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julinho56

Apertura conto corrente

Buon giorno, per sue gravi inadempienze l'amministratore ci ha fatto pignorare il c/c dal legale della ditta che ha fatto i lavori alla facciata. Successivamente, senza alcuna delibera, ha aperto un nuovo c/c presso un'altra banca. Il direttore della banca poteva agire in tal senso?

probabilmente la ditta creditrice del condominio ha promosso un pignoramento presso la banca dove è radicato il c/c condominiale, al fine di pignorare le somme disponibili. Il direttore della banca non poteva far altro che bloccare le somme, eventualmente accreditate e rendere all'udienza prevista la dichiarazione del terzo pignorato.

Lui ha aperto un nuovo c/c per fare in modo che i condomini ignari di cio'non depositassero somme su quello bloccato che sarebbero state prelevate dalla ditta, ma quello che a me e' parso illegale e' il comportamento del direttore della banca che ha aperto un c/c senza alcuna nostra delibera.

Lui ha aperto un nuovo c/c per fare in modo che i condomini ignari di cio'non depositassero somme su quello bloccato che sarebbero state prelevate dalla ditta, ma quello che a me e' parso illegale e' il comportamento del direttore della banca che ha aperto un c/c senza alcuna nostra delibera.

Per la banca è sufficiente la delibera della sua nomina di amministratore affinchè possa aprire un c/c.

La banca non ha fatto nulla di illegale.

Per la banca è sufficiente la delibera della sua nomina di amministratore affinchè possa aprire un c/c.

La banca non ha fatto nulla di illegale.

Ma allora, un amministratore potrebbe aprire anche piu' di un c/c riferito ad un solo condominio? Mi sembra strano. E' vero che un direttore di banca tratti con i guanti bianchi un amministratore che gli porta vari condomini, ma sarebbe un gioco da ragazzi utilizzare un secondo c/c intestato al condominio e disporne come meglio crede.

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Ma allora, un amministratore potrebbe aprire anche piu' di un c/c riferito ad un solo condominio? Mi sembra strano. E' vero che un direttore di banca tratti con i guanti bianchi un amministratore che gli porta vari condomini, ma sarebbe un gioco da ragazzi utilizzare un secondo c/c intestato al condominio e disporne come meglio crede.

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In realtà nella delibera di nomina dell'amministratore deve essere specificato la filiale della banca presso cui bisogna aprire il conto. In questo caso il direttore di banca che ha autorizzato l'apertura senza questa clausola non ha agito secondo le norme

In realtà nella delibera di nomina dell'amministratore deve essere specificato la filiale della banca presso cui bisogna aprire il conto. In questo caso il direttore di banca che ha autorizzato l'apertura senza questa clausola non ha agito secondo le norme

Non credo che esista una Norma che obblighi il direttore di banca a chiedere la delibera dell'assemblea.

Con la delibera di nomina l'amministratore diventa il legale rappresentante del condominio e quindi ha facoltà di compiere tutti gli atti.

La controversia (nel caso di più conti) può nascere tra condominio e amministratore ma non certo tra condominio e banca.

 

Immagina una società come ENEL ed immagina una persona che compra 100 euro di azioni.

L'amministratore delegato di ENEL dovrebbe avere una delibera degli azionisti per aprire un c/c?

Non credo che esista una Norma che obblighi il direttore di banca a chiedere la delibera dell'assemblea.

Con la delibera di nomina l'amministratore diventa il legale rappresentante del condominio e quindi ha facoltà di compiere tutti gli atti.

La controversia (nel caso di più conti) può nascere tra condominio e amministratore ma non certo tra condominio e banca.

 

Immagina una società come ENEL ed immagina una persona che compra 100 euro di azioni.

L'amministratore delegato di ENEL dovrebbe avere una delibera degli azionisti per aprire un c/c?

molte banche tipo Unicredit hanno norme interne che prevedono questa prassi.

No ragazzi, in tempi di trasparenza bancaria, fiscale o quant'altro, un direttore di banca dovrebbe chiedersi come mai un amministratore di condominio possa aprire piu' di un conto corrente intestato allo stesso soggetto. Inoltre, a differenza di qualche tempo fa, i direttori non ti permettono piu' di controllare il "tuo" conto corrente condominiale (ci sarebbe da discuterne!) La riforma del condominio mi pare che dica che l'amministratore e' obbligato ad aprire un (1) conto, puo' farlo per altri casi tipo lavori condominiali. Mi restano molti dubbi.

No ragazzi, in tempi di trasparenza bancaria, fiscale o quant'altro, un direttore di banca dovrebbe chiedersi come mai un amministratore di condominio possa aprire piu' di un conto corrente intestato allo stesso soggetto. Inoltre, a differenza di qualche tempo fa, i direttori non ti permettono piu' di controllare il "tuo" conto corrente condominiale (ci sarebbe da discuterne!) La riforma del condominio mi pare che dica che l'amministratore e' obbligato ad aprire un (1) conto, puo' farlo per altri casi tipo lavori condominiali. Mi restano molti dubbi.

Forse non mi sono spiegato, la banca per aprire un c/c richiede all'amministratore del condominio la copia del verbale di nomina dove necessariamente deve essere anche indicata la filiale e la banca dove l'amministratore può aprire il conto. Questo proprio per evitare che un amministratore possa aprire più conti in diverse banche intestate allo stesso condominio.

Come giustamente ricordava JOSE FAT, la delibera specifica chiaramente presso quale banca si deve aprire il c/c. Se poi l'amministratore ne apre un altro presso altra banca a suo totale arbitrio, io penso che sia lui che il direttore di banca ne devono rispondere.

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Come giustamente ricordava JOSE FAT, la delibera specifica chiaramente presso quale banca si deve aprire il c/c. Se poi l'amministratore ne apre un altro presso altra banca a suo totale arbitrio, io penso che sia lui che il direttore di banca ne devono rispondere.

In questo caso l'amministratore del condominio non ha rispettato quanto deliberato dai condomini ed il direttore di banca non ha osservato le disposizioni interne della stessa.

L'amministratore e' stato gia' da noi revocato, cio' che mi spinge a vederci chiaro e" anche i comportamenti dei direttori di banca.

Mi sembra che la questione sollevata sia di "lana caprina", non esiste una legge che obblighi UN SOLO comto corrente tanto è vero che decinaia e decinaia di condomini ne posseggono più di uno, quello che è sfuggito è che l'apertura di un secondo conto corrente molto probabilmente porterà al pignoramento dello stesso sempre da parte della ditta e se ne sarà aperto un terzo anche questo sarà "sequestrato", parlo per esperienza perchè è successo anche ad un mio condominio, quindi forse questa soluzione non sortirà l'effetto voluto dal revocato amministratore in quanto una volta apero e "pignorato" non sarà più possibile chiudere i 2 o più conti eventualmente aperti e le spese fisse lieviteranno possibilmente per i successivi mesi ed anni a venire

Come giustamente ricordava JOSE FAT, la delibera specifica chiaramente presso quale banca si deve aprire il c/c. Se poi l'amministratore ne apre un altro presso altra banca a suo totale arbitrio, io penso che sia lui che il direttore di banca ne devono rispondere.

Alla banca serve solo che l'amministratore dimostri di essere tale attraverso verbale di nomina.

Che qualche banca abbia qualche regolamento interno di procedura riguarda solo i provvedimenti disciplinari tra ka banca ed i suoi dipendenti.

Il direttore della banca non è obbligato da nessuna Legge dello Stato a rifiutare l'apertura di un conto se ne esiste già un altro.

Anche un privato può avere 10 conto orrenti a suo nome.

Se l'amministratore ha delle responsabilità ne risponde la condominio ma ti assicuro che, nei confronti del condominio, la banca non può essere chiamata a rispondere di nulla per aver aperto un conto corrente.

Mi sembra che la questione sollevata sia di "lana caprina", non esiste una legge che obblighi UN SOLO comto corrente tanto è vero che decinaia e decinaia di condomini ne posseggono più di uno, quello che è sfuggito è che l'apertura di un secondo conto corrente molto probabilmente porterà al pignoramento dello stesso sempre da parte della ditta e se ne sarà aperto un terzo anche questo sarà "sequestrato", parlo per esperienza perchè è successo anche ad un mio condominio, quindi forse questa soluzione non sortirà l'effetto voluto dal evocato amministratore in quanto una volta apero e "pignorato" non sarà più possibile chiudere i 2 o più conti eventualmente aperti e le spese fisse lieviteranno possibilmente per i successivi mesi ed anni a venire

Da quanto tu dici, mi sembra di capire che basta il solo verbale di nomina perche' l'amministratore possa essere libero di agire indisturbato. Cioe' puo' aprire un secondo o terzo c/c presso la stessa banca oppure aprirne anche un altro presso altro istituto di credito. Quindi non sarebbe tenuto a dare conto all'assemblea di nulla??!! Nel mio caso l'amministratore con la "licenza" di agire ottenuta con la sua nomina ha aperto ben tre c/c in 4 anni mentre non lo ha fatto per i lavori condominiali. Non so se stiamo parlando proprio di lana caprina.

Recita l'art. 1129 c.c.: "L'amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio".

A mio avviso il primo conto corrente può essere aperto dall'amministratore di propria iniziativa, ma l'apertura di altri c/c deve essere deliberata dall'assemblea. Nel caso di pignoramento, poi, bisognerebbe anche capire la tempistica per valutare come e quando è stato aperto il secondo c/c ai fini di eventuali responsabilità del debitore pignorato in relazione all'intimazione fattagli dall'ufficiale giudiziario.

...Cioe' puo' aprire un secondo o terzo c/c presso la stessa banca oppure aprirne anche un altro presso altro istituto di credito. Quindi non sarebbe tenuto a dare conto all'assemblea di nulla??!! ....

Certo, l'amministratore è tenuto a dare conto all'assemblea che può anche procedere legalmente.

 

E' la banca che non è tenuta a dare conto all'assemblea.

Mi sembra che la questione sollevata sia di "lana caprina", non esiste una legge che obblighi UN SOLO comto corrente tanto è vero che decinaia e decinaia di condomini ne posseggono più di uno, quello che è sfuggito è che l'apertura di un secondo conto corrente molto probabilmente porterà al pignoramento dello stesso sempre da parte della ditta e se ne sarà aperto un terzo anche questo sarà "sequestrato", parlo per esperienza perchè è successo anche ad un mio condominio, quindi forse questa soluzione non sortirà l'effetto voluto dal evocato amministratore in quanto una volta apero e "pignorato" non sarà più possibile chiudere i 2 o più conti eventualmente aperti e le spese fisse lieviteranno possibilmente per i successivi mesi ed anni a venire

Da quanto tu dici, mi sembra di capire che basta il solo verbale di nomina perche' l'amministratore possa essere libero di agire indisturbato. Cioe' puo' aprire un secondo o terzo c/c presso la stessa banca oppure aprirne anche un altro presso altro istituto di credito. Quindi non sarebbe tenuto a dare conto all'assemblea di nulla??!! Nel mio caso l'amministratore con la "licenza" di agire ottenuta con la sua nomina ha aperto ben tre c/c in 4 anni mentre non lo ha fatto per i lavori condominiali. Non so se stiamo parlando proprio di lana caprina.

La ditta creditrice prima ha fatto pignorare il c/c poi riceve le somme (un po' per volta) attraverso il secondo c/c. Vorrei capirci di piu'.

Non confondiamo la teoria con la pratica, nella realtà esistono condomini che hanno più conti correnti, esistono anche delle leggi che qualche volta non vengono rispettate, come non sempre il condomino tipo ha il desiderio di spendere anche pochi centesimi per intentare causa per giuste rivendicazioni e questo anche se gli viene spiegato che, "prima o poi (generalmente poi)" rientrerà del modico investimento, rimane il fatto che, non so come, prima o poi i secondi e terzi conti vengono generalmente scoperti (forse chi ha interesse si rivolge a degli investigatori oppure ci sono altri sistemi idonei ed autorizzati) ed anch'essi pignorati. Il fatto importante è quello che il condominio è "sotto osservazione" ed ha il conto pignorato, difficilmente potrà uscirne fuori se non rientra con i dovuti pagamenti ai fornitori

La ditta creditrice prima ha fatto pignorare il c/c poi riceve le somme (un po' per volta) attraverso il secondo c/c. Vorrei capirci di piu'.

Non lo puoi capire da un forum. Dovevi chiederlo al'amministratore.

L'amministratore avrebbe anche potuto agire nell'interesse del condominio.

 

ESEMPIO:

- ci sono morosi ai quali pur essendo stata iniziata la procedura di escussione bisognerà attendere qualche anno affinchè la casa vada all'asta

 

- la ditta creditrice del condominio, d'impulso, ha fatto pignorare il c/c condominiale trovandoci poco o niente

 

- l'amministratore si accorda con la dii creditrice e propone di pagare poco per volta, tramite bonifico da un altro c/c, man mano che i condòmini pagheranno le loro quote

 

- La ditta, pur di non dover seguire la lunga procedura legale di recupero, accetta la proposta dell'amministratore ed ovviamente si guarderà bene dal far pignorare questo secondo conto corrente

 

In questo caso approveresti l'operato dell'amministratore di aver aperto un secondo conto corrente senza poterne discutere in assemblea perchè serviva una proposta/risposta rapida da dare al creditore e non c'era il tempo per un'assemblea?

Non lo puoi capire da un forum. Dovevi chiederlo al'amministratore.

L'amministratore avrebbe anche potuto agire nell'interesse del condominio.

 

ESEMPIO:

- ci sono morosi ai quali pur essendo stata iniziata la procedura di escussione bisognerà attendere qualche anno affinchè la casa vada all'asta

 

- la ditta creditrice del condominio, d'impulso, ha fatto pignorare il c/c condominiale trovandoci poco o niente

 

- l'amministratore si accorda con la dii creditrice e propone di pagare poco per volta, tramite bonifico da un altro c/c, man mano che i condòmini pagheranno le loro quote

 

- La ditta, pur di non dover seguire la lunga procedura legale di recupero, accetta la proposta dell'amministratore ed ovviamente si guarderà bene dal far pignorare questo secondo conto corrente

 

In questo caso approveresti l'operato dell'amministratore di aver aperto un secondo conto corrente senza poterne discutere in assemblea perchè serviva una proposta/risposta rapida da dare al creditore e non c'era il tempo per un'assemblea?

E' andata proprio come tu dici. Ha cercato di salvarsi trovando un accordo con il legale della ditta per dilazionare I pagamenti. Ma, come gia' fatto notare dall'avvocato Gallucci, aprire un ulteriore c/c senza una delibera e' di sicuro una procedura non corretta.

Buonasera a tutti, avrei qualche domanda anche io.

Sono un condomino che svolge il ruolo di amministratore nel proprio piccolo condominio (4 alloggi). Dopo aver revocato il vecchio amministratore, abbiamo anche deciso di cambiare assicurazione, proprio qui mi sono accorto che il vecchio amministratore aveva denunciato parecchi sinistri (falsi) e alcuni di questi sono stati liquidati. Noi abbiamo già fatto le deunce del caso, ma un dubbio mi è rimasto: come ha fatto a incassare gli assegni circolari intestati al condominio, senza farli transitare dal conto?

1) la banca dell'assicurazione ha commesso un illecito cambiando l'assegno. 2) la banca del condominio ha commesso un illecito cambiando l'assegno. 3) Il vecchio amministratore ha un altro conto a nome del condominio dove ha versato gli assegni.

Nel caso fosse l'ipotesi numero 3, come faccio a scoprire se ci sono altri conti correnti intestati al condominio che rappresento?

Grazie

Buonasera a tutti, avrei qualche domanda anche io.

Sono un condomino che svolge il ruolo di amministratore nel proprio piccolo condominio (4 alloggi). Dopo aver revocato il vecchio amministratore, abbiamo anche deciso di cambiare assicurazione, proprio qui mi sono accorto che il vecchio amministratore aveva denunciato parecchi sinistri (falsi) e alcuni di questi sono stati liquidati. Noi abbiamo già fatto le deunce del caso, ma un dubbio mi è rimasto: come ha fatto a incassare gli assegni circolari intestati al condominio, senza farli transitare dal conto?

1) la banca dell'assicurazione ha commesso un illecito cambiando l'assegno. 2) la banca del condominio ha commesso un illecito cambiando l'assegno. 3) Il vecchio amministratore ha un altro conto a nome del condominio dove ha versato gli assegni.

Nel caso fosse l'ipotesi numero 3, come faccio a scoprire se ci sono altri conti correnti intestati al condominio che rappresento?

Grazie

1) Se l'amministratore del condominio ha cambiato l'assegno presso la filiale della banca che ha emesso l'assegno in qualità di legale rappresentante dell'intestatario (il condominio), la banca non ha commesso alcuna irregolarità

 

2) Se l banca del condominio ha cambiato l'assegno, la banca non ha commesso alcuna irregolarità perchè il rappresentante legale del condominio ha versato un assegno sul conto e poi ha prelevato denaro contanti pari al valore dell'assegno.

Di queste operazioni, però puoi trovarne traccia sull'estratto del c/c del condominio chiedendo alla banca gli estratti conto degli anni precedenti.

 

3) Se il condominio ha un altro conto credo sia impossibile saperlo.

Da qualche mese può saperlo l'ufficiale giudiziario perchè c'è una legge che gli dà accesso ai conti con una banca dati a lui disponibile.

 

Se avete già fatto denuncia, tramite avvocato, conoscendo la banca dell'assicurazione, si potrebbe chiedere a questa se, quando e come sia stato incassato l'assegno (in contanti allo sportello o tramite accredito su altro conto).

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