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*Alessia*

RECINZIONE di SPAZIO PUBBLICO-COMUNALE a mie spese!!!

🤔Putroppo per i contunui atti vandalici il mio condominio ha sempre voluto farlo recintare. Il Comune non voleva pagare l'intera cifra e si era in passato sempre opposto: ora inceve ha accettato con la ripartizione della spesa al 50% a testa.

Mi sembra strano che un parco pubblico debba essere recintato dal Condominio. Potrebbe essere, invece, un parco privato gravato da servitù di pubblico passaggio?

Alessia, perdonami, ma tra i tuoi due post c'è una contraddizione: nel primo dici che il Comune ha deliberato di recintare il parco, nel secondo affermi che è il Condominio che ha sempre voluto farlo recintare. Il secondo post mi convince sempre di più che non si tratti di un parco comunale, ma che sia vostro e gravato da una servitù di pubblico passaggio. La posa della recinzione, in questo caso, si qualifica come lavoro straordinario e si tratta esclusivamente di vedere se la spesa dell'intervento sia stata deliberata con le maggioranze previste.

Putroppo per i contunui atti vandalici il mio condominio ha sempre voluto farlo recintare. Il Comune non voleva pagare l'intera cifra e si era in passato sempre opposto: ora inceve ha accettato con la ripartizione della spesa al 50% a testa.

Quindi conviene baciarsi i gomiti.

 

Per quanto riguarda la tua domanda, una delibera approvata dall'assemblea è impegnativa per tutti, anche per i dissenzienti. Approvando la spesa con la relativa ripartizione, la spesa è diventata "liquida ed esigibile" e quindi ciascuno è tenuto a sostenerla per quanto di sua competenza. (Art. 1118 cc)

 

La delibera in questione, ancorchè piuttosto rara perchè non coinvolge parti comuni del condominio, è stata presa secondo quanto statuito dall'art. 1135 comma 3.

Se il terreno su cui si andranno proprio a ficcare i paletti per la recinzione non è parte comune del condominio, ma suolo pubblico, la delibera potrebbe essere nulla poichè esorbita dalle competenze dell'assemblea. L'assemblea può deliberare con le previste maggioranze solo su questioni di parti comuni. Per altro, serve l'unanimità.

 

Certo che c'è giurisprudenza. Leggi al link, al paragrafo delibere nulle o annullabili. http://www.fanpage.it/la-delibera-condominiale-nulla-o-annullabile-dopo-la-riforma/ E in rete trovi altro cercando "condominio delibere nulle".

 

Ma io comincerei così: per prima cosa farei una lettera all'ufficio comunale o municipale che ha accordato il provvedimento. Gli ricorderei le sentenze. Gli farei presente che la decisione è stata presa a maggioranza e non all'unanimità. Puoi allegare il verbale. E poi, aggiungerei qualcosa tipo: "Caro comune, se fosse così, come mai quando si tratta di tettoie, chiedi l'assenso unanime e scritto e qui no"?

 

Importante far firmare la lettera da più contrari possibile. E mandarla via protocollo interno. Potrebbe essere che sentendo odor di contenzioso annulli il provvedimento in autotutela.

In caso contrario, dovete impugnare la delibera.

Ok. Meglio allora che mi informi per sapere se quel parco è di proprietà nostra oppure del comune. Di certo è attualmente aperto senza cancelli e ci va chiunque.

Ma come faccio a capirlo? Dove trovo questa informazione? Recandomi al catasto cosa dovrei chiedere?....oppure posso anche trovare tali info On-line?.....sul Rogito è scritto qualcosa?

GRAZIE e perdonatemi l'ignoranza!!!

......credo comunque che sia di prorpietà del comune quello spazio verde con i giochi dei bambini in quanto la manutenzione è fatta sempre dal comune.... Secondo me il comune immediatamente ha dato l'ok all'opera di recinzione, visto che dei comuni cittadini sono disponibili a "regalare" 30.000€ (ossia la metà del totale) per recintarlo.

Per me l'art. 1135 cc comma 3 è illuminante per la situazione di specie, tenuto conto dell'affermazione di Alessia: "per i continui atti vandalici il mio condominio ha sempre voluto farlo recintare"

 

Ecco il testo:

 

... omissis ... L’assemblea può autorizzare l’amministratore a partecipare e collaborare a progetti, programmi e iniziative territoriali promossi dalle istituzioni locali o da soggetti privati qualificati, anche mediante opere di risanamento di parti comuni degli immobili nonché di demolizione, ricostruzione e messa in sicurezza statica, al fine di favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, la vivibilità urbana, la sicurezza e la sostenibilità ambientale della zona in cui il condominio è ubicato.

 

La "sicurezza" rientra nella norma... e "partecipazione e collaborazione" significa condivisione delle spese.

 

Cosa più importante, l'assemblea ha approvato. Quindi sicuramente non ci si può astenere dalla spesa. Se poi si vuole provare a far tornare sui propri passi il comune si può anche fare, ma rimane il fatto che la volontà assembleare è stata espressa.

La ringrazio dott Boldrini. Quindi sono nelle mani dell'assemblea che se approva a maggioranza (50%+1) io non mi potrò astenere dal pagare. Ma sembra assurdo che io debba pagare un'opera pubblica che NON è di mia proprietà e che non mi interessa: non ho nessuna tutela a riguardo?

Non sono Dottore ma fa lo stesso. L'assemblea è una libera espressione di democrazia. Quell'intervento, che reputi non essere di tua spettanza, dovrebbe incrementare la sicurezza del tuo fabbricato concorrendo anche per questioni estetiche, ad "aumentare" sebbene di poco il valore della tua unità immobiliare.

 

Qualsiasi intervento che concorra alla vivibilità e alla sicurezza del quartiere aumenta il valore della zona in cui risiede il condominio. Probabilmente è per questa ragione che il legislatore ha dato facoltà all'assemblea di decidere se partecipare o meno, con quella norma.

 

L'unica strada che ti rimane da percorrere, dal momento che sembra che l'assemblea non abbia ancora approvato nulla, è parlarne con gli altri condòmini per esprimere le tue perplessità e tentare di non farla approvare. Rimane comunque l'impugnazione, se voterai contro, offerta dall'art. 1137 cc e che dovrai esercitare entro 30 giorni dalla delibera. Naturalmente sul tuo ricorso deciderà un mediatore o un giudice.

Per me l'art. 1135 cc comma 3 è illuminante per la situazione di specie, tenuto conto dell'affermazione di Alessia: "per i continui atti vandalici il mio condominio ha sempre voluto farlo recintare"

 

Ecco il testo:

 

... omissis ... L’assemblea può autorizzare l’amministratore a partecipare e collaborare a progetti, programmi e iniziative territoriali promossi dalle istituzioni locali o da soggetti privati qualificati, anche mediante opere di risanamento di parti comuni degli immobili nonché di demolizione, ricostruzione e messa in sicurezza statica, al fine di favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, la vivibilità urbana, la sicurezza e la sostenibilità ambientale della zona in cui il condominio è ubicato.

 

La "sicurezza" rientra nella norma... e "partecipazione e collaborazione" significa condivisione delle spese.

 

Cosa più importante, l'assemblea ha approvato. Quindi sicuramente non ci si può astenere dalla spesa. Se poi si vuole provare a far tornare sui propri passi il comune si può anche fare, ma rimane il fatto che la volontà assembleare è stata espressa.

Non credo che significhi che il condominio deve pagare un opera pubblica salvo che ci sia in atto una convenzione tra il condominio e il comune .

Bah... infatti la norma parla di facoltà, da deliberare in assemblea. Non ci vedo nulla di male. Se non vogliono possono rigettare la proposta.

Non sono Dottore ma fa lo stesso. L'assemblea è una libera espressione di democrazia. Quell'intervento, che reputi non essere di tua spettanza, dovrebbe incrementare la sicurezza del tuo fabbricato concorrendo anche per questioni estetiche, ad "aumentare" sebbene di poco il valore della tua unità immobiliare.

 

Qualsiasi intervento che concorra alla vivibilità e alla sicurezza del quartiere aumenta il valore della zona in cui risiede il condominio. Probabilmente è per questa ragione che il legislatore ha dato facoltà all'assemblea di decidere se partecipare o meno, con quella norma.

 

L'unica strada che ti rimane da percorrere, dal momento che sembra che l'assemblea non abbia ancora approvato nulla, è parlarne con gli altri condòmini per esprimere le tue perplessità e tentare di non farla approvare. Rimane comunque l'impugnazione, se voterai contro, offerta dall'art. 1137 cc e che dovrai esercitare entro 30 giorni dalla delibera. Naturalmente sul tuo ricorso deciderà un mediatore o un giudice.

concordo con te, in ogni caso sembrerebbe che l'assemblea abbia già deliberato in favore della recinzione, quindi, se ci sono ancora i tempi, l'unica strada per "Alessia" è quella dell'opposizione alla delibera.

Infatti non si capisce molto. Nel post iniziale dice che l'assemblea "ha accettato" e in uno successivo afferma che la delibera debba ancora essere presa (... sono nelle mani dell'assemblea che se approva a maggioranza). Sbaglio?

Infatti non si capisce molto. Nel post iniziale dice che l'assemblea "ha accettato" e in uno successivo afferma che la delibera debba ancora essere presa (... sono nelle mani dell'assemblea che se approva a maggioranza). Sbaglio?

infatti il post 1 e 10 sono in contraddizione, attendiamo chiarimenti da "Alessia"

A parte che essendo materia che esula dalla gestione condominiale la decisione di contribuire ovvero cacciare i soldi va presa ad' unanimita' , ossia la maggioranza non puo' imporre un esborso non previsto da nessuna legge .

Una delibera di approvazione votata ai sensi dell'art. 1135 comma 3 è valida con la maggioranza dei presenti che rappresentino la metà del valore millesimale dell'edificio

Art. 1136 cc comma 4

Le deliberazioni che concernono la nomina e la revoca dell’amministratore o le liti attive e passive relative a materie che esorbitano dalle attribuzioni dell’amministratore medesimo, le deliberazioni che concernono la ricostruzione dell’edificio o riparazioni straordinarie di notevole entità e le deliberazioni di cui agli articoli 1117-quater, 1120, secondo comma, 1122-ter nonché 1135, terzo comma, devono essere sempre approvate con la maggioranza stabilita dal secondo comma del presente articolo.

Ho capito, ma chi ti ha detto che sia un caso da 1135 c3? Con buona probabilità si tratta di terreno comunale.

Senza contare che parlare di sicurezza in presenza di magari una rete a maglie che si taglia con le cesoie, fa un pò sorridere. Ti farei vedere la mia. Come chi blatera di sicurezza chiedendo le luci a giorno. Nella mia autorimessa, la prima cosa che hanno fatto i ladri indovina qual'è stata.

 

@alessia: per sapere se si tratta di terreno pubblico o privato, basta che ti rechi all'ufficio tecnico competente per territorio. Quindi, in municipio.

Terreno comunale ... e con ciò? L'art 1135 cc comma 3 è molto generico e potrebbe tranquillamente includere anche quello. Certo che se la delibera non rientra nel 1135 è senza dubbio nulla (come diceva peppe per impossibilità dell'oggetto) ma a stabilirlo (ammesso che l'assemblea approvi e ammesso che qualcuno impugni) sarà certamente un giudice.

Non è un problema, ma che non fosse oggetto da assemblea, mi pare di averlo scritto per primo al post 6.

 

In ogni caso, non è che ci sia solo il giudice. Anche perchè, nelle more del giudizio, la quota va pagata. Che sia 1135 c3 è tutto da dimostrare. Se ci si attacca alla sicurezza, basta una perizia sul manufatto o sul progetto.

 

Invece del giudizio, meglio eccepire il mancato assenso unanime in comune mostrandosi pronti al contenzioso e chiedere esplicitamente o a mezzo ricorso gerarchico la revoca del provvedimento amministrativo che ha deciso lo stanziamento.

Se si trattasse di un comune in difficoltà finanziarie si potrebbe anche chiedere assistenza ai consiglieri all'opposizione.

okkio perchè per sicurezza generica non si intende stabilità ma sicurezza da malintenzionati che è un argomento affrontato proprio in uno dei post del richiedente quando parlava di "atti di vandalismo".

Terreno comunale ... e con ciò? L'art 1135 cc comma 3 è molto generico e potrebbe tranquillamente includere anche quello. Certo che se la delibera non rientra nel 1135 è senza dubbio nulla (codiceva peppe per impossibilità dell'oggetto) ma a stabilirlo (ammesso che l'assemblea approvi e ammesso che qualcuno impugni) sarà certamente un giudice.

Le assemblee deliberano per le spese condominiali , se deliberano su una spesa non condominiale non si può imporre una spesa alla minoranza dissenziente . Quindi salvo che non ci sia una convenzione o ad esempio una servitu' il condominio non deve certo pagare una spesa che e' comunale , poi se alcuni condomini vogliono dare dei soldi al comune liberi di farlo ma non possono imporre ad altri condomini di contribuire .

gli atti di vandalismo sono su proprieta' comunale non su proprieta' condominiale , una cosa e' deliberare di tutelare una propria proprieta' , altra di deliberare di tutelare altrui proprieta' .

Oramai tutti i giardini comunali sono recintati per motivi che avete citato. Ma non ho mai sentito che un condominio obbligatoriamente deve partecipare in modo diretto.

A dell'incredibile che un'assemblea condominiale volontariamento,abbia aderito "autotassandosi" a tale progetto.Sottovalutando che non è un problema condominiale e contrario alla legge.

Pertanto quella delibera è carta straccia.

Quando si sente dire la realtà che supera la fantasia in un paese campione di evasori.

Sarebbe un bel gesto,che la beneficenza, la facciano i soli favorevoli,senza coinvolgere chi non vuole partecipare.

 

3 - le delibere con oggetto che non rientra nella competenza dell'assemblea.

https://www.professionegiustizia.it/documenti/notizia/2013/impugnabilita_delle_delibere_assembleari

L’assemblea può autorizzare l’amministratore a partecipare e collaborare a progetti, programmi e iniziative territoriali promossi dalle istituzioni locali o da soggetti privati qualificati, anche mediante opere di risanamento di parti comuni degli immobili nonché di demolizione, ricostruzione e messa in sicurezza statica, al fine di favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, la vivibilità urbana, la sicurezza e la sostenibilità ambientale della zona in cui il condominio è ubicato.

 

Non credo sia questo il caso illustrato. La norma fa riferimento alla vivibilità urbana, ma connessa con "progetti ed iniziative territoriali", quindi a mio avviso a bandi promossi dalle istituzioni che possono dire "C'è da fare questo, chi si offre? le regole sono queste". Qua non mi pare di ravvisare una simile circostanza. Anzi, mi pare di aver capito che la richiesta promani dall'Assemblea stessa.

Resta il fatto che niente e nessuno potrà' costringere i condomini a pagare la recinzione di più n terreno che non e' condominiale .

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