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gallo56

Certifica impianti

il mio condominio ha 60 anni io ho accuistato 30 anni fa prima di entrare ho fatto rifare gli impianti elettrico idraulico e gas solo scaldabagno.allora non esisteva l'obbligo delle certificazioni,ora mi vengono richieste dall'amministratore.non basta una autocertificazione?

No. Non si può.

Io credo si debba precisare: l'ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico ha precisato che il D.M. 37/2008 disciplina la realizzazione e/o la modifica in condizioni di piena sicurezza degli impianti negli edifici, senza prevedere alcun obbligo di adeguamento degli impianti preesistenti.

Gli impianti realizzati prima dell’entrata in vigore del D.M. (27 marzo 2008) si considerano quindi a norma qualora realizzati o modificati in conformità alle disposizioni applicabili a quell’epoca.

Nello specifico, ai sensi dell’art. 6, comma 3 D.M. 37/2008 gli impianti elettrici nelle unità immobiliari ad uso abitativo realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati se dotati di sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto, di protezione contro i contatti diretti, di protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.

Se Ella rientra in tal casistica, a dispetto di quanto richiestole dal suo amministratore, non deve far assolutamente nulla

premesso che l'amministratore non ha titolo per richiedere detti certificati ,ma ha titolo solo per richiedere "dati sulla sicurezza" quindi basta comunicare all'amministratore i "dati sulla sicurezza" degli impianti privati :

"si comunica di non essere in possesso di certificati di conformita' degli impianti elettrici ,termici.etc "(con detta comunicazione si 'e' a posto con la riforma ovvero abbiamo comunicato dati ovvero comunicato informazioni inerenti lo stato di sicurezza degl'impianti ).

 

cosa chiede la riforma all'amministratore ?

 

vigilanza su impianti privati ? no

accertamento della conformita' degl'impianti? no

segnalazione all'autorita' per non conformita' di impianti privati ? no

imporre ai privati adeguamenti dei loro impianti ?no

 

chiede semplicemente di recepire "dati" sulla sicurezza .

Tutto perfetto. Peccato che Gallo56 non possa autocertificarlo...

Diciamo meglio, non esiste norma che lo obblighi a farlo; se in regola con la normativa valida per il tempo in cui son state operate le ultime modifiche, basta ciò; l'amministratore non deve chiedere null'altro.

Salve Gallo56. Mi permetto un consiglio.

Se l'amministratore ti chiede di firmare una "dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà" e tu sottoscrivi in esso che gli impianti di casa tua sono sicuri allora ti sei preso una bella responsabilità (nessuna certificazione e rifacimento impianti 30 anni fà..).

Altrimenti se ti chiede solo una dichiarazione scritta "semplice" la cosa è diversa. Magari, in caso di necessità, ti potrai appellare alla buona fede. Ma con la dichiarazione sostitutiva è un'altra cosa. In quel caso la "buona fede" non esiste.

Quindi evita la dichiarazione sostitutiva (è quella dove alleghi anche la carta di identità).

Altro consiglio spassionato: fai controllare l'impianto elettrico, magari con poco riesci anche a metterlo a norma.

Un saluto cordiale

Salve Gallo56. Mi permetto un consiglio.

Se l'amministratore ti chiede di firmare una "dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà" ....

Facciamo un po' di ordine 🙂

Premesso che come scrive giustamente davidebo, diversi amm.ri stanno chiedendo autocertificazioni e penso anche io che non abbiano alcun titolo per farlo.

Tra l'altro l'autocertificazione nemmeno sarebbe valida in questo caso, poichè la stessa riguarda situazioni contenute in elenchi o pubblici registri. Casomai occorrerebbe una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà.

 

Detto questo il DM 37 e la sicurezza non riguardano solo l'impianto elettrico, ma anche gas e termico.

 

Ciò che riporta il comma citato per le costruzioni ante 13.3.1990, è vero, ma a parte che il differenziale ad alta sensibilità dovrebbero averlo tutti i condomini, c'è un motivo di decadenza dalla deroga: se dopo il 13.3.1990 hai effettuato interventi.

 

In quel caso si doveva:

-predisporre una Di.ri. valida per un periodo di transizione,

-oppure portare tutto a norma, ex novo.

 

Inoltre, anche prima del 1990 c'era la legge del 1968 che qualcosa prescriveva.

 

Detto questo, non so se i differenziali ad alta sensibilità siano stati introdotti dopo il 13.3.1990. Ma se così fosse significa che le manine ce le abbiamo messe dopo e la deroga non vale più.

 

Poi si può parlare pure di gas e termico.

 

Ciò che riporta il comma citato per le costruzioni ante 13.3.1990, è vero, ma a parte che il differenziale ad alta sensibilità dovrebbero averlo tutti i condomini, c'è un motivo di decadenza dalla deroga: se dopo il 13.3.1990 hai effettuato interventi.

 

Vero infatti avevo su scritto:

Diciamo meglio, non esiste norma che lo obblighi a farlo; se in regola con la normativa valida per il tempo in cui son state operate le ultime modifiche, basta ciò; l'amministratore non deve chiedere null'altro.

Quanto al gas l'interessato dovrebbe aver già "conformato" il tutto, anche alla luce degli obblighi di manutenzione biennale/annuale; dubito che l'impianto non sia mai stato messo a norma; così sarebbe solo in caso di omessa manutenzione: infatti nessun tecnico la svolgerebbe in mancanza della "conformità".

Continuimo a navigare fuori rotta.

 

L'amminisratore condominiale ha competenza solo per le parti condominiali e non per le parti private,

ragione per cui quanto avviene all'interno degli appartamenti è solo e soltanto responsabilità individuale e, se qualche condomino o l'amministratore stessi ritiene che il singolo proprietrario abbia messo in essere , all'interno della sua proprietà esclusiva, impianti pericolosi per il condominio e la comunità condominiale lo denuncia alle autorità, ma non può e non potrà mai lui, amministratore, richiedere documentazioni al singolo che non attengono al condominio, bensì alla proprietà esclusiva.

 

Quindi gallo56 all'amministratore non deve fornire nulla e nulla da lui può pretendere l'amministratore.

Continuimo a navigare fuori rotta.

 

L'amminisratore condominiale ha competenza solo per le parti condominiali e non per le parti private,

ragione per cui quanto avviene all'interno degli appartamenti è solo e soltanto responsabilità individuale e, se qualche condomino o l'amministratore stessi ritiene che il singolo proprietrario abbia messo in essere , all'interno della sua proprietà esclusiva, impianti pericolosi per il condominio e la comunità condominiale lo denuncia alle autorità, ma non può e non potrà mai lui, amministratore, richiedere documentazioni al singolo che non attengono al condominio, bensì alla proprietà esclusiva.

 

Quindi gallo56 all'amministratore non deve fornire nulla e nulla da lui può pretendere l'amministratore.

Meglio di me, le motivazione te le può chiarire questo scritto dell'Avv. Gallucci.

 

 

 

La motivazione essenziale è la collaborazione del condomino. E non l'esercizio di una funzione ispettiva.

E ciò attiene a un concetto di comunità, perchè delle condizioni di insicurezza di un immobile, possono farne le spese anche i vicini..

 

@olli:vero. L'aveva scritto.

Meglio di me, le motivazione te le può chiarire questo scritto dell'Avv. Gallucci.

 

 

 

La motivazione essenziale è la collaborazione del condomino. E non l'esercizio di una funzione ispettiva.

E ciò attiene a un concetto di comunità, perchè delle condizioni di insicurezza di un immobile, possono farne le spese anche i vicini..

 

@olli:vero. L'aveva scritto.

Siccome il fabbricato ha 60 anni ed i lavori eseguiti da gallo56, secondo quanto lui dichiara, sono stati eseguiti 30 anni or sono, gallo 56 non deve esibire alcuna documentazione ma, ai fini dell’anagrafe tributaria, è sufficiente una sua dichiarazione in cui garantisce che gli impianti sono antecedenti al 90 e conformi ai dettati della ex 46/90.

 

L’agibilità che da sola attesta la regolarità degli impianti all’atto della sua emissione a quei tempi non esisteva e dunque gallo56 non può dargli assolutamente nulla se non e solo la sua dichiarazione sotto la su responsabilità anche perché l’amministratore non potrà reperire alcun documento di merito e la legge per gli ante 90 non prevede nessuna certificazione ma sola la dichiarazione della presenza delle apparecchiature di protezione.

 

Infatti per gli impianti elettrici la ex 46/90 recitava:

-…si considerano adeguati gli impianti elettrici esistenti che presentino i seguenti requisiti:….protezione contro i contatti indiretti con differenziale da 30mA.

 

E, come detto, non richiedeva né prevedeva nessuna dichiarazione di conformità dell’impianto ma solo la dichiarazione che l’interruttore era stato installato a regola d’arte, qualora fosse stato installato dopo l’entrata in vigore della legge.

 

Dunque se il differenziale di gallo 56 è stato installato prima dell’entrata in vigore della legge basta solo la sua dichiarazione che ha il valore di chi la sottoscrive.

 

 

Ma tutto questo l’amministratore lo dovrebbe sapere e dunque non vedo perché vada così alla ricerca di dichiarazioni che spesso non esistono e che nessuna legge prevede di avere neppure con l’intervento di tecnici abilitati.

Giangy067: un conto è la risposta a Gallo56 su quello che chiede il suo amm.re. Un altro è se intendi affermare che un amm.re non può e non deve chiedere alcunchè.

 

Se tu fossi di quest'avviso, personalmente preferisco aderire alla posizione dell'Avv.Gallucci. Saresti inoltre libero di non fornire notizie, ma il tuo amm.re sarebbe altrettanto libero di acquisire "d'ufficio" e a tue spese i dati negati. C'è una legge.

 

Anzi, se io fossi il tuo vicino, in caso d'inerzia farei scrivere da mio avvocato all'amm.re affinchè quest'ultimo faccia il suo dovere.

Dimenticavo: un interr.D/MT di almeno 24 anni (ma potrebbe essere anche di 30 in base al suo post) è bello stagionato. E' un pò difficile credere che funzioni bene, o che non sia mai stato cambiato dopo il '90.

Anzi, se io fossi il tuo vicino, in caso d'inerzia farei scrivere da mio avvocato all'amm.re affinchè quest'ultimo faccia il suo dovere.

Legittima posizione; dopo la riforma, la legge tutela in modo specifico il vicino; l'amministratore deve farsi carico di ciò; asserire il contrario significa non conoscere la legge.

Giangy067: un conto è la risposta a Gallo56 su quello che chiede il suo amm.re. Un altro è se intendi affermare che un amm.re non può e non deve chiedere alcunchè.

 

Se tu fossi di quest'avviso, personalmente preferisco aderire alla posizione dell'Avv.Gallucci. Saresti inoltre libero di non fornire notizie, ma il tuo amm.re sarebbe altrettanto libero di acquisire "d'ufficio" e a tue spese i dati negati. C'è una legge.

 

Anzi, se io fossi il tuo vicino, in caso d'inerzia farei scrivere da mio avvocato all'amm.re affinchè quest'ultimo faccia il suo dovere.

Di norma cerco sempre di essere chiaro ma con molta probabilità non riesco ad esserlo.

 

Ho scritto :

• ….ma non può e non potrà mai lui, amministratore, richiedere documentazioni al singolo che non attengono al condominio, bensì alla proprietà esclusiva.

 

Questo per sottolineare che l’amministratore qualora chieda documentazioni afferenti alla sfera privata, ma che attengono all’interesse del condominio perché previsto da una legge specifica, lo deve bene evidenziare.

 

Quindi se richiede certificazioni di conformità perché deve compilare l’anagrafe condominiale, lo deve esplicitare e richiamare la legge che lo contempla.

 

Ma se richiede certificazioni di conformità perché vuole verificare se il mio impianto è a norma questo non lo può fare perché mette il naso in ambiente esclusivo e non già condominiale e lui amministratore non è tenuto né ha l’autorità a verificare se il mio impianto è sicuro al di fuori dal tenere aggiornato il registro come da 1130 punto 6.

 

Gallo56 non ha detto che la richiesta dell’amministratore era attinente alla anagrafe condominiale , bensì ha soltanto detto che l’amministratore gli ha richiesto le certificazioni dei suoi impianti. E questo lui amministratore non lo può fare.

 

Infatti gallo 56 non ha riportato che assieme alla richiesta delle certificazioni vi erano anche richieste di altri dati che lui, quale proprietario dell’appartamento , doveva fornire.

 

Dunque dal quesito posto da gallo 56 emergeva solo che l’amministratore voleva conoscere la presenza delle certificazioni dei suoi impianti e nulla più.

 

E l’avv. Gallucci chiarisce molto bene quali sono gli ambiti in cui l’amministratore può richiedere documentazioni attinenti al privato e le modalità di richiesta.

 

Ragione per cui la risposta che ho dato a gallo56 la ritengo assolutamente pertinente alla sua domanda formulata in apertura del forum e ribadisco ancora una volta che l’amministratore, se una specifica legge non lo prevede, non ha alcuna ingerenza ed autorità nel privato e l’unica legge che prevede la richiesta di documentazione è solo la art. 1130 n. 6 c.c. nuova formulazione, e solo per la compilazione ed aggiornamento dell’anagrafe condominiale.

 

 

A margine poi di quanto sopra mi preme sottolinearti che l’anagrafe condominiale ai fini della sicurezza lascia il tempo che trova.

 

Se io autonomamente sostituisco il mio differenziale magnetotermico con un semplice interruttore automatico , perché la sommatoria delle dispersioni differenziali dei miei elettrodomestici mi creano problemi di utilizzo del mio impianto, e non lo comunico all’amministratore, il fatto che vi sia una anagrafe condominiale non risolve il pericolo che ho creato a tutto il condominio, né l’amministratore ha l’autorità di legge di fare periodicamente verificare lo stato degli impianti nei vari appartamenti.

 

Dunque la tua affermazione a conclusione dello scritto non porta da nessuna parte e tutto rimane come quando non era prevista l’anagrafe condominiale.

 

- - - Aggiornato - - -

 

Dimenticavo: un interr.D/MT di almeno 24 anni (ma potrebbe essere anche di 30 in base al suo post) è bello stagionato. E' un pò difficile credere che funzioni bene, o che non sia mai stato cambiato dopo il '90.

Se riesci a dimostrare sul piano scientifico ed elettrotecnico quanto asserisci e mi evidenzi la legge che ne prevede la sostituzione calendariale, non posso che essertene grato e darti ragione.

 

- - - Aggiornato - - -

 

Legittima posizione; dopo la riforma, la legge tutela in modo specifico il vicino; l'amministratore deve farsi carico di ciò; asserire il contrario significa non conoscere la legge.

 

Non mi sei sembrato dello stesso avviso nei tuoi scritti del 24-07-2013, 16:45 - del 24-07-2013, 22:43 - del 25-07-2013, 10:26

...Non mi sei sembrato dello stesso avviso nei tuoi scritti del 24-07-2013, 16:45 - del 24-07-2013, 22:43 - del 25-07-2013, 10:26

Rilegga bene: non ho mai asserito l'impossibilità d'intervento dell'amministratore, nè avrei potuto farlo visto il tenore della riforma; ho invece sostenuto che nel suo caso specifico ove ella avesse le "carte in regola" con la normativa vigente al tempo in cui l'impianto venne realizzato, potrà non produrre quelle certificazioni (che ora sono obbligatorie per i nuovi edifici) e proprio sul presupposto che la legge da applicarsi al suo caso (edificio con + di 30 anni) è quella esistente al tempo (e solo in assenza di modifiche sugli impianti).

Questo non significa che Ella non debba comunicare alcunchè al suo amministratore, ma che Ella debba informarlo sulla specificità del suo caso e del conseguente non obbligo di certificazione alcuna quanto alla conformità.

Coglie ora la differenza?Un conto è dire "l'amministratore non può chiedere nulla ed io non debbo informarlo di alcunchè" (cosa errata legalmente), altro dire "non sono obbligato a produrre alcuna certificazione" perchè la legge me lo consente.

Originariamente Scritto da efisio Visualizza Messaggio

Dimenticavo: un interr.D/MT di almeno 24 anni (ma potrebbe essere anche di 30 in base al suo post) è bello stagionato. E' un pò difficile credere che funzioni bene, o che non sia mai stato cambiato dopo il '90.

 

Se riesci a dimostrare sul piano scientifico ed elettrotecnico quanto asserisci e mi evidenzi la legge che ne prevede la sostituzione calendariale, non posso che essertene grato e darti ragione.

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Io non ho scritto nè di date di scadenza nè di leggi in materia. Solo che un simile dispositivo con anzianità di servizio variabile tra 24 e 30 anni possa definirsi "stagionato".

 

Che la vetustà arrechi nocumento te lo dice la presenza del pulsante Test sul differenziale.

Esso verifica la funzionalità meccanica del dispositivo ( non quella elettrica), ma più che altro lo tiene in "allenamento", ad evitare blocchi e incollaggi dovuti al non uso, polvere, umidità, etc.

In alcuni Paesi esiste anche un servizio sms per ricordarti di premerlo.

 

Se non lo fai e non lo hai fatto per anni o decenni, vogliamo dire che è ancora buono perchè non ha fatto 20000 cicli?

 

L'intento del legislatore è anche un altro: rendere ben cosciente il cittadino che esistono obblighi di sicurezza a suo carico e che in caso di sinistro e responsabilità, non si potrà più dire "Io non sapevo".

 

Vero, puoi dare un pezzo di carta e fare un'altra cosa, ma io mi auguro che prima o poi arrivino i controlli obbligatori (e a tradimento, ovvero improvvisi), anche sull'impianto elettrico e gas.

Puniscine uno per educarne cento. Controlli peraltro normali in Nordeuropa dove persino la nettezza urbana controlla, appostandosi vicino ai cassonetti (persino con furgoni civetta), per multare chi non fa la differenziata.

 

Detto questo, non vorrei si stessero solo cercando cavilli e pretesti come nel più classico degli italici copioni, per disapplicare una riforma.

Ma in questo Paese, la vera norma sembra essere il polemizzare su tutto.

Io credo si debba precisare: l'ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico ha precisato che il D.M. 37/2008 disciplina la realizzazione e/o la modifica in condizioni di piena sicurezza degli impianti negli edifici, senza prevedere alcun obbligo di adeguamento degli impianti preesistenti.

Gli impianti realizzati prima dell’entrata in vigore del D.M. (27 marzo 2008) si considerano quindi a norma qualora realizzati o modificati in conformità alle disposizioni applicabili a quell’epoca.

Nello specifico, ai sensi dell’art. 6, comma 3 D.M. 37/2008 gli impianti elettrici nelle unità immobiliari ad uso abitativo realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati se dotati di sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto, di protezione contro i contatti diretti, di protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.

Se Ella rientra in tal casistica, a dispetto di quanto richiestole dal suo amministratore, non deve far assolutamente nulla

Sbagli,quello che hai scritto è vero ma l'impianto adeguato al DM 37/08 deve essere certificato da una dichiarazione di rispondenza (DI.RI).

Ciao

Nicola.L

premesso che l'amministratore non ha titolo per richiedere detti certificati ,ma ha titolo solo per richiedere "dati sulla sicurezza" quindi basta comunicare all'amministratore i "dati sulla sicurezza" degli impianti privati :

"si comunica di non essere in possesso di certificati di conformita' degli impianti elettrici ,termici.etc "(con detta comunicazione si 'e' a posto con la riforma ovvero abbiamo comunicato dati ovvero comunicato informazioni inerenti lo stato di sicurezza degl'impianti ).

 

cosa chiede la riforma all'amministratore ?

 

vigilanza su impianti privati ? no

accertamento della conformita' degl'impianti? no

segnalazione all'autorita' per non conformita' di impianti privati ? no

imporre ai privati adeguamenti dei loro impianti ?no

 

chiede semplicemente di recepire "dati" sulla sicurezza .

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Il punto cruciale è proprio la "Segnalazione all'autorità per non conformità di impianti privati".In mancanza ed in caso di incidente il rischio concreto è che l'amministratore sia considerato corresponsabile,anche penalmente,delle conseguenze dell'inosservanza delle norme: quindi la documentazione sulla sicurezza diventa per l'amministratore l'unico modo per essere scagionato

L'obbligo di adeguare gli impianti elettrici è sancito dal DM.37/08 - e l'attestazione di un impianto privo di dichiarazione di conformità -perché nessuno o quasi possedeva il certificato - è ammessa con una dichiarazione di rispondenza rilasciata da un tecnico e non dal proprietario della casa: art.7 DM 37/08

Le leggi vanno rispettate e ritengo che un amministratore dovrebbe - in mancanza di dati di riferimenti delle certificazioni richieste dal decreto ministeriale - invitare i condomini proprietari a procurarsi questa dichiarazione di rispondenza.

Ciao

Nicola.L

"Segnalazione all'autorità per non conformità di impianti privati".

 

e quale norma prevede cio' ovvero che l'amministratore ha obbligo di segnalare le non conformita' di impianti privati ?

 

nessuna norma .(punto)

 

se non c'e' obbligo di adempiere (ovvero nessuna legge pone a carico dell'amministratore una fantomatico obbligo di vigilare o segnalare mancanze di conformita' di impianti privati ,quindi mancando l'obbligo non puo' esserci neanche l'omissione ovvero nessuna responsabilita'.)

 

l'amministratore ha responsabilita' sugli impianti condominiali ,ovvero deve verificare che gli impianti condominiali siano sicuri .(qui si che la responsabilita' e' posta a suo carico )

 

 

 

Articolo 40 Codice penale Rapporto di causalità.

 

Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l'evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l'esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione.

Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.

 

 

 

 

ovvero e' solo colui che ha un obbligo giuridico d'impedire un evento che e' responsabile .

 

a casa mia chi e' che ha l'obbligo giuridico di avere gli impianti a norma o almeno sicuri? io proprietario di casa e non certo l'amministratore del condominio .(a casa mia l'amministratore non ha nessun obbligo giuridico circa la conformita' dei miei impianti ovvero nessuna legge pone a suo carico detto obbligo )

quindi in base a cosa verrebbero poste a carico dell'amministratore responsabilita' penali inerenti gli impianti privati ?

Sbagli,quello che hai scritto è vero ma l'impianto adeguato al DM 37/08 deve essere certificato da una dichiarazione di rispondenza (DI.RI).

Ciao

Nicola.L

Sei sicuro?

L'impianto in oggetto è ante 13.03.1990. A me risulta che la Di.Ri. in tal caso sia necessaria solo in caso di:

 

-potenza uguale/superiore a 6Kw,

-richiesta di aumento potenza uguale/superiore a 6 kw,

-vendita immobile,

-se si sono effettuati interventi successivi.

 

E l'art.7 della 46/90, così si esprimeva (in particolare al comma 3).

 

Art. 7.

Installazione degli impianti

 

1. Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d'arte utilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti a regola d'arte. I materiali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano (CEI), nonche' nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d'arte.

 

2. In particolare gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a terra e di interruttori differenziali ad alta sensibilita' o di altri sistemi di protezione equivalenti.

 

3. Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della presente legge devono essere adeguati, entro tre anni da tale data, a quanto previsto dal presente articolo.

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