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Emanuele Zio

Con contratto di coabitazione con divisione delle spese - finita coabitazione, problemi

Sono una ex lavoratrice ora disoccupata. Sei anni fa ho accolto nel mio appartamento ammobiliato una ragazza, che ha tuttora un buon lavoro, con l'accordo scritto di dividere le spese generali di casa, bollette condominio ecc. Ho scoperto nel tempo che è una persona disturbata però è andata avanti.

Ora vorrei farla uscire per complicazioni comportamentali e sta tentando di farci entrare definitivamente una sua parente ospite da due settimane per mia errata condiscendenza. Nella scrittura privata si prevede che con un avviso di fine coabitazione la coabitante abbia 30 giorni per uscire. Ma sembra che non abbia nessuna voglia. Che debbo fare? Posso chiuderla fuori per esempio portando le sue cose ad un deposito? Oppure che altro? Grazie a chi vuole aiutarmi.

Ciao peppe64, che vuoi dire con "Hai mai pensato di passare al lato oscuro della Forza?"

Poi, cosa è meglio, che mi faccia azioni legali restandosene a casa mia, per anni, o da fuori di casa mia?

Che succede se dopo avvertimento non la faccio più entrare? Me la rimettono dentro casa con la forza?

E' una coabitazione non un affitto.

E' una coabitazione non un affitto.

Quando scrivi che "è una coabitazione e non un affitto" cosa significa ? Che non c'è nulla di scritto (registrato o meno non cambia).

Se c'è solo un favore, se l'hai dichiarata solo come ospite, non dovresti aver problemi nel farla uscire da casa... Se invece ci fosse anche solo l'affitto di una stanza o di un posto letto, avresti problemi nel farla uscire di casa.

Se tu decidi di ospitare una persona... vale la tua volontà.. che prima c'era e poi non c'è più.

Quando si ospita una persona si dichiara (alla Polizia) la volontà di voler ospitare una persona ma finisce lì.

Se invece c'è un affitto (che sia registrato o meno, cambia poco) di una stanza o di un posto letto, cambia tutto !!!

Invero.. il problema potrebbe sorgere qualora la tua ospite possa dimostrare di partecipare alle spese (e tu parli di un accordo scritto) che potrebbe configurare un contratto d'affitto in nero e con evasione fiscale... E capisci bene che, a questo punto, cambierebbero tutte le carte in tavola...

Molte grazie per il tuo intervento. Si tratta di accordo sottoscritto di ospite in coabitazione con divisione delle spese: bollette, condominio. consorzio. ecc. Motivo per cui ho accettato il suo ingresso, e scritto, che necessitavo di dividere le spese di casa per impossibilità economiche. Regolarmente dichiarato al Commissariato di Polizia ed al Comune per aggiornare la sua residenza.

Comincia con una raccomandata che menzioni i 30 giorni di preavviso previsti per contratto e sottoscritti da entrambi. In assenza di qualsiasi reazione dovrai far scrivere da un legale ... nella speranza che l’ospite indesiderato se ne vada,. Perseverando a non far nulla, rimarrà soltanto il ricorso alle vie legali di fatto.

 

Cambiare la serratura o portare le sue cose in deposito ti porrà automaticamente in una posizione illecita e perseguibile.

Attenzione a non mettere in atto comportamenti che potrebbero essere puniti penalmente .

Buongiorno, vorrei, per favore, sapere a cosa vado incontro penalmente se chiudo di fuori la coabitante portando i suoi abiti in un deposito - dopo averla avvisata di tale intenzione - e solo dopo trascorsi i 30 giorni di preavviso, come da accordo sottoscritto: che in caso di incompatibilità sopraggiunta ognuno può interrompere l'accordo dando preavviso di 30 giorni.

Cioè se qualcuno mi viene a carcerare o la prendano e me la rimettono fisicamente in casa forzatamente, oppure se si avvia un procedimento giudiziario, ma con lei fuori..

Mettere forzosamente alla porta qualcuno e' sempre una questione molto delicata, anche si e' dalla parte della ragione. Pur rispettando i termini dell'accordo non significa che tu possa disporre dei suoi beni oppure cambiare la serratura chiudendola fuori, per analogia e' come se una fattura scaduta ti consentisse di ritirare i soldi direttamente sul conto del debitore.

Ritengo che in un caso come questo bisogna necessariamente passare per le forche caudine della legge quindi se, passati i termini della disdetta, non se ne sara' andata volontariamente dovrai rivolgerti a chi di dovere per veder riconosciuto il tuo diritto ma evitando azioni unilaterali che potrebbero portarti piu' danno che vantaggio.

 

Per risponderti riguardo alla domanda se esiste la possibilta' che te la rimettano in casa se la butti fuori anche dopo i 30 giorni di pravviso, in virtu di quanto detto sopra, posso dirti che non e' escludibile a priori, soprattutto se non avesse altro posto dove andare.

Ha un regolare retribuito lavoro, quindi può permettersi di andare in una pensione o rispondere ad una infinità di offerte sul web di camere, posti letto, ovunque. Il tempo ce l'ha.

Ma reitero la mia domanda alla quale non sembra abbia avuto risposta: chiedo, posso essere arrestata se non la faccio più entrare? Arrivano i Carabinieri? Da quanto sappia i Carabinieri si limitano a prendere la eventuale denuncia demandandola alla Autorità competente. Dove si sarà un giudice a prendere provvedimenti. Sono pronta ad affrontare e battermi in giudizio con le conseguenze, purché mi liberi. Per favore.

Beh, non andrai certamente in prigione per questo ma aspettati delle conseguenze. I carabinieri potranno arrivare se lei li chiama quando si accorgera' che hai cambiato la serratura.

 

Ma non potreste parlarne tranquillamente e fare le cose in regola? Anche per lei non sara' il massimo vivere in questo contesto di perenne tensione visto che oltretutto non ha problemi economici.

 

E comunque, per un argomento che puo' sfociare nel penale, se vuoi risposte precise e puntuali dovresti rivolgerti piuttosto ad un professionista che ad un forum.

i Carabinieri se vengono non possono rimetterla dentro casa di fronte ad una scrittura sottoscritta ed a un diniego. Inviano al Magistrato.

Non si può dialogare, è disturbata. Altrimenti non arriverei a tanto.

Comunque molte grazie per il tempo che mi avete dedicato.

Eventuali novità sarà mia cura riportarle, un saluti a tutti.

Sei anni fa ho accolto nel mio appartamento ammobiliato una ragazza con l'accordo scritto di dividere le spese generali di casa, bollette condominio ecc. Nella scrittura privata si prevede che con un avviso di fine coabitazione la coabitante abbia 30 giorni per uscire.
Si tratta di accordo sottoscritto di ospite in coabitazione con divisione delle spese: bollette, condominio. consorzio. ecc. Regolarmente dichiarato al Commissariato di Polizia ed al Comune per aggiornare la sua residenza.
Sempre come ospite

Se ci si attiene a quanto riferisci questa persona è una tua ospite, ovvero non sussiste un contratto di locazione così come non sussiste un comodato ad uso gratuito. In forza della scrittura privata non registrata, trascorso il preavviso 30 gg. (da comunicarsi a mezzo di raccomandata AR) sei nel diritto di agire come meglio credi per estromettere la tua ospite. Ovvero sostituzione della serratura della porta d'ingresso per intercludere l'accesso alla ospite e messa a disposizione e custodia all'occorrenza dei suoi effetti personali.

 

Parrebbe tutto molto semplice e lineare ma qualcosa mi induce a qualche remora ad agire per effetto delle reazioni che la tua ospite avrà al ricevimento della raccomandata di disdetta, e vengo al grande dilemma che al momento mi risulta irrisolto: questa persona è nella condizione di dimostrare che quel pezzo di carta che tu definisci "accordo sottoscritto di ospite in coabitazione" non sia invece configurabile come un comodato ad uso gratuito ??? La differenza fra queste due definizioni è molto labile e se la tua ospite dispone di qualcosa di concreto che avvalori l'esistenza di un comodato gratuito tu ci farai la fine di chi scivola imprudentemente sulla classica buccia di banana.

Poco importa che tu abbia fatto dichiarazione di ospitalità al Commissariato e che la scrittura sia privata... perchè se la tua ospite opta per "la guerra", è chiaro che tenderà a dimostrare l'esistenza di un comodato non registrato.

Solo per questo motivo e prima di agire, ti invito caldamente a consultarti con un valido legale sottoponendogli l'intera documentazione comprese le modalità di regolazione delle varie spese suddivise fra di voi in questi anni.

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