Entrata da poco in vigore la Manovra Correttiva 2017.Il D.L. n. 50 del 24 aprile 2017, recante "Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo", subito dopo la firma del Presidente della Repubblica, è stato pubblicato in Gazzetta n. 95 del 24 aprile 2017 e contiene le misure fiscali annunciate dal Governo nel DEF - Documento Economia e Finanza - approvato l'11 aprile 2017.
Tutti coloro che hanno sperato nella rimozione degli ostacoli che si frappongono alla realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica e sismica degli immobili - in parte illusidalle parole spese dal viceministro all'economia Enrico Morando nel corso di un convegno organizzato il 9 marzo scorso al Senato - sono rimasti profondamenti scontenti.
Difatti, tra le regole ipotizzate ma successivamente escluse dal testo definitivo si rinviene proprio quella del bonus casa anche per gli incapienti; regola, in principio,ipotizzata proprio con l'obiettivo di agevolare la messa in sicurezza degli edifici e dei contesti urbani attraverso le misure di prevenzione, manutenzione e ristrutturazione.
In verità, già esistono incentivi fiscali per rendere sicuri gli edifici, ma il principale ostacolo che si frappone alla realizzazione di tali interventi è rappresentato purtroppo dalla "incapienza delle famiglie", come sostenuto dal viceministro all'economica Morando.
Di frequente, i cittadini appartenenti alla fascia degli incapienti, pur versando in una condizione di svantaggio economico, si trovano esclusi dal beneficio di taluni sgravi fiscali e contributivi.
In particolare, poiché gli stessi non pagano l'Irpef - poiché sotto la soglia degli 8mila euro l'anno - sono obiettivamente privi del diritto di usufruire delle agevolazioni sulla casa.
Proprio al fine di far fronte a questa irragionevole discriminazione, era stata avanzata una proposta che avrebbe consentito alle assemblee di condominio di cedere lo sconto fiscale su ristrutturazioni (50%), risparmio energetico (65%) e interventi antisismici (fino all'85%) alle società di servizi energetici (Esco).
Così facendo, i condòmini avrebbero potuto godere dei benefici fiscali attraverso uno sconto sui lavori, prescindendo del reddito.
Il progetto di agevolazione degli interventi di prevenzione, manutenzione e ristrutturazione degli immobili - nonostante la determinazione manifestata in tal senso dal Governo - si è concluso in un nulla di fatto.
Si spera, dunque, che nel corso dell'iter di conversione in legge del decreto, il Parlamento comprenda appieno tutte le opportunità che possono scaturire da un generale piano di riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare nazionale.
A questo punto, visto il recente fallimento, il Governo cerca di correre ai ripari. E' allo studio una sorta di eco-prestito per incentivare ulteriormente interventi di efficienza energetica in ambito residenziale.
Questo è quanto previsto dell'Esecutivo, e sarà inserito nella nuova Strategia energetica nazionale, secondo quanto si apprende dalla Agenzia stampa Public Policy da fonti di Governo.
In pratica si vorrebbe istituire un Fondo di garanzia, così da permettere agli istituti di crediti di concedere prestiti a tassi agevolati per lavori su efficienza energetica su immobili residenziali.
Reazioni negative, in merito a questa carenza, da parte di Confedilizia. A manifestare questa delusione in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, è stato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, che intervenendo in merito al decreto correttivo sui conti pubblici, ha precisato che "era stata più volte annunciata la presenza di interventi per la cessione dei crediti relativi a detrazioni per il risparmio energetico e per le ristrutturazioni. Riteniamo molto importante" questo tipo di misura "e segnaliamo il problema dell'incapienza sopravvenuta".