Vai al contenuto
erreti

Richiesta modifica tabelle millesimali da parte di un solo condòmino

Un condòmino, ritenendo errate le tabelle millesimali, approvate a maggioranza diversi anni fa e attualmente in uso, contesta anche che siano state approvate senza l'unanimità. Non ricorrono i presupposti della revisione, perchè le tabelle non sembrano essere frutto di un errore, né sono mutate le condizioni dell'immobile. E' solo una presa di posizione. La compagine ovviamente respinge la richiesta di revisione non intendendo dare incarico a nessun tecnico per l'eventuale rielaborazione. Può a sue spese farlo il condomino? E in ogni caso un' eventuale revisione delle stesse, se non condivisa dal resto dei condòmini, resterebbe priva di validità?

A sue spese il condòmino solitario è liberissimo di commissionare la stesura di nuove tabelle.

Appurato che non sono verificate le condizioni essenziali ex-art. 69 dacc e prevedendo la non approvazione in sede assembleare di dette nuove tabelle, le stesse resterebbero prive di efficacia.

Saluti 🙂

Mica tanto: per redigere tabelle millesimali il tecnico deve accedere alle singole u.i., eseguire rilievi, ispezionare, accedere al catasto, tutte attività invasive della privacy che non sono consentite se non specificatamente deliberate dall'assemblea o ordinate dal giudice.

E se restano ferme queste condizioni, cioè tabelle approvate a maggioranza diversi anni fa e applicate, ma mancano della firma del tecnico (e solo stampigliato il nome dell'ingegnere che le elaborò, ormai defunto), il condòmino che non le condivide può far valere le sue ragioni, pur se il resto della compagine ritiene valide le tabelle attualmente applicate?

E se è così come motivare e cercare di far comprendere al condomino che la sua richiesta è priva di fondamento? (Il suo punto di forza è che non sono firmate di pugno dall'ingegnere).

E quindi possono ritenersi comunque valide anche se manca la firma autografa del tecnico?

Io credo proprio di si! Le tabelle millessimali non rappresentano nient'altro che una convenzione tra i condomini; anche se fossero errate e mai approvate sarebbero valide ugualmente perchè utilizzate senza lamentele per diversi anni per la redazione dei bilanci, quindi si intenderebbero tacitamente accettate.

Il singolo condòmino può proporre la loro revisione in assemblea: se la maggioranza è d'accordo la spesa verrà divisa tra tutti, se invece non è d'accordo il singolo condòmino potrà rivolgersi al giudice che nominerà un perito per la revisione delle tabelle. Dopodichè, se ha ragione lui le spese verranno divise tra tutti, altrimenti se le accolla tutte lui.

×