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j80

Manutenzione cordoli divisori tra diverse proprietà

Buonasera, sono amministratore di uno "stabile X" che confina a destra e sinistra con altri due edifici e nella parte frontale con la strada comunale. L'assemblea ha deciso di risanare i muretti divisori, in effetti ammalorati e bisognosi di manutenzione, e se nel muretto fronte strada non ci sono problemi (un muretto in Cls con altezza 1,20 mt.), volevo confrontarmi con voi per quanto riguarda i due cordoli laterali che fungono da divisione tra il "mio" condominio e altre due proprietà.

La domanda nasce dal fatto che l'art. 886 c.c. parla di manutenzione di muri di confine quando questi sono più alti di tre metri, nel mio caso i cordoli sono fuori terra per circa 20 cm e vi è montata sopra la classica rete verde plasticata che si usa per dividere solitamente i giardini.

La domanda che mi ponevo è se in questo specifico caso posso "obbligare" i due edifici confinanti a partecipare al 50% della spesa (si intende rifare il cordolo visto che quello attuale ormai è sbriciolato e riposare la rete ormai rotta) o se, non essendo un vero e proprio "muro divisorio", potevano essere in qualche modo esonerati.

 

Spero di essere stato abbastanza chiaro, grazie mille a tutti.

Si dovrebbe verificare se il suolo su cui sorge il muretto è parte comune anche dei confinanti oppure no.

Fatto questo, verificare se ci sia un titolo che regoli la proprietà del muro di confine.

Quindi, se il muro è comune la spesa si ripartisce al 50% tra i comproprietari.

 

estratto:

le riparazioni e le ricostruzioni necessarie del muro comune, cioè le spese per quelle cause di deterioramento dipendenti dal suo uso normale, sono a carico di tutti coloro che vi hanno diritto e in proporzione del diritto di ciascuno: l'obbligo della contribuzione si innesta nel rapporto reale di comunione e si trasferisce in capo a chiunque sia proprietario della cosa nel momento in cui si presenta la necessità della riparazione o della ricostruzione (Cass. 30 marzo 1994 n. 3089).

 

Da:lavorincasa.it

In aggiunta a quanto indicato da Giovanni Inga, indico glia articoli del c.c. di riferimento:

Art. 878 – Muro di cinta

Art. 880 - Presunzione di comunione del muro divisorio

Il muro costruito in asse con il confine fra due edifici A e B deve presumersi comune, anche se costruito a spese di A o di B; è necessario che la linea di confine sia sia determinabile con precisione.

Se il muro è costruito sul confine e sulla proprietà di A, esso deve ritenersi di proprietà esclusiva di A.

Se il muro è costruito nella proprietà di A in posizione arretrata rispetto al confine, risulta di proprietà esclusiva di A

Art. 881 – Presunzione di proprietà esclusiva del muro divisorio

Art. 882 – Riparazioni del muro comune

Se i lavori sono necessari ed urgenti, sia che il muretto risulti comune, sia che risulti in proprietà esclusiva, ciascuno dei comproprietari può prendere l’iniziativa eseguire i lavori.

Grazie mille.

Quindi, appurato quanto avete giustamente sottolineato, il fatto che si tratti di un "cordolo con paletti e rete" e non di un vero e proprio "muro divisorio" non modifica il fatto che la spesa vada divisa al 50% con i confinanti? Il mio dubbio, anche in relazione a quanto dice l'art 886 c.c, fondalmentalmente era questo.

A condizione di verificare quanto sopra, sussistendone le condizioni, anche per tale manufatto vale lo stesso principio.

Gentilissimi, grazie mille.

Il vero problema è che se il cordolo insiste sul confine è comune ma a mio avviso comune dovrà essere la decisione di ripristinare visto che non si tratta di un vero muro pericolante che necessita di intervento urgente.

Inizialmente chi ha costruito il cordolo ed a spese di chi?

Chi ha fatto montare la rete ed a spese di chi?

E se gli altri non vogliono più la rete chi decide?

 

Come vedi la logica porta a ripartire tutto a metà ma senza accordo che fai?

Comincia a sondare le intenzioni dei confinanti usando diplomazia e senza dare l'impressione di avanzare pretese.

Il vero problema è che se il cordolo insiste sul confine è comune ma a mio avviso comune dovrà essere la decisione di ripristinare visto che non si tratta di un vero muro pericolante che necessita di intervento urgente.

Inizialmente chi ha costruito il cordolo ed a spese di chi?

Chi ha fatto montare la rete ed a spese di chi?

E se gli altri non vogliono più la rete chi decide?

 

Come vedi la logica porta a ripartire tutto a metà ma senza accordo che fai?

Comincia a sondare le intenzioni dei confinanti usando diplomazia e senza dare l'impressione di avanzare pretese.

Grazie per il consiglio, ed è quello che ho già fatto, tant'è vero che con una delle due palazzine confinanti siamo già d'accordo nel rifare il cordolo e dividere le spese a metà, mentre all'altra palazzina diciamo che "non interessa" eseguire i lavori ma nello stesso tempo affermano che se li facessimo noi non ci sarebbe alcun problema basta che loro non debbano "tirare fuori soldi"...

In sostanza credo che ci marcino sopra, la posizione è "se dobbiamo spendere soldi a noi va bene cosi, ma se li spendete voi noi saremo felici di avere cordolo e recinzione nuovi"... proprio sulla base di questo volevo capire come pormi alla "mia" assemblea, se insistere sul fatto che loro sono obbligati a pagare la metà delle spese o meno...

Tanto i miei condomini hanno già detto, visto anche la spesa pro capite non eccessiva, che i lavori li faranno a prescindere dal fatto che questi partecipino o meno alle spese, certo che se lo facessero sarebbero tutti più contenti...

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