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Deni66

Automatizzare basculante in autorimessa condominiale interrata con 30 box

Ciao a tutti,

 

durante l’ultima assemblea condominiale è emerso che alcuni condomini si sono lamentati perché io (ben 9 anni fa) ed un altro condomino (2 anni fa) hanno automatizzato il basculante del box in autorimessa che ha 30 box ed è interrata in un condominio di 10 anni di età.

La lamentela è dovuta perché si consuma la corrente condominiale visto che l’autorimessa ha un solo contatore per tutto e quindi anche per le luci interne ai box.

 

A quel punto l’amministratore ha detto che le norme prevedono risicatamente che si possano automatizzare i box ma che oltre a questo non si può fare nessuna altra modifica all’impianto elettrico e tanto meno installare prese di corrente dentro i box per usi personali sia perché il contatore è unico sia perché questo invaliderebbe la certificazione dell’impianto elettrico dell’autorimessa e il relativo CPI.

 

Ha aggiunto che se più condomini automatizzassero il basculante e lo usassero in contemporanea, la portata in KW dell’impianto elettrico non sarebbe più sufficiente per garantire l’illuminazione e il funzionamento delle pompe.

 

A questo punto ha fatto mettere a verbale che non si possono automatizzare i basculanti e che non può essere modificato l’impianto elettrico originale dei box.

 

Ora vi chiedo prima di tutto se questo corrisponde al vero e se sì se sia mai possibile certificare la modifica dell’impianto elettrico del mio box e il CPI dell’autorimessa in modo che tutto torni in ordine.

Per me il basculante elettrico è fondamentale perché mio marito è disabile e in sedia a rotelle e non riesce ad aprire e chiudere il portone e tutti i condomini presenti hanno detto che il nostro basculante può restare così vista appunto la situazione di mio marito (ma l’amministratore non l’ha messo nel verbale).

 

Resto in trepidante attesa di informazioni e ringrazio anticipatamente

L'impianto elettrico all'interno dei box privati dovrebbe essere collegato con il contatore dell'appartamento. Il seminterrato condominiale dovrebbe avere un proprio impianto elettrico ed essere collegato al contatore del condominio. Penso che sarebbe il caso di rifare l'impianto elettrico e regolarizzare la cosa.

Josefat, come scrivevo, tutto, anche le luci all'interno dei box, è collegato all'unico contatore dell'autorimessa quindi non è possibile allacciare niente al proprio impianto elettrico; il condominio è stato volutamente costruito così 10 anni fa, mentre nelle cantine ognuno è collegato al proprio impianto, ma sono lontane dai box.

La situazione è anomala. Secondo me dovete rifare l'intero impianto elettrico e collegare tutti i box ai contatori individuali, questa è la logica.

 

Considera inoltre che se l'area del seminterrato garage supera i 300 mq bisogna presentare la SCIA al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.

Josefat, proprio questo è il problema la SCIA con l'impianto "modificato"... l'impianto è fatto così proprio perchè nell'autorimessa ci dovrebbero stare le auto e basta e quindi non c'è nessun bisogno di utilizzare l'energia elettrica per scopi personali...

 

Chiedo per favore ancora se qualcuno mi può dire qualcosa!

All'interno del seminterrato garage, ci sono box privati o soltanto posti auto. Se sono box privati ognuno deve avere un proprio impianto elettrico che non ha niente a che fare con quello condominiale dell'area comune.

Josefat, proprio questo è il problema la SCIA con l'impianto "modificato"... l'impianto è fatto così proprio perchè nell'autorimessa ci dovrebbero stare le auto e basta e quindi non c'è nessun bisogno di utilizzare l'energia elettrica per scopi personali...

 

Chiedo per favore ancora se qualcuno mi può dire qualcosa!

Di recente ho adeguato un'area box superiore,tra l'altro ai 1000mq,nell'ambito della quale diversi box hanno basculanti automatizzate (dotate di propria dorsale) ma collegati all'impianto condominiale e non mi risultano anomalie o varianti da presentare ai VVF.

A mio giudizio la soluzione più sensata è contattare il tecnico asseveratore e verificare con lui questo aspetto.

 

All'interno del seminterrato garage, ci sono box privati o soltanto posti auto. Se sono box privati ognuno deve avere un proprio impianto elettrico che non ha niente a che fare con quello condominiale dell'area comune.

Non mi risulta propriamente così....

Patrizia, grazie per la preziosa indicazione.

Josefat, solo box privati; la nostra è una costruzione recente (10 anni) e anche miei conoscenti con situazioni abitative analoghe hanno l'autorimessa con queste caratteristiche: questo mi porterebbe a pensare che sia una cosa corretta anche se appunto crea dei problemi di ripartizione spese...

In questo caso però il consumo dei singoli box viene spalmato su tutti; non mi sembra molto giusto.

Leonardo35, ma il nostro amministratore dice che non possiamo toccare l'impianto altrimenti bisogna fare ricertificare l'impianto e poi chiedere di nuovo il CPI... non so se ce la racconta giusta... in ogni caso io ora ho il basculante elettrico e lui ha messo a verbale che non si può fare per i motivi che ho descritto

Leonardo35, ma il nostro amministratore dice che non possiamo toccare l'impianto altrimenti bisogna fare ricertificare l'impianto e poi chiedere di nuovo il CPI... non so se ce la racconta giusta... in ogni caso io ora ho il basculante elettrico e lui ha messo a verbale che non si può fare per i motivi che ho descritto

Segui il consiglio di Patrizia. Sentite il parere di un esperto.

Grazie a tutti! Un'ultima richiesta: come faccio a trovare un tecnico asseveratore?

Il tecnico asseveratore è colui che ha dichiarato il coretto funzionamento dell'impianto antincendio al fine di ottenere il CPI.

Puoi chiedere direttamente a lui facendoti dare il nominativo dall'amministratore.

In questo caso però il consumo dei singoli box viene spalmato su tutti; non mi sembra molto giusto.

Per questa ragione esiste l'art.1123 cc............

d'accordo Patrizia, ma bisognerebbe istallare i contatori nei singoli box.

Seguo con iteresse...

Quello che ha voluto dire Patrizia facendo riferimento al 2° comma dell'art. 1123 che recita

"Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne"

è che

così come:

- a fronte di un contatore generale acqua i consumi vengono ripartiti tra i condòmini in proporzione ai consumi effettivi rilevati dai sottocontatori installati in ciascuna unità immobiliare

allo stesso modo:

- a fronte di un contatore generale ENEL condominiale i consumi possono essere ripartiti in proporzione ai consumi effettivi rilevati dai sottocontatori a defalco individuali installati a monte di ciascun box, contatori a defalco del costo di circa 30 euro di cui ti avevo postato un link di esempio.

In tal modo ognuno potrà anche ricaricare la bici elettrica senza che il condòmino che usa la maccchina si sentirà danneggiato.

In questi casi la spiegazione (e la volontà di ripartire) dell'amministratore possono evitare dissidi tra condòmini.

Quello che ha voluto dire Patrizia facendo riferimento al 2° comma dell'art. 1123 che recita

"Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne"

è che

così come:

- a fronte di un contatore generale acqua i consumi vengono ripartiti tra i condòmini in proporzione ai consumi effettivi rilevati dai sottocontatori installati in ciascuna unità immobiliare

allo stesso modo:

- a fronte di un contatore generale ENEL condominiale i consumi possono essere ripartiti in proporzione ai consumi effettivi rilevati dai sottocontatori a defalco individuali installati a monte di ciascun box, contatori a defalco del costo di circa 30 euro di cui ti avevo postato un link di esempio.

In tal modo ognuno potrà anche ricaricare la bici elettrica senza che il condòmino che usa la maccchina si sentirà danneggiato.

In questi casi la spiegazione (e la volontà di ripartire) dell'amministratore possono evitare dissidi tra condòmini.

sono d'accordo con Leonardo, penso sia l'unica soluzione

Grazie a tutti! Un'ultima richiesta: come faccio a trovare un tecnico asseveratore?

Una autorimessa di 10 anni con 30 box è sicuramente soggetta al CPI e dovrebbe obbligatoriamente già disporre di un pulsante di sgancio generale della corrente in caso di intervento dei VdF. Questo vale sia nel caso che tutti i box siano collegati ad una linea condominiale, sia che lo sgancio avvenga contemporaneamente su tutte le linee di utente collegate ai rispettivi contatori di appartamento. Dal punto di vista normativo non vedrei problemi, comunque va adeguata la documentazione dell'impianto elettrico dei box, da presentarsi al prossimo rinnovo del CPI, aggiungendovi la parte di elettrificazione della serranda (pratica da affidare ad un professionista, a maggior ragione se la linea di alimentazione è condominiale, di cui l'amministratore ha la responsabilità). Considerato che un motore elettrico per sollevamento di una normale serranda non dovrebbe consumare più di 500W per 15 secondi, ipotizzando 4 aperture e 4 chiusure al giorno (e sono tante!) per 365 giorni all'anno (12 ore totali), si avrebbe un consumo annuo di 6Kwh, pari a circa 1,5€. Se l'impianto è stato dimensionato anche solo per lampadine ad incandescenza da 60 W per 30 box (1800W di picco), non credo esistano problemi di sovraccarico se viene aumentato di 500W per così poco tempo. Ovviamente va ridotta allo stretto necessario la concessione di collegarsi a questa linea comune, limitandola ad esempio a sole persone invalide; nessun problema di sovraccarico se invece i box sono già connessi ai singoli contatori, ma SEZIONABILI DA PULSANTE DI EMERGENZA: sarà il proprio elettricista a dover dichiarare la conformità dell'installazione in aree ad elevato rischio di incendio.

Una autorimessa di 10 anni con 30 box è sicuramente soggetta al CPI e dovrebbe obbligatoriamente già disporre di un pulsante di sgancio generale della corrente in caso di intervento dei VdF. Questo vale sia nel caso che tutti i box siano collegati ad una linea condominiale, sia che lo sgancio avvenga contemporaneamente su tutte le linee di utente collegate ai rispettivi contatori di appartamento. Dal punto di vista normativo non vedrei problemi, comunque va adeguata la documentazione dell'impianto elettrico dei box, da presentarsi al prossimo rinnovo del CPI, aggiungendovi la parte di elettrificazione della serranda (pratica da affidare ad un professionista, a maggior ragione se la linea di alimentazione è condominiale, di cui l'amministratore ha la responsabilità). Considerato che un motore elettrico per sollevamento di una normale serranda non dovrebbe consumare più di 500W per 15 secondi, ipotizzando 4 aperture e 4 chiusure al giorno (e sono tante!) per 365 giorni all'anno (12 ore totali), si avrebbe un consumo annuo di 6Kwh, pari a circa 1,5€. Se l'impianto è stato dimensionato anche solo per lampadine ad incandescenza da 60 W per 30 box (1800W di picco), non credo esistano problemi di sovraccarico se viene aumentato di 500W per così poco tempo. Ovviamente va ridotta allo stretto necessario la concessione di collegarsi a questa linea comune, limitandola ad esempio a sole persone invalide; nessun problema di sovraccarico se invece i box sono già connessi ai singoli contatori, ma SEZIONABILI DA PULSANTE DI EMERGENZA: sarà il proprio elettricista a dover dichiarare la conformità dell'installazione in aree ad elevato rischio di incendio.

Mi sento di quotare quanto qui sopra scritto.

Non ho tempo ora di verificare i conteggi sui consumi, ma se fosse necessario garantire il funzionamento contemporaneo di un numero maggiore di "impianti box" ( basculante+luce+ varie), si pone solo il problema di verificare il contratto di fornitura se adeguato all'impegno ed aventualmente linea e dispositivi di protezione esistenti. Certamente questo è compito esclusivo di un professionista (tipicamente perito o ingegnere iscritto al rispettivo albo professionale) redigere la variante al progetto impiantistico elettrico. Spetterà invece ad un installatore abilitato, realizzare tali varianti e rilasciare la DICO ai sensi DM 37/08 per la sola parte di impianto realizzata.

Sappiate invece che se gli impianti elettrici non fossero dotati di "dichiarazione di conformità" e realizzati prima del 27-03-2008, si potrà sanare la situazione con una DIRI, cioè una Dichiarazione di Rispondenza: se servono info in tal senso, ne riparliamo in altro post.

Gli impianti per basculanti e cancelli sono "automazioni" e sono soggette alla direttiva macchine.

In buona sostanza ed in via preliminare consiglierei in questo caso:

- contatore monofase su ciascuna derivazione box

- modifica impianto box si rendere disponibile una presa energia usi vari, a basso assorbimento ( non la saldatrice, magari una lampada portatile) una presa energia quale predisposizione per allacciare eventuale automazione della basculante.

Nota a margine, non vedo per quale motivo si debba concedere l'esclusiva dell'automazione a chi ha problemi fisici: tutti siamo potenziali disabili ed è una cosa che sostengo sempre coi miei clienti anche quando interveniamo sugli impianti degli alloggi.

Ciao se hai bisogno, tu prova a chiedere.

La prossima volta inviterei l'amm.re che rilascia pareri tecnici a citarne con esattezza i riferimenti e mettere a verbale. Troppo facile fare il saputo di fronte a chi poco ne mastica in un campo già difficile per chi ci lavora.

 

Partiamo dall'inizio: per allacciarti al quadro o peggio ancora a una presa per il motore, sarebbe stato meglio avere l'autorizzazione dell'assemblea. Ma potrebbe essere un uso più intenso della cosa condominiale. Appunto l'amm.re ha detto che se tutti azionano insieme salta. Il consumo in uso è generalmente di 0,25Kw, ma sembra difficile che 15 basculanti vengano usate assieme. Sembra più una scusa infondata.

 

Avresti poi dovuto offrire un contatore a defalco installato per pagare la tua quota d'energia elettrica consumata.

 

In merito alla tua porta, al momento dell'installazione ti avrebbero dovuto dare, oltre a fattura e garanzia:

- Dichiarazione di conformità,

- Dichiarazione di conformità alla Direttiva Macchine.

 

Attenzione: se l'installatore si è allacciato al quadro, ti avrebbe dovuto anche rilasciare la Di.Co. per la linea elettrica creata. Se si è allacciato con una spina a una presa già esistente, paradossalmente non ne avrebbe avuto bisogno.

 

Te le hanno date?

Se la risposta è no, fai sempre in tempo a chiedergliele per iscritto a mezzo racc.ta AR, è un tuo diritto-dovere. Ma se l'installatore non è abilitato la vedo dura. Qualcuno è stato denunciato, prova, se vuoi.

 

In alternativa, puoi richiedere una Di. Ri. (dichiarazione di rispondenza), a un professionista abilitato. In pratica che l'impianto e la macchina meccanizzata sono conformi alla norma. Se l'installatore non era abilitato, te la dovrebbe pagare lui.

 

L'uso del quadro, purchè nel rispetto della norma non è interdetto. Portare la corrente da sopra è più complicato, poichè si necessita di materiale coibentato. Il cpi decade solo se non si rispettano norme e prescrizioni. Non è che dopo, uno non può più toccare nulla.

 

Tranquillizzati, la situazione è risolvibile. Volendo, puoi anche recarti al locale Polo Prevenzione Incendi dei VV.FF. ed esporre il tuo problema in maniera informale se sei tecnicamente in grado. se i vigili ti mettono per iscritto cosa devi fare per sanare, amministratore e condomini devono solo stare zitti e muti.

 

Tra l'altro, la delibera che citi vale solo relativamente. Nel senso che prescrive il rispetto delle norme tecniche. Ma oltre non può andare, poichè le delibere riguardanti le proprietà private non solo valide. Tra l'altro, rileggi bene il regolamento di condominio. Spesso c'è scritto che è sacrosanto diritto del condomino apportare lecite migliorie ai suoi beni per meglio goderne.

 

In genere, non manca mai chi ci va in puzza perchè non potendosi permettere lo stesso lavoro, teme che i suoi canoni o valori immobiliari scendano.

 

Ciao e Buon Natale.

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