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toni45

Cassette postali all'esterno ingresso condominiale: è un obbligo?

Salve,

nel mio condominio (2 palazzine)da sempre le cassette della posta sono posizionate all'interno del portoni di ingresso agli edifici (si trovano nell'atrio). Pertanto il portalettere, quando deve consegnare la posta, suona dapprima al cifotono situato all'esterno del cancello di ingresso pedonale. Successivamente, deve poi suonare al 2° citofono che si trova esterno agli edifici per farsi aprire. Per inserire la corrispondenza "ordinaria" nelle rispettive caselle (che, come detto, si trovano nell'atrio).

In passato è accaduto - qualche volta - che un postino si sia lamentato del fatto che le cassette postali fossero posizionate all'interno degli edifici (perché questo lo 'costringeva' a suonare due volte ad uno qualsiasi dei condòmini per farsi aprire). Ma tali situazioni, alquanto circoscritte, non hanno poi mai avuto alcun seguito.

Adesso l'amministratore ci dice che le Poste, anche al fine di agevolare il lavoro dei suoi dipendenti portalettere, possono addirittura obbligare tutti quei condomìni con le cassette postali situate all'interno, a posizionarle all'esterno.

Premesso che ora le Poste non sono più le Poste Italiane di promanazione ministeriale (Ministero Poste e telecomunicazioni), ma si sono trasformate in Poste italiane S.p.A. (vale a dire in una società privata), la mia domanda è la seguente: può una società privata - per quanto importante e prestigiosa essa sia - obbligare i condomìni (enti autonomi privi di personalità giuridica) a spostare le cassette della corrispondenza all'esterno degli edifici; sul versante strada?

Potrei capire se questi obblighi provenissero da una normativa /(legge) regionale o nazionale. Ma francamente dubito che possano essere dettati da una società come le Poste S.p.A. Poi, ovviamente, poiché siamo in Italia, tutto è possibile. Grazie.

Se sono fuori e meglio perché così il postino può inserire lettere e raccomandata, pensa che molti postini se suonano e nessuno risponde infilano sotto porta condominio e poi può accadere infortunio postino mentre è dentro palazzo, fuori è meglio saluti

peppe64 sempre impeccabile, perciò se in assemblea un condomino fa richiesta di spostare all'esterno cassetta postale perché non vuole trovare la sua posta infilata sotto ingresso condominio deve essere ascoltato?

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Art. 46. Ubicazione

Le cassette devono essere collocate al limite della proprietà, sulla pubblica via o comunque in luogo liberamente accessibile, salvi accordi particolari con l’ufficio postale di distribuzione.

Art. 47. Edifici plurifamiliari o adibiti ad uso d’impresa

Negli edifici plurifamiliari, nei complessi formati da più edifici e negli edifici adibiti a sede d’impresa, le cassette delle lettere devono essere raggruppate in un unico punto di accesso.

 

Grazie per l'invio del decreto 9/04/2001 emesso dalle Poste Italiane (quando erano ancora un'entità del Ministero Poste e Telecomunicazioni). Dal quale si evince (articoli 46 e 47) che viene il posizionamento delle cassette postali - degli edifici plurifamiliari - all'esterno degli edifici medesimi. In un unico punto di riferimento. Salvo accordi particolari con l'ufficio postale di distribuzione ( art. 46). Non sembra quindi riscontrarsi - almeno a mio modesto avviso - un vero e proprio obbligo (imposizione netta) da parte dell'Ente pubblico (ora S.p.A. - azienda privata). Fra l'altro, nella cittadina in cui abito in provincia di Milano (25.000 abitanti), più della metà dei complessi ed edifici condominiali hanno le cassette postali posizionate all'interno dei medesimi. Ovvero, sono nella medesima nostra condizione. E quando il costruttore/venditore consegnò gli edifici agli acquirenti (condòmini), disse che - anche per motivi di sicurezza (della maggior parte dei propri acquirenti; sentiti a tal proposito ) e dopo aver parlato con la direzione del locale ufficio postale- aveva optato per il posizionamento all'interno delle palazzine. Pertanto, se proprio non sorgono grosse problematiche o incidenti di sorta con i portalettere delle Poste (attualmente messi in concorrenza con addetti di società private per il recapito di corrispondenza; che non stanno molto a sottilizzare......), le cassette postali possono rimanere dove sono sempre state. Almeno, questa è la mia (attuale) opinione di fondo; nonché quella di molti altri condòmini del complesso. Del resto (nel nostro caso), posizionare le cassette all'esterno del cancello pedonale di ingresso in prossimità della via, comporterebbe a) lo spostamento/arretramento di 1,5 mt. del cancello pedonale medesimo; b) l'acquisto di 2 nuovi gruppi di caselle postali (24+24). Vale a dire una spesa che, in totale, si aggirerebbe sui 4.500/5.000 euro. Senza contare poi il fatto che per lo spostamento del cancello di ingresso pedonale potrebbe rendersi necessaria l'autorizzazione da parte del Comune (in quanto verrebbe a modificarsi l'estetica (rispetto all'originale progetto).

Comunque grazie.

il decreto e' stato emanato dal ministero non dalle poste .

e' viene utilizzato il termine "devono" (dovere ovvero obbligo ) e non i termni "comunicato,suggerito,consigliato ".

Certo dal Ministero (a seguito richiesta del dipartimento Poste; anche perché non era il ministro a disporre obblighi e doveri). Resta il fatto della possibilità di accordo dei costruttori con le direzioni delle sedi postali locali. E quindi l'obbligo o - dovere - non si deve intendere tassativo. Altrimenti in tutti questi anni non solo nella cittadina in cui abito, ma bensì in tutta Italia, non dovrebbero più esistere edifici con le cassette postali all'interno. E da quanto è dato di sapere, questo non è proprio così.

Le disposizioni ministeriali come quella del (emesse per un ente che, fra l'altro, adesso non è più statale ma privato) in Italia finiscono talvolta per non esser rigorosamente osservate. Perché ci sono problematiche più importanti da risolvere. Con questo non sto dicendo che le disposizioni, le norme e i decreti non debbano essere rispettate. Ma è evidente che se dopo il 2001 c'è ancora la metà (o più) degli edifici con le cassette postali all'interno, vuol dire che l'inosservanza non la si può ritenere . Va da sé che se dovesse accadere un serio/grave inconveniente al portalettere (a causa delle caselle postali situate all'interno anziché all'esterno....!), la società, anche in forza di un esistente decreto ministeriale, si rivarrebbe sul condominio. Obbligandolo (ma quasi certamente solo dopo la conclusione di un iter processuale) a spostare le cassette postali all'esterno.

l'obbligo e' tassativo ,non e' una facoltà . che poi non venga rispettato e' un altro discorso .

 

p.s. nel 2001 le POSTE ITALIANE non erano un dipartimento ,e non dipendevano neanche dal Ministero delle Comunicazioni .

 

gli obblighi e doveri direi che li dispone Il Ministro non certo altri soggetti .

Se la Direzione di un Ufficio Postale decide di applicare la legge, c'è ben poco da fare se non adeguarsi.

Qui dalle mie parti e da svariati anni le cassette postali sono state riposizionate proprio come dettato dalla legge e proprio perchè la direzione del locale Ufficio Postale a suo tempo ha invocato il rispetto e l'applicazione della nota legge. Nessun Condominio è stato formalmente obbligato a fare, ma tutti lo hanno fatto! Altrimenti la consegna della corrispondenza al proprio domicilio sarebbe stata sospesa nel volgere di qualche mese vista la mancanza del requisito essenziale per garantire un servizio efficiente: "cassette postali posizionate al limite della proprietà, sulla pubblica via, comunque in luogo liberamente accessibile".

Non solo... In assenza di cassette al limite delle proprietà condominiali Poste Italiane avrebbe reso disponibile gratuitamente una casella postale presso il locale ufficio purchè un condòmino si rendesse disponibile al ritiro settimanale della intera corrispondenza destinata a quel Condominio.

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