La legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022, articolo 1, comma 277) ha confermato la detrazione del 50% per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare l'immobile ristrutturato.
Indipendentemente dall'importo delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l'anno 2022, 8.000 euro per il 2023 e 5.000 euro per il 2024 (il limite era pari a 16.000 euro per gli acquisti effettuati nel 2021) riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Merita di essere ricordato che il bonus spetta per nel caso in cui vengano eseguiti nel proprio immobile i seguenti interventi:
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l'immobile
- manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Si può evidenziare quindi come non sia sbagliato parlare bonus mobili senza ristrutturazione: in altre parole non esatto affermare che si può ottenere l'agevolazione senza dover realizzare interventi, mentre è corretto sostenere che tali interventi non debbano necessariamente qualificarsi come ristrutturazione edilizia ai sensi del Testo unico edilizia (Dpr 380/2001).
È importante precisare che la spettanza della detrazione per le spese di recupero del patrimonio edilizio non comporta necessariamente la riconoscibilità del diritto all'agevolazione del bonus mobili. Come ha recentemente osservato la Cassazione spetta infatti al contribuente dimostrare la sussistenza dei presupposti della detrazione, ovvero che gli arredi sono destinati ad immobile nel quale erano in corso lavori di ristrutturazione (Cass. civ., sez. Trib., 27/10/2023, n. 29852).
In ogni caso i ricorda che non sono compresi tra gli interventi che danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici quelli finalizzati all'adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia) e la realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
Invece la sostituzione della caldaia rientra tra gli interventi di "manutenzione straordinaria" che permette di avere il bonus mobili.