. Un condominio cita in giudizio i proprietari dell'appartamento al piano terra con annesso giardino, contestando a questi ultimi che da tale unità immobiliare, ove vengono custoditi almeno una decina di cani di grossa taglia, si propagano a tutte le ore del giorno e della notte rumori costanti ed odori nauseabondi.
Il condominio osserva che a causa del continuo abbaiare dei cani e del rimbombo che lo stesso determina, nonché dal propagarsi di cattivi odori, è stata compromessa la tranquillità dello stabile, a fronte di tale situazione ha agito in giudizio puntualizzando che:
a) il regolamento di condominio di origine contrattuale contiene una clausola che vieta ai condomini di tenere animali molesti e pericoli che possono arrecare danno e disturbo;
b) inoltre,in via subordinata, il condominio ha chiesto al giudice che nel caso in cui non dovesse ritenere sussistente tale violazione del regolamento condominiale, che sia accertato che le immissioni di rumori ed odori proveniente dall'appartamento dei convenuti supera la normale soglia di tollerabilità.
Due quindi sono le domande proposte dal condominio e cioè:
1.la prima domanda è rivolta ad accertare la violazione del regolamento condominiale che stabilisce il divieto di tenere animali pericoli e molesti;
Continua [...]