Per razionalizzare l'uso dell'acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica nel biennio 2020-2021, è stato previsto un credito d'imposta del 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare: lo scopo è il miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
Con il provvedimento del 16 giugno 2021, sono state definite le regole sull'accesso al bonus acqua potabile e il relativo modello di comunicazione.
L'articolo 1, comma 713, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022), ha prorogato al 31 dicembre 2023 l'agevolazione prevista, stabilendo quale limite di spesa complessivo per l'anno 2023 un importo pari a 1,5 milioni di euro.
Si ricorda che:
- l'importo massimo delle spese su cui calcolare l'agevolazione è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche
- 5.000 euro per ogni immobile adibito all'attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d'impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Le spese, come sempre, perché siano agevolabili, devono essere documentate con fattura elettronica o documento commerciale in cui va riportato il codice fiscale di chi richiede il credito.
I privati e, in generale, i soggetti diversi dagli esercenti attività d'impresa in regime di contabilità ordinaria, devono effettuare il pagamento con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento, comunque diversi dai contanti.
Con il provvedimento firmato ieri, 9 gennaio 2024, è stato adeguato il precedente provvedimento 2021 per consentire di beneficiare del credito d'imposta anche a coloro che hanno sostenuto le spese in questione al 31 dicembre 2023.
Dal 2024, però, non sarà più possibile beneficiare del bonus acqua potabile: come di consueto, a inizio anno, grazie al provvedimento di ieri, si potrà richiedere il credito d'imposta del 50 per cento per i costi sostenuti nel 2023.