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Percentuale totale consumo involontario palazzina recente

Ciao a tutti, abito in una palazzina recente (finita nel 2010) di 12 famiglie di 2 piani (T-1-2) con 4 appartamenti per piano. Il riscaldamento è a pavimento con caldaia centralizzata ed un contabilizzatore di calore per appartamento che indica il consumo volontario.

ll costruttore della palazzina aveva indicato nel Regolamento Condominiale una percentuale di consumo involontario del 10% da calcolare sul consumo totale di metano; immagino che abbia determinato tale quota considerando che la palazzina è in classe energetica B (quasi A).

 

In seguito alla relazione tecnica di un ingegnere che ha predisposto le tabelle millesimali di consumo involontario del riscaldamento ed acqua calda, la società che effettua i conteggi di ripartizione della spesa ha variato la percentuale suddetta in 30% (poi ripartita secondo le tabelle citate).

 

Vi sembra realisticamente possibile che una palazzina come la nostra abbia una percentuale di consumo involontario del 30% come i condomini vecchi?

Vi sembra realisticamente possibile che una palazzina come la nostra abbia una percentuale di consumo involontario del 30% come i condomini vecchi?
Non è possibile che su 4 appartamenti per piano si abbia la stessa percentuale, ma direi meglio millesimale di fabbisogno termico, infatti la tabella di riscaldamento deve dare come risultato 1000/1000, per cui la media di 12 appartamenti (se tutti uguali come fabbisogno termico, molto difficile che capiti) dovrebbe essere di 1000 : 12 = 83,33p mlm ciascuno, e non il 30%
Ciao a tutti, abito in una palazzina recente (finita nel 2010) di 12 famiglie di 2 piani (T-1-2) con 4 appartamenti per piano. Il riscaldamento è a pavimento con caldaia centralizzata ed un contabilizzatore di calore per appartamento che indica il consumo volontario.

ll costruttore della palazzina aveva indicato nel Regolamento Condominiale una percentuale di consumo involontario del 10% da calcolare sul consumo totale di metano; immagino che abbia determinato tale quota considerando che la palazzina è in classe energetica B (quasi A).

 

In seguito alla relazione tecnica di un ingegnere che ha predisposto le tabelle millesimali di consumo involontario del riscaldamento ed acqua calda, la società che effettua i conteggi di ripartizione della spesa ha variato la percentuale suddetta in 30% (poi ripartita secondo le tabelle citate).

 

Vi sembra realisticamente possibile che una palazzina come la nostra abbia una percentuale di consumo involontario del 30% come i condomini vecchi?

Il 30% deve essere giustificato dalla relazione tecnica, non può essere variato arbitrariamente dalla società che effettua i conteggi.

 

Quindi, se la quota del 30% non è stata stabilita dal tecnico, non può essere applicata.

Ciao a tutti, abito in una palazzina recente (finita nel 2010) di 12 famiglie di 2 piani (T-1-2) con 4 appartamenti per piano. Il riscaldamento è a pavimento con caldaia centralizzata ed un contabilizzatore di calore per appartamento che indica il consumo volontario.

ll costruttore della palazzina aveva indicato nel Regolamento Condominiale una percentuale di consumo involontario del 10% da calcolare sul consumo totale di metano; immagino che abbia determinato tale quota considerando che la palazzina è in classe energetica B (quasi A).

 

In seguito alla relazione tecnica di un ingegnere che ha predisposto le tabelle millesimali di consumo involontario del riscaldamento ed acqua calda, la società che effettua i conteggi di ripartizione della spesa ha variato la percentuale suddetta in 30% (poi ripartita secondo le tabelle citate).

 

Vi sembra realisticamente possibile che una palazzina come la nostra abbia una percentuale di consumo involontario del 30% come i condomini vecchi?

Secondo me voi non dovevate fare proprio nulla, ma soprattutto non chiamare il tecnico .

Vedi dlgs 141/16 art 5 comma V lettara d.

disposizioni di cui alla presente lettera sono facoltative nei

condomini o gli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in

vigore del presente decreto si sia gia' provveduto all'installazione

dei dispositivi di cui al presente comma e si sia gia' provveduto

alla relativa suddivisione delle spese.»;

Forse non mi sono spiegato bene: il tecnico che ha fatto la relazione ha stabilito il fabbisogno termico di ogni appartamento creando 2 tabelle (una per il riscaldamento e l'altra per l'acqua calda) con i millesimi (diversi per ogni appartamento) del consumo involontario.

 

La società che effettua i conteggi, prima della relazione ed in base al regolamento, prendeva la bolletta con il totale del metano consumato, calcolava il 10% e lo divideva in parti uguali per i 12 appartamenti. Il restante 90% a consumo.

 

Nei nuovi conteggi calcola il 30% della suddetta bolletta e lo divide per i millesimi nella tabella del consumo involontario. Nella relazione del tecnico non è indicata da nessuna parte questa percentuale del 30%. E' corretto questo conteggio?

Secondo me voi non dovevate fare proprio nulla, ma soprattutto non chiamare il tecnico .

Vedi dlgs 141/16 art 5 comma V lettara d.

disposizioni di cui alla presente lettera sono facoltative nei

condomini o gli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in

vigore del presente decreto si sia gia' provveduto all'installazione

dei dispositivi di cui al presente comma e si sia gia' provveduto

alla relativa suddivisione delle spese.»;

Avevamo già i contabilizzatori di calore per ogni appartamento (contabilizzazione diretta) ma la percentuale di consumo involontario era uguale per tutti gli appartamenti. L'amministratore ci ha detto che eravamo tenuti ad incaricare un tecnico per redigere la suddetta tabella dei millesimi di consumo involontario, ci ha detto una balla e ci ha fatto spendere soldi inutili?

Forse non mi sono spiegato bene: il tecnico che ha fatto la relazione ha stabilito il fabbisogno termico di ogni appartamento creando 2 tabelle (una per il riscaldamento e l'altra per l'acqua calda) con i millesimi (diversi per ogni appartamento) del consumo involontario.

 

La società che effettua i conteggi, prima della relazione ed in base al regolamento, prendeva la bolletta con il totale del metano consumato, calcolava il 10% e lo divideva in parti uguali per i 12 appartamenti. Il restante 90% a consumo.

 

Nei nuovi conteggi calcola il 30% della suddetta bolletta e lo divide per i millesimi nella tabella del consumo involontario. Nella relazione del tecnico non è indicata da nessuna parte questa percentuale del 30%. E' corretto questo conteggio?

Avevamo già i contabilizzatori di calore per ogni appartamento (contabilizzazione diretta) ma la percentuale di consumo involontario era uguale per tutti gli appartamenti. L'amministratore ci ha detto che eravamo tenuti ad incaricare un tecnico per redigere la suddetta tabella dei millesimi di consumo involontario, ci ha detto una balla e ci ha fatto spendere soldi inutili?

Questi adempimenti sono frutto dell'applicazione della norma 10200. Come ho scritto mi sembra di capire che il decreto afferma che per chi alla data di entrata in vigore aveva gia" un sistema di contabilizzazione, l'applicazione è facoltativa.

Secondo me si , vi ha fatto spendere soldi inutili

Ciao a tutti, abito in una palazzina recente (finita nel 2010) di 12 famiglie di 2 piani (T-1-2) con 4 appartamenti per piano. Il riscaldamento è a pavimento con caldaia centralizzata ed un contabilizzatore di calore per appartamento che indica il consumo volontario.

Vi sembra realisticamente possibile che una palazzina come la nostra abbia una percentuale di consumo involontario del 30% come i condomini vecchi?

Nel vostro caso (contabilizzazione diretta cioè consumo volontario letto direttamente) la quota involontaria non può essere una percentuale calcolata a priori ma deve essere determinata ogni anno per differenza tra il consumo totale e la somma dei consumi delle singole unità, sempre che stiate applicando la 10200. Altrimenti la quota involontaria può essere una percentuale compresa tra 0 e 30 decisa in sede assembleare.

Nel vostro caso (contabilizzazione diretta cioè consumo volontario letto direttamente) la quota involontaria non può essere una percentuale calcolata a priori ma deve essere determinata ogni anno per differenza tra il consumo totale e la somma dei consumi delle singole unità, sempre che stiate applicando la 10200. Altrimenti la quota involontaria può essere una percentuale compresa tra 0 e 30 decisa in sede assembleare.

Giusta precisazione. Ma secondo te è corretto affermare che in questo caso l'applicazione della norma era volontaria?

Forse non mi sono spiegato bene: il tecnico che ha fatto la relazione ha stabilito il fabbisogno termico di ogni appartamento creando 2 tabelle (una per il riscaldamento e l'altra per l'acqua calda) con i millesimi (diversi per ogni appartamento) del consumo involontario.

 

La società che effettua i conteggi, prima della relazione ed in base al regolamento, prendeva la bolletta con il totale del metano consumato, calcolava il 10% e lo divideva in parti uguali per i 12 appartamenti. Il restante 90% a consumo.

 

Nei nuovi conteggi calcola il 30% della suddetta bolletta e lo divide per i millesimi nella tabella del consumo involontario. Nella relazione del tecnico non è indicata da nessuna parte questa percentuale del 30%. E' corretto questo conteggio?

Ho già detto di NO (vedi post #3).

 

La quota fissa da usare deve essere FISSATA dal tecnico nella relazione redatta secondo la UNI 10200 e non dalla ditta.

Questi adempimenti sono frutto dell'applicazione della norma 10200. Come ho scritto mi sembra di capire che il decreto afferma che per chi alla data di entrata in vigore aveva gia" un sistema di contabilizzazione, l'applicazione è facoltativa.

Secondo me si , vi ha fatto spendere soldi inutili

Io sono della tua stessa idea, e mi sembra che l'art.9 comma 5 lettera d) del D.lgs 102/2014 che hai riportato parli chiaro. Però noto che spesso, per tirarsi fuori da qualsiasi contestazione (o magari perchè non ci si è aggiornati sulle variazioni al D.lgs 102/2014) ci sia la tendenza a ignorare questa possibilità caricando di costi inutili il condominio.

Io sono della tua stessa idea, e mi sembra che l'art.9 comma 5 lettera d) del D.lgs 102/2014 che hai riportato parli chiaro. Però noto che spesso, per tirarsi fuori da qualsiasi contestazione (o magari perchè non ci si è aggiornati sulle variazioni al D.lgs 102/2014) ci sia la tendenza a ignorare questa possibilità caricando di costi inutili il condominio.

Questo è chiaro.

 

E' come la questione della DEROGA... non è pubblicizzata perché il tecnico GUADAGNA MOLTO DI PIU' A RIFARE TUTTA LA TABELLA, anziché la perizia per derogare.

Giusta precisazione. Ma secondo te è corretto affermare che in questo caso l'applicazione della norma era volontaria?

Ciao Salpa.

E' una domanda che molti si fanno e che pare non abbia un'unica risposta.

Leggendo letteralmente il decreto sembra corretto anche se non si capisce il senso della frase "si sia gia' provveduto all'installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia gia' provveduto alla relativa suddivisione delle spese". Quando si parla di suddivisione della spesa si intende secondo il decreto che il 141/2016 integra (cioè il 102/2014) oppure come si vuole?

Purtroppo è una legge scritta con i piedi.

 

Leggendo la relazione ad esso allegata, che sembra fungere da circolare interpretativa, pare che gli unici esentati siano quelli che già si erano adeguati alla normativa.

"È previsto inoltre che, al fine di non prevedere nuovi oneri per i soggetti che hanno già provveduto in anticipo ad adeguarsi alla normativa, le disposizioni di cui alla presente lettera siano facoltative nei condomini o negli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in vigore del presente decreto si sia già provveduto all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese."

E' una domanda alla quale nessuno saprà mai rispondere con assoluta certezza.

Alcuni amministratori operano in un senso, altri in un altro.

Ciao Salpa.

E' una domanda che molti si fanno e che pare non abbia un'unica risposta.

Leggendo letteralmente il decreto sembra corretto anche se non si capisce il senso della frase "si sia gia' provveduto all'installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia gia' provveduto alla relativa suddivisione delle spese". Quando si parla di suddivisione della spesa si intende secondo il decreto che il 141/2016 integra (cioè il 102/2014) oppure come si vuole?

Purtroppo è una legge scritta con i piedi.

 

Leggendo la relazione ad esso allegata, che sembra fungere da circolare interpretativa, pare che gli unici esentati siano quelli che già si erano adeguati alla normativa.

"È previsto inoltre che, al fine di non prevedere nuovi oneri per i soggetti che hanno già provveduto in anticipo ad adeguarsi alla normativa, le disposizioni di cui alla presente lettera siano facoltative nei condomini o negli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in vigore del presente decreto si sia già provveduto all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese."

E' una domanda alla quale nessuno saprà mai rispondere con assoluta certezza.

Alcuni amministratori operano in un senso, altri in un altro.

A tal proposito, vedi qui:

--link_rimosso--

Vi sembra realisticamente possibile che una palazzina come la nostra abbia una percentuale di consumo involontario del 30% come i condomini vecchi?

Ciao abito in un edificio simile al tuo. Le dispersioni reali misurate per differenza tra i contatori ed il contatore generale è del 6,5% medio.

Ovviamente dipende da zona climatica, classe energetica, esposizione, tipo di struttura, lunghezza ed isolamento della rete di distribuzione ecc

 

Se ho ben capito la uni10200 sostanzialmente questo 6,5% viene ripartito a millesimi ed il restante a consumo. Quindi ogni anno si calcolano le effettive dispersioni e la % cambia.

 

Verifica come è gestito l'impianto, potrebbe essere gestito in modo poco efficiente.

La rete di ricircolo acs per esempio è un notevole spreco e andrebbe temporizzata.

Oppure hanno inserito le dispersioni dell'acs (ammesso che tu ce l'abbia) nell'involontario riscaldamento. Mah

 

Avrei una domanda: in che zona climatica ti trovi, che classe energetica sei e mi potresti cortesemente dire il valore massimo e quello minimo dei millesimi per metro quadrato calpestabile? Lo so di chiedere molto ma mi interessa moltissimo.

Grazie

Io sono della tua stessa idea, e mi sembra che l'art.9 comma 5 lettera d) del D.lgs 102/2014 che hai riportato parli chiaro. Però noto che spesso, per tirarsi fuori da qualsiasi contestazione (o magari perchè non ci si è aggiornati sulle variazioni al D.lgs 102/2014) ci sia la tendenza a ignorare questa possibilità caricando di costi inutili il condominio.

Non è così.

 

L'articolo serviva solo a non obbligare chi avesse provveduto a ricalcolare i millesimi di fabbisogno ad effettuare nuovi calcoli.

 

ANACI Roma pagina 7

 

https://www.anaciroma.it/images/news/contabilizzazione-termoregolazione-calore_27022017.pdf

 

Il condominio di phalcon si è quindi giustamente adeguato alla normativa

Ho già detto di NO (vedi post #3).

 

La quota fissa da usare deve essere FISSATA dal tecnico nella relazione redatta secondo la UNI 10200 e non dalla ditta.

Ho contattato il tecnico per chiedere qual è la percentuale di consumo involontario dell'intero edificio da applicare sul costo totale del metano consumato (percentuale che poi dovrebbe essere ripartita secondo le tabelle dei millesimi che ha predisposto) dato che nella relazione non sono riuscito a trovarla scritta da nessuna parte.

Dato che questo tecnico conosce la ns. società che effettua i conteggi, ha "difeso" quest'ultima rispondendo che è seria e quindi non entra nel merito di tali conteggi (per non avere beghe).

Nella relazione non ho trovato scritta in modo palese la percentuale suddetta; per arrivare a predisporre la tabella dei millesimi, il tecnico è partito dalla tabella allegata (ho oscurato la colonna zona riscaldata dove c'è la descrizione degli appartamenti).

 

Riuscite a capire da questa tabella a quanto può ammontare la percentuale di dispersione della palazzina?

 

Grazie mille per le dritte!

Ciao abito in un edificio simile al tuo. Le dispersioni reali misurate per differenza tra i contatori ed il contatore generale è del 6,5% medio.

 

Avrei una domanda: in che zona climatica ti trovi, che classe energetica sei e mi potresti cortesemente dire il valore massimo e quello minimo dei millesimi per metro quadrato calpestabile? Lo so di chiedere molto ma mi interessa moltissimo.

Grazie

Quindi la percentuale del 30% utilizzata dalla ns. società nei nuovi conteggi è alta!

 

La palazzina è vicino a Monza, classe B, per i valori dai un'occhiata alla tabella che ho postato...

Ho contattato il tecnico per chiedere qual è la percentuale di consumo involontario dell'intero edificio da applicare sul costo totale del metano consumato (percentuale che poi dovrebbe essere ripartita secondo le tabelle dei millesimi che ha predisposto) dato che nella relazione non sono riuscito a trovarla scritta da nessuna parte.

Dato che questo tecnico conosce la ns. società che effettua i conteggi, ha "difeso" quest'ultima rispondendo che è seria e quindi non entra nel merito di tali conteggi (per non avere beghe).

Nella relazione non ho trovato scritta in modo palese la percentuale suddetta; per arrivare a predisporre la tabella dei millesimi, il tecnico è partito dalla tabella allegata (ho oscurato la colonna zona riscaldata dove c'è la descrizione degli appartamenti).

 

Riuscite a capire da questa tabella a quanto può ammontare la percentuale di dispersione della palazzina?

 

Grazie mille per le dritte!

Ma stiamo scherzando?

 

Secondo la UNI 10200, è il tecnico che DEVE stabilire la quota di consumi involontari.

 

Altrimenti, che cosa è stato pagato a fare???

Quindi la percentuale del 30% utilizzata dalla ns. società nei nuovi conteggi è alta!

 

La palazzina è vicino a Monza, classe B, per i valori dai un'occhiata alla tabella che ho postato...

Phalcon, hai letto il messaggio di Foxtrot72 (msg #12)? Li trovi la risposta esatta alla tua domanda 🙂

Non è così.

 

L'articolo serviva solo a non obbligare chi avesse provveduto a ricalcolare i millesimi di fabbisogno ad effettuare nuovi calcoli.

 

ANACI Roma pagina 7

 

https://www.anaciroma.it/images/news/contabilizzazione-termoregolazione-calore_27022017.pdf

 

Il condominio di phalcon si è quindi giustamente adeguato alla normativa

non ne sarei così certo. Poco sopra il tuo intervento c'è quello di --link_rimosso-- che sviscera il vero problema: da nessuna parte è scritto chiaramente cosa s'intende con "si sia gia' provveduto alla relativa suddivisione delle spese".

L'autrice del documento che hai riportato intende che si sia già usata la UNI10200 (presumibilmente la UNI10200:2013 altrimenti non avrebbe nessun senso la facoltà di concedere la deroga), e potrebbe anche avere ragione, ma dove è scritto? Io non l'ho trovato da nessuna parte, ho trovato solo intepretazioni soggettive che dicono tutto e l'esatto contrario.

Quello che mi chiedo io è che senso ha concedere una deroga a chi sta già usando la UNI 10200:2013? A meno che implicitamente non si stia dicendo che ad ogni aggiornamento della UNI 10200 bisogna rifare tutto da capo, e mi aguro che non sia così.

non ne sarei così certo. Poco sopra il tuo intervento c'è quello di --link_rimosso-- che sviscera il vero problema: da nessuna parte è scritto chiaramente cosa s'intende con "si sia gia' provveduto alla relativa suddivisione delle spese". L'autrice del documento che hai riportato intende che si sia già usata la UNI10200 (presumibilmente la UNI10200:2013 altrimenti non avrebbe nessun senso la facoltà di concedere la deroga), e potrebbe anche avere ragione, ma dove è scritto? Io non l'ho trovato da nessuna parte, ho trovato solo intepretazioni soggettive che dicono tutto e l'esatto contrario.

Quello che mi chiedo io è che senso ha concedere una deroga a chi sta già usando la UNI 10200:2013? A meno che implicitamente non si stia dicendo che ad ogni aggiornamento della UNI 10200 bisogna rifare tutto da capo, e mi aguro che non sia così.

Se un condominio sta applicando la UNI 10200 e ci sono squilibri di fabbisogno eccessivi tra appartamenti (superiori al 50%) è LIBERO di chiedere la perizia per la deroga!

 

Quindi il "senso" c'è, eccome!

Se un condominio sta applicando la UNI 10200 e ci sono squilibri di fabbisogno eccessivi tra appartamenti (superiori al 50%) è LIBERO di chiedere la perizia per la deroga!

 

Quindi il "senso" c'è, eccome!

si stava parlando della deroga per chi aveva già adottato sistemi per la suddivisione delle spese prima dell'entrata in vigore del decreto non di chi subisce aumenti nei consumi superiori al 50%.

non ne sarei così certo. Poco sopra il tuo intervento c'è quello di --link_rimosso-- che sviscera il vero problema: da nessuna parte è scritto chiaramente cosa s'intende con "si sia gia' provveduto alla relativa suddivisione delle spese".

L'autrice del documento che hai riportato intende che si sia già usata la UNI10200 (presumibilmente la UNI10200:2013 altrimenti non avrebbe nessun senso la facoltà di concedere la deroga), e potrebbe anche avere ragione, ma dove è scritto? Io non l'ho trovato da nessuna parte, ho trovato solo intepretazioni soggettive che dicono tutto e l'esatto contrario.

Quello che mi chiedo io è che senso ha concedere una deroga a chi sta già usando la UNI 10200:2013? A meno che implicitamente non si stia dicendo che ad ogni aggiornamento della UNI 10200 bisogna rifare tutto da capo, e mi aguro che non sia così.

E aggiungo che non capisco i dubbi interpretativi di Foxtrot , il dispositivo fa esplicito riferimento alla norma 10200 quale sistema unico per determinare i costi di riscaldamento poi cita le possibili deroghe e indica che le disposizioni sono facoltative per quelli che>

Nel vostro caso (contabilizzazione diretta cioè consumo volontario letto direttamente) la quota involontaria non può essere una percentuale calcolata a priori ma deve essere determinata ogni anno per differenza tra il consumo totale e la somma dei consumi delle singole unità, sempre che stiate applicando la 10200. Altrimenti la quota involontaria può essere una percentuale compresa tra 0 e 30 decisa in sede assembleare.

Scusa se non ho risposto prima, come mi ha fatto notare Rafa1.

Da quello che scrivi, quindi dovrebbe aver ragione il tecnico a non aver indicato una percentuale nella relazione.

Il problema è che in base alle letture so qual è la somma dei Kw totali dei singoli appartamenti ma non ho idea di quale sia il consumo totale del condominio sempre in Kw (nelle bollette del gas non mi sembra ci sia il consumo espresso in Kw). Quindi la società si può inventare un consumo totale qualsiasi in Kw per far risultare ad es. il 30% di consumo involontario e dividere quest'ultimo in base alla relativa tabella dei millesimi.

 

Ma stiamo scherzando?

Secondo la UNI 10200, è il tecnico che DEVE stabilire la quota di consumi involontari.

Altrimenti, che cosa è stato pagato a fare???

Ciao Salpa.

E' una domanda che molti si fanno e che pare non abbia un'unica risposta.

Leggendo letteralmente il decreto sembra corretto anche se non si capisce il senso della frase "si sia gia' provveduto all'installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia gia' provveduto alla relativa suddivisione delle spese". Quando si parla di suddivisione della spesa si intende secondo il decreto che il 141/2016 integra (cioè il 102/2014) oppure come si vuole?

Purtroppo è una legge scritta con i piedi.

 

Leggendo la relazione ad esso allegata, che sembra fungere da circolare interpretativa, pare che gli unici esentati siano quelli che già si erano adeguati alla normativa.

"È previsto inoltre che, al fine di non prevedere nuovi oneri per i soggetti che hanno già provveduto in anticipo ad adeguarsi alla normativa, le disposizioni di cui alla presente lettera siano facoltative nei condomini o negli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in vigore del presente decreto si sia già provveduto all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese."

E' una domanda alla quale nessuno saprà mai rispondere con assoluta certezza.

Alcuni amministratori operano in un senso, altri in un altro.

Proprio per questo mi sembra allucinante chi sostiene certe cose.

Esempio pratico: condominio di 100 u.i. che già contabilizza secondo i consumi da 10 anni. Da sempre ripartisce con il 30%/70%, in base ai millesimi di superficie riscaldata (i costi fissi - 30%).

 

Ora, secondo questa allegra (sic!) interpretazione di alcuni, anche se non scritta nella legge, questo condominio dovrebbe:

- incaricare un progettista per fare il progetto, calcolare tutti i nuovi millesimi secondo i fabbisogni delle singole u.i., calcolare la quota di consumi involontari, ecc., ecc. spendendo varie migliaia di €.

- incaricare lo stesso progettista per fare la perizia asseverata per derogare dalla 10200

- buttare tutto quanto indicato al primo punto ...

 

... solo per poi potere continuare a ripartire come aveva sempre fatto?

 

Ok che certi soggetti vogliono a tutti i costi aumentare il loro giro d'affari fregandosene alla grande del consumatore finale, ma ogni cosa dovrebbe avere un limite almeno minimo di decenza!

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