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“Decreto Legge Comunicazioni”. Per la banda larga sarà necessario solo una raccomanda all'amministratore di condominio?

Provvedimento per lo sviluppo della banda larga, ecco le novità che riguardono i condomini.
Ivan Meo 

Iniziano a circolare le bozze del “ decreto legge Comunicazioni”. Novità anche per i condomini. A breve sarà varato il provvedimento per lo sviluppo della banda larga

Reti 4G. L'atteso provvedimento per lo sviluppo della banda larga prevede 7 miliardi di investimenti pubblici. Chiama in causa diversi “attori”:imprese, operatori di reti di comunicazione elettronica e utenti finali.

Dalle prime indiscrezioni, apparse sugli organi di stampa, il decreto prevede che: "al fine di implementare la banda ultra larga sull'intero territorio nazionale", sono previsti contributi "in forma di voucher agli utenti finali", "credito di imposta per interventi infrastrutturali", la "istituzione del Fondo per il finanziamento degli investimenti" per la rete 4G.

Il decreto si pone l'obiettivo di dare certezze agli operatori in un quadro di investimenti pluriennali per la realizzazione della rete italiana a banda ultralarga.

Una “servitù di passaggio” atipica. Gas, elettricità, trasporti.

Tutte le reti dei servizi pubblici saranno obbligate ad ospitare i cavi per la fibra ottica.

Quindi Enel, Eni, Ferrovie, Anas, tutte le multiutility saranno potenzialmente coinvolte nel piano con la possibilità di usufruire di una “servitù di passaggio” sulle loro reti.

Si punta anche a eliminare ogni autorizzazione per l'occupazione, compresa quella paesaggistica, nel caso di «adeguamento o sostituzione di cavi in fibra ottica su impianti elettrici aerei e interrati, anche in aree vincolate».

In particolare, la disposizione impone alle imprese che forniscono servizi a rete di permettere agli operatori tlc che ne facciano richiesta l'accesso alle loro infrastrutture per l'installazione delle tecnologie per la banda larga.

Ovviamente si potrà negare il permesso, per manifesta inidoneità tecnica dell'infrastruttura a ospitare le tecnologie a banda larga (per esempio: assenza di spazio, ragioni di sicurezza e sanità pubblica; necessità di assicurare l'integrità e la sicurezza delle reti; rischio di gravi interferenze dei servizi di comunicazione elettronica progettati con altri servizi erogati mediante la stessa infrastruttura).

In caso di rifiuto dell'accesso o di mancato accordo, la norma dispone che entro due mesi dalla data di ricevimento della richiesta ciascuna delle parti ha il diritto di rivolgersi all'Authority di regolazione del settore degli operatori di rete, che entro due mesi deve adottare una decisione vincolante per la risoluzione della controversia.

Libero accesso ai condomini? Le nuove tecnologie per la trasmissione dei dati, attraverso i collegamenti in fibra ottica, offrono grandi vantaggi per le nostre abitazioni. Il costante aumento delle installazioni di queste nuove tecnologie, negli edifici condominiali, hanno alimentato alcune questioni sotto il profilo dei rapporti tra condominio e gestori.

La bozza del decreto prevede che:

  • sarà sempre necessario una preventiva comunicazione ai proprietari degli immobili;
  • l'operatore dovrà comunque effettuare, al fine di pianificare lo sviluppo delle proprie reti in fibra ottica, qualora le medesime si trovino in adiacenza ad aree di proprietà privata, occupate da fabbricati condominiali, una comunicazione al proprietario/inquilino/condomini;
  • In quest'ultimo caso la comunicazione dovrà essere inoltrata all'amministratore del condominio, mediante lettera raccomandata;
  • l'intervento verrà avviato in 30 giorni salvo “diniego comprovato da ineludibili alterazioni, danni o pregiudizi all'immobile”.

Quindi ci pare di capire che, se il testo di legge dovesse essere approvato, la preventiva convocazione dell'assemblea, non sarà necessaria in quanto potrebbe essere bypassata semplicemente da una raccomandata da spedire direttamente all'amministratore dello stabile. Sarà quindi onere dell'amministratore darne contezza ai condomini della comunicazione ricevuta.

Lo stato dell'arte del decreto. Tra i vari decreti che il Governo Renzi si appresta a varare quello delle comunicazioni sembra avere la sorte più incerta. L'intero decreto, per il suo contenuto, non potrà essere vagliato dal Parlamento immediatamente visto anche che siamo alle porte della pausa estiva. L'iter per l'operatività delle misure previste appare ancora lungo e tortuoso.

Inoltre, nell'ultima versione, il ministero dell'Economia e delle Finanze aveva espunto gli incentivi fiscali, per grossi problemi di copertura finanziaria, togliendo ulteriore ragion d'essere al decreto. A questo punto la squadra di Renzi starebbe lavorando a un testo "bis" ovvero un nuovo decreto sganciato dal problema dei fondi.

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