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mille_simo

Ripartizione equa spese acqua potabile

Al fine di ripartire più equamente le spese dei consumi d'acqua del condominio, può l'assemblea deliberare che i negozi installino dei contatori "personali" anziché attribuirgli una quota fissa determinata dalla lettura del contatore generale del condominio?

 

Come si può prevenire il fenomeno della dichiarazione infedele d'occupanti? Ad oggi per ogni unità abitativa si ripartisce la spesa dell'acqua in proporizione al numero di occupanti dichiarati ma, spesso, questo numero è inferiore alla reale occupazione.

Al fine di ripartire più equamente le spese dei consumi d'acqua del condominio, può l'assemblea deliberare che i negozi installino dei contatori "personali" anziché attribuirgli una quota fissa determinata dalla lettura del contatore generale del condominio?

 

Come si può prevenire il fenomeno della dichiarazione infedele d'occupanti? Ad oggi per ogni unità abitativa si ripartisce la spesa dell'acqua in proporizione al numero di occupanti dichiarati ma, spesso, questo numero è inferiore alla reale occupazione.

L'unico modo per avere un riparto "quasi" perfetto è quello di installare un contatore "personale" in ogni unità immobiliare in modo da ripartire la spesa in proporzione ai consumi effettivi di ciascuno.

Anche il riparto in proporzione al numero di occupanti non ha senso.

Ci può essere un condòmino che si fa 4 docce al giorno ed uno che fa una doccia a settimana.

L'unico modo per avere un riparto "quasi" perfetto è quello di installare un contatore "personale" in ogni unità immobiliare in modo da ripartire la spesa in proporzione ai consumi effettivi di ciascuno.

Anche il riparto in proporzione al numero di occupanti non ha senso.

Ci può essere un condòmino che si fa 4 docce al giorno ed uno che fa una doccia a settimana.

Me se alcuni non intendono sostenere l'onere non indifferente per installare il sottocontatore personale, come si può procedere? Da noi alcuni l'hanno fatto e pagano secondo i loro consumi effettivi (ma chi controlla se le letture sono corrette?), gli altri sulla base del numero degli occupanti; mi sembra però che un sistema misto sia impugnabile.....

Chi installa a proprie spese un sottocontatore personale (possibilmente fuori dall'untà immobiliare) ha DIRITTO di pagare l'acqua secondo l'effettivo consumo. Per tutti gli altri, a meno che il sistema di ripartizione a numero di persone non sia indicato all'interno di un RdC contrattuale o sia stato deliberato all'unanimità, la ripartizione della spese deve avvenire per millesimi di proprietà (Art. 1123 cc comma 1).

 

Chi pensa di pagare troppo può installarsi a proprie spese un sottocontatore e pagare secondo il consumo effettivo. L'alternativa è deliberare l'installazione dei sottocontatori per tutti (maggioranza dei presenti che esprimano almeno la metà del valore millesimale dell'edificio) con addebito per singola unità immobiliare. Coloro che non si adeguano pagheranno i consumi restanti suddividendoli per tabella di proprietà.

Al fine di ripartire più equamente le spese dei consumi d'acqua del condominio, può l'assemblea deliberare che i negozi installino dei contatori "personali" anziché attribuirgli una quota fissa determinata dalla lettura del contatore generale del condominio?

 

Come si può prevenire il fenomeno della dichiarazione infedele d'occupanti? Ad oggi per ogni unità abitativa si ripartisce la spesa dell'acqua in proporizione al numero di occupanti dichiarati ma, spesso, questo numero è inferiore alla reale occupazione.

La dichiarazione infedele può esistere anche per i sottocontatori.....conosco situazioni nelle quali il totale dei sottocontatori non corrisponde al totale risultante dal contatore principale. In questo caso come procedere?

La dichiarazione infedele può esistere anche per i sottocontatori.....conosco situazioni nelle quali il totale dei sottocontatori non corrisponde al totale risultante dal contatore principale. In questo caso come procedere?

Quello che dici tu si verifica in quasi tutti i condominii ma spesso non è fatto in malafede perchè si tratta di eccedenza (volgarmente detta "sfrido") dovuta a passaggio di aria nel contatore generale che si disperde nel serbatoio a monte dell'autoclave. Questo "sfrido", in assenza di installazione totale di contatori personali, non potrà essere quantificato per cui sarà addebitato totalmente a chi non ha il contatore personale e non può dimostrare i propri consumi personali.

 

Per l'esatta lettura dei contatori si può deliberare, pena la non validità della lettura, la piombatura dei contatori personali con verifica almeno annuale dei sigilli da parte dell'amministratore ed, eventualmente, si possono installare contatori con lettura wifi da prendere anche se nessuno è in casa.

Al fine di ripartire più equamente le spese dei consumi d'acqua del condominio, può l'assemblea deliberare che i negozi installino dei contatori "personali" anziché attribuirgli una quota fissa determinata dalla lettura del contatore generale del condominio?

 

Come si può prevenire il fenomeno della dichiarazione infedele d'occupanti? Ad oggi per ogni unità abitativa si ripartisce la spesa dell'acqua in proporizione al numero di occupanti dichiarati ma, spesso, questo numero è inferiore alla reale occupazione.

Purtroppo in assenza dei contatori individuali nessun criterio di suddivisione dei consumi di acqua può ritenersi equo al 100% per i motivi più svariati; il problema può essere risolto alla radice soltanto con l'installazione dei contatori individuali, o dei sottocontatori. Il problema del cosiddetto "sfrido" può essere risolto ripartendolo per quote millesimali tra i condomini

Insomma, un problema quasi irrisolvibile anche per la impossibilità a mettere tutti d'accordo. Certo che i costi stanno diventando sempre più onerosi; per il nostro condominio siamo a circa 160 euro l'anno per occupante.....

Ogni condòmino può procedere all'installazione del proprio sottocontatore ma non dimentichiamoci che egli può fare richiesta in assemblea che tutti li installino, arrivando anche alle vie legali, tramite un'ordinanza, se viene mostrata una disapprovazione da parte di altri inquilini.

 

Il Dlgs 152/2006 (articolo 146, lettera f), impone alle Regioni di adottare norme e misure volte a razionalizzare i consumi e eliminare gli sprechi ed in particolare a:

f) installare contatori per il consumo dell'acqua in ogni singola unita' abitativa nonché contatori differenziati per le attività produttive e del settore terziario esercitate nel contesto urbano;

 

Per cui una direttiva esiste ma per questioni economiche viene disattesa.

mi sembra inverosimile la circostanza che l'amministratore del condominio non abbia doverosamente imposto i contatori individuali e la puntuale lettura magari meglio se fatta da letturisti di professione che poi forniscono il conto riparto individuale applicando le tariffe indicate dal fornitore idrico locale

mi sembra inverosimile la circostanza che l'amministratore del condominio non abbia doverosamente imposto i contatori individuali...

L'amministratore può proporre ma non può imporre.

Solo l'assemblea può imporre, e neanche sulle parti private.

Al massimo, chi ne ha interesse, può chiedere al Tribunale che ad imporre sia il Giudice.

mi sembra inverosimile la circostanza che l'amministratore del condominio non abbia doverosamente imposto i contatori individuali e la puntuale lettura magari meglio se fatta da letturisti di professione che poi forniscono il conto riparto individuale applicando le tariffe indicate dal fornitore idrico locale
Il D.P.C.M. 4 marzo 1996 - Disposizioni in materia di risorse idriche (In GU 14 marzo 1996, n. 62, S.O.) impone l'obbligo, ad ogni singola unità abitativa, di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell'acqua.*La legge n° 36 del 5 Gennaio 1994 è stata abrogata e superata con D.L. n° 152 del 3 Aprile 2006 dove si rafforza quanto detto, allargando tale obbligo anche alle attività produttive e terziarie.

Ogni condomino può, dunque, far imporre, a tutti gli altri condomini,l'istallazione dei medesimi, se non amichevolmente, in assemblea, anche a mezzo di ordinanza del Giudice di Pace competente nella materia (*).

Fonte https://www.condominioweb.com/contatore-acqua-nel-condominio.204#ixzz54z4IsnBa

 

(*) Un utente di questo Forum, pochi giorni fa ha detto che neppure il GdP ha potuto imporre l'installazione, probabilmente le norme interne sono modificate, però è sempre possibile procedere tramite procedura ordinaria, e si inizia con la mediazione con l'assistenza di un legale, forse già in quella sede si potrebbe risolvere con un accordo.

La dichiarazione infedele può esistere anche per i sottocontatori.....conosco situazioni nelle quali il totale dei sottocontatori non corrisponde al totale risultante dal contatore principale. In questo caso come procedere?
Insomma, un problema quasi irrisolvibile anche per la impossibilità a mettere tutti d'accordo. Certo che i costi stanno diventando sempre più onerosi; per il nostro condominio siamo a circa 160 euro l'anno per occupante.....

La soluzione per il condominio (e l’amministratore) esiste: il contatore divisionale dovrebbe essere imposto dal gestore del servizio idrico ed il contratto di fornitura dovrebbe essere individuale come accade per le forniture di energia elettrica e gas metano.

In tal caso i consumi comuni (contatore divisionale comune) e quelli individuali sarebbero ben individuati tramite letture dirette o a distanza.

Comunque è opportuno sottolineare il calcolo dei consumi idrici in euro per i singoli proprietari comporterebbe l’esborso di somme maggiori di quelle che gli sarebbero attribuite nel caso di contratto intestato al condominio ed anche in presenza delle “dispersioni” che si verificano per motivi noti.

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