I Parlamentari si muovono per conoscere le sorti che il Governo intende riservare ai condominii e quindi agli amministratori ed ai loro clienti.
Dopo che il 16 aprile l'on. Magi aveva presentato una propria interrogazione parlamentare, oggi, appena è notizia di qualche ora fa, il Sen. Antonio Saccone ha presentato una propria interrogazione indirizzata ai Ministri della Giustizia; dell'Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione; dello Sviluppo Economico.
I tempi stringono per la presentazione dei rendiconti e la categoria degli amministratori, come i condòmini d'altronde, sempre più insistentemente si domandano: stante il divieto di assembramento in luoghi pubblici e privati come faremo?
Qualcuno parla di possibilità di svolgere assemblee on-line, eppure non manca chi considera questa possibilità di dubbia legittimità in mancanza di norme che eliminino definitivamente ogni pericolo d'impugnativa.
La politica pare abbia compreso la preoccupazione della categoria degli amministratori e dei condòmini ed inizia a crearsi dibattito e discussione sul da farsi.
In questo solco s'inserisce, tempestiva e utile, l'interrogazione del Sen. Saccone cui ha partecipato alla stesura l'avv. Carlo Pikler.
Che cosa chiede il Parlamentare?
Nell'interrogazione si parte da questa premessa: «- l'assemblea condominiale viene regolamentata dall'art. 1136 c.c. la quale però non precisa se l'intervento debba essere con una presenza fisica oppure anche da remoto o virtuale. L'art. 66 disp. att. c.c., invece, stabilisce che l'avviso di convocazione dell'assemblea condominiale deve indicare espressamente il luogo ove si svolge la riunione, facendo intendere che deve essere un luogo fisico, come ha confermato la giurisprudenza di legittimità, lasciando intendere che questa norma è inderogabile;
- oltre ad un immediato intervento amministrativo, pertanto, occorre anche un mirato intervento legislativo, sulla scorta degli studi già apportati dagli esperti del settore, poiché la normativa condominiale non prevede la possibilità di effettuare assemblee in videoconferenze»
È stato più volte detto: sulle assemblee on-line c'è obiettivamente un vuoto normativo. L'applicazione analogica delle norme societarie sul punto è dubbia: prudenza in ragione della necessaria certezza dei rapporti giuridici sottesi imporrebbe un intervento legislativo e regolamentare chiarificatore.
Non solo, prosegue l'interrogazione: «nella situazione attuale, vi è un blocco totale delle attività condominiali, salvo iniziative assunte in via autonoma dall'amministratore di condominio, tra le quali non rientra l'obbligo di cui all'art.1130, n. 10 c.c. che prevede di "Redigere il rendiconto condominiale annuale della gestione e convocare l'assemblea per la relativa approvazione entro 180 giorni", ossia entro il 30 giugno 2020 una eventuale inadempienza sotto questo punto di vista comporta la revoca dell'amministratore; vi sono urgenti interventi di stabilità strutturale da compiere a favore della sicurezza dei condomini oltre che di efficientamento energetico al fine di usufruire degli incentivi pubblici a tale scopo stabiliti».
Quello che spesso ci si è chiesti in questi mesi di lockdown: quale sarà la sorte dei rendiconti.
Fintanto che vige il divieto di assembramento in queste forme l'inadempimento dell'amministratore potrebbe risultare giustificato da evidenti cause di forza maggiore, ma sarebbe bene normare la questione, per evitare problemi d'ogni sorta, specie in caso di allentamento, ma non definitivo superamento delle misure.
Ecco allora che fatte queste premesse il Senatore domanda ai citati ministri «di sapere quando e con quali interventi normativi il Governo intende intervenire per fronteggiare l'emergenza normativa e operativa per favorire l'attività di gestione dei condomini».
In allegato il testo dell'interrogazione presentato in data odierna.