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Gianluigi

Miei avvisi nelle cassette della posta private dei condomini

Poichè la nostra ditta di derattizzazione sta violando l'art. 9 di un regolamento comunale, ho messo un foglio informativo nelle cassette della posta di tutti i condomini, perché sappiano che il condominio potrebbe essere sanzionato. Ma un condomino mi ha avvertito che se metto ancora un foglio simile nella sua cassetta farà azione legale contro di me. La domanda a cui vorrei pregarvi di rispondere: può farlo? Grazie della vostra gentilezza.

farà azione legale contro di me

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e con quale motivazione ????

Vi ringrazio delle risposte, ma la questione non mi è ancora chiara.

In rete ho trovato soltanto sentenze di tribunale per cause fatte contro ditte che intasavano le cassette della posta con la pubblicità, e sono state condannate. Ma a quanto ho capito le motivazioni dell'accusa contemplavano essenzialmente due tipi di danno: il cosiddetto "danno esistenziale" e la "violazione della "privancy". Il danno esistenziale era per la l'intasamento della cassetta e il disturbo di stasarla, oltre al fatto che la corrispondenza normale non poteva più entrare nella cassetta. La violazione della privancy non era stata applicata dal tribunale perchè le ditte non avevano divulgato notizie personali sul proprietario della cassetta.

Dunque, facendomi causa per un foglio informativo da me messo nella sua cassetta, il proprietario potrebbe trovare il modo di farmi condannare? Non sono ancora riuscito a determinarlo.

Ma condannare per cosa? Non scherziamo!! Tu non hai fatto nè piu nè meno che informare tutti i condomini su dei fatti! ( cosa che per altro a mio parere avrebbe dovuto fare l amministratore) in ogni caso a parere mio non hai violato nessun art del codice civile ne tanto meno la privacy di alcuno! Se tu la comunicazione l avessi fatta verbale andando a suonargli il campanello cosa avrebbero fatto??

difatti il condomino non ha detto che e' stato violata qualche legge perché ha messo un informativa . ma ha diffidato dal continuare a mettere informative nella sua cassetta postale .

 

in pratica ti dice "non disturbarmi con le tue informative " . e solo nel caso che la cosa si ripetesse il condomino agira ' per la tutela di un suo diritto .

 

l'illecito non e' aver messo l'informativa ,ma sara' continuare a mettere informative che il condomino non vuole ricevere .

comunque la cosa si risolve in modo semplice , rispettando la volonta' del condomino .

Il punto forse è questo: Davvero qualcuno può legalmente vietare che altri gli mettano fogli informativi nella cassetta della posta (Senza fargli danni e rispettando la sua privancy?) Ad esempio, si può proibire alla società telefonica di mandare la bolletta, o al postino di metterla in cassetta, o all'amministratore del palazzo di recapitare avvisi? L'art. 45 del C.C. parla di questo, ma non chiarisce il mio caso. Oppure, poniamo il caso che lui perdesse dei documenti e io infrangessi la sua intimazione e glieli spedissi per posta, un tribunale mi condannerebbe?

E' importante per me capirlo, perché quel condomino non si è limitato a farmi una richiesta, che mi affretterei a ubbidire. Mi ha fatto una vera e propria minaccia, e io non intendo lasciarmi minacciare, salvo che lui non abbia la legge dalla sua.

certo che puo' ,ognuno e' libero di rifiutare la corrispondenza a lui diretta .

Il punto forse è questo: Davvero qualcuno può legalmente vietare che altri gli mettano fogli informativi nella cassetta della posta (Senza fargli danni e rispettando la sua privancy?) Ad esempio, si può proibire alla società telefonica di mandare la bolletta, o al postino di metterla in cassetta, o all'amministratore del palazzo di recapitare avvisi? L'art. 45 del C.C. parla di questo, ma non chiarisce il mio caso. Oppure, poniamo il caso che lui perdesse dei documenti e io infrangessi la sua intimazione e glieli spedissi per posta, un tribunale mi condannerebbe?

E' importante per me capirlo, perché quel condomino non si è limitato a farmi una richiesta, che mi affretterei a ubbidire. Mi ha fatto una vera e propria minaccia, e io non intendo lasciarmi minacciare, salvo che lui non abbia la legge dalla sua.

non ha fatto nessuna minaccia , ha solo detto che se tu non rispetti una sua volonta' (continuare a mandare le informative che lui non desidera ricevere )adira le vie legali .(e' un suo diritto e non e' una minaccia ).

 

le minacce sono sempre contro legge ,non esistono minacce con il favore della legge .

 

- - - Aggiornato - - -

 

Il punto forse è questo: Davvero qualcuno può legalmente vietare che altri gli mettano fogli informativi nella cassetta della posta (Senza fargli danni e rispettando la sua privancy?) Ad esempio, si può proibire alla società telefonica di mandare la bolletta, o al postino di metterla in cassetta, o all'amministratore del palazzo di recapitare avvisi? L'art. 45 del C.C. parla di questo, ma non chiarisce il mio caso. Oppure, poniamo il caso che lui perdesse dei documenti e io infrangessi la sua intimazione e glieli spedissi per posta, un tribunale mi condannerebbe?

E' importante per me capirlo, perché quel condomino non si è limitato a farmi una richiesta, che mi affretterei a ubbidire. Mi ha fatto una vera e propria minaccia, e io non intendo lasciarmi minacciare, salvo che lui non abbia la legge dalla sua.

l'art 45 cc non c'entra nulla con la corrispondenza .

Se io dovrei denunciare per la posta indesiderata, specialmente pubblicitaria che trovo nella mia cassetta postale, sarei quasi giornalmente dal legale 😕

Tu metti spesso avvisi nelle cassette degli altri condomini, oppure è la prima volta?

 

A seconda della riposta, si potranno fare diverse considerazioni.

la considerazione e' una sola .

 

"Ma un condomino mi ha avvertito che se metto ancora un foglio simile nella sua cassetta farà azione legale contro di me."

 

una persona normale prende atto di cio' e si attiene alle direttive impartite . (problema risolto )

Minàccia in Vocabolario – Treccani

http://www.treccani.it › Vocabolario

L'atto di minacciare, le parole con cui si minaccia, e in genere il fatto di promettere o annunciare un male, un danno, un castigo e simili...

dizionari.corriere.it › Dizionari › Dizionario Italiano › M

Minaccia: Parola o atto finalizzati a spaventare, con la prospettiva di un danno, un male, un castigo ecc., e quindi a dissuadere...

 

Scusa, Peppe 64, ma se mi viene fatta una minaccia, la riconosco, e quella lo è. Che poi sia semplicissimo evitarla è un altro discorso. Io voglio capire se questo condomino, che mi ringrazia di un utile e civile avvertimento con una minaccia, può veramente farmi passare un guaio, oppure se la prossima volta che lo incontro sulle scale potrò dirgli in faccia che delle sue minacce me ne frego, e che se in futuro vorrà farmi causa per un motivo simile mi ci farò una bella risata.

Per rispondere a Tomm: Non è la prima volta che metto un foglio informativo nelle cassette della posta degli altri condomini. L'ho fatto un'altra volta, per informare ciascuno della cifra che doveva pagare circa una piccola spesa da suddividere. In precedenza avevo appeso copia del foglio in entrambe le occasioni, nella bacheca dell'atrio, ma qualche condomino ha strappato via quei fogli per fare un dispetto, e quindi non mi restava altra soluzione che ripiegare sulle cassette della posta. Inoltre in questi giorni l'amministratore è in ferie, altrimenti avrei preferito chiedergli di pensarci lui.

Ripeto la minaccia e ' un azione contro legge . quindi affermare di adire le vie legali non costituisce minaccia visto che " adire le vie legali " e' un diritto ( per giunta costituzionale). Il condomino ti ha solo diffidato di non mettere più' informative nella sua cassetta ( ha il diritto di non essere disturbato dalle tue informative ) e se si dovesse ritenete danneggiato dal tuo comportamento adira le vie legali ( e cio' non costituisce nessuna minaccia ma solo espressione di far valere un suo diritto costituzionale ).la minaccia di sarebbe se ti dice smettila o ti picchio. Oppure se te lo dice con un arma in mano . Etc etc.

Ripeto non ha fatto nessuna minaccia , ti ha solo avvertito che non vuole piu' ricevere da te informative (suo diritto) e se dovesse succedere ritenendo che sia leso un suo diritto agirà nei tuoi confronti con azione legale ( suo diritto) . Il ricorso ad una azione legale non costituisce minaccia . Nessuno ti ha puntato un arma ,nessuno ti ha messo le mani adosso ,etc ti hanno solo detto "non voglio essere disturbato dalle tue informative e se mi disturbi con le tue informative saro' costretto ad agire legalmente contro di te.".

 

 

P.s. Tieni conto che non sei neanche l'amministratore . Quindi ripeto astieniti dal mettere informative che il condomino non vuole ricevere.

Due o tre comunicazioni messe nella cassetta delle lettere, sicuramente non integrano nessun reato, mentre la minaccia è punita: si tratta di averne le prove. Comunque, dato che non vengono apprezzate, perché mettere altre comunicazioni?

In ogni caso nel vostro condominio ci deve essere della ruggine per altri motivi, che andrebbero conosciuti e risolti.

"Comunque, dato che non vengono apprezzate, perché mettere altre comunicazioni? "

 

difatti gia' consigliato nei post 14 e 17 .

Concordo con peppe64.

Bisogna ricordare che nel momento stesso si colloca una "cassetta della posta" personale si autorizza, con il così detto "tacito assenso", all'inserimento al suo interno di qualunque tipo di comunicazioni ( previste dalla legge ) da quelle di carattere personale ossia fatture, corrispondenza, ecc... sia di carattere pubblicitario o di qualsivoglia informativa, quindi l'inserimento non costituisce nessun reato.

Però è anche vero che essendo proprietà privata la legge consente al proprietario di disciplinarne l'uso da parte di terzi e quindi lo stesso può decidere segnalando con note scritte su di essa o anche con comunicazioni verbali agli interessati ciò che desidera ricevere da ciò che gli reca disturbo, infatti in molti condomini in comune accordo, per prevenire o evitare l'intasamento delle cassette personali, si installa una cassetta comune esclusivamente per le comunicazioni pubblicitarie ed opuscoli informativi. In queste circostanze se si continua ad usare le cassette in modo improprio si è soggetti a denuncia per "violazione di proprietà privata, disturbo, fino addirittura in quei casi perseveranti ad incorrere in denunzie per stalking".

Concludo affermando che dire di "adire per vie giudiziali" per quanto concerne la legge non è mai in nessun caso un atto di minaccia ma un semplice monito di avvertimento, se mai una diffusa comune opinione ( sbagliata ) per creare presupposti di lite.

 

Detto popolare: uomo avvisato mezzo salvato.

Scusate ma cosa c'è di "strano" in quanto detto dall'utente Peppe64, tutti noi abbiamo diritto a non legittimare azioni e comportamenti che ci creino disturbo, difatti al fine di limitare talune azioni si procede con una diffida nel quale si intima di adempire al contratto e/o altro o di non compiere certi comportamenti.

Il condomino non ti ha fatto nessuna "minaccia" ti ha semplicemente informato che se continui ad inserire lettere a lui non gradite nella sua buca provvederà a tutelarsi per vie legali (come da suo diritto).

Quindi fossi in te non metterei più alcuna lettera nella sua buca.

Scusate, ma sarà meglio che io stesso concluda.

Il caso è quello da me presentato nel primo post della discussione. Dovrebbe essere chiaro che stavo chiedendo cosa succederebbe se un condomino dovesse portarmi in sede giudiziaria per un foglio informativo a carattere condominiale (ovviamente quando fosse seguito da un secondo) da me messo nella sua cassetta della posta. Ciò che mi interessava ascoltare, dunque, era una possibile sentenza del giudice, con le sue motivazioni tecniche.

Non credo che mi sia utile sentirmi dire che la soluzione sta nel non mettere più nulla in quella cassetta della posta, poiché due cellule grigie per arrivare a questa decisione posso trovarle anch'io, frugando nel fondo del mio cranio.

Oggi ho cercato in rete il reato di "disturbo postale" di cui mi avvisa uno di questi post. Ma per la legge non esiste niente del genere. Allora ho cercato in rete sentenze e svolgimenti di azioni giudiziarie, ma ne ho trovato solo 2 attinenti a casi di ditte che facevano mettere la pubblicità in cassetta. Dalla loro lettura deduco quanto segue:

E' ovvio che il proprietario di una cassetta della posta ha il diritto di intentare azioni legali, esposti e denunce su qualsiasi argomento gli salti in testa. Ma si può definirlo un vero "diritto" solo se esiste almeno un articolo di legge che difenda gli interessi di chi lo ha. Nella realtà invece, quando le sue richieste arrivano all'esame di un giudice, il suo diritto di chiedere si scontra con quel poco o niente che la legge gli permette di ottenere. Dunque è un diritto abbastanza vuoto.

Ho cercato in rete una legge che consenta al proprietario qualche misura per disciplinare l'uso della sua cassetta della posta da parte di terzi (come dice un altro di questi post) ma una legge che gli consenta questo non esiste. Ovviamente uno può affidarsi a leggi più generiche, ad esempio cercare di chiedere al tribunale le misure che puniscono una violazione della sua proprietà privata; tuttavia poi, in sede di risarcimento danni e spese legali, questo come si concretizza? Sembra infatti che ci sia una possibilità soltanto attaccandosi all'art. 660 C.P. e al 2059 C.C., cioè se c'è stato un "danno esistenziale". Chimerico è invocare una "violazione della privancy". Tuttavia il "danno esistenziale" è riconosciuto e risarcito (miseramente: circa 200 euro + le spese) solo se la cassetta è stata così intasata da non consentire l'introduzione della normale corrispondenza, mentre la "violazione della privancy" esiste solo se c'è stata una divulgazione di dati personali. Inutile dunque aspettarsi risarcimenti di danni e spese legali, se i casi non sono questi due.

In quanto all'eventuale reato di "stalking" o almeno al reato di "molestie" per l'introduzione in cassetta di fogli informativi su argomenti condominiali, questi 2 reati non sarebbero mai riconosciuti da un giudice, neppure configurando l'ipotesi di moltissimi fogli informativi che (in quanto moltissimi) inducessero un legale a chiedere almeno il riconoscimento della cosiddetta "petulanza", poichè poi, cioè nel caso di provata "petulanza", per provare che tale petulanza è quella che rientra nel reato di "molestie" andrebbe valutato anche il contenuto dei fogli, dimostrandone l'impatto dannoso sul benessere esistenziale del ricevente. Inviterei quindi alla lettura dell'Art. 660 del C.P. concernente il reato di molestie, ed anche a quello dell'art. 602-bis del C.P. concernente lo stalking.

Viste le leggi e le sentenze reperibili in rete, allora sembra che la risposta al mio caso debba darmela da solo, e per ora vedrei appena questa: nessuno può impedire a un condomino di prendere tutte le misure che vuole per difendere la sua cassetta della posta, ma se quel condomino vorrà passare alle vie legali e ai risarcimenti danni (specialmente nel mio caso particolare) c'è ben poco che incoraggi il suo avvocato ad andare oltre la solita scontatissima letterina di avvertimento.

Da ultimo vorrei chiarire che la "minaccia di andare alle vie legali" viene chiamata "minaccia" dall'avvocatura e quindi lo è, indipendentemente dal fatto che gli intenti del suo autore si rivelino legali o illegali. Si legga al link sottostante.

http://www.codicedeontologico-cnf.it/?p=24901

Il vostro parere è gradito. Grazie.

"Da ultimo vorrei chiarire che la "minaccia di andare alle vie legali" viene chiamata "minaccia" dall'avvocatura e quindi lo è, indipendentemente dal fatto che gli intenti del suo autore si rivelino legali o illegali. Si legga al link sottostante.

http://www.codicedeontologico-cnf.it/?p=24901" prendilo per quello che e' : un parere . (che poi riguarda una disputa tra loro ovvero all'interno del loro ordine , e dette sentenze riguardano solo loro )

"disturbo postale" non esiste . era UNA BATTUTA .

 

 

ripeto una persona normale prende atto di cio che il condomino gli richiede : non mi mandare piu' fogli informativi (NON MI ROMPERE LE SCATOLE CON LE TUE INFORMATIVE ).

UNA PERSONA NORMALE SI ASTIENE DAL MANDARE NUOVI FOGLI INFORMATIVI .

 

 

non capisco la tuo ottusita' nel cercare una giustificazione per poter continuare a mandare fogli informativi .

 

a prescindere se ci siano o meno illeciti civili o penali ti dovresti astenere dal continuare a mandare fogli informativi per una questione di rispetto della altrui volonta' e per buona educazione .

Dopo aver letto due pagine, mi meraviglio di come ci si faccia influenzare da certi vezzi estetici e di verbali pseudo minacce rispetto al come informare per una ipotetica e forse concreta violazione comunale che mi pare di capire avrebbe ricadute anche sulla collettività condominiale. Se sei testimone di qualcosa, ovvero persona informata, hai dei precisi obblighi.

La cosa più ovvia da consigliare e fare è quella di rivolgersi all'amministratore a cui spettano i compiti di custodia e vigilanza (con la sempre auspicabile vostra collaborazione) anche nel segnalare eventuali problemi o incongruità.

Solo dopo aver constatato una quiescenza, può sovvenire in aiuto il colloquio con gli altri condomini evitando proprio la petulanza che citi, considerando ovvio di avere già a priori la “prova provata” di quel che si asserisce. Se ne conviene banalmente che diversamente, quello scritto così zelantemente infilato nelle cassette postali, potrebbe trovare qualche lettore avverso ma altresì anche attento che potrebbe avere diversa impressione proprio per il contenuto forse di carattere urgente, criticandone l'iter scelto (tortuoso?) creando una sorta di quiescenza.

Se in realtà il tuo problema è come impallinare l'amministratore, ti è sufficiente far constatare ad altri due o tre condomini, la sussistenza della presunta violazione comunale per capire assieme anche la gravità....opinabilmente, ma è quello che avrei fatto prima di diventare il reporter condominiale.

Comunque se ci tieni così tanto nel far avere tuoi scritti, consegnali direttamente: saranno accettati o semplicemente respinti.

Un saluto a Tutti

ROI

Se nella mia cassetta delle lettere troverei delle comunicazioni che ritengo sgradite potrei gettarle nella spazzatura oppure infilarle al mittente nella sua buca delle lettere, come dire che sono respinte e forse comprenderà.

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