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Fine delle morosità? Arriva «l'acqua di cittadinanza»

Istituire un «minimo vitale» per tutti i cittadini italiani, ricchi o poveri che siano, a prescindere dal reddito e dall'Isee.
Redazione Condominioweb.com 
4 Giu, 2019

La riforma avanzata dal M5S, al momento solo una proposta, vuole istituire un «minimo vitale» per tutti i cittadini italiani, ricchi o poveri che siano, a prescindere dal reddito e dall'Isee.

La proposta. Da quanto appreso dagli organi di stampa, la proposta n. 52 "Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque" presentata il 23 marzo 2018, si prefigge l'obiettivo di favorire la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell'acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale, nel quadro delle politiche complessive di tutela e di gestione del territorio.

Della proposta in esame, di particolare importanza è l'articolo 3:

  • Comma 3"L'uso dell'acqua per l'alimentazione e per l'igiene umana è prioritario rispetto agli altri usi del medesimo corpo idrico superficiale o sotterraneo. Esso, pertanto, deve essere sempre garantito, anche attraverso politiche di pianificazione degli interventi che consentano reciprocità e mutuo aiuto tra bacini idrografici con disparità di disponibilità della risorsa.

    Gli altri usi sono ammessi quando la risorsa è sufficiente e a condizione che non ledano la qualità dell'acqua per il consumo umano".

  • Comma 4 "L'erogazione giornaliera per l'alimentazione e l'igiene umana, considerata diritto umano universale e quantitativo minimo vitale garantito, è pari a 50 litri per persona relativo costo è coperto dalla fiscalità generale".

Servizio idrico e le misure per il contenimento della morosità

Il Fondo. Secondo la proposta in esame (art. 16), gli abitanti del pianeta e di contribuire alla costituzione di una fiscalità generale universale che lo garantisca, è istituito, presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Fondo nazionale di solidarietà internazionale, posto sotto la vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Il Fondo è destinato al finanziamento di progetti di sostegno all'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, gestiti attraverso forme di cooperazione decentrata e partecipata dalle comunità locali dei Paesi di erogazione e dei Paesi di destinazione, con l'esclusione di qualsiasi profitto o interesse privatistico.

Bisogna garantire il quantitativo minimo vitale pari a 50 litri abitante giorno

La copertura del progetto. L'art. 17 della presente proposta prevede, tra le coperture, che almeno un miliardo di euro all'anno a partire dal 2018, venga attinto dalle dotazioni finanziarie iscritte nello stato di previsione del ministero della Difesa; la destinazione di una quota parte, pari a 2 miliardi di euro annui, delle risorse derivanti dalla lotta all'evasione fiscale; la destinazione delle risorse provenienti da un'imposta di scopo pari a 1 centesimo di euro per ogni bottiglia in polietilene tereftalato (PET) immessa in commercio; la destinazione dei fondi derivanti dalle sanzioni irrogate per violazione delle disposizioni vigenti in materia di tutela del patrimonio idrico; l'allocazione di una quota annuale delle risorse derivanti dall'introduzione di un'imposta di scopo relativa al prelievo fiscale sulla produzione e sull'uso di sostanze chimiche inquinanti per l'ambiente idrico; la destinazione di una quota parte delle risorse aggiuntive provenienti da un aumento dell'importo dell'imposta sulle transazioni finanziarie.

Le critiche. La proposta in oggetto ha già passato l'esame in Commissione e ora sta per debuttare alla Camera.

I deputati inizieranno a discutere e votare il citato progetto a partire dal 24 giugno prossimo.

Da quanto appreso, secondo i tecnici in materia, per finanziare una sorta di «acqua di cittadinanza», cioè i 50 litri al giorno che il progetto vuole garantire a tutti i cittadini si spenderebbero due miliardi di euro.

Questo perché la trasformazione forzosa delle attuali società di diritto privato caricherebbe sul debito pubblico almeno 4,4 miliardi di euro in più; il conto reale dovrebbe salire perché va considerata anche la quota idrica delle multiservizi.

Inoltre, sull'argomento dell'acqua occorre anche considerare che i 50 litri al giorno sono la quota coperta già oggi dal «bonus idrico», riservato alle famiglie in condizioni di disagio economico, e sono stati più volte contestati come largamente insufficienti per un consumo normale senza sprechi.

Pertanto, estenderlo a tutti, anche a chi non ne ha bisogno, moltiplicherebbe ovviamente i costi e non i benefici.

Secondo molti, l'acqua di cittadinanza sarebbe quindi una misura poco equa e, soprattutto in questo momento, insostenibile sia per lo Stato.

Per meglio dire, la nuova proposta del M5S di istituire l'acqua di cittadinanza anche a chi non ne ha bisogno finirebbe per impoverire tutto lo Stato.

In conclusione, da quanto appreso, i costi dell'acqua di cittadinanza interessano direttamente i conti del ministero dell'Economia perché il minimo vitale garantito da 50 litri a persona sarebbe coperto dalla fiscalità generale.

Leg.18.pdl.camera.52.18

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