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Casa sull'albero. Abusiva se viola i vincoli paesaggistici della zona.

Casa sull'albero. Abusiva.
Ivan Meo 

La "casetta" sull'albero, sul lago di Como, appartenuta a Marcello Dell'Utri, è sovradimensionata rispetto al piano iniziale. Per tali motivi la Cassazione, con sentenza n° 21029 del 21 maggio 2015, ha respinto il ricorso e confermando la condanna a 8 mesi emessa dalla Corte d'Appello di Milano nel gennaio 2014.

L'ex senatore ha commesso un abuso costruendo la sua bird watching in un'area soggetta a vincoli.

Secondo il ricorrente il manufatto doveva essere considerato una pertinenza, non aveva un negativo impatto sull'ambiente con il quale si armonizzava perfettamente, ed era rimovibile e doveva assurgere, secondo quanto affermato dall'ex Senatore, ad una funzione "meramente contemplativa".

Di tutt'altro avviso, invece, l'interpretazione della Suprema Corte: la casa in legno costruita sull'albero, su due piani più torretta, di circa 70 metri quadrati sviluppava un volume di 180 metri cubi è sovradimensionata rispetto al piano iniziale autorizzato dalla Sovrintendenza.

(Sopraelevazione abusiva di un fabbricato. L'acquisizione della restante parte può ritenersi gratuita purché risulti legittimamente realizzato.)

La descrizione tecnica della casa - struttura di un'altezza di 3,69, fissata a terra con plinti di cemento in cui erano annegati i pilastri di legno che la sostenevano-, secondo i giudici, è sufficiente per affermare l'impatto sul paesaggio ed escludere la tesi della facile rimovibilità.

Pertanto, il via libera ottenuto in via preliminare dalla Sovrintendenza, relativo a un piano iniziale, contrastava con quanto poi effettivamente realizzato. La Cassazione ricorda, infatti, che "il positivo accertamento di compatibilità paesaggistica dell'abuso, eseguito in una zona vincolata, non esclude la punibilità di un'azione che si configura come reato di pericolo".

Come si legge nella motivazioni della sentenza, il committente dell'opera, avrebbe dovuto informarsi sugli eventuali vincoli dell'area sulla quale andava a costruire un'opera di così "rilevanti dimensioni" su un'area sottoposta a vincoli paesaggistici.

Il paesaggio è "un bene di rilevanza costituzionale", con tutela speciale e l'autorità deve vigilare sull'"interesse pubblico".

Infine, secondo i Giudici, non si tratta neanche di un semplice errore visto: "la pacifica prosecuzione dei lavori nonostante fosse stato emesso l'ordine di sospensione".

(Ecco perchè la veranda abusiva che crea un pericolo deve essere sequestrata)

Sentenza
Scarica Corte Suprema di Cassazione, Sez. III Pen., n. 21029 del 21 maggio 2015
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