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Il biocaminetto in appartamento

Sostituire un impianto di riscaldamento domestico:la diffusione sul mercato dei caminetti ecologici.
Alfredo Pesce 

L'idea di sostituire un impianto di riscaldamento domestico ha portato alla diffusione sempre più massiccia sul mercato dei caminetti ecologici. Tuttavia è importante capire se queste scelte siano davvero ecologiche e soprattutto abbastanza efficienti per garantire un buon apporto calorico agli ambienti domestici.

I vari modelli sul mercato si differenziano non poco tra loro, soprattutto per quanto riguarda l'efficienza e l'impatto ambientale.

Una delle soluzioni più sicure per ottenere una condizione di riscaldamento pari a quella del classico impianto di riscaldamento a termosifoni, vede l'installazione di camini o stufe dotate di canalizzazioni che permettono di diffondere il calore in tutti gli ambienti, senza disperdere i benefici della combustione.

In quest'ottica è possibile sfruttare le canalizzazioni anche per avere acqua calda sanitaria.

Se invece la finalità è più di carattere estetico e di arredo, si punta sul camino a bioetanolo che non consente, tuttavia, di riscaldare diffusamente: non è progettato per sostituirsi ad un impianto di riscaldamento completo.

(Che cosa deve fare il condomino che intende distaccarsi dall'impianto di riscaldamento condominiale?)

Il biocaminetto
I vantaggi di un biocaminetto sono molteplici:

  • innanzitutto non necessita di una canna fumaria né di particolari opere murarie per la sua installazione;
  • non hanno necessità di collegamento né all'impianto a gas né a quello elettrico;
  • non rilasciano fumo, né emissioni gassose, né ceneri o polveri sottili essendo alimentati con bioetanolo (combustile biologico e non tossico) e dotati di moderni bruciatori accuratamente testati.

Il biocaminetto sfrutta le potenzialità termiche del bioetanolo rilasciando il 100% delle calorie prodotte arrivando ad innalzare la temperatura di 5/7° in ambienti fino a 40mq.

È bene far notare che questo combustibile è una vera e propria fonte energetica alternativa, con emissioni eco-compatibili, riveniente dalla fermentazione e distillazione attraverso la biomassa di residui vegetali come canna e barbabietola da zucchero, patate, cereali, frutta etc.

Questo combustibile viene adeguatamente sfruttato attraverso bruciatori brevettati che ne garantiscono una combustione sicura, ne ottimizza la resa termica e ne controlla il regolare consumo, in totale sicurezza anche senza un vetro di protezione del focolare.

Il bruciatore è il cuore del biocaminetto e le sue caratteristiche lo differenziano da tutti gli altri prodotti presenti sul mercato; solitamente è realizzato in acciaio inox con saldature stagne certificate, studiato per contenere la fuoriuscita di gas e fiamme incontrollate che possono essere causate dal passaggio accidentale di aria.

Il camino è inoltre dotato di una flangia di regolazione che consente di controllare la combustione, di ottimizzare il consumo e di regolare la temperatura all'interno dell'ambiente con conseguente aumento dell'autonomia fino al 40%.

L'aspetto fondamentale per questi tipi di apparecchiature è la sicurezza, che di norma è alla base del processo produttivo della componentistica e quindi della progettazione, realizzazione e assemblaggio. Ogni biocamino viene sottoposto ad attenti e approfonditi controlli tecnici che ne certifichino la qualità e ne autorizzino l'immissione sul mercato.

Da leggere: (L'impianto di riscaldamento non deve essere utilizzato fino alla consegna dei lavori.)

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