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Come mettere la «sordina» agli impianti ascensoristici

Gli interventi finalizzati al contenimento del rumore degli ascensori.
Angelo Pesce 

Gli impianti ascensoristici sono spesso causa di disturbo acustico per via del loro funzionamento; i meccanismi di guida della cabina, l'apertura-chiusura delle porte, l'azione degli apparecchi di sollevamento, provocano inevitabilmente rumore e, soprattutto per gli impianti di vecchia data, a volte superano i limiti di sopportazione.

Il problema dell'attenuazione dei rumori prodotti dall'elevatore, si inserisce nel campo più generale dell'isolamento acustico degli ambienti negli edifici condominiali.

Sarebbe indubbiamente auspicabile che gli stessi produttori di ascensori già in fase di progettazione prevedano la possibilità di ridurre l'emissione di rumore (soprattutto causato dai macchinari) entro i limiti consentiti e che le strutture e i locali condominiali specifici (locale macchine e vano corsa) presentino già sistemi idonei per l'ancoraggio delle stesse macchine e caratteristiche di insonorizzazione tali da ridurne le emissioni sonore. (Ascensore rumoroso? Non sempre va sostituito.)

In commercio, esistono due tipi di ascensori, distinguibili in:

  • idraulici o oleodinamici a pistone: sono quelli che creano minore impatto perché il rumore prodotto è unicamente quello del motore idraulico di sollevamento (che si propaga per via strutturale); il compressore idraulico viene posizionato in locali isolati, ma la corsa ridotta di questa tipologia di impianto, ne limita l'impiego in edifici più alti;
  • elettrici a fune: i disturbi generati rinvengono dall'impianto nel suo complesso e si distribuiscono per via strutturale; questi impianti sono trainati da un motore elettrico posto sopra il vano ascensore.
  • Qualunque sia il tipo di impianto, il rumore emesso in fase di esercizio è lo stesso e può distinguersi in due categorie:
  • il rumore aereo, prodotto direttamente dall'impianto stesso e che si trasmette all'interno dell'edificio ed al di fuori dello stesso;
  • il rumore strutturale, prodotto dalle vibrazioni (rumore a bassa frequenza) delle strutture dell'edificio, generate sempre dalle parti semoventi dell'impianto ascensore.

Per entrambe le tipologie di impianto quindi, essendo identico il mezzo di propagazione ed anche il rumore prodotto, identici sono anche gli interventi finalizzati al suo contenimento: (Spese di manutenzione per l'ascensore condominiale.)

  1. fondamentale sarebbe, in fase di progetto, prevedere il vano corsa e relativo vano tecnico, isolato dal resto dell'edificio, in modo da ridurre al minimo la diffusione del rumore dalle pareti laterali; in caso di vano già esistente, l'unica soluzione è prevedere interventi di isolamento della struttura o con una controparete o con pannellature isolanti adiacenti alla superficie;
  2. il vano corsa ascensore andrebbe realizzato con pareti in muratura ad elevata massa areica (ad es. in c.l.s. di almeno 20 cm. di spessore) e piuttosto pesante (250 kg/m2); in adiacenza agli appartamenti, alla parete del vano andrebbe addossata una controparete in laterizio (almeno 8 cm.), con intercapedine (6 cm.) e pannello isolante (5 cm.); in alternativa, il contromuro potrà essere costituito da una parete leggera in gesso rivestito, su telaio metallico da 4,9 cm., con intercapedine isolata con lana di vetro e doppio pannello di cartongesso;
  3. il vano tecnico ospitante i motori, deve essere isolato sulle pareti e sul soffitto, mentre il pavimento dovrebbe porsi su un massetto galleggiante a doppio strato;
  4. a ridosso dei pannelli che supportano i relais e teleruttori, si dovrebbero applicare elementi elastici di dissipazione;
  5. i motori di sollevamento andrebbero montati su supporti antivibranti;
  6. si dovrebbero evitare adiacenze di camere da letto o studioli con il vano corsa ascensore.

Oggi sono disponibili sul mercato impianti ascensoristici dalla moderna tecnologia privi di locale macchine, dotati di motori sempre più compatti, posti nello stesso vano di corsa della cabina, nella fossa o in sommità.

Tuttavia questa tecnologia, pur se migliorativa dal punto di vista della riduzione degli ingombri, non lo è per la propagazione del rumore: questo si propaga per via strutturale (vibrazioni nelle strutture murarie) per tutto il vano corsa e in tutto l'edificio, dato che il gruppo motore non è racchiuso nel tradizionale locale macchine. (Dati estrapolati da www.isolamentoacusticomi.it).

Ricordiamo che la normativa fissa, per il rumore prodotto dagli ascensori nelle abitazioni attigue, il limite massimo di 35 dB con costante di tempo slow, rientrando, questa tipologia di impianto, fra quelli condominiali a funzionamento discontinuo (così come stabilito dal D.P.C.M. 5 dicembre 1997).

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