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euganeo

Condomino che rifiuta il nuovo criterio di contabilizzazione

Buongiorno a tutti,

Un proprietario dell'ultimo piano, in appartamento con notevoli dispersioni dal solaio, dopo aver ricevuto il consuntivo ha protestato perchè paga più di altri appartamenti più piccoli. La lettura dei consumi ha rivelato che ha una consumato una percentuale maggiore degli altri, e del resto i calcoli che ho fatto si basano sui millesimi del perito termotecnico per il consumo involontario e sui millesimi stabiliti dall'ultima lettura per i consumi volontari. Il proprietario in questione si appella al fatto che i nuovi criteri possono essere utilizzati dall'anno prossimo e quest'anno può essere fatta una divisione dei pagamenti del riscaldamento sulla base dei vecchi millesimi. E' vero e in questo caso come comportarsi? Un saluto

Buongiorno a tutti,

Un proprietario dell'ultimo piano, in appartamento con notevoli dispersioni dal solaio, dopo aver ricevuto il consuntivo ha protestato perchè paga più di altri appartamenti più piccoli. La lettura dei consumi ha rivelato che ha una consumato una percentuale maggiore degli altri, e del resto i calcoli che ho fatto si basano sui millesimi del perito termotecnico per il consumo involontario e sui millesimi stabiliti dall'ultima lettura per i consumi volontari. Il proprietario in questione si appella al fatto che i nuovi criteri possono essere utilizzati dall'anno prossimo e quest'anno può essere fatta una divisione dei pagamenti del riscaldamento sulla base dei vecchi millesimi. E' vero e in questo caso come comportarsi? Un saluto

E' vero quello che dice il termotecnico, per il primo anno si può usare il metodo dei mlm di proprietà, comunque se la dispersione è maggiore al 50% con una perizia asservata si può derogare dalla UNI 10200

 

DL 141/16

- ... per la corretta suddivisione delle spese connesse al consumo di calore per il riscaldamento, il raffreddamento delle unità immobiliari e delle aree comuni, nonché per l'uso di acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in modo centralizzato, l'importo complessivo è suddiviso tra gli utenti finali, in base alla norma tecnica UNI 10200 e successive modifiche e aggiornamenti. Ove tale norma non sia applicabile o laddove siano comprovate, tramite apposita relazione tecnica asseverata, differenze di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio o l'edificio polifunzionale superiori al 50 per cento, è possibile suddividere l'importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 70 per cento agli effettivi prelievi volontari di energia termica. In tal caso gli importi rimanenti possono essere ripartiti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze installate. E' fatta salva la possibilità, per la prima stagione termica successiva all'installazione dei dispositivi di cui al presente comma, che la suddivisione si determini in base ai soli millesimi di proprietà. ...

posso dirti la mia come amm.ore? digli che si attacchi e che la finiscano di lamentarsi

 

i millessimi calcolaci ex uni10200 che sono la parte fissa dei costi, anche se uno si becca 50 millesimi e l'altro 100 o 150 poco cambia in termini monetari, perchè è una frazione piccola

 

il grosso del consumo lo si fa sulla parte volontaria, dati alla mano ho visto famiglie con bambini pagare 400 euro di quota "variabile" perchè hanno agito bene sulle valvole, e altri perchè vogliono 21 gradi aver pagato 1000 euro (piu la quota fissa)

 

io in casa da ANNI , delle 14 ore di funzionamento della centrale termica, ho il termostato impostato per fasce orarie per un totale ore di 6 al giorno di riscaldamento

 

e quando studiavo avevo la stufette elettrica per dare tepore alla stanza, non ho mai rotto il c***o a nessuno..

 

ditegli che è finita la pacchia, e che pensi a quelli che avendo appartamenti sfitti hanno pagato 14 ore di riscaldamento per anni, scaldando formalmente gli altri perchè casa loro era vuota

Concordo con boss123. Se anche per il primo anno si suddividessero i consumi con le vecchie tabelle, l'anno successivo il condòmino si ritroverebbe punto e a capo. Lo spirito della legge consiste nel risparmio energetico. Sarebbe forse il caso di cominciare a pensare di isolare meglio il solaio o magari di prendere in considerazione l'idea di intervenire con un cappotto termico che coinvolga tutto l'edificio. Le detrazioni per interventi di questo tipo possono anche arrivare all'75% della spesa.

Grazie,

La relazione tecnica infatti è stata vista e approvata un anno fa. Trattandosi di condominio di sole 6 u.i. ho pensato di presentare due consuntivi, uno con la UNI 10200 e l'altro col vecchio sistema, e sottoporli ad approvazione. Non credo che i proprietari approverebbero il vecchio sistema perchè molti sarebbero sfavoriti, avendo speso pochissimo con le nuove quote . Il Condomino interessato si lamenta ma in passato teneva appunto le finestre aperte d'inverno, del resto ho proposto 3 preventivi per l'isolamento del solaio con fibra di cellulosa, ma lo stesso che si lamenta nicchia per spendere.

Finiranno per approvare a maggioranza il nuovo, e il condòmino in questione si attaccherà al tram (rigorosamente coibentato).

Grazie,

La relazione tecnica infatti è stata vista e approvata un anno fa. Trattandosi di condominio di sole 6 u.i. ho pensato di presentare due consuntivi, uno con la UNI 10200 e l'altro col vecchio sistema, e sottoporli ad approvazione. Non credo che i proprietari approverebbero il vecchio sistema perchè molti sarebbero sfavoriti, avendo speso pochissimo con le nuove quote . Il Condomino interessato si lamenta ma in passato teneva appunto le finestre aperte d'inverno, del resto ho proposto 3 preventivi per l'isolamento del solaio con fibra di cellulosa, ma lo stesso che si lamenta nicchia per spendere.

C'è una terza possibilità... se ci sono le condizione per poter derogare alla UNI 10200 (squilibri di fabbisogno termico tra appartamenti superiore al 50%) è possibile:

 

1) fissare la quota di consumi involontari come vuole l'assemblea (

2) ripartire tali consumi in base ai vecchi millesimi di riscaldamento;

3) ripartire il resto in base alle letture dei contabilizzatori.

 

Questa soluzione, spesso, accontenta un pò tutti.

posso dirti la mia come amm.ore? digli che si attacchi e che la finiscano di lamentarsi

 

ditegli che è finita la pacchia, e che pensi a quelli che avendo appartamenti sfitti hanno pagato 14 ore di riscaldamento per anni, scaldando formalmente gli altri perchè casa loro era vuota

NON SONO D'ACCORDO.

 

I millesimi calcolati in base alla UNI 10200 sono PALESEMENTE ERRATI E INIQUI(perché legati a "presunti" consumi volontari e, ciò, non ha alcuna base scientifica).

 

E' per questo che è stata fatta una legge per poter derogare.

C'è una terza possibilità... se ci sono le condizione per poter derogare alla UNI 10200 (squilibri di fabbisogno termico tra appartamenti superiore al 50%) è possibile:

 

1) fissare la quota di consumi involontari come vuole l'assemblea (

2) ripartire tali consumi in base ai vecchi millesimi di riscaldamento;

3) ripartire il resto in base alle letture dei contabilizzatori.

 

Questa soluzione, spesso, accontenta un pò tutti.

 

NON SONO D'ACCORDO.

 

I millesimi calcolati in base alla UNI 10200 sono PALESEMENTE ERRATI E INIQUI(perché legati a "presunti" consumi volontari e, ciò, non ha alcuna base scientifica).

 

E' per questo che è stata fatta una legge per poter derogare.

si ma non è una legge, è un contentino per il primo anno

la uni10200 resta ad oggi il metodo per ripartire i consumi involontati (dispersioni)

che siano poi calcolati in modo corretto o meno non sta all'amm.ore deciderlo, si incarichi un altra ditta per rifarli. Voglio vedere se come in questo caso 5 condomini son a favore della uni10200 e uno no, se quell'uno si sobbarca lui una causa legale con perizia d'ufficio la quale probabilmente porterà agli stessi risultati

 

l'unica speranza per chi è convinto che la uni10200 sia una metodo sbagliato e sperare che lo stato modifichi questo criterio, ma ad oggi questo cè e questo si usa, o per lo meno io amm.ore uso

 

e ripeto, dati alla mano che iniziano ad arrivarmi , parlando di soldini: la quota fissa incide poco, è quella variabile che cambia, perchè ci sono persone che usano bene le valvole e altre no

 

se poi uno per quanto le usi bene si trova all'ultimo piano senza coibentazione e con tutti gli appartamenti sotto e di lato sfitti (quindi con le valvole chiuse), dico che mi dispiace ma per anni quegli stessi appartamenti hanno pagato un riscaldamento che loro non hanno mai goduto

si ma non è una legge, è un contentino per il primo anno

la uni10200 resta ad oggi il metodo per ripartire i consumi involontati (dispersioni)

ASSOLUTAMENTE NO, se si deroga alla UNI 10200, si deroga per sempre!!!

 

La UNI 10200 è già morta e non la usa quasi più nessuno (tranne chi l'applicava in passato)...

 

Ti consiglio di leggere qui:

--link_rimosso--

ASSOLUTAMENTE NO, se si deroga alla UNI 10200, si deroga per sempre!!!

 

La UNI 10200 è già morta e non la usa quasi più nessuno (tranne chi l'applicava in passato)...

 

Ti consiglio di leggere qui:

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dice quello che si sapeva gia, che se ci sono differenze tra millessimi exuni10200 maggiori del 50% si puo' far periziare

 

a) chi vota la perizia? pensi che passi? ci sono condomini che la vogliono e altri che il calcolo ex uni10200 va bene... se non viene votata la perizia a maggioranza, si resta cosi comè

 

b) anche se passa la perizia e si deroga alla uni10200 che si fa?

 

1) i millessimi di riscaldamento restano quelli vecchi

2) la % fissa è scelta dall'assemblea, entro il 30%

3) il resto va a consumo

 

è corretto?

dice quello che si sapeva gia, che se ci sono differenze tra millessimi exuni10200 maggiori del 50% si puo' far periziare

 

a) chi vota la perizia? pensi che passi? ci sono condomini che la vogliono e altri che il calcolo ex uni10200 va bene... se non viene votata la perizia a maggioranza, si resta cosi comè

 

b) anche se passa la perizia e si deroga alla uni10200 che si fa?

 

1) i millessimi di riscaldamento restano quelli vecchi

2) la % fissa è scelta dall'assemblea, entro il 30%

3) il resto va a consumo

 

è corretto?

La cosa più corretta, negli edifici vecchi e non coibentati, è di richiedere direttamente la deroga senza calcolare i nuovi millesimi di riscaldamento che servono solo a creare conflitti tra i condomini, oltre ad essere una 'spesa' del tutto inutile.

In un mio condominio c'era lo stesso problema, la cosa che ho fatto approvare, visto che non hanno voluto realizzare un cappotto, abbassare la quota involontaria e con l'accordo di tutti si è arrivato al 15%, quindi sicuramente i suoi millesimi sono aumentati in base alla norma UNI10200,ma almeno l'importo della involontaria diminuirà di sicuro (e non è poca roba), poi se lui giustamente vuole 21 gradi in casa,allora paga e stia zitto...

La cosa più corretta, negli edifici vecchi e non coibentati, è di richiedere direttamente la deroga senza calcolare i nuovi millesimi di riscaldamento che servono solo a creare conflitti tra i condomini, oltre ad essere una 'spesa' del tutto inutile.
E come fai a dire che c'è una dispersione superiore al 50% se non fai effettuare una perizia asservata?

Prima si devono effettuare i calcoli se realmente c'è questa differenza "di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio" (ho copiato le stesse parole del DL 141/16, così non ci sono dubbi) e poi con questa perizia si potrà procedere con la deroga.

In un mio condominio c'era lo stesso problema, la cosa che ho fatto approvare, visto che non hanno voluto realizzare un cappotto, abbassare la quota involontaria e con l'accordo di tutti si è arrivato al 15%, quindi sicuramente i suoi millesimi sono aumentati in base alla norma UNI10200,ma almeno l'importo della involontaria diminuirà di sicuro (e non è poca roba), poi se lui giustamente vuole 21 gradi in casa,allora paga e stia zitto...
Così l'avete penalizzato ancora di più.
La cosa più corretta, negli edifici vecchi e non coibentati, è di richiedere direttamente la deroga senza calcolare i nuovi millesimi di riscaldamento che servono solo a creare conflitti tra i condomini, oltre ad essere una 'spesa' del tutto inutile.

io ti posso assicurare che dove vivo in veneto, tutti usano la uni10200

e i condomini che non vogliono quei millessimi o sono la maggioranza e quindi fanno periziare o si attaccano..

 

è una coperta, per anni è stata corta alcuni , oggi per altri

No, dall'ultima contabilizzazione, ha risparmiato un pò di soldini, perchè pagare il 30% su € 18.000 è un conto con millesimi aumentati, invece pagarne il 15% è di meno.

Sicuramente aumenta il costo di quello volontario, ma poi sta a te condomino, cercare di risparmiare con le valvole.

ripeto: tiri da un lato e accorci dall'altro

ci si scontra con gli usi delle persone ( privati)

se il soggetto ha 80 anni e vive h24 in casa lo avete penalizzato

se ne ha 19 e ci dorme solo, gli avete fatto un favore

se ha la casa vuota gli avete fatto un mega favore

 

io mi attengo alla uni10200, se la contestano con la dovuta maggioranza , scegliamo un tecnico che la ricalcoli o perizi, altrimenti il singolo si paga da solo la perizia e con un giudice obbliga il condominio ad adeguarsi

 

ripeto: ho visto persone pagare di piu rispetto agli anni precedenti e persone di meno, e tutti con le valvole meccaniche, se mettono quelle elettroniche possono regolarsi meglio le fasce orarie e abbattere ancora i consumi ( molti le hanno lasciata a 3/4 tutto l'anno pure in stanza non usate o quando erano fuori casa)

 

la deroga per legge vale per il primo anno, e la % di quota variabile deve stare dentro al 30% ( un mio stabile ha una % fissa del 22% ex uni10200.. tanto per fare un esempio)

No, dall'ultima contabilizzazione, ha risparmiato un pò di soldini, perchè pagare il 30% su € 18.000 è un conto con millesimi aumentati, invece pagarne il 15% è di meno.

Sicuramente aumenta il costo di quello volontario, ma poi sta a te condomino, cercare di risparmiare con le valvole.

Dipende da come usava e usa oggi le valvole, ovvero le ore di uso e/o di regolazione dove è possibile, boss123 l'ha spiegato molto bene
io ti posso assicurare che dove vivo in veneto, tutti usano la uni10200

E io ti posso assicurare che, a Roma, pochissimi usano la UNI 10200 e l'assemblea decide la quota fissa.

 

Sarà perché fa più caldo!!!

😉

In un mio condominio c'era lo stesso problema, la cosa che ho fatto approvare, visto che non hanno voluto realizzare un cappotto, abbassare la quota involontaria e con l'accordo di tutti si è arrivato al 15%, quindi sicuramente i suoi millesimi sono aumentati in base alla norma UNI10200,ma almeno l'importo della involontaria diminuirà di sicuro (e non è poca roba), poi se lui giustamente vuole 21 gradi in casa,allora paga e stia zitto...

Spero che hanno anche fatto la perizia asseverata per derogare dalla UNI 10200. Questo perchè la 10200 non permette di scegliere liberamente la 'quota fissa', che deve essere e rimanere quella calcolata dal tecnico abilitato. O la 10200 la applichi tutta, oppure deroghi, altrimenti ci sono le sanzioni.

È un errore che fanno in molti e per questo consiglio sempre di fare l'asseverata in ogni caso!

La cosa più corretta, negli edifici vecchi e non coibentati, è di richiedere direttamente la deroga senza calcolare i nuovi millesimi di riscaldamento che servono solo a creare conflitti tra i condomini, oltre ad essere una 'spesa' del tutto inutile.

Mi pare un pessimo rimedio, che permette un solido appiglio a chi cerca elementi per ottenere la nullità delle delibere di ripartizione delle spese. La legge non dice affatto quello che sostieni tu, bensì che la deroga è possibile solo a determinate condizioni. Oltretutto, la deroga non si richiede.

 

Spiegaci come sarebbe possibile applicare la deroga sempre e comunque.

Mi pare un pessimo rimedio, che permette un solido appiglio a chi cerca elementi per ottenere la nullità delle delibere di ripartizione delle spese. La legge non dice affatto quello che sostieni tu, bensì che la deroga è possibile solo a determinate condizioni. Oltretutto, la deroga non si richiede.
Infatti la deroga si può ottenere a certe condizioni dopo una perizia asservata --> messaggio #13
Mi pare un pessimo rimedio, che permette un solido appiglio a chi cerca elementi per ottenere la nullità delle delibere di ripartizione delle spese. La legge non dice affatto quello che sostieni tu, bensì che la deroga è possibile solo a determinate condizioni. Oltretutto, la deroga non si richiede.

 

Spiegaci come sarebbe possibile applicare la deroga sempre e comunque.

Certo che bisogna sempre precisare tutto con voi, eh???

 

Quando si parla, ormai da mesi, sempre delle stesse cose, si tende a dare PER SCONTATE certe cose...

 

E' CHIARO che parlo di condomini vecchi e non coibentati.

 

In tal caso, non ha alcun senso applicare la UNI 10200 e , quindi, è sempre meglio chiedere al termotecnico di effettuare la perizia al fine di derogare alla UNI 10200.

 

Ti ricordo, ANCHE, che è ormai RISAPUTO che per fare la perizia per derogare, un bravo e SOPRATTUTTO onesto termotecnico non ha alcun bisogno di calcolare tutti i millesimi di fabbisogno calorico... è sufficiente calcolare i millesimi dell'appartamento esposto in maniera peggiore e quelli dell'appartamento esposto in maniera migliore.

 

La procedura è anche stata descritta in dettaglio dal MISE, quindi è inutile sostenere (come già alcuni sostenevano in passato) che è NECESSARIO PER FORZA calcolare TUTTI i nuovi millesimi... perché è una sciocchezza.

Guarda che la norma non dice tra il migliore ed il peggiore, ma copio ed incollo la frase;

 

- "di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio" (ho copiato le stesse parole del DL 141/16, così non ci sono dubbi)

in italiano "tra le unità del condominio" si intende tutte le unità e non solo due 🙂

Certo che bisogna sempre precisare tutto con voi, eh???

 

Quando si parla, ormai da mesi, sempre delle stesse cose, si tende a dare PER SCONTATE certe cose...

 

E' CHIARO che parlo di condomini vecchi e non coibentati.

 

In tal caso, non ha alcun senso applicare la UNI 10200 e , quindi, è sempre meglio chiedere al termotecnico di effettuare la perizia al fine di derogare alla UNI 10200.

 

Ti ricordo, ANCHE, che è ormai RISAPUTO che per fare la perizia per derogare, un bravo e SOPRATTUTTO onesto termotecnico non ha alcun bisogno di calcolare tutti i millesimi di fabbisogno calorico... è sufficiente calcolare i millesimi dell'appartamento esposto in maniera peggiore e quelli dell'appartamento esposto in maniera migliore.

 

La procedura è anche stata descritta in dettaglio dal MISE, quindi è inutile sostenere (come già alcuni sostenevano in passato) che è NECESSARIO PER FORZA calcolare TUTTI i nuovi millesimi... perché è una sciocchezza.

Allego il link alla descrizione dettagliata (FAQ #17):

--link_rimosso--

 

"La procedura suggerita per la verifica del calcolo delle differenze

di fabbisogno delle singole unità immobiliari è di tipo iterativo,

come di seguito indicato:

• calcolo del fabbisogno ideale di energia termica utile di due

unità immobiliari (si consiglia di iniziare il calcolo dalle due

unità che per esposizione e posizione potrebbero avere

evidenti differenze di fabbisogni ideali);

• confronto dei fabbisogni per metro quadro tra le due unità

immobiliari suddette e determinazione della relativa

differenza. La formula da utilizzarsi è la seguente:

(Fabbisogno termico massimo – Fabbisogno termico minimo)

Fabbisogno termico massimo

Se la differenza suddetta è inferiore al 50%, allora si

procederà a valutare il fabbisogno ideale di energia termica

utile di altre unità immobiliari al fine di verificare se questa

superi il 50 per cento."

 

E CHIUDO IL DISCORSO, PERCHE' QUALSIASI TECNICO SA CHE, SE NON SONO 2, SARANNO 4 I MILLESIMI DA CALCOLARE, MA DI CERTO NON E' NECESSARIO CALCOLARE TUTTI I MILLESIMI DEGLI APPARTAMENTI.

 

Se poi c'è qualcuno che, senza alcuna base di termotecnica, continua insistere che è il contrario, non mi interessa.

Allego il link alla descrizione dettagliata:

--link_rimosso--

 

"La procedura suggerita per la verifica del calcolo delle differenze

di fabbisogno delle singole unità immobiliari è di tipo iterativo,

come di seguito indicato:

• calcolo del fabbisogno ideale di energia termica utile di due

unità immobiliari (si consiglia di iniziare il calcolo dalle due

unità che per esposizione e posizione potrebbero avere

evidenti differenze di fabbisogni ideali);

• confronto dei fabbisogni per metro quadro tra le due unità

immobiliari suddette e determinazione della relativa

differenza. La formula da utilizzarsi è la seguente:

(Fabbisogno termico massimo – Fabbisogno termico minimo)

Fabbisogno termico massimo

Se la differenza suddetta è inferiore al 50%, allora si

procederà a valutare il fabbisogno ideale di energia termica

utile di altre unità immobiliari al fine di verificare se questa

superi il 50 per cento."

 

E CHIUDO IL DISCORSO, PERCHE' QUALSIASI TECNICO SA CHE, SE NON SONO 2, SARANNO 4 I MILLESIMI DA CALCOLARE, MA DI CERTO NON E' NECESSARIO CALCOLARE TUTTI I MILLESIMI DEGLI APPARTAMENTI.

 

Se poi c'è qualcuno che, senza alcuna base di termotecnica, continua insistere che è il contrario, non mi interessa.

E' una cosa logica quella descritta, ma allora il DL 141/16 è scritto male, oppure quanto descritto non rispecchia quanto previsto dal DL 141/16
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