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pippo3

Rivotare un punto dell'ordine del giorno

buongiorno,

 

L'assemblea si costituisce con 380 mill 9 condomini su 22. Il primo punto non passa in quanto 2 condomini per mill 80 votano contro. Gli altri 2 punti seguenti passano, quando si inzia a discutere il 4 punto (è passato quasi un'ora) arriva un condomino con mill 45 e due delegehe per 100 mill.

Chiede di ridiscutere il primo punto tutti tranne chi ha votato contro dicono di si cambia la maggioranza si approva il punto.

Domanda : si poteva fare ? se si allora fino a che non si chiude il verbale si puo' rimettere tutto in discussione?

buongiorno,

 

L'assemblea si costituisce con 380 mill 9 condomini su 22. Il primo punto non passa in quanto 2 condomini per mill 80 votano contro. Gli altri 2 punti seguenti passano, quando si inzia a discutere il 4 punto (è passato quasi un'ora) arriva un condomino con mill 45 e due delegehe per 100 mill.

Chiede di ridiscutere il primo punto tutti tranne chi ha votato contro dicono di si cambia la maggioranza si approva il punto.

Domanda : si poteva fare ? se si allora fino a che non si chiude il verbale si puo' rimettere tutto in discussione?

Si, sino a che l'assemblea non è conclusa, i condomini presenti possono decidere di ridiscutere i punti e cambiare/modificare la/e delibera/e
grazie. Qualche riferimento giurisprudenziale?
Forse sarebbe opportuno trovare quale riferimento di Legge vieti di ritrattare durante l'assemblea un argomento già votato.

Non esiste infatti nessuna norma che vieti una nuova votazione prima che sia conclusa l'assemblea.

Il mio quesito è un altro.

Due condomini continuano a chiedermi di inserire nei punti all'ordine del giorno un argomento che sta loro molto a cuore (l'affidamento di importanti lavori di ricostruzione post sisma a ditta di loro proprietà). Il fatto è che l'argomento è stato già trattato svariate volte in assemblea e l'assise ha espresso per ben 4 volte voto contrario. Immancabilmente i due condomini (con richiesta ai sensi di legge, dunque inoppugnabile dal punto di vista formale) pretendono che io indica una riunione straordinaria con cadenza quasi mensile, riproponendo sempre lo stesso punto all'ordine del giorno. Premetto che i lavori sono stati affidati già ad altra ditta appaltatrice. come uscire dall'empasse? sono costretta a portare continuamente all'attenzione dell'assemblea questo punto?

Grazie mille a chiunque volesse darmi un buon consiglio.

Il mio quesito è un altro.

Due condomini continuano a chiedermi di inserire nei punti all'ordine del giorno un argomento che sta loro molto a cuore (l'affidamento di importanti lavori di ricostruzione post sisma a ditta di loro proprietà). Il fatto è che l'argomento è stato già trattato svariate volte in assemblea e l'assise ha espresso per ben 4 volte voto contrario. Immancabilmente i due condomini (con richiesta ai sensi di legge, dunque inoppugnabile dal punto di vista formale) pretendono che io indica una riunione straordinaria con cadenza quasi mensile, riproponendo sempre lo stesso punto all'ordine del giorno. Premetto che i lavori sono stati affidati già ad altra ditta appaltatrice. come uscire dall'empasse? sono costretta a portare continuamente all'attenzione dell'assemblea questo punto?

Grazie mille a chiunque volesse darmi un buon consiglio.

No, non sei costretta a portare continuamente l'argomento all'odg, peraltro visto che i lavori sono già stai assegnati ad altra ditta. In ogni caso se i due condomini rappresentano 1/6 del valore ti possono richiedere un'assemblea straordinaria, per discutere nuovamente sull'argomento, decorsi inutilmente dieci giorni dalla richiesta senza che tu convochi l'assemblea, i detti condomini possono provvedere direttamente alla convocazione e se la possono vedere direttamente loro con i condomini

... Immancabilmente i due condomini (con richiesta ai sensi di legge, dunque inoppugnabile dal punto di vista formale) pretendono che io indica una riunione straordinaria con cadenza quasi mensile, riproponendo sempre lo stesso punto all'ordine del giorno...

Allo stesso modo tu puoi ignorare la richiesta di convocazione lasciando ai due condòmini l'onere di autoconvocare l'assemblea "ai sensi di legge".

Se l'assemblea andrà deserta, i condòmino continueranno a fare richieste di convocazione ed autoconvocare all'infinito, a loro spese.

Il mio quesito è un altro.

Due condomini continuano a chiedermi di inserire nei punti all'ordine del giorno un argomento che sta loro molto a cuore (l'affidamento di importanti lavori di ricostruzione post sisma a ditta di loro proprietà). Il fatto è che l'argomento è stato già trattato svariate volte in assemblea e l'assise ha espresso per ben 4 volte voto contrario. Immancabilmente i due condomini (con richiesta ai sensi di legge, dunque inoppugnabile dal punto di vista formale) pretendono che io indica una riunione straordinaria con cadenza quasi mensile, riproponendo sempre lo stesso punto all'ordine del giorno. Premetto che i lavori sono stati affidati già ad altra ditta appaltatrice. come uscire dall'empasse? sono costretta a portare continuamente all'attenzione dell'assemblea questo punto?

Grazie mille a chiunque volesse darmi un buon consiglio.

Concordo con Josefat, e se questo argomento è già stato trattato diverse volte in assemblea (dici 4 e con voto contrario) tu come amministratore non sei obbligata a convocare ogniqualvolta l'assemblea a spese condominiali a richiesta a norma dell'art 66 Dacc, e se questi condomini insistono, tu lascia perdere, non convocare senza sprecare fondi comuni, e loro avranno la facoltà di convocare l'assemblea a loro spese trascorsi i canonici 10 giorni dalla loro richiesta

 

p.s. sarebbe stato meglio aprire un nuovo Topic visto che l'argomento è molto interessante

in realtà uno dei due condomini è comproprietario di un' immobile pro indiviso.

Gli altri 4 coproprietari non appoggiano tantomeno condividono le richieste di questo signore.

Dunque ho anche il dubbio che la richiesta di un solo coproprietario (che, essendo in minoranza all'interno della comunione, non è mai stato eletto rappresentante ai sensi del 67 dd aa cc) possa essere considerata legittima.

in realtà uno dei due condomini è comproprietario di un' immobile pro indiviso.

Gli altri 4 coproprietari non appoggiano tantomeno condividono le richieste di questo signore.

Dunque ho anche il dubbio che la richiesta di un solo coproprietario (che, essendo in minoranza all'interno della comunione, non è mai stato eletto rappresentante ai sensi del 67 dd aa cc) possa essere considerata legittima.

un solo comproprietario può anche avanzare delle richieste in nome e per conto degli altri, tu non sei tenuta ad entrare nei loro rapporti

in realtà uno dei due condomini è comproprietario di un' immobile pro indiviso.

Gli altri 4 coproprietari non appoggiano tantomeno condividono le richieste di questo signore.

Dunque ho anche il dubbio che la richiesta di un solo coproprietario (che, essendo in minoranza all'interno della comunione, non è mai stato eletto rappresentante ai sensi del 67 dd aa cc) possa essere considerata legittima.

Che non è stato nominato come rappresentante, non è compito tuo indagare ne opporti, se si presenta in assemblea da solo si suppone che è stato nominato, caso mai saranno i suoi comproprietari ad adottare le misure necessarie al caso

Si presenta in assemblea, ed è legittimo che lo faccia e contesta puntualmente il voto espresso dal rappresentante della proprietà indivisa (anch'egli presente in assemblea).

Qualora, di fronte ad una richiesta inoltrata da un solo comproprietario della proprietà indivisa, gli altri 4 comproprietari mi manifestassero il loro disaccordo, come mi dovrei comportare?

Stessa problematica. Il rappresentante della proprietà indivisa, riportando il voto della maggioranza dei comunisti, esprime voto favorevole in relazione ad una lite passiva. il solo comproprietario esprime dissenso alla lite. Come ben rilevate le acredini tra comunisti non sono affare dell'amministratore ma in questo caso, se la proprietà indivisa, di fatto, vuole resistere, un solo comproprietario può esprimere il proprio dissenso alle liti?

all'assemblea può intervenire un solo rappresentante scelto dagli altri comproprietari, pertanto vale un solo voto.

Si presenta in assemblea, ed è legittimo che lo faccia e contesta puntualmente il voto espresso dal rappresentante della proprietà indivisa (anch'egli presente in assemblea).

Qualora, di fronte ad una richiesta inoltrata da un solo comproprietario della proprietà indivisa, gli altri 4 comproprietari mi manifestassero il loro disaccordo, come mi dovrei comportare?

Stessa problematica. Il rappresentante della proprietà indivisa, riportando il voto della maggioranza dei comunisti, esprime voto favorevole in relazione ad una lite passiva. il solo comproprietario esprime dissenso alla lite. Come ben rilevate le acredini tra comunisti non sono affare dell'amministratore ma in questo caso, se la proprietà indivisa, di fatto, vuole resistere, un solo comproprietario può esprimere il proprio dissenso alle liti?

Se in assemblea c'è già presente un rappresentante, ed in seguito ad assemblea in corso entra un altro comproprietario, il Presidente inviterà l'ultimo entrato a non intromettersi nella discussione visto che l'altro è stato riconosciuto come legittimo rappresentante dell'u.i. in comproprietà con diritto di voto.
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