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franzi

Valvole termostatiche o autonomo?

Buongiorno a tutti gli Utenti del forum. Mi chiamo Franco e vorrei porre all'attenzione il quesito in oggetto che probabilmente ha interessato ed interesserà molti condomini. Sembra che dal 2015 (il Lazio in deroga nel 2016) sia obbligatorio l'installazione di valvole termostatiche su tutti i radiatori facenti parte di un impianto centralizzato, con lettura di quanto consumato tramite sensori e possibilità che ogni condomino possa regolare sia se accendere l'impianto che per quanto tempo. Chiaramente ognuno pagherebbe in ragione di quanto consumato. Ciò porterebbe alla simulazione di tanti impianti autonomi utilizzando la stessa centrale. La domanda che vorrei porre é se qualcuno ha già sperimentato tale innovazione e se ha trovato reale beneficio economico/funzionale. L'alternativa sarebbe il distacco totale dalla centrale con passaggio ad autonomo per tutti. Quale converrebbe? In tal caso in base a quale legge sarebbe possibile e con quale maggiornanza?

Qualunque esperienza al riguardo sarà ben accetta e di grandissimo aiuto al fine di una importante decisione e per avere elementi normativi adeguati al riguardo.

 

Grazie a tutti in anticipo

 

Franco

Buongiorno a tutti gli Utenti del forum. Mi chiamo Franco e vorrei porre all'attenzione il quesito in oggetto che probabilmente ha interessato ed interesserà molti condomini. Sembra che dal 2015 (il Lazio in deroga nel 2016) sia obbligatorio l'installazione di valvole termostatiche su tutti i radiatori facenti parte di un impianto centralizzato, con lettura di quanto consumato tramite sensori e possibilità che ogni condomino possa regolare sia se accendere l'impianto che per quanto tempo. Chiaramente ognuno pagherebbe in ragione di quanto consumato. Ciò porterebbe alla simulazione di tanti impianti autonomi utilizzando la stessa centrale. La domanda che vorrei porre é se qualcuno ha già sperimentato tale innovazione e se ha trovato reale beneficio economico/funzionale. L'alternativa sarebbe il distacco totale dalla centrale con passaggio ad autonomo per tutti. Quale converrebbe? In tal caso in base a quale legge sarebbe possibile e con quale maggiornanza?

Qualunque esperienza al riguardo sarà ben accetta e di grandissimo aiuto al fine di una importante decisione e per avere elementi normativi adeguati al riguardo.

 

Grazie a tutti in anticipo

 

Franco

Salve e benvenuto; sei ti sei posto un quesito del genere sei già ad un livello di analisi e comprensione del problema che non è comune se poi questo è sentito anche da altri condomini , allora forse abbiamo qualche speranza.

Ti anticipo che ci sono tanti partecipanti competenti e professionali, tuttavia su questo argomento c'è ancora tanta confusione e ti invito a verificare tutte le informazioni che riceverai , premetto che non combatto una battaglia contro il centralizzato ma dubito profondamente della sua convenienza .

Occorre in prima battuta capire in che situazione impiantistica ci si trova :

Tipo di edificio , numero di appartamenti , anno di costruzione dell'edificio e della caldaia, il sistema di distribuzione. Il sistema di produzione dell'acs. Tutti elementi che serviranno ad individuare il rendimento medio globale annuo del vostro impianto.

Questo è necessario perchè come tu dici il sistema di contabilizzazione simula ma non replica l'autonomo, le perdite del sistema di distribuzione possono essere anche ingenti a dispetto dei requisiti previsti dalla legge e questo sarà un fardello che continuerete a portarvi dietro e sarà in proporzione tanto maggiore quanto si ridurranno i consumi volontari.

Gli impianti termici realizzati negli anni 70/80 sono dei veri buchi neri energetici

La legge regina che secondo me offre la possibilità alla dismissione è la legge 10 del 91 che addirittura incentivava tale attività . Successivamente diversi decreti hanno disincentivato il passaggio ( asserendo che è preferibile il mantenimento degli impianti centralizzati) ma senza mai abrogarla ( su questo punto verificherò). In ogni caso se viene prodotta una dichiarazione da parte di tecnico abilitato che la realizzazione di singoli impianti produrrà un risparmio energetico non dovrebbero esserci ostacoli normativi.

Per quanto riguarda le maggioranze dovrebbero essere ridotte proprio in base a quella legge ma in gennaio di quest'anno una cassazione ha dato ragione ad un condomino che si era opposto alla dismissione , perchè in assenza di tali motivazioni occorre l'unanimità.

Buongiorno a tutti gli Utenti del forum. Mi chiamo Franco e vorrei porre all'attenzione il quesito in oggetto che probabilmente ha interessato ed interesserà molti condomini. Sembra che dal 2015 (il Lazio in deroga nel 2016) sia obbligatorio l'installazione di valvole termostatiche su tutti i radiatori facenti parte di un impianto centralizzato, ....

 

Franco

Buongiorno, le consiglio di sfogliare i post su questo forum perchè, su questo tema, sono già state aperte numerose discussioni che trattano tutti gli aspetti della materia (leggi, norme tecniche, valutazioni ecc.).

Grazie per i solleciti interventi. A dire il vero il post è privo di alcuni dettagli. Uno è che il fabbricato, sebbene ristrutturato, risale agli inizi anni '70, perciò anche la caldaia che non mi risulta sia mai stata sostituita. L'altro è che esiste un regolamento di condominio "contrattuale", che non consente distacchi. Non so se nuove leggi/norme possano inficiare quanto stabilito da tale tipo di regolamento di condominio.

Effettivamente è argomento di "lana caprina" che lascia molte incertezze; probabilmente a causa del vizio italico di emettere leggi che devono essere interpretate e, come tali, non essere oggettive. Rimane aperta la mia domanda a quanti abbiano abbandonato il centralizzato per passare all'autonomo o alla gestione di contabilizzazione del calore, per pareri sull'uno o sull'altro caso.

Ancora grazia a quanti vogliano intervenire. Nel frattempo mi leggerò quanto pubblicato sinora sull'argomento.

 

Franco

Anche noi abbiamo un condominio anni 70 e ormai da tre anni abbiamo le termovalvole. Di sicuro il confort all'interno degli appartamenti è aumentato moltissimo perchè nelle varie stanze avrai temperature diverse come ti aggradano e a livello condominio abbiamo ottenuto risparmi del 22%. Chi non abita ha ottento risparmi del 60%. Unico problema la coibentazione non omogenea dell'edificio per cui gli app all'ultimo piano, se abitati, pagano di più. Nel preventivo dei lavori fai inserire la coibentazione del tetto e le ripartizioni devono essere fatte secondo la norma uni 10200:2013. Leggi qui --link_rimosso-- il mio post 63

Anche noi abbiamo un condominio anni 70 e ormai da tre anni abbiamo le termovalvole. Di sicuro il confort all'interno degli appartamenti è aumentato moltissimo perchè nelle varie stanze avrai temperature diverse come ti aggradano e a livello condominio abbiamo ottenuto risparmi del 22%. Chi non abita ha ottento risparmi del 60%. Unico problema la coibentazione non omogenea dell'edificio per cui gli app all'ultimo piano, se abitati, pagano di più. Nel preventivo dei lavori fai inserire la coibentazione del tetto e le ripartizioni devono essere fatte secondo la norma uni 10200:2013. Leggi qui --link_rimosso-- il mio post 63

Grazie per averci fornito questi dati. Io non sarei altrettanto soddisfatto dei risultati ottenuti. Proviamo a leggerli in questo modo.

Se non abiti l'appartamento sprechi lo stesso il 40% e questo avviene anche per tutti gli altri solo che non lo sanno. I risparmi si ottengono sostanzialmente per una diminuzione di utilizzo del servizio. Purtroppo siamo abituati a sceglier il meno peggio tra scelte imposte senza voler valutare altre possibilità . Per quanto rigarda i lavori da te proposti per ridurre i consumi dei singoli, credo abbiano bisogno dell'unanimità nella delibera.

Grazie per averci fornito questi dati. Io non sarei altrettanto soddisfatto dei risultati ottenuti. Proviamo a leggerli in questo modo.

Se non abiti l'appartamento sprechi lo stesso il 40% e questo avviene anche per tutti gli altri solo che non lo sanno. I risparmi si ottengono sostanzialmente per una diminuzione di utilizzo del servizio. Purtroppo siamo abituati a sceglier il meno peggio tra scelte imposte senza voler valutare altre possibilità . Per quanto rigarda i lavori da te proposti per ridurre i consumi dei singoli, credo abbiano bisogno dell'unanimità nella delibera.

Per la coibentazione servono 500 mm e pochi soldi, 6/8 euro metro se posate materassini coibentati nel sottotetto. Se la nuova ripartizione tabellare è fatta bene risparmi anche 75/80% ricorda deve esser secondo norma uni 10200:2013. Ottimo sarebbe approfittare per sostituire la caldaia con una a condensazione aggiungereste ancora un 20%. Valutate quanti anni ha l'attuale caldaia; se superiore ai 15 anni vale la pena cambiarla perchè la posa di temovalvole prevede la modifica dell'impianto in caldaia con la sostituzione delle pompa meccanica con una governata elettronicamente a prevalenza variabile e la modifica dell'impiantistica.

Per la coibentazione servono 500 mm e pochi soldi, 6/8 euro metro se posate materassini coibentati nel sottotetto. Se la nuova ripartizione tabellare è fatta bene risparmi anche 75/80% ricorda deve esser secondo norma uni 10200:2013. Ottimo sarebbe approfittare per sostituire la caldaia con una a condensazione aggiungereste ancora un 20%. Valutate quanti anni ha l'attuale caldaia; se superiore ai 15 anni vale la pena cambiarla perchè la posa di temovalvole prevede la modifica dell'impianto in caldaia con la sostituzione delle pompa meccanica con una governata elettronicamente a prevalenza variabile e la modifica dell'impiantistica.

Chi decide quali interventi effettuare e chi saranno i beneficiari ? Può la maggioranza deliberare su lavori che servono solo ad alcuni?

Chi decide quali interventi effettuare e chi saranno i beneficiari ? Può la maggioranza deliberare su lavori che servono solo ad alcuni?

Gli interventi li decide il progettista e deve tenere conto della situazione impiantistica del Condominio. I beneficiari sono tutti. La norma prevede che il progettisca stabilisca il fabbisogno energetico dell'edificio e se questo è maggiormente coibentato il risparmio è di tutti. La maggioranza è 500 millesimi + la maggioranza delle teste presenti in assemblea

Gli interventi li decide il progettista e deve tenere conto della situazione impiantistica del Condominio. I beneficiari sono tutti. La norma prevede che il progettisca stabilisca il fabbisogno energetico dell'edificio e se questo è maggiormente coibentato il risparmio è di tutti. La maggioranza è 500 millesimi + la maggioranza delle teste presenti in assemblea

A parte che la norma prevede la determinazione dei fabbisogno termico su come costruito (as built), la coibentazione del sottotetto produrrebbe prevalentemente la riduzione dei consumi volontari degli appartamenti sottostanti , pertanto mi chiedo perchè questi interventi dovrebbero essere a carico di tutti? allora perchè non la parete nord del sig. Bianchi? Stiamo cercando a tutti i costi di montare un nuovo motore su una 127 ( auto del 1970) e ci illudiamo così di poter così realizzare un >

Ancora grazie per gli interventi, molto costruttivi. A giudicare dai quali mi pare che si propenda verso un sistema autonomo piuttosto che adattare centrale ed impianto vecchio ad uno con calcolo dei consumi a mezzo valvole termostatiche, a meno che tale impianto non nasca nuovo appositamente progettato per tale scopo.

Sarebbe interessante se intervenisse qualcuno che ha già sperimentato l'una o l'altra soluzione rispetto al classico centralizzato, ovviamente a parità di ore/temperatura-esercizio.

La stagione invernale sta volgendo al termine e, se da un lato c'é soddisfazione nell'abbandonare il centralizzato, c'é molta incertezza sul tipo di impianto che dovrebbe sostituirlo; a giudicare dagli interventi l'autonomo sembra in vantaggio! ;-)

 

In precedenza ho evidenziato che abbiamo un regolamento di condominio di tipo contrattuale che non prevede distacchi: Fino a che punto é ostativo? Può tale regolamento derogare da Leggi dello Stato intervenute nel tempo? O la L. 10/91, permettendo di deliberare a maggioranza in deroga ai 2/3 previsti dal c. 5 dell'art. 1136 C.C., può consentire l'abbandono della centrale anche senza l'unanimità?

 

Franco

Ciao Franco, per quanto riguarda la convenienza dal punto di vista dei consumi , sono certo che l'autonomo vinca di misura, soprattutto su impianti tipo il tuo. Per quanto riguarda la convenienza economica potete valutarla da soli richiedendo due offerte una per adeguamento caldaia , l'altra per la realizzazione di nuovi impianti.( Sistema ibrido caldaia + pompa di calore, con possibilità scarico a parete). Per quanto riguarda i problemi che nasceranno a seguito di questa tua idea... , be! allora ti consiglio di desistere se non esiste consenso unanime.

Vedi anche cassazione 862/2015.Saluti

....mi pare che si propenda verso un sistema autonomo piuttosto che adattare centrale ed impianto vecchio ad uno con calcolo dei consumi a mezzo valvole termostatiche, a meno che tale impianto non nasca nuovo appositamente progettato per tale scopo.

Sarebbe interessante se intervenisse qualcuno che ha già sperimentato l'una o l'altra soluzione rispetto al classico centralizzato, ovviamente a parità di ore/temperatura-esercizio.

....

Bisogna fare attenzione a non mischiare troppi argomenti, altrimenti non è facile capire ciò che è regolamentato da leggi e ciò che è volontario e/o opinione soggettiva.

Innanzitutto un condominio non può scegliere se introdurre la contabilizzazione individuale del calore o se convertirsi in autonomo. Il DLgs 102/14 ha recepito nel luglio 2014 la Direttiva Europea 2012/27/UE rendendo obbligatoria la contabilizzazione individuale del calore in tutti gli edifici con riscaldamento centralizzato o teleriscaldamento (sia esisitenti che di nuova costruzione).

L'articolo che tratta questa materia è il 9 ("Misurazione"), sia nella Direttiva UE che nel Dlgs italiano.

Entro il 31.12.2016, pertanto, tutti i condomìni devono aver installato i contabilizzatori e le valvole termostatiche.

 

Argomento differente è il distacco dal centralizzato: questa resta una decisione del singolo condòmino, che può scegliere in qualsiasi momento di distaccare il proprio appartamento dall'impianto centralizzato del condominio (che nel frattempo si sarà dotato di contabilizzatori e valvole termostatiche).

Per potersi distaccare l'utente deve portare la perizia di un professionista abilitato che dimostri che tale distacco non provoca alcun problema/aggravio agli altri condòmini. La perizia è ovviamente a carico del distaccante.

 

Come avrà notato dai vari post alcuni sostengono che sia conveniente distaccarsi, altri sostengono il contrario.

Il nostro parere è che, tutto sommato, distaccarsi dall'impianto centralizzato significherebbe prendersi tutti i risvolti negativi senza ottenere vantaggi significativi, soprattutto da quando la contabilizzazione individuale è divenuta obbligatoria. Infatti:

1) Il distaccante resta proprietario della sua quota di impianto, pertanto dovrà sempre pagare le spese relative alla centrale termica.

2) Gli interventi per il distacco e la trasformazione del proprio appartamento in autonomo possono richiedere operazioni abbastanza invasive e onerose.

3) Con caldaietta autonoma, termicamente l'appartamento si comporta esattamente come quando collegato al centralizzato. L'esposizione non cambia e con essa le dispersioni. Chi è esposto a nord oppure si trova all'ultimo piano di un edificio mal coibentato dovrà sempre "prelevare" più calore degli altri, indipendentemente dal fatto che il prelievo avvenga dalla caldaia condominiale o dalla caldaietta autonoma. Quindi, dopo aver fatto tutti i lavori di distacco il residente potrebbe trovarsi a pagare esattamente quanto prima.

4) Le spese per la manutenzione e la verifica obbligatoria periodica della propria caldaietta sono ovviamente a carico del residente distaccato, che non le condivide più con gli altri condòmini come nel caso dell'impianto centralizzato per il quale si ripartisce su tutti gli appartamenti. Come detto sopra, il distaccato pagherà le spese della propria caldaietta + quelle della centrale termica.

5) Eventuali malfunzionamenti della caldaia centralizzata vengono solitamente risolti in tempo reale dal manutentore che ha in gestione la centrale termica del condominio, riducendo sensibilmente il rischio di rimanere al freddo. Con caldaietta autonoma il "rischio" di guasti è tutto sulle spalle del distaccato, che dovrà essere nelle condizioni di fare intervenire il tecnico per l'eventuale riparazione/sostituzione della sua caldaietta.

6) Da quando è stata resa obbligatoria la contabilizzazione individuale, in pratica gli appartamenti fruiscono di una caldaia centralizzata ma con regolazione autonoma. Le valvole termostatiche su tutti i radiatori consentono di regolare l'emissione del calore in base alle necessità individuali, locale per locale. Ciò consente: a) di avere il confort desiderato, b) di regolarsi autonomamente sulla base di quanto si è speso in passato (grazie alla contabilizzazione individuale) e c) di condividere con tutti gli altri appartamenti i problemi tecnici e i costi dell'unica caldaia presente nel condominio.

Il citato decreto,

stabilisce un quadro di misure per la promozione e il miglioramento

dell'efficienza energetica che concorrono al conseguimento

dell'obiettivo nazionale di risparmio energetico.

Io intendo sottolineare questa finalità e che la contabilizzazione è solo uno degli strumenti offerti .

Sembra si voglia far passare l'idea che questo decreto sia stato fatto per rendere obbligatori i contabilizzatori .

Io sono uno dei pochi sostenitori dell'autonomo rimasti sul forum , gli altri penso che si siano arresi al pensiero dominante. Come ho sempre fatto, cerco di motivare il mio dissenso alla teoria che il centralizzato sia conveniente, ma soprattutto che questa sia in linea con gli obiettivi della legge che mira al miglioramento dell'efficienza energetica e non alla sola diminuzione dei consumi .

Un piccolo generatore di calore con sistema ibrido >, elimina le perdite di distribuzione e sul mantello aumentando l'efficienza energetica . Quando apprenderete dal termotecnico , se onesto, l'entità di tali perdite avrete probabilmente già votato per la contabilizzazione e buonanotte a tutti

E' vero che una volta installati i sistemi di contabilizzazione e redatte le nuove tabelle di fabbisogno termico non esisteranno più casi in cui non ci saranno aggravi di costo per il condominio a seguito di un distacco e che quindi lo stesso diverrà di fatto inoperabile dal punto di vista economico .

Questo è da vedere a mio parere come una sconfitta per tutti e anche per lo spirito della legge

Il citato decreto,

stabilisce un quadro di misure per la promozione e il miglioramento

dell'efficienza energetica che concorrono al conseguimento

dell'obiettivo nazionale di risparmio energetico.

....

Totalmente d'accordo. Infatti, tra le varie misure di cui si occupa il decreto, viene resa obbligatoria anche la contabilizzazione del calore (non la termoregolazione, che è solo lo strumento materiale) perchè il legislatore ha capito che deve agire sulla leva economica (cioè il denaro che una persona sborsa per il riscaldamento) affinché si generi un comportamento virtuoso che conduce al risparmio energetico.

  • Confuso 1

Mi inserisco anch'io nella discussione per una riflessione non partigiana, ma intellettualmente onesta, sulla maggiore sicurezza data dal sistema centralizzato ...

Io - nel centralizzato - ci lavoro da ormai quindici anni, e vedo che una ditta mediamente seria come la mia, con i nostri pregi e i nostri difetti, assicura, come terzo responsabile, al condominio una presenza in centrale termica di una 'visita' al mese circa .. questo rende l'impianto assolutamente sicuro, monitorato, pulito e regolato al meglio delle proprie prestazioni.

Perdite, specialmente di metano, vengono immediatamente intercettate e risolte.

 

Nell'autonomo invece non é cosi .. perché si affidano questi controlli periodici al buon senso e all'intelligenza (due cose che stanno lentamente scomparendo, ormai sono merce rarissima ...) delle persone.

Controllare una caldaietta costa .. un contratto per la pulizia periodica della caldaia, per fare il 'bollino blu' alla regolare scadenza ti porta via un centinaio di euro all'anno (si chiaro, SE l'intervento é fatto come si deve sono tutti meritati, ma ci sono tanti professionisti seri, per fortuna, che lavorano bene).

Tantissime persone se ne sbattono .. non ci guardano MAI ...

Sono sempre dell'idea che in questo disgraziato paese i nostri politicastri cialtroni sovradimensionano inutilmente periodicità e sanzioni perchè sanno che se vuoi ottenere 10 dall'italiano medio bisogna che tu chieda 100, però in molti casi, come questo, si ottiene spesso ZERO .. zero significa, in termini di sicurezza, che se in un condominio di quaranta caldaiette ce n'é anche una sola abbandonata a se' stessa da sempre, è come avere nel cuore del palazzo una bomba innescata e pronta a demolire - esplodendo - un bel pezzo di stabile ...

Quindi, fino a quando non verranno (finalmente) fatti dei CONTROLLI reali su quanto la gente auto-certifica io resto dell'idea che preferirei vivere in un condominio con riscaldamento centralizzato.

Mi inserisco anch'io nella discussione per una riflessione non partigiana, ma intellettualmente onesta, sulla maggiore sicurezza data dal sistema centralizzato ...

Io - nel centralizzato - ci lavoro da ormai quindici anni, e vedo che una ditta mediamente seria come la mia, con i nostri pregi e i nostri difetti, assicura, come terzo responsabile, al condominio una presenza in centrale termica di una 'visita' al mese circa .. questo rende l'impianto assolutamente sicuro, monitorato, pulito e regolato al meglio delle proprie prestazioni.

Perdite, specialmente di metano, vengono immediatamente intercettate e risolte.

 

Nell'autonomo invece non é cosi .. perché si affidano questi controlli periodici al buon senso e all'intelligenza (due cose che stanno lentamente scomparendo, ormai sono merce rarissima ...) delle persone.

Controllare una caldaietta costa .. un contratto per la pulizia periodica della caldaia, per fare il 'bollino blu' alla regolare scadenza ti porta via un centinaio di euro all'anno (si chiaro, SE l'intervento é fatto come si deve sono tutti meritati, ma ci sono tanti professionisti seri, per fortuna, che lavorano bene).

Tantissime persone se ne sbattono .. non ci guardano MAI ...

Sono sempre dell'idea che in questo disgraziato paese i nostri politicastri cialtroni sovradimensionano inutilmente periodicità e sanzioni perchè sanno che se vuoi ottenere 10 dall'italiano medio bisogna che tu chieda 100, però in molti casi, come questo, si ottiene spesso ZERO .. zero significa, in termini di sicurezza, che se in un condominio di quaranta caldaiette ce n'é anche una sola abbandonata a se' stessa da sempre, è come avere nel cuore del palazzo una bomba innescata e pronta a demolire - esplodendo - un bel pezzo di stabile ...

Quindi, fino a quando non verranno (finalmente) fatti dei CONTROLLI reali su quanto la gente auto-certifica io resto dell'idea che preferirei vivere in un condominio con riscaldamento centralizzato.

Grazie per esserti inserito e per offrire a noi tutti un autorevole parere.

Se il partigiano era riferito a me, la cosa mi lusinga , ma non merito certamente tale onorevole attribuzione .

Quanto tu dici è vero , e spostare la discussione dall'efficienza alla sicurezza rafforza la mia convinzione che su quel campo non c'è più nulla da dire.

Permettimi però di fare una riflessione, quanto tu affermi equivale a dire : è preferibile per la sicurezza utilizzare gli autobus invece delle auto private .C'è qualcosa di paradossale nella tua considerazione? Se esiste, il problema sta esclusivamente, come tu peraltro affermi, nelle ispezioni che sono inesistenti.

Perchè non provi a convincere i tuoi vicini a realizzare un nuovo, efficiente e sicuro impianto centralizzato?

Saluti e buona serata

no salpa, assolutamente, non era riferito a te, ma era solo un preambolo alla mia osservazione ..

(anche perche 'partigiano' in questo contesto lo intendo in senso negativo)

ci sono tante persone in questo forum che, guadagnandosi da vivere con il centralizzato, potrebbero, giustamente, essere accusate di esprimere opinioni ... interessate.

Inoltre no, non volevo 'spostare' la discussione, ma solo aggiungere un elemento, riconosco io stesso non fondamentale, però nemmeno trascurabile.

Infine, si, credo che mancando una seria organizzazione per il controllo, é ridicolo pensare di raggiungere la sicurezza imponendo dei controlli periodici ... su un campione di cento persone prese a caso ne ho trovate solo venti che pagano una ditta per fare i controlli periodici alla propria caldaia individuale, gli altri o non li fanno, o li fanno quando si ricordano o la fanno da soli ....

E' vero che una volta installati i sistemi di contabilizzazione e redatte le nuove tabelle di fabbisogno termico non esisteranno più casi in cui non ci saranno aggravi di costo per il condominio a seguito di un distacco e che quindi lo stesso diverrà di fatto inoperabile dal punto di vista economico .

Perché adesso pensi che esistano?

🤔

dal sole 24 ore, l'avv riccio del centro studi anaci piemonte --link_rimosso--

 

interessante anche questo video

fare l'autonomo, caldaietta singola da 20.000, traccie per tutto l'appartamento, canna fumaria che deve andare oltre il colmo del tetto e ci deve essere lo spazio per tutte le canne fumarie (a roma non lo sapete, ma le canne fumarie in Italia devono sempre andare oltre il colmo del tetto) HA UN COSTO PER FARLO E POI ANCHE PER MANTENERLO superiore al

fare un buon centralizzato caldaia a condenzazione, magari caldaia a parte per l'acqua calda, contabilizzazione etc...

 

banalmente 10 appartamenti con l'autonomo potenza caldaia 200.000 con il centralizzato bastano 80.000

 

NB: aggiungete anche l'aspetto fiscale, se faccio interventi per migliorare il centralizzato ho il 65% del recupero fiscale con caldaia, se faccio l'autonomo non ho recupero fiscale

dal sole 24 ore, l'avv riccio del centro studi anaci piemonte --link_rimosso--

 

interessante anche questo video

fare l'autonomo, caldaietta singola da 20.000, traccie per tutto l'appartamento, canna fumaria che deve andare oltre il colmo del tetto e ci deve essere lo spazio per tutte le canne fumarie (a roma non lo sapete, ma le canne fumarie in Italia devono sempre andare oltre il colmo del tetto) HA UN COSTO PER FARLO E POI ANCHE PER MANTENERLO superiore al

fare un buon centralizzato caldaia a condenzazione, magari caldaia a parte per l'acqua calda, contabilizzazione etc...

 

banalmente 10 appartamenti con l'autonomo potenza caldaia 200.000 con il centralizzato bastano 80.000

 

NB: aggiungete anche l'aspetto fiscale, se faccio interventi per migliorare il centralizzato ho il 65% del recupero fiscale con caldaia, se faccio l'autonomo non ho recupero fiscale

1)Se a seguito degli interventi di adeguamento della C.T. per l'inserimento dei contabilizzatori, si realizzassero anche quelli necessari per ricondurle nei parametri previsti dalla legge ( DPR 412 art 5), probabilmente il costo sarebbe di pari ordine se non superiore a quello da te indicato.

2) Sono d'accordo i disagi dovuti a lavori interni sono inevitabili.

3)Allo scarico a tetto dei prodotti di combustione è possibile derogare ( art.14 dlgs 102 luglio 2014).

4)Non è corretto sommare le singole potenze, perchè devi considerare un fattore di contemporaneità di utilizzo ( orari di funzionamento etc.) Un centralizzato che funziona con il cinquanta per cento di valvole chiuse diminuisce il prorio rendimento di generazione mantenendo costanti le perdite di distribuzione.

5) La tecnologia permette oggi di nobilitare la caldaietta con l'uso di pompe di calore in sistemi ibridi , anch'essi consentono le detrazioni del 65% e permettono cospicui risparmi di energia.

Grazie per gli appassionati interventi, chi sull'una chi sull'altra linea.

Per quanto riguarda il mio condominio credo si opterà per le valvole. Non credo si realizzi l'idea di eliminare la centrale termica e costringere (ma la legge lo consente?) chi non ha l'impianto autonomo già predisposto in casa di dotarsene, considerata la mole di lavori da sostenere. Ciò che non mi è ancora chiaro è il seguente concetto e mi affido a tecnici installatori per supportare o no la mia teoria. Premetto che l'impianto è a colonne. Si dia il caso che la centrale sia in stand-by, per cui il circuito dell'acqua è apero fino all'entrata di tutti gli appartamenti che ipotizziamo abbiano tutti i radiatori chiusi. L'acqua calda è a disposizione di tutti e tale "consumo involontario" dovrebbe essere ripartito in egual misura, dato che le metrature (quindi i millesimi) non influiscono su un maggiore consumo essendo a totale carico del condomino proprietario. Si potrebbe obiettare sul livello dei piani, ma abitare all'ultimo non deve diventare una colpa.E comunque, laddove si "debbano" adottare i millesimi, questi non dovrebbero includere le superfici radianti interne, dato che sono al 100% a carico del proprietario. Ringrazio sin d'ora per Vostri pareri con, possibilmente, richiami normativi al riguardo.

 

Franco

...Si dia il caso che la centrale sia in stand-by, per cui il circuito dell'acqua è apero fino all'entrata di tutti gli appartamenti che ipotizziamo abbiano tutti i radiatori chiusi. L'acqua calda è a disposizione di tutti e tale "consumo involontario" dovrebbe essere ripartito in egual misura...

Le perdite di rete fanno parte della quota involontaria, mentre quella volontaria è data dai contabilizzatori individuali.

La quota involontaria non è uguale per tutti, bensì è divisa secondo la nuova tabella millesimale (millesimi di fabbisogno di energia termica utile di ogni unità immobiliare). Questi millesimi sono calcolati da un professionista termotecnico sulla base dello stato dell'edificio al momento della sua costruzione, quindi prima di eventuali rifacimenti/efficientamenti. Per il calcolo delle dispersioni la UNI 10200 fornisce due metodi: quello analitico (complesso) e quello semplificato. Il metodo semplificato fornisce la percentuale da applicare per calcolare le perdite.

A grandi linee, solo per far capire il concetto, si può dire che un appartamento all'ultimo piano mal coibentato o esposto a nord avrà più millesimi di un altro appartamento in "posizione centrale". Questo perchè il suo fabbisogno è maggiore.

Un esempio che calza molto bene è quello dell'ascensore: chi sta ai piani alti paga di più, anche se magari fa le scale a piedi. Quindi si tiene conto del "fabbisogno potenziale", mentre l'effettivo utilizzo è dato dalla quota volontaria.

Grazie Brunata per la delucidazione. Mi par di capire (non sono riuscito a visionare la UNI 10200) che due appartamenti all'ultimo piano paghino più o meno uguale in base appunto al piano ed esposizione; poco importa se uno è di 120 mq e l'altro di 60, almeno sino a quando entrambi non aprano i rispettivi flussi. Da quel momento infatti ognuno pagherà in ragione delle superfici radianti. Interpreto correttamente?

 

Grazie

Franco

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