#1 Inviato 2 Aprile, 2016 Ho letto questo articolo: --link_rimosso-- In pratica la situazione sarebbe diventata così, dopo che l'ADE ha emesso la Circolare n. 3/E del 02/03/2016. Per portare in detrazione il 50% delle spese da me sostenute per ristrutturazioni edilizie su una parte comune di un edificio che è "condominio minimo", mi basta indicare nella dichiarazione dei redditi il mio C.F. (ho pagato io), i dati catastali del mio immobile, precisare che i lavori sono stati eseguiti su una "parte comune" (basta barrare una casella) e indicare l'importo oggetto di detrazione. Ovviamente dovrò esibire la documentazione attestante la spesa sostenuta (bonifici "parlanti"), la validità dei lavori (CIL o altro) e un'autocertificazione da me rilasciata a chi presterà assistenza fiscale. Ciascun condòmino dovrà fare in questo modo per recuperare il 50% di quanto speso pro quota. Ciò in assenza di C.F. del condominio e di amministratore, questo perché non vale più l'obbligo di avere l'uno e/o l'altro. Ho capito bene??? Me lo confermate???
#2 Inviato 2 Aprile, 2016 Vedi qui https://www.condominioweb.com/condominio-minimo-svilcolato-dal-codice-fiscale.12507
#3 Inviato 2 Aprile, 2016 Grazie remejo, ma l'articolo che hai indicato è lo stesso già letto da me. Mi rimane il dubbio sulle modalità per beneficiare della detrazione.
#4 Inviato 3 Aprile, 2016 Ciò che non capisco è questo. Stando alle nuove norme dell'ADE non è più necessario avere il C.F. del condominio e l'amministratore, ma serve ancora la delibera condominiale? E ciascun condòmino può pagare per sé e, quindi, portarsi in detrazione da solo quanto pagato? Possibile che l'ADE abbia semplificato così "alla grande" una procedura un po' farraginosa???
#5 Inviato 3 Aprile, 2016 Ti chiedono un'autocertificazione che certifichi che gli interventi sono stati eseguiti sulle parti comuni dell'edificio. (questa è la semplificazione ma se dichiari il falso è un illecito penale)