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delupis12

Sostituzione porte di caposcala in legno con porte blidate

Buonasera a tutti,

 

forse ho sbagliato link, per porvi il quesito.

Siamo un gruppo di condomini, abbiamo deciso di sostituire le vecchie porte di ingreresso, con del porte blindate.

domanda:

1) occorre inoltrare comunicazione o chiedere un permesso alle autorità comunali (ufficio tecnico edilizia)?

 

2) per potere usufruire delle agevolazione fiscale (iva al 10% e bonus de 50%) cosa si deve fare?

 

3) le porte non possono essere uguali a quelle preesistenti per motivi di sicurezza (le vecchie porte sono a due battenti di

appena cm.45 di apertura) ed il colore leggermente diverso da quelle esisitenti, sorgerebbe qualche problema

per gli altri condomini, che non hanno intenzione di sostituirle?

 

Scusate le molteplici domande, e grazie per le risposte.🤔

1) Non ravvedo necessità di comunicazione, specie se sono porte interne

 

2)Richiesta di Iva agevolata per i corretti Art. di Legge al fornitore, rispetto delle regole per l' ottenimento del bonus fiscale. IL commercialista dovrebbe sapere cosa e come.

 

3)Tanto meglio...ante da 45 cm. sono illegali. Se siete una maggioranza non vi sono contrari che possano opporsi.

2) Per quel che riguarda l'Iva, poiché le porte blindate rientrano nel novero dei cd "beni significativi", l'Iva agevolata al 10% si applica solo fino a concorrenza valore manodopera. Sul valore residuo, si applica l'Iva ordinaria al 22%.

 

Per la detrazione fiscale, è necessario seguire le regole previste per gli altri interventi di ristrutturazione, quindi occorre avere le fatture intestate e pagare con il bonifico specifico per le ristrutturazioni (causale art. 16-bis del DPR 917/86).

2) Per quel che riguarda l'Iva, poiché le porte blindate rientrano nel novero dei cd "beni significativi", l'Iva agevolata al 10% si applica solo fino a concorrenza valore manodopera. Sul valore residuo, si applica l'Iva ordinaria al 22%.

 

Per la detrazione fiscale, è necessario seguire le regole previste per gli altri interventi di ristrutturazione, quindi occorre avere le fatture intestate e pagare con il bonifico specifico per le ristrutturazioni (causale art. 16-bis del DPR 917/86).

 

Scusa Dolores Panìco

1) cosa intendi: l'Iva agevolata al 10% si applica solo fino a concorrenza valore manodopera?

 

2) la fattura che emetterà il fornitore-installatore delle porte deve avere qualche specifica voce da riportare sul bonifico bancario?

 

Grazie per la risposta

Scusa Dolores Panìco

1) cosa intendi: l'Iva agevolata al 10% si applica solo fino a concorrenza valore manodopera?

 

2) la fattura che emetterà il fornitore-installatore delle porte deve avere qualche specifica voce da riportare sul bonifico bancario?

 

Grazie per la risposta

1) Ti posto un esempio, così capirai:

 

Costo complessivo intervento 5.000 euro, di cui

euro 2.000 per manodopera), costo dei beni significativi 3.000 euro.

Su questi 3.000 di b.s. l'Iva al 10% si applica solo su 2.000 e, cioè sulla differenza tra l'importo complessivo dell'intervento e quello dei beni significativi (5.000 - 2.000 = 3.000).

Sul valore residuo (1.000 euro) l'Iva si applicherà nella misura ordinaria del 22%.

2) No. Nel bonifico riporterai nella causale: Bonifico per acquisto porte blindate, di cui all'art. 16-bis del Dpr 917/1986 - Pagamento fattura n. ___ del ______ a favore di _______________ C.F./part. Iva _________________

1) Ti posto un esempio, così capirai:

 

Costo complessivo intervento 5.000 euro, di cui

euro 2.000 per manodopera), costo dei beni significativi 3.000 euro.

Su questi 3.000 di b.s. l'Iva al 10% si applica solo su 2.000 e, cioè sulla differenza tra l'importo complessivo dell'intervento e quello dei beni significativi (5.000 - 2.000 = 3.000)

Sul valore residuo (1.000 euro) l'Iva si applicherà nella misura ordinaria del 22%

2) No. Nel bonifico riporterai nella causale: Bonifico per acquisto porte blindate, di cui all'art. 16-bis del Dpr 917/1986 - Pagamento fattura n. ___ del ______ a favore di _______________ C.F./part. Iva _________________

Hai invertito o volevi dire proprio quello che hai scritto?

Totale 5.000 -

b.s 3.000=

-------------

2.000 mano d'opera.

 

3.000 iva 22% (b.s)

2.000 iva 10% (mano d'opera)

Dolores si è incartata fra spiegaizone a parole ed calcolo sui numeri.

 

Totale (imponibile) Euro 5.000-

Bene Significativo Euro 3.000=

Manodopera Euro 2.000

 

Iva al 10% su Manodopera Euro 2.000+

identica quota Bene Sign. Euro 2.000= 400 Euro

 

Iva al 22% su residuo Bene Sign. 1.000= 220 Euro

 

Totale Fattura 5.000+400+220 = 5.660,00

Dolores si è incartata fra spiegazione a parole e calcolo sui numeri.

 

beh, ragazzi.... può succedere a tutti di dare i numeri....🙂

Tranquilla...sono sempre il primo a dire che sbagliare è umano...in ogni caso era un errore veniale visto che vale semrpe più una descrizione piuttosto che una sequenza di numeri dove l' errore è più subdolo.

 

🙂

beh, ragazzi.... può succedere a tutti di dare i numeri....

 

prova ne è... --link_rimosso-- (post n. 7 dove i conti tornano...)

 

Saluti

dolly?

Non mi porrei eccessivi patemi....e se il "fattaccio" è accaduto qualche anno fà non andrei a "mischiar mosche".

 

Invero quella dell' Iva agevolata sul Bene Significativo è questione che presta il fianco a interpretazioni non univoche.

Facile stabiire il "bene significativo" per chi fà semplice commercializzaizone e posa in opera.

Altro paio di maniche chi "costruisce" partendo dalle materie prime e completa con ' installazione.

 

Ne ho discusso con il commercialista senza che lo Studio (associati) riuscisse a dare risposta "inattaccabile"... e se ne trovano esempi anche in rete:

 

http://forum.commercialistatelematico.com/contabilita-bilancio-e-operazioni-straordinarie/34896-beni-significativi.html

 

Presumo che pure il caso di Leonardo rientri nella casistica: produttore del B.S. ed installatore coincidono.

 

Personalmente non ravvedo impedimenti nel Fatturare tutto ad aliquota agevolata visto che per il ns settore il costo materiali è relativo rispetto a tutta la manodopera necessaria.

 

PS

Magari DOLORES saprà porre fine ai dubbi.

Si, voglio confermare che il portone è stato realizzato su misura da un fornitore che produce infissi.

Non si tratta di un portone già confezionato, esposto in vendita, tolto dalla vetrina del negozio e venuto ad installare a domicilio.

Quindi come stabilire il valore del Bene Significativo?

 

Poichè su un infisso si tratta in regime di libero mercato (di questi tempi direi libero ...senza mercato:confused:) chi può sindacare quale sia il prezzo (eventuale) ed il valore della manodopera?.

 

Ti svendo il bene e straguadagno sul montaggio....Mica vendo "benzina" a prezzo "controllato"!!!

Dimaraz,

giusta osservazione... mi hai preceduto...

 

- - - Aggiornato - - -

 

non farci aspettare molto.

Grazie Dolores Panico

Facciamo un po' un punto su questi cd "beni significativi". Si definiscono tali quei beni che costituiscono una parte significativa del valore complessivo della prestazione e che sono quelli espressamente individuati dal DM 29 dicembre 1999 (ascensori e montacarichi; infissi esterni e interni; caldaie; video citofoni; apparecchiature di condizionamento e riciclo dell'aria; sanitari e rubinetteria da bagni; impianti di sicurezza). Nella circolare n. 71/E viene precisato che i termini utilizzati per l'individuazione dei beni suddetti vanno intesi nel loro significato generico e non in senso tecnico, riferendosi anche ai beni che hanno la stessa funzionalità di quelli espressamente menzionati ma che possono, vuoi ad es. per specifiche caratteristiche, assumere una diversa denominazione.

Gli stessi dunque subiscono un'aliquota agevolata del 10% solo sulla parte del loro costo che non supera l'importo della prestazione a cui sono collegati, ovvero l'aliquota del 10% si applica solamente fino a concorrenza della differenza tra il valore complessivo dell'intervento e quello degli stessi beni.

In ogni caso è necessario verificare se il titolo abilitativo sia relativo ad un lavoro di manutenzione straordinaria o di ristrutturazione.

Nel primo caso se il loro valore non supera il 50% del costo dell'opera, tutto l'intervento sarà agevolato al 10%. Altra condizione comunque è che il bene sia fornito dallo stesso soggetto che eseguirà i lavori.

Altra possibilità di applicazione incondizionata dell'Iva al 10% solo se l'intervento è di ristrutturazione edilizia supportato da Concessione Edilizia - legge 457/78 lett. c-d) ovvero legge 380/2001 art. 3 lett. c-d -.

In definitiva, il discorso b.s. vale solo in caso di manutenzione, mentre per i lavori di ristrutturazione, risanamento e restauro tutto l'appalto è agevolato.

... Nel primo caso se il loro valore non supera il 50% del costo dell'opera, tutto l'intervento sarà agevolato al 10%. Altra condizione comunque è che il bene sia fornito dallo stesso soggetto che eseguirà i lavori...

Nel mio caso, quindi, trattandosi di sola sostituzione di un portone possiamo dire che si tratta di manutenzione straordinaria e non di ristrutturazione edilizia.

Lo stesso soggetto ha eseguito sia la realizzazione che la posa in opera.

Come faccio a sapere se il costo non supera il 50%?

Dovrei chiedere al fornitore quanto costa il cristallo al mq e quanto al Kg l'alluminio, nonchè il costo della serratura, mav e maniglione?

E se mi ci mandasse? 😉

Nel mio caso, quindi, trattandosi di sola sostituzione di un portone possiamo dire che si tratta di manutenzione straordinaria e non di ristrutturazione edilizia.

Lo stesso soggetto ha eseguito sia la realizzazione che la posa in opera.

Come faccio a sapere se il costo non supera il 50%?

 

E se mi ci mandasse? 🙂

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